sabato 16 marzo 2024

Parole spazzate via dai numeri

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 583
Venerdì scorso era l'otto marzo. La festa della donna.
Tutti ad incensare, festeggiare, proclamare la loro importanza e la necessità di adoperarsi per tutelarle sempre e comunque.
Anche io non sono stato "da meno" sperando di non apparire banale o peggio attento solo alla ricorrenza. Come scrivevo proprio venerdì, ogni parola purtroppo rischiava di essere superflua e vecchia. Non per il grado di ipocrisia (comunque presente in buone/cattive quantità), non perché non importante (anzi tutt'altro), non perché non sarebbero state attuali (costantemente moderne da quel punto di vista).
Quel grande rischio era dettato da un semplice aspetto matematico purtroppo. Come se fosse solo quello. Un  calcolo di media nazionale, tra quelle più brutte. Una cadenza numerica che parla di una donna uccisa ogni tre giorni. E così è stato, "C'E' SOLO DA METTERSI IN PARI COL CUORE"
Nel Salento infatti è andato in scena proprio oggi il ventunesimo femminicidio dell'anno (dati di femminicidioitalia.info). Con il solito copione: lei che vuole uscire dalla storia, lui che la uccide. Aneta il nome della donna in questione. Quello attuale. Quello che purtroppo tra qualche giorno sarà sostituito da un altro nome di donna come il suo ha sostituito oggi quello di Brunetta
Un continuo alternarsi di nomi che ogni settantadue ore porta a modificare quello sotto i riflettori, quando questi ultimi si degnano di accendersi per l'evento, perché spesso altre notizie hanno più attrattività mediatica rispetto alla solita trama che porta al solito finale. In fondo sono "solo" vite umane no? E' solo una strage continua da 120 donne morte l'anno, che volete che sia.
La festa della donna è dietro l'angolo, ormai superata. La media matematica ha ripreso a camminare e fare il suo corso ed il suo dovere. Qualche lacrima di coccodrillo cala anche oggi, ma con meno riflettori rispetto a quelli donati dal giallo della mimosa. Ed allora avanti così, con le parole che vengono spazzate via dai numeri. Con il rosso del sangue a fare da sfondo ed ad oscurare le luci di cui sopra.

giovedì 14 marzo 2024

Senza sussulti

Conference League - Ottavi Ritorno
FIORENTINA - MACCABI HAIFA = 1 - 1
GOAL: BARAK - Khalaili

KAPPAPAGELLE
Terracciano 5,5
Faraoni 6 +
Martinez Quarta 6
Ranieri 5,5
Biraghi 6
Bonaventura 6
Mandragora 6 +
Gonzalez 5,5
Barak 6,5
Sottil 6 +
Belotti 6 +
Dodò 6
Ikonè 5,5
Maxime Lopez 6
Beltran 6
Parisi 5,5

All. Italiano 6
IL MIGLIORE: BARAK
Il peggiore: Terracciano

Nel silenzio di uno stadio tristemente semivuoto ecco il ritorno degli ottavi di Conference. #KappaDecaViola dal divano di casa. 
  1. Mister Italiano, in tribuna perché squalificato, decide di far riposare anche oggi  Beltran e sfruttare la vena europea di Barak. Torna Faraoni esterno basso a destra, mentre a sinistra comanda ancora Biraghi. Nel mezzo Jack si abbassa ancora davanti alla difesa con accanto Mandragora.
  2. Si pisola abbastanza per tutto il primo tempo. Ma non a livello di gioco bensì di entusiasmo/attenzione ad una partita che pare aver molto poco da dire. Teniamo palla ed il comando del gioco lasciando poco o niente agli israeliani. Unico pericolo su una punizione laterale e colpo di testa con successivo tap-in in gol ma il gioco era fermo per fuorigioco. Noi creiamo qualche presupposto per essere pericolosi ma non lo concretizziamo praticamente mai, Barak arriva tardi su un paio di cross invitanti e Mandragora fatica a non far finire in fallo laterale un suo diagonale. Credo (potrei essermi distratto, lo ammetto) finisca il primo tempo senza tiri veri in porta.
  3. All'intervallo la convinzione che prende campo è quella che dice "il secondo tempo 'unnò reggo sveglio se l'è come il primo".
  4. Incredibile! Arriva un tiro in porta ed arriva il vantaggio: buon cross di Faraoni e bello stacco dell'uomo di coppa (previsione e nome azzeccato) Barak e gol del vantaggio. Potremmo anche raddoppiare ma Sottil spara altissimo da posizione vantaggiosa. Il resto del tempo scorre come il primo fino agli ultimi cinque minuti. Errore difensivo tra Ranieri e Parisi con Terracciano che finisce l'opera: gol del pari. Gli ultimi minuti sono un po' di ansia tra il motivato e l'immotivato ma grossi pericoli per fortuna non arrivano.
  5. Tra gli sbadigli per circa 85 minuti e l'ansia per gli ultimi cinque accantoniamo questi ottavi di finale. Sofferenza praticamente non pervenuta, come il gioco. Abbiamo più o meno gestito il vantaggio ed ottenuto la qualificazione senza troppi rischi. Va bene così, almeno per oggi.
  6. Bentornato a Dodò, rientrato dopo un lungo infortunio. Sarà dura scalzare dal ruolo il capitano comprato a Gennaio ma sono convinto che ci proverà.
  7. Rientra anche Parisi il cui accantonamento ha ragioni fisiche ma non solo. Non esaltante il suo ingresso, in pochi minuti subito al centro.....dell'occasione del gol preso.
  8. Invece non è del tutto tornato davvero Nico che ci mette volontà e tocchi di buon livello ma non è ancora quello determinante del pre-infortunio.
  9. Anche oggi - come all'andata, vedi qui"badaBarak, ma indòt'eriandato? è una delle frasi del match, sarà l'aria di coppa che gli fa bene.
  10. "TUTTO LO SCENARIO" intorno a questo match è stato talmente assurdo e triste pensando agli argomenti inutili (il calcio) e seri (i genocidi in atto) che c'erano alla base, che trovo davvero superfluo anche solo commentare. Basta un triste ed incazzato SIGH.
ps. FORZA VIOLA...sempre...

"TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito

"...divertimento puro? preciso...ahahah basta dirlo....Italiano mi pare ci sia dal 1993...dalla noia e dai coglioni che mi ha fatto questo di sicuro ha allenato anche Cois e Bigica..."

lunedì 11 marzo 2024

La sfortuna di essere dei brodi

Campionato - 28^
FIORENTINA - ROMA = 2 - 2

GOAL: Ranieri, Aouar,
Mandragora, Llorente

KAPPAPAGELLE
Terracciano 6
Kayode 6,5
Milenkovic 6
Ranieri 7 - -
Biraghi 5 +
Maxime Lopez 6
Mandragora 7
Gonzalez 6 -
Bonaventura 6,5
 Sottil 6,5
Belotti 7 +
Ikonè 4,5
Duncan 5,5
Barak SV
Nzola SV
Arthur SV

All. Italiano 6,5
IL MIGLIORE: BELOTTI
Il peggiore: Ikonè
Continuano le sfide dirette per l'Europa e dopo i piccioni laziali (clicca qui) arrivano al Franchi i loro cugini giallozozzi.
Dalla Fiesole,  #KappaDecaViola di posticipo domenicale.
  1. Il comando del gioco viene affidato alla coppia Lopez-Mandragora mentre Bonaventura torna nel suo ruolo di "sottopunta". Sottil è sempre più il titolare di una delle due corsie "alte" e la difesa è confermata in toto. Il gallo Belotti, oltre che l'ex della gara, è il nostro riferimento in avanti.
  2. Parte meglio la Roma e Lukaku impegna subito Terracciano, ma dopo è un nostro monologo. Giochiamo meglio e mettiamo in un angolo gli avversari trovando il gol con Ranieri (che l'esultanza tra lo spiritoso ed il polemico poteva evitarsela) e varie occasioni con Belotti (un paio), Sottil e Mandragora che per poco non portano al raddoppio che sarebbe ampiamente meritato.
  3. All'intervallo è tutto un "iolaeeee si doveva stare almeno 3 a 0".
  4. Come da copione allentiamo un po' la presa, la Roma riordinata in campo dopo un primo tempo un po' alternativo, prende campo ed i primi venti minuti ci capiamo poco. Infatti prima rischiamo il pareggio e poi lo subiamo con un colpo di testa di tal Aouar. Nel momento peggiore però il Gallo alza la cresta e prima manda in gol Mandragora poi procura il rigore che potrebbe chiudere la gara. Dal dischetto va Biraghi che si assume la pesante responsabilità ma calcia male e sbaglia il quinto rigore della stagione viola. Subiamo un po' il ritorno della Roma che però sembra averne poche, di cartucce da sparare. Ed invece al quinto di recupero palla in area nostra dopo averla persa a pochi istanti dal fischio, assist di Ndicka e gol di Llorente. Ovviamente al primo gol in A, ovviamente che ci fa perdere due punti che avremmo clamorosamente meritato.
  5. Buttiamo via un'occasione d'oro. Prendere tre punti alla Roma, dopo averne presi tre alla Lazio, sarebbe stato così importante e pesante da farli diventare magicamente sei. Lo avremmo meritato per gioco ed occasioni ma siamo stati davvero dei brodi per la gestione del vantaggio e degli ultimi minuti. Un peccato clamoroso: di brodaggine più che di ingenuità.
  6. "LO SPUNTO DELLA PUNTA" del Gallo ha davvero fatto capire, in più occasioni, quanto sia importante avere un vero nove in avanti. Non è sempre sufficiente ma sempre necessario lo è senza dubbio.
  7. Bella la gara anche di Sottil, con un primo tempo che ha lasciato davvero buoni segnali negli occhi. Secondo tempo molto meno ma bisogna sapersi accontentare in certe occasioni e soprattutto per certi giocatori.
  8. Brodi, brodi, brodi ed ancora brodi per il quinto rigore in stagione buttato alle ortiche, per la gestione degli ultimi palloni del match, per la concessione del calcio d'angolo finale e per la non marcatura della coppia di difensori romanisti arrivati all'arrembaggio.
  9. Ma di preciso Ikonè che avrà capito di essere entrato in campo?
  10. Prossime tre di campionato (con nel mezzo anche gli impegni di coppa) che propongono Atalanta, Milan ed Juve. Il ciclo di ferro continua. Speriamo.......che non ci siano dati più rigori, magari con le punizioni dal limite, hai visto mai....
ps. FORZA VIOLA...sempre...

"TAKKO AI GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito

"...prenderne un ballino stasera può convenire?!!? Mah....quanto si durerà così?... Siamo le solite fave, andate a fa****o tutti..."

venerdì 8 marzo 2024

Otto marzo ogni giorno

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 582

Di nuovo otto marzo. Ci risiamo. 
Ogni parola detta in queste ventiquattro ore sembra sempre di più superflua o ipocrita, così come ogni augurio o gesto di "festeggiamento". Guardandosi intorno sempre di più questa giornata sembra un "parafulmine" per chi durante gli altri 364 giorni (o 365 per quest'anno bisestile) tutto fa o dice meno che rispettare quello che oggi con così tanto cuore proclama o pubblica.
"CERTE DONNE BRILLANO" infischiandosene ed indipendentemente da tutto. Ma non basta. Perché non tutte ci riescono e non tutte possono permetterselo, e doverle mettere in condizione di non riuscire a farlo è davvero umiliante: purtroppo nell'ottica generale per le donne stesse mentre lo dovrebbe essere per chi ne è la causa.
Sempre di più arrivano notizie di mancato rispetto, violenze di vario tipo, diseguaglianze, soprusi, vere e proprie politiche di disparità dirette e/o indirette. E questo solo guardando in Italia. Non oso pensare dove oltre alla mancanza di uguaglianza di diritti ed opportunità incidono anche altri fattori. Fondamentali e vitali.
Così, oggi, per cercare di sognare ad un otto marzo valido ogni giorno per ogni donna ho deciso di aprire uno dei miei siti preferiti (clicca qui) e fare un piccolo gesto in tal senso. Goccia nel mare eh, lo so. 
Ma è almeno un tentativo. Perché possa essere uno 08/03 che in qualche modo lascia una traccia vera e non la solita considerazione ipocrita e/o il consueto post con lo sfondo giallo mimosa.
A tutte le donne, che ogni giorno sia l'otto marzo. Per tutte proprio.

giovedì 7 marzo 2024

Portata a casa

Conference League - Ottavi Andata
MACCABI H. - FIORENTINA = 3 - 4
GOAL: Nzola,
Seck, Kinda, Beltran
Khalaili, Mandragora, Barak

KAPPAPAGELLE
Terracciano 6 -
Kayode 6 - -
Milenkovic 5
Ranieri 5
Biraghi 6
Mandragora 6,5
Duncan 6 -
Ikonè 5,5
Beltran 7 -
Gonzalez 6 -
Nzola 6,5
Bonaventura 6 +
Belotti 6
Barak 6,5
Sottil SV

All. Italiano 6 +
IL MIGLIORE: BELTRAN
Il peggiore: Ranieri

Sul campo neutro di Budapest sfidiamo il Maccabi Haifa per l'andata degli ottavi di finale di Conference. #KappaDecaViola per il ritorno delle sfide europee.
  1. Davanti viene scelto Nzola al posto di Belotti e il periodo fisico e di forma fa diventare titolari Duncan e Mandragora. Torna Ikonè al posto di Sottil poi per il resto è la formazione che ha pareggiato a Torino (clicca qui).
  2. Nemmeno il tempo di mettersi sul divano che Nzola - su cross di Kayode - inzucca senza saltare ma portandoci in vantaggio. Gli avversari sembrano accusare e soprattutto poco precisi nelle trame ma riassestati dopo lo svantaggio prima pareggiano su una nostra dormita dal calcio d'angolo in cui arriviamo per tre volte secondi e dopo siamo imbucati centralmente. La partita è ribaltata e rischiamo anche di prendere il terzo in un paio di occasioni. Qualche cross e qualche serpentina troppo di Ikonè sono gli unici segnali di reazione.
  3. Nell'intervallo tra il perplesso e lo stupito ci si chiede "ma che, davvero siamo sotto dopo averla sbloccata al secondo?!!?!?".
  4. Si riparte con la stessa squadra ma con un piglio diverso che ci porta al pareggio di Beltran che di punta stile calcetto trova l'angolo. Sembrerebbe dalla nostra l'inerzia della gara ma prima loro si mangiano un gol fatto poi tal Khalaili si beve Ranieri e trova il diagonale vincente. Di nuovo sotto non ci disuniamo e troviamo il triangolo giusto sulla sinistra Biraghi-Nico-Biraghi che libera Mandragora in area per il meritato pari. A quindici minuti dalla fine restano in dieci i nostri avversari per un fallo folle di uno degli undici. "MI HAN DETTO DI GIOCAREMI IL TUTTO PER TUTTO" sembra dire il Mister che mette Barak e Bonaventura in mediana dietro a tre mezze punte ed il gallo. Dopo qualche mischia e/o tiro respinto troviamo lo spunto vincente proprio con Jack che trova Barak ed il ceco che trova la deviazione di un difensore per il definitivo 3 - 4.
  5. In una partita dall'andamento folle portiamo a casa la vittoria che serviva. Forse abbiamo faticato troppo contro una squadra apparsa davvero mediocre ma non abbiamo mai mollato e ci siamo sempre riportati avanti e davanti. Gioco da rivedere soprattutto a livello di filtro di centrocampo e difesa ma molto incisivi in attacco. Bella base per la qualificazione, meno bella la prestazione in generale ma ci si può stare.
  6. Molto generoso e l'ultimo a mollare anche quando è impreciso. Doveva essere un centravanti e non mi pare lo sia, ma Beltran sta dimostrando di essere un giocatore su cui si può provare a scommettere in modo importante.
  7. Due fiammate di Nzola (gol ed assist) in una partita che per il resto è andata sulla sua solita (scarsa) media. Però prendiamo questo bicchiere mezzo pieno che non era scontato per nulla.
  8. Coppia centrale difensiva in giornata davvero davvero no, sembrava giocassero a chi ne "bucava" di più...
  9. Bentornato Antonino Barak....."'oindotueriandato?!!?!?"
  10. Un campo del genere non lo vedevo dai tempi del sussidiario della Fides Sesto.
ps. FORZA VIOLA...sempre...

"TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito

"...ahhaha....se si perde dopo questa c'è l'esonero vero?!?! A me mi viene da ridere...si fa pena..."

domenica 3 marzo 2024

Gioco di specchi

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 581
Nemmeno sulle evidenze si riesce ad avere uno straccio di posizione unica e vagamente di buon senso.
Sembrava che dopo i fatti di Pisa ci potesse essere una sorta di riconoscimento generale di sdegno e voglia di chiarire al mondo che quello non era stato ordine pubblico ma violenza gratuita purtroppo autorizzata.
La sensazione, evidentemente sbagliata, è durata un attimo. Forse meno. Così sono partiti i distinguo, i "ma però", le richieste di "attente analisi". E purtroppo non solo. Il sempre lucido ministro delle Infrastrutture ha puntualizzato la sua posizione ammonendo un "guai anche solo a sfiorare la possibilità di criticare le forze dell'ordine". Il premio Pulitzer conduttore di rete 4 (perchè onestamente definirlo giornalista è troppo poco) parla di ovvia reazione della polizia a reati e provocazioni. Diversi politici (oddio....) di schieramento governativo parlano di evento da non generalizzare e da analizzare con la giusta prospettiva ma sempre con la premessa "giù le mani dalla polizia". Ed alla mente tornano le analisi successive alle tragiche vicende di Stefano Cucchi o Federico Aldrovandi quando si stigmatizzava l'attacco agli agenti colpevoli dei due omicidi con le stesse parole.
Già, perché "ALLA FINE E' UN GIOCO DI SPECCHI" quello che viene messo su. Un simpatico, sempre per modo di dire, modo di destabilizzare il lettore o l'ascoltatore con un tentativo di sponde e riflessi che partono da considerazioni di responsabilità annacquate, di giustificazioni campate in aria e di apparizione di motivi o pseudo-motivi inesistenti o costruiti.
Banalmente il motivo è che, chi è in divisa, per buona parte di chi parla e si mette in mostra, è sostanzialmente intoccabile, sempre nel giusto e soprattutto autorizzato alla qualunque per far rispettare un vecchio concetto sempre tanto caro anche quando non citato: ordine e disciplina. Ed anche quando sia l'ordine che la disciplina sono garantiti, si tenta (purtroppo avendo le suddette sponde "giuste") di far diventare manifestazioni di opinioni diverse e di banale umanità come disordinate ed indisciplinate.
Ed a chi prova a mettere l'accento sull'uso sbagliato di manganelli in certe circostanze si chiude la bocca con un "è molto pericoloso togliere il sostegno delle istituzioni a chi ogni giorno rischia la sua incolumità per garantire la nostra". Che detto da chi ha in mano il potere più grande e largo d'Italia, sa molto di avvertimento più che di opinione. Anche se rivolto a chi in teoria dovrebbe essere la figura più super partes del Paese e soprattutto quello che rappresenta tutti.
Ma in fondo, nei riflessi degli specchi, anche le distanze spariscono. I ruoli si moltiplicano o si nascondono e le angolazioni diventano punti di vista. Ovviamente basta che ad esserne interessate non siano le forze dell'ordine, in quel caso sarebbe "molto pericoloso". Per ora, a dire il vero, in pericolo ci sono stati solo gli studenti caricati e manganellati per aver manifestato pacificamente le proprie opinioni, ma questo evidentemente non conta, non interessa e soprattutto non fa "audience". Le divise invece sì. Da sempre.

sabato 2 marzo 2024

Un po' troppo poco

Campionato - 27^
TORINO - FIORENTINA = 0 - 0
GOAL: ----


KAPPAPAGELLE
Terracciano 6
Kayode 6 
Milenkovic 6 +
Ranieri 5
Biraghi 5,5
Arthur 5,5
Bonaventura 6,5
Gonzalez 6
Beltran 5
Sottil 5
Belotti 5
Maxime Lopez 5
Barak 5
Mandragora 6
Ikonè SV
Nzola SV

All. Italiano 5,5
IL MIGLIORE: BONAVENTURA
Il peggiore: Sottil
A Torino sponda granata ci giochiamo la possibilità di confermarci dopo la splendida partita di lunedì scorso contro la Lazio (clicca qui). #KappaDecaViola per il match "gemellato".
  1. "Clamoroso al Cibali" si sarebbe detto un tempo. Mister Italiano per la prima volta nella sua storia viola conferma la formazione della partita precedente. Trazione anteriore anche per questa giornata.
  2. Non partiamo come lunedì scorso ed i primi venti minuti sono sostanzialmente tra lo studio ed il sonno. Poi il Toro ha tre occasioni quasi in fila con Zapata che di potenza si crea un'occasione, un tiro non impossibile di Vlasic e Sanabria che lanciato da una buca di Ranieri si mangia un'occasione importante. Noi rispondiamo soltanto con un bel colpo di testa di Nico fuori. Nel finale, dopo un gol del Toro viziato clamorosamente da un fallo di Zapata visto solo dal VAR che annulla ovviamente il suo gol, arriva il colpo di scena finale con Ricci che in due minuti prende due gialli (uno netto uno eccessivo per sua ingenuità e fiscalità arbitrale) e ci regala per il secondo tempo la superiorità numerica.
  3. Il pensiero dell'intervallo è "ma 'unbastavano quarantacinque minuti? Anche dieci di recupero per questo spettacolo? 'unsarà troppo?!"
  4. Un po' per aprire il Toro in dieci un po' per evitare "il rosso pe'fa'pari" il Mister toglie i tre ammoniti: Beltran, Arthur e Ranieri. Troviamo un colpo di testa di Jack su bel cross di Nico per il quale serve un mezzo miracolo di Milinkovic-Savic per toglierci il gol. Altro cross tagliato di Nico non sfiorato da nessuno e tanto sarebbe bastato per far gol. Nel finale sempre Nico da fuori con un tiro più plastico (come il tuffo del portiere) che non pericoloso.
  5. Poco convincenti nel primo tempo, poco di più nel secondo. Qualche occasione nella ripresa è arrivata ma visto che eravamo in superiorità numerica per tutti i quarantacinque minuti c'era da sperare in qualcosa di meglio e/o di più. Peccato perché era davvero un'occasione ghiotta per dare spinta alla vittoria contro la Lazio e salire un altro po' in classifica.
  6. Pochissima roba davanti come se la scorpacciata di occasioni dell'ultima giornata ci avesse in qualche modo saziato.
  7. Se "LI' NEL MEZZO" non gira Arthur il gioco rallenta di molto e molto i suoi giri.
  8. Tra i pochi brillanti di nuovo Jack che sembra rifiorito rispetto ad un ultimo periodo un po' appannato. Anche per questo non ho capito il suo cambio.
  9. Di nuovo un'occasione per incidere sprecata per Maxime Lopez e Barak. Su Sottil anche superfluo ribadirlo.
  10. Non capisco perché non sia entrato il nuovo esterno alto quando Sottil stava appunto dimostrando per l'ennesima volta che non avrebbe apportato nulla.
ps. FORZA VIOLA...sempre...

"TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito

"...la Lazio è stata un fuoco di paglia, menomale c'è il VAR...il famoso Ricci dell'Empoli....aspetta perchè Sottil è capace di fare qualcosa di simile..ma Sottil?!?! : -)) nemmeno l'uomo in più....si fa pena..."

giovedì 29 febbraio 2024

Una boa difficile da raggiungere

#Klibro Febbraio 2024 
qui il mio intero
Katalogo
PAOLO STELLA
"Meet me alla boa"
Mondadori 

Un pomeriggio alla Feltrinelli girellando tra gli scaffali dei romanzi mi sono imbattuto in questa copertina ed in questo titolo che in qualche moto ho trovato "accattivanti". Ho cominciato a leggere l'incipit e non mi sembrava affatto male per questo l'acquisto. Non conoscevo l'autore e meno che mai conoscevo il suo ruolo di influencer del web (chissà se si dice così) ma questa sua caratteristica è venuta fuori in modo abbastanza chiara durante la lettura dello stesso libro.
Si entra subito nel vivo e sin dalle prime pagine ci si immerge in quello che potrebbe essere il colpo di scena della storia: una telefonata proveniente da Parigi e per Franci - il protagonista - si spegne la luce. E non solo quella visto che a spegnersi è la "sua" Marti.  Non faccio spoiler particolari perché il tutto è presente già nella quarta di copertina, testimonianza evidente che quello che l'autore voleva far scoprire nel libro non era tanto l'evento ma la reazione allo stesso da parte del protagonista.
Da lì partono trenta capitoli, uno per ogni passo necessario a Franci per salutare la sua Marti. C'è sicuramente della poesia nell'affrontarli e tanto amore nel percorso che lo porta a raccontare il suo profondo gridare al mondo "TU SEI LEI". Ci sono racconti e ricordi, emozioni e sentimenti.
Purtroppo ci sono anche molti concetti stereotipati e un po' di banalità in molti punti del percorso fatto a trenta tappe. Emerge senza dubbio la potenza dell'amore di Franci ma molto spesso sembra che sia quasi più una fotografia scattata per cercare l'effetto calamita nel lettore. Ed alla lunga questo rende il libro un po' ridondante pur apprezzando l'idea di partire dall'evento più forte per descrivere tutto meno che quello. Il dolore ed il rapporto sono gli elementi cardine ed anche per questi aspetti la valutazione agrodolce permane. Il dolore non è mai fotografato come troppo lacrimoso e questo è sicuramente un merito ma trascinando spesso la descrizione sulle solite strade il lettore ha la sensazione di esserci "già passato" da quelle pagine. Per quanto riguarda il rapporto senza dubbio la storia particolare dell'incontro e della relazione colpisce così come il riferimento alla boa come punto di riferimento, ma il descriverla costantemente con frasi da "bacio Perugina" fa perdere intensità al racconto. Ed è esattamente in questo punto che il cv da influencer dello scrittore emerge o almeno così a me è sembrato: la ricerca della frase ad effetto da citare più che quella giusta per la storia o per far entrare nel racconto il lettore. Aperta parentesi. E' poco ammissibile leggere "meno più meno fa più" riferendosi all'equazione matematica quando è noto ai sassi che è meno PER meno a dare più. Chiusa parentesi.
Concludendo: peccato. Era una quarta di copertina ed un incipit che mi avevano colpito poi invece a quella boa ho fatto un po' fatica ad arrivare. 

CINQUE CITAZIONI

1 - "...sono nato, cresciuto e convivo con quella strana sensazione di perdermi sempre qualcosa..."
2 - "...con quel fare disinvolto posi la mano sulla mia stretta sul cambio. E io la lascio lì anche se ho il cambio automatico, anche se è un po scomoda come posizione. La lascerei lì per sempre, anzi ci farei un calco in gesso, le nostre due mani che si contengono, si sostengono..."
3 - "...forse l'amore è questo, desiderare il bene dell'altro prima del proprio. Le valigie da portare non sono nulla, sacrificio da poco, ma sono la forma dell'amore. Se mai mi chiedessero di spiegare razionalmente l'amore, risponderei così: due valigie..."
4 - "...capita di dimenticarsi quanto siamo fortunati, imprescindibili, unici. Basta poco per sentirsi inutili..."
5 - "...questa vita non va presa sul serio, che tanto solo una cosa è certa: non ne uscirai mai vivo..."

Mia personale VALUTAZIONE: **° - due stelle e mezzo su cinque

lunedì 26 febbraio 2024

La più bella della stagione

Campionato - 26^
FIORENTINA - LAZIO = 2 - 1 
GOAL: Luis Alberto, Kayode,
Bonaventura

KAPPAPAGELLE
Terracciano 6
Kayode 7
Milenkovic 6 
Ranieri 7
Biraghi 6,5
Arthur 7
Bonaventura 7,5
Gonzalez 6 +
Beltran 6,5
Sottil 6 
Belotti 7,5
Barak SV
Mandragora SV
Maxime Lopez SV
Nzola SV

All. Italiano 7,5
IL MIGLIORE: BONAVENTURA
Il peggiore: Milenkovic

Per il lunedì del posticipo della ventiseiesima giornata arriva la Lazio di Sarri al Franchi. #KappaDecaViola per la sfida europea.
  1. All in di Italiano che schiera una Fiorentina super offensiva con Bonaventura-Arthur a centrocampo e Beltran dietro Belotti. Sottil e Gonzalez completano l'attacco.
  2. Tre minuti e con un doppio calcio d'angolo potremmo già passare in vantaggio. Niente. Venti minuti e potremmo farne due, prima un palo di Nico ed un salvataggio di spalla di Casale sulla ribattuta a colpo sicuro di Jack poi un gran colpo di testa di Belotti che sbatte ancora sullo stesso palo. Niente. Quaranta minuti e da calcio d'angolo potremmo ancora andare avanti dato che Biraghi trova direttamente il terzo palo della gara. Niente. Ovviamente nel primo minuto di recupero, alla prima occasione utile ecco il contropiede Lazio ed il gol di Luis Alberto dopo un controllo sublime in area di rigore.
  3. "Por** **oi* ma***a - Por** **oi* ma***a - Por** **oi* ma***a" all'intervallo. Tre per tre volte come i pali.
  4. Si ricomincia da dove avevamo interrotto. Padroni assoluti del campo con Nico che sfiora la traversa con un missile da fuori. Poi attorno al sessantesimo, visto che erano ben venti minuti che non si colpiva un palo, ne prendiamo due. Prima Kayode tocca la traversa con un'incursione ma è un palo fortunato perché la palla dopo va in porta e porta al pareggio, dopo Nico invece va dal dischetto - dopo una gran giocata di Belotti - e coglie di nuovo il palo dopo aver spiazzato Provedel. Potremmo subire il colpo psicologico ed invece continuiamo ad attaccare e su una respinta corta di Provedel (che poco prima aveva fatto di nuovo un mezzo miracolo su Ranieri) si avventa Jack per il gol del vantaggio.
  5. Partita semplicemente mostruosa. Per grinta, padronanza della partita, capacità di reagire alle botte psicologiche (gol subito nel recupero dopo tre pali, rigore sbagliato), voglia, qualità di gioco. Poco altro da aggiungere se non un applauso lunghissimo. La più bella Fiorentina di questa stagione.
  6. Il Mister mette il suo "NOME E COGNOME" su questa vittoria: scelte coraggiose ma soprattutto squadra attenta e concentrata con un gioco davvero di qualità
  7. Sarò antico ma quando vedo un centravanti che fa il centravanti a me si riempie il cuore e mi pare addirittura che sia più facile giocare. Pensate che arrivo a dire.
  8. Decisivo il ruolo di Mandragora, se continua così abbiamo davvero molte speranze europee.
  9. Da quando l'hanno definito "di ghiaccio" "infallibile" "cecchino", Nico ha sbagliato due rigori su due. Ma zittini no?
  10. Vittoria importantissima. Per classifica, gioco, morale, prospettive. Adesso avanti così nel filotto di partite importanti.
ps. FORZA VIOLA...sempre...

"TAKKO AI GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito

"...a che minuto si prende il gol in contropiede? Oggi per altro ma sempre roba da matti....non ci credo...no vabbè...ma iolaeeee per davvero....ma iolaeeeee un'artravorta....anche se si segna stasera l'è un moccolo continuo....siiiiii.....una volta l'anno belli iolaeeee....."

domenica 25 febbraio 2024

Orrore commozione e rabbia

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 580

Le immagini delle violenze sui manifestanti di venerdì sono di un orrore così osceno che non servirebbero ulteriori parole rispetto a queste che probabilmente nemmeno "filano troppo" come incipit.
Foto e video che scavano dentro e ti lasciano orrore, commozione e rabbia.
"LA TERRA TREMA" al rumore delle cariche, allo schifo che viene messo in atto ed al violento uso di una forza che dovrebbe essere invece combattuta da chi l'ha messa così schifosamente in atto.
Ogni commento è superfluo, basta veder le immagini che stanno circolando. Anzi, riformulo. Ogni commento sarebbe superfluo, basterebbe vedere le immagini delle violenze della polizia sui manifestanti. Attenzione, non scontri. Perché tali non sono stati. VIOLENZE. Della polizia. Sui manifestanti.
Studenti feriti a Firenze e Pisa. Terrorizzati e picchiati. In cortei che di pericoloso non avevano niente. In modi che di tranquillità collettiva non possedevano nemmeno una minima percentuale. Da forze dell'ordine che di ordine non possedevano neppure una parvenza.
Fa appunto orrore, commozione e rabbia doverlo scrivere, di nuovo. 
Pensare ad una manifestazione di studenti che pacificamente punta ad una piazza della città per manifestare la propria vicinanza ad un popolo che sta subendo un vero e proprio sterminio che viene accolta con manganelli alti e cariche non simulate per disperdere ma per "far male" fa MALE quanto quelle cariche. Terrore e ferite sugli studenti ma non solo. Anche in chi quell'orrore l'ha visto dopo ed ha sentito addosso il livido di quelle manganellate e l'acre dell'ingiustizia violenta.
I commenti e le parole del giorno dopo interessano il giusto e l'onesto. Fanno ribrezzo e ridere quelli che provano l'arrampicata sugli specchi in difesa delle "valenti forze dell'ordine" o rimandano "ad un'indagine approfondita". Fanno rabbia quelli di chi si accoda all'indignazione ma solo per opportunismo mentre non ha mai mostrato interesse reale a situazioni già accadute in passato come quelle in questione, né temo tra pochi giorni si ricorderà minimamente di questa cosa. Fanno accendere un'attenta luce di valutazione le prese di posizione che sottolineano la necessità di un intervento ma che devono passare dalle parole ai fatti: immediatamente , altrimenti andranno ad incrementare l'elenco di quelli che si accodano per opportunismo.
Nel frattempo il terrore corre addosso a quei ragazzi. I lividi anche ma sarebbero il meno rispetto alla dimostrazione di totale schifo che hanno avuto da chi in teoria dovrebbe garantirgli il futuro. E credo che questa sensazione gli rimarrà sulla pelle ben oltre il riassorbirsi delle manganellate. Complimenti a chi è riuscito in questa impresa.
Ripeto di nuovo: orrore, commozione e rabbia.

domenica 18 febbraio 2024

Punticino tristino tristino

Campionato - 25^
EMPOLI - FIORENTINA = 1 - 1
GOAL:
BELTRAN - Niang (R)

KAPPAPAGELLE
Terracciano 6
Faraoni 5
Milenkovic 6
Martinez Quarta 6 +
Biraghi 5
Mandragora 5,5
Duncan 5,5
Gonzalez 5,5
Beltran 7 -
Sottil 5
Belotti 5,5
Kayode 6
Arthur 6
Bonaventura 5,5
Ikonè 5,5
Parisi SV

All. Italiano 5 
IL MIGLIORE: BELTRAN
Il peggiore: Faraoni
E dopo la pessima figura infrasettimanale (clicca qui), ecco la partita giusta per provare a rimetterci in cammino dopo l'inversione di marcia di questo 2024 operata con il Frosinone (clicca qui). #KappaDecaViola per la sfida all'Empoli al Castellani.
  1. Torna Sottil nel ruolo di esterno sinistro alto con Beltran dietro a Belotti. A centrocampo la coppia più fisica Mandragora-Duncan vista la condizione non ottimale della coppia di registi Arthur/Lopez. Ancora Biraghi titolare come esterno basso di difesa mentre torna Quarta accanto a Milenkovic.
  2. Dopo il minuto di raccoglimento per la tragedia sul lavoro di venerdì, inizio di studio che non trova molti sbocchi in attacco se non un tiro di Faraoni non troppo difficile da leggere per Caprile. Alla prima opportunità Beltran trova un bel diagonale e ci porta in vantaggio. L'Empoli, che in quel momento era in dieci, prova a riassestarsi con il cambio di Grassi infortunato e riesce a sfondare sulla nostra destra ma la bella giocata di Cambiaghi non porta a niente se non ad un po' di paura. Il resto del tempo scorre tranquillamente.
  3. Alla fine del primo tempo il pensiero è: "a questo giro sbloccare la s'è sbloccata proprio come ci serve in queste partite, o vediamo....".
  4. Nella ripresa tutto sommato la partita resta sulla stessa lunghezza d'onda. Controllo del match e pericoli che arrivano solo dal nostro tallone d'Achille: i calci d'angolo a favore. Ripartenza Empoli, siamo scoperti e Faraoni zoppicante da ultimo uomo stende in area Cancellieri. Niang trasforma il rigore ed è pari. Cambi e tentativi di ritornare in vantaggio non portano praticamente a niente se non un paio di tiro "poco centrati". Finisce con un pari triste ma giusto.
  5. Avevamo sbloccato alla prima occasione una partita che poteva diventare molto complicata ma non siamo stati in grado né di chiuderla né di gestirla. Anzi, l'impressione è che non si sia tentato di fare nessuna delle due cose. Troppo poco incisivi e troppo fuori forma. Speriamo sia un periodo. Lungo, ma un periodo. Altri due punti buttati via senza provarci fino in fondo.
  6. Capisco che fare a meno di un capitano sia dura, ma tenere in campo Faraoni zoppicante dopo la fine del primo tempo mi è sembrato davvero un azzardo senza troppo senso. Ho personalmente capito poco anche il cambio di Belotti con Bonaventura per riportare Beltran in un ruolo dove evidentemente fa fatica.
  7. Visto il livello degli esterni mi chiedo come mai il sei gennaio Italiano invocasse un acquisto proprio in questo ruolo. Menomale "'unglihannodatoretta", sarebbe stato davvero uno spreco.
  8. Nico "CAMBIA IL MODO DI GUARDARE" questa squadra. Purtroppo ancora non è "tornato" dall'infortunio e si vede. O meglio si sente.
  9. Contro l'Empoli, un punto in due gare. Bene ma non benissimo. Anzi male quasi malissimo.
  10. Nelle prossime gare arrivano tutte sfide contro squadre della parte sinistra della classifica, avremo gli elementi giusti per capire se possiamo davvero "ripartire".
ps. FORZA VIOLA...sempre...

"TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito

"...allucinante...ma non si parla mai di esonero?...squadra inutile come il suo allenatore…”

sabato 17 febbraio 2024

Lutto totale

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 579

Sono notizie che sconvolgono. Lasciano basti e furiosi allo stesso tempo.
Una vera e propria tragedia si è abbattuta ieri su Firenze e non solo. Sul mondo del lavoro e non solo. Un crollo al cantiere della nuova Esselunga di via Mariti ha provocato il coinvolgimento di otto operai: quattro morti, tre feriti gravi e una persona ancora dispersa dopo oltre ventiquattro ore.
Una trave di cemento crollata, un rumore clamoroso, una botta al cuore di chi ha intuito sin da subito che sotto a quel crollo ci potesse essere qualcuno a lavorare. E' impressionante anche solo scriverlo, non oso e non posso immaginare cosa possa essere stato trovarsi lì a tentare di estrarre da sotto le macerie le vittime e/o i feriti oppure assistere inermi ai drammatici risultati dell'evento. 
Un "BEL PO' DI MALE AL CUORE" e la solita inutile domanda istantanea quando accadono questi eventi: "ma come è possibile?". Come si può vagamente ipotizzare ed accettare che uno possa rimetterci la vita perché sta provando a portare a casa uno stipendio per vivere? Come si può permettere che questi bollettini di guerra dati da quelli che dovrebbero essere "terreni di attività NON belliche" siano sempre più costanti, frequenti e praticamente ineludibili? Eh già, perché la tragedia è un dramma enorme e dalle dimensioni non raccontabili da sembrare unica, ma purtroppo è l'ennesima. Ed è solo l'ultima fino alla prossima, che arriverà immancabile perché di cambiare davvero qualcosa non c'è né la strada imboccata né il reale interesse.
Oggi a Firenze era lutto cittadino, hanno risuonato le chiarine sotto Palazzo Vecchio per onorare le vittime e stringersi intorno ai loro familiari. Un minuto di silenzio alle quindici è stato rispettato un po' ovunque ed in molti esercizi ci sono state serrande abbassate o attività interrotta per quindici minuti attorno alle dodici. Ieri immediata la proclamazione dello sciopero di fine turno ed attivazione di presidi presso sedi istituzionali di lavoratori.
E non puoi che essere d'accordo, che esprimere solidarietà, che fermarti in segno di rispetto e di indignazione. Un lutto che colpisce tutti. Totale. Ma gli atti davvero fondamentali per il non ripetere più di questi lutti, questa conta tragica di morti, feriti e dispersi, dovrebbero partire da domani quando si ripiegherà la bandiera listata a lutto appunto e si dovrebbe provare ad aprire altro. Un "foglio pulito" su cui scrivere, programmare, legiferare ed attuare tutti quelli che sono gli elementi fondamentali affinché si interrompa la catena dell'immancabile tragedia. Come ieri nel cantiere fiorentino, come ieri l'altro altrove, come purtroppo sarà domani.
Affinché il lutto possa servire davvero anche oltre oggi, dobbiamo domani provare a renderlo non più attuabile. Altrimenti sarà solo un ripetersi di uno straziante dolore colpevolmente non evitato.

mercoledì 14 febbraio 2024

Lezione

Campionato - Recupero 21^
BOLOGNA - FIORENTINA = 2 - 0 
GOAL:
Orsolini, Odgaard

KAPPAPAGELLE
Terracciano 6,5
Kayode 5 +
Milenkovic 5,5
Ranieri 5
Biraghi 4 +
Arthur 5,5
Mandragora 4,5
Ikonè 5,5
Bonaventura 5
Gonzalez 5 +
Belotti 5,5
Beltran 5,5
Nzola 5,5
Duncan SV
Maxime Lopez SV

All. Italiano 5
IL MIGLIORE: TERRACCIANO
Il peggiore: Biraghi

Si recupera la gara "saltata" per la meravigliosa trasferta araba (leggi qui). Al Dall'Ara ci giochiamo una sfida dal sapore europeo contro il Bologna di Motta. #KappaDecaViola del mercoledì.
  1. Quarta squalificato, Duncan in panchina e Bonaventura preferito a Beltran. Queste le scelte del Mister con le conferme di Nico, Ikonè ed il Gallo davanti.
  2. L'inizio di studio dura poco. Noi troviamo due spunti interessanti con Ikonè e Nico (entrambi non precisi sull'esterno della rete) poi il gioco del Bologna ha la meglio e ci mette in difficoltà soprattutto con Orsolini che prima ci prova, poi fa gol e poi troverebbe anche il raddoppio su punizione (annullato per fuorigioco di mezzo centimetro di Posch). Zirkzee è troppo lezioso - per nostra fortuna - per raddoppiare. Noi reagiamo solo con un'azione confusa in area bolognese dove prima Belotti fa un mezzo fallo e poi Nico ne subirebbe uno. Per il resto poco o nulla, mentre il Bologna trova un passaggio finale errato in un paio di occasioni quando il raddoppio sembrava fatto.
  3. All'intervallo la domanda è: "chissà se Biraghi prenderà la xamamina prima di tornare in campo visto il primo tempo"
  4. Stesso andamento anche nel secondo tempo con il Bologna che spreca diverse occasioni poco prima della conclusione o con poca incisività nel colpo finale. Unico tiro in porta quello di Biraghi su punizione, dopo di che solo un paio di tiracci fuori portata, uno di Ikonè ed uno di Nzola. Nel finale il Bologna si percepisce che ne abbia di più e trova il gol conclusivo con Odgaard.
  5. Lezione di calcio. Subita. Non tanto per le occasioni o il risultato ma per la sensazione di non essere mai stati davvero in partita. Varie occasioni rossoblù non si sono concretizzate per poco ma non ne abbiamo mai approfittato. In balia degli avversari sulle fasce e nel mezzo, poco chiare le linee di gioco ed un tiro dello specchio in novanta minuti: il riassunto perfetto della nostra gara. Era una sorta di sfida diretta: decisamente persa. 
  6. Gli esterni bolognesi hanno fatto praticamente quello che hanno voluto, senza aver avuto mai la giusta e dovuta opposizione. Impressionante la facilità con cui Orsolini ha "scherzato" Biraghi "COTTO CATTURATO" soprattutto nel primo tempo.
  7. Aebischer, Ferguson e Freuler sono costati al Bologna più o meno quanto Mandragora che invece anche oggi ha fatto capire perché gioca e deve giocare sempre Duncan.
  8. Beltran è entrato con voglia e determinazione. Fine. La sensazione è che i mezzi ci siano ma che la maturazione ancora necessiti di tempo, così come l'inquadramento preciso del suo ruolo.
  9. Jack e Nico (molto) sottotono e noi praticamente non tiriamo in porta. "L'è nova....".
  10. Brutta botta perdere così contro una diretta concorrente; ma tranquilli che ora si corre ai ripari e si prende Criscito, tanto per continuare sulla linea degli acquisti dei capitani.
FORZA VIOLA...sempre...

"TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito

"...non la guardo o mi passa la fame...ah si perde, ottimo! Rimpiango i tempi del fallimento, c'era più entusiasmo..."

domenica 11 febbraio 2024

Ci voleva

foto copyright Galga - Grazie

Campionato - 24^
FIORENTINA - FROSINONE = 5 - 1
GOAL: Belotti, Ikonè, M. Quarta,
Gonzalez,  
Mazzitelli, Barak

KAPPAPAGELLE
Terracciano 6,5
Kayode 6,5
Milenkovic 6
Martinez Quarta 6 +
Biraghi 6
Mandragora 6
Duncan 6,5
Ikonè 7 +
Beltran 6,5
Gonzalez 7 -
Belotti 7,5
Bonaventura 6
Nzola 6
Comuzzo 6
Barak 6 +
Arthur SV

All. Italiano 7
IL MIGLIORE: BELOTTI
Il peggiore: Mandragora

Dopo la folle sconfitta di Lecce (clicca qui) arriva al Franchi il Frosinone di Di Francesco. #KappaDecaViola davanti a Dazn all'ora di pranzo.
  1. Il Mister si gioca il "tutto per tutto" con Nico, Beltran, Ikonè dietro a Belotti che esordisce dal primo minuto in maglia viola. A centrocampo giocano Duncan e Mandragora, dietro rientrano Kayode e Biraghi.
  2. Inizio a singhiozzo poi in due minuti cambia il match. Dopo una traversa di Beltran da comoda posizione, si accendono Ikonè e Belotti e mettono la partita nella nostra direzione con due gol molto importanti: quello del gallo il primo in maglia viola su assist proprio di Ikonè, quello dell'esterno (con deviazione) per sbloccare un periodo no (speriamo). Il Frosinone che sembrava poterci mettere in difficoltà sparisce e Quarta, che aveva iniziato nel peggior di modo, trova un bel colpo di testa: traversa e 3-0. Nico sbaglia un gol non da lui dopo un altro assist prezioso di Ikoné.
  3. Alla fine del primo tempo siamo quasi sicuri "no via questa unc'è verso riaprirla".
  4. Nella ripresa la chiudiamo presto con un eurogol di destro (!!) di Nico e poi ci rilassiamo un po' troppo. Terracciano mette due pezze importanti su Kaio Jorge prima di subire il gol su punizione con deviazione. Nel finale ci sarebbe anche la zampata di Nzola, Turati risponde presente ed una carambola regala il gol a Barak appena entrato.
  5. "ALLA FINE DI QUESTO" inizio di anno davvero zoppicante e grigio ecco la vittoria che serviva. Netta con il gol del centravanti e partita sostanzialmente mai in discussione. Serviva per ingranare la marcia e provare a ripartire dopo questa sosta ai box non voluta. Belle le impressioni date da Belotti e da qualche lampo di Ikonè. In attesa delle conferme necessarie godiamoci questa cinquina.
  6. La zampata del centravanti sotto la Fiesole al quindicesimo di una partita poi filata liscia ma che si poteva complicare. Perfetta sintesi di quello che serviva.
  7. Bentornata alla versione nota di Nico, quello che determina le gare e che con costanza si inserisce nel tabellino dei marcatori. Serviva come l'aria fresca.
  8. Qualche imbucata di troppo subita ad inizio del primo tempo e due "buche" sul 4-0 gli unici nei di questa gara.
  9. Alla fine poteva anche segnare Nzola, sarebbe stato effettivamente troppo.
  10. Mercoledì e domenica due simil derby in trasferta per capire se davvero ci siamo ripresi.
ps. FORZA VIOLA...sempre...

"TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito

"...t'avevo detto in settimana che 'unsisegnava mai nel primo tempo.....hai visto?!?...Epico : - ) "

sabato 10 febbraio 2024

Alla fine è Sanremo

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 578

Il paese si ferma. Accade così. Ogni anno a Febbraio, con l'arrivo del carrozzone del Festival, il paese si immerge in una bolla.
E non è solo per le serate della gara ma anche e soprattutto per quello che dal Festival deriva o si crea. Trasmissioni che non parlano d'altro, giornalisti con un solo argomento, polemiche anche sul nulla, gara e regolamenti incomprensibili per stilare le graduatorie (parziali/provvisorie/parallele/finali).
Il tutto che viaggia parallelo e prioritario rispetto non solo agli altri eventi artistici o di spettacolo ma proprio a tutto. Gli unici che in questi 74 anni non se ne sono accorti sono quelli del PD che hanno visto bene di organizzare una manifestazione sotto la Rai proprio in questa settimana che in Rai erano rimaste solo le scrivanie visto il trasloco di massa da Roma al comune ligure.
Funziona così. Piaccia o meno. Fa parte del DNA italico e, tolta l'esagerazione che può anche cadere il Governo o dimettersi il Presidente della Repubblica che sarebbero comunque notizie secondarie, di caratteristiche del nostro Paese ce ne sono di peggiori.
Quindi non vuol essere e non è un post con la puzza sotto il naso di critica per l'evento. Anzi. E' un riconoscimento per la potenza ed il significato che il Festival, piaccia o meno, ha. Non lo vivo clamorosamente, seguo con scarsa attenzione e non mi appassiono più di tanto ma anche io ho visto le puntate di questi giorni, ascoltato diverse canzoni e......partecipato al FantaSanremo
Per aprire una parentesi di "critica" (senza troppe competenza) sull'evento mi sembra giusto partire dal riconoscimento al direttore artistico, presentatore e mattatore. Amadeus ha fatto negli anni un super lavoro facendo diventare ancora di più questo evento come una calamita: per i cantanti che hanno ripreso a "voler" partecipare e sempre più per il mondo dello spettacolo e non solo. Quest'anno sono arrivate anche "LE LUCI D'AMERICA" e di Hollywood con John Travolta (sorvoliamo sulla figura pessima fatta e sul ridicolo sketch, un crollo di stile molto evitabile per non parlare delle immancabili polemiche) e Russell Crowe (rivedibile la sua esibizione canora, più accettabile il suo stare sul palco e la presa in giro del collega). 
I due superospiti delle prime due puntate hanno reso memorabile l'evento. Entrambi bravissimi come co-conduttori ed immensi come ospiti d'onore. In particolare la mia Giorgia che dopo aver dimostrato una predisposizione alla conduzione sorprendente, ha fatto vibrare l'Ariston e dimostrato la sua immensità con una versione di "e poi" speciale ed un medley dove "di sole e di azzurro" e "come saprei" hanno messo brividi intensi e continuativi. Il paragone con quelli in gara nemmeno è possibile, come confrontare mele con cacciaviti. 
Esagerati numericamente i partecipanti ed esagerata anche la definizione di cantanti per molti di essi, diversi a me totalmente sconosciuti anche tra quelli che invece evidentemente qualcuno conosce viste le posizioni nelle classifiche parziali (leggi quello che mi sembrava uno stonato amatore da feste private e che invece ha vinto praticamente tutte le serate fino ad oggi). Ho trovato molto bello il pezzo di Jannacci e Massini e forte ed intenso lo spazio ed il modo in cui lo hanno presentato. Non ho visto niente della serata cover, che di solito è quella più divertente, recuperando solo alcune esibizioni che mi sono parse molto emozionanti e toccanti (da Vecchioni con Alfa passando per I Santi Francesi che cantano Hallelujah con Skin per arrivare alla magia di Angelina che canta suo padre tra le lacrime di tutti quelli che l'hanno ascoltata....ed infatti non hanno vinto). 
Tornando ai pezzi in gara, precisando che non li ho ascoltati esattamente tutti e nemmeno tutti con attenzione tanto che sto scrivendo proprio ora mentre c'è la finale, mi è parso un Festival molto più scarso del precedente. Pochi i pezzi che mi hanno lasciato il segno: mi è piaciuta molto la canzone di Dargen d'Amico, Apnea di Emma non mi è dispiaciuta, Angelina ha evidenti qualità sopra la media ma la canzone non mi fa impazzire, il quandoquandoquando di Annalisa più da tormentone estivo, Diodato apprezzabile, Mahmood e Ghali forse nemmeno male, anzi, ma per me (ma io son anziano) troppo costantemente uguali per musicalità e difficoltà di capire le parole che quindi sembrano tutte uguali. Gli altri faccio fatica anche solo a ricordarli, leader compreso. Quella che ho apprezzato di più ed applaudito di cuore è stata Loredana Bertè, che non ho mai amato particolarmente ma che mi pare evidente sia stata una spanna sopra a tutti. Quindi ovviamente vincerà qualcun altro, probabilmente appunto chi sta sbancando il televoto pur sembrando uno che farebbe fatica anche al Karaoke della pizzeria di periferia.
Ma in fondo va bene così. Partiranno altre polemiche e fino a lunedì l'attenzione rimarrà fissa sull'Ariston e le sue vicinanze, come fosse questione vitale per una nazione. Poi tutto andrà in un cassetto, qualche canzone sfonderà qualcun'altra più o meno vincente avrà vita brevissima, qualche cantante confermerà la sua carriera, qualcuno verrà lanciato e qualcun altro sparirà. 
Perché appunto alla fine è Sanremo. E' vissuto come la fine del mondo per sette giorni per poi tornare più nell'ombra dell'ombra per gli altri 358 giorni. Ed allora è giusto che questa settimana sia vissuta come una bolla per chi ci vede qualcosa di speciale e si goda qualcosa che sembra vitale ed invece nemmeno una gara seria è ma solo un pentagono di giorni di eventi/spettacolo.  
Ora però io vado a letto e lascio Amadeus a snocciolare i codici per il televoto ed il teatro a mugugnare sulla classifica o ad incensare il vincitore. Ma solo attorno alle prime luci dell'alba. Perché se non si toccano almeno le tre non è la finale di Sanremo. Poi domattina me la raccontate eh, mi raccomando che ci tengo. Buona finale. 

domenica 4 febbraio 2024

Immenso Jannik

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 577
A volte arrivano anche gli eroi belli, quelli che hanno nella loro semplicità la caratteristica di riconoscimento più evidente.
Capisco che sia un controsenso definire "semplice" chi è stato in grado di riportare in Italia un torneo dello Slam di tennis dopo 48 anni, ma è il termine che mi è venuto spontaneo pensando a Jannik Sinner ed alla sua impresa di domenica scorsa.
Dal successo di Adriano Panatta al Roland Garros del 1976 l'Italia non aveva più avuto un tennista in grado di aggiudicarsi uno dei quattro tornei principali, un'assenza lunga.....tutta la mia vita.
Il predecessore di Jannik è stato, anche per questo, tra i più felici di questa vittoria: "finalmente non mi cercheranno più per le interviste come l'ultimo vincitore" ha più volte detto sorridendo e complimentandosi sinceramente con Sinner. Tra l'altro, da qualche mese, proprio lo stesso Panatta in coppia con il "vecchio" compagno di doppio Paolo Bertolucci, è protagonista di un podcast davvero divertente, oltre che competente in materia. Si chiama "La Telefonata" e lo trovate su spotify qui. Ve lo consiglio davvero e mi complimento con loro e con il mio inviato romano che ci ha messo/ci mette lo zampino. Chiusa parentesi.
Tornando al numero 4 mondiale, la sua crescita degli ultimi mesi appare davvero maestosa. Ha concluso l'anno scorso con le finali ATP perse solo all'ultima sfida con il marziano Djokovic e trascinando l'Italia alla vittoria di Davis ed iniziato l'anno nuovo con la vittoria in Australia ed il consolidamento del quarto posto del ranking. Anche in questi eventi il parallelismo con Panatta è evidente: proprio Adriano infatti era stato il primo ad aggiudicarsi il diritto di partecipare alle finali ATP, l'ultimo a vincere oltre che lo Slam anche l'insalatiera di Davis (con i compagni di squadra vittoriosi in Cile) e l'unico a salire così in alto nelle graduatorie generali (anche lui al quarto posto).
Da quando seguo lo sport ho sempre sentito usare il riferimento "panattistico" come una vetta praticamente inarrivabile per tutti i tennisti in rampa di lancio "SOTTO QUESTE LUNE QUI". E così infatti è stato fino all'arrivo di Sinner.
Non sono né un tecnico né tantomeno un intenditore, ma solo uno che quando possibile cerca notizie o la possibilità di vedere gli incontri. Da questa base modesta quindi non mi permetto di giudicare il gioco o le caratteristiche ma solo di apprezzare crescita e costanza del campione dai capelli rossi. Determinato e sicuro, ogni partita sembra sviluppare ulteriormente queste caratteristiche che solo sulla carta sembrano fare a cazzotti con la semplicità che dicevo all'inizio. Invece proprio quest'ultima, a mio avviso, è quella che gli permette di accrescere le prime due. Sempre rispettoso, "mai bullo", concentrato sul suo compito. Nel percorso agli Australian Open senza set persi fino alla semifinale ha messo la marcia da schiacciasassi ed ha triturato tutti quelli che si sono messi sulla sua strada rischiando qualcosina solo nel tiebreak dei quarti con Rublev dove ha recuperato da una situazione di svantaggio molto pericolosa. 
Panatta ogni giorno dal podcast continuava a dire che "non ce n'è per nessuno" "quand'è che incontra qualcuno di serio?" che temevo potesse essere anche troppo ottimistico ed invece anche in semifinale con Djokovic (numero uno al mondo ed imbattuto in Australia dai tempi.....di Panatta) ha mostrato la sua forza oltre ogni avversario, anche il più forte, a cui ha lasciato un solo set. Nella finale di domenica con Medvedev, forse annoiato dalla versione schiacciasassi, ha deciso di complicarsi la vita partendo da due set sotto. Battute a parte il russo ha giocato la prima parte dell'incontro in modo praticamente perfetto, quasi ingiocabili o inaffrontabili. Sinner ha subito e perso le prime due "tappe" della gara poi è uscito alla distanza e non ha più smarrito il passo né il controllo del gioco, fino alla vittoria, storica. Dimostrando anche testa e capacità di soffrire nei momenti difficili per arrivare al successo.
L'apoteosi di Sinner è arrivata ovunque nel mondo con lui evidentemente felice ma sempre con lo sguardo e l'atteggiamento di qualcuno che non perde mai di vista umiltà e semplicità. Perfetto nel discorso di ringraziamento e nel gestire i giorni successivi, compreso il declinare l'invito sanremese per continuare ad allenarsi in vista del prossimo impegno.
Una soddisfazione speciale, pensarlo così determinato e "prepotente" sportivamente parlando in campo e così perfettamente umile una volta vinto l'ultimo punto a chiusura match.
Grande Jannik, davvero davvero grande. Continueremo a dirtelo contando impazienti i giorni che ci separano dal prossimo incontro, dal prossimo sorriso quasi imbarazzato, dal prossimo discorso di ringraziamento, dal prossimo sguardo fiero verso il tuo gruppo di lavoro. Non vediamo l'ora.

sabato 3 febbraio 2024

Due capitani

Campionato - 23^
LECCE - FIORENTINA = 3 - 2
GOAL: Oudin, MANDRAGORA, 
BELTRAN
, Piccoli, Dorgu


KAPPAPAGELLE
Terracciano 6,5
Faraoni 5
Martinez Quarta 5
Ranieri 5,5
Biraghi 5
Maxime Lopez 4,5
Duncan 5,5
Nzola 4,5
Bonaventura 5
Sottil 5
Beltran 6 -
Milenkovic 5
Mandragora 6,5
Belotti 6,5
Gonzalez 5
Parisi 5

All. Italiano 5
IL MIGLIORE: TERRACCIANO
Il peggiore: Maxime Lopez

Si sfidano al "Via del Mare" due squadre in crisi di risultati: due punti in due nelle ultime 8 gare (5 del Lecce e 3 della Viola). #KappaDecaViola in salsa salentina. 
  1. Niente esordio per Belotti, davanti Nzola si allarga per far posto al centro a Beltran con Sottil altro esterno del tridente. Maxime Lopez sostituisce Arthur e gli esterni bassi sono Faraoni e Biraghi.
  2. Nel primo tempo non partecipiamo alla gara. Il Lecce fa la partita e crea le occasioni. Palo e successivo buono intervento di Terracciano, giocatore lanciato a rete atterrato da Quarta un centimetro prima dell'area punizione e gol, altro palo, altro intervento importante di Terracciano. Noi costruiamo un azione da fascia a fascia con Faraoni che sparacchia largo più vicino alla bandierina che non al palo della porta. I nostri 45 minuti sono tutti qua.
  3. Nell'intervallo il quesito è "quanti se ne può cambiare?".
  4. La ripresa comincia meglio e gli innesti - dopo un clamoroso gol mangiato da Krstovic - portano qualcosa di buono: Mandragora in particolare porta anche un bel tiro da fuori ed il pari. Prendiamo fiducia, anche se, dopo un tiro sporco di Maxime Lopez è di nuovo Terracciano a salvarci su contropiede di Banda. Falcone invece imita De Gregorio (vedi la gara col Monza) e consegna a Beltran il gol del vantaggio. Sembra fatta perché il Lecce accusa lo svantaggio obiettivamente immeritato. Nel finale la traversa di Belotti non chiude la gara così come un colpo di testa mancato da Parisi da pochi passi. Su un calcio d'angolo a favore il Lecce riparte e dopo una serie di nostre croste in fila trova il pari. Ma non basta, i salentini ci credono vanno tutti in avanti e dopo un nuovo bell'intervento di Terracciano, sulla respinta, Dorgu trova il gol del 3-2 finale.
  5. Primo tempo orribile dove avremmo meritato un passivo più pesante. Ripresa un po' in crescita dove però il vantaggio è arrivato su un regalo del loro portiere dopo un bell'intervento del nostro. Due occasioni non sfruttate per chiudere la gara e due gol presi in due minuti. Sconfitta rocambolesca per la dinamica ma ampiamente meritata per quanto (non) mostrato in campo. Brutta botta. Molto.
  6. Secondo gol di Beltran (fino a quel momento più insufficiente di Nzola....ed è tutto dire....) che "FACENDO FINTA DI SEMBRARE DISTRATTO" "fa la foto" al portiere in pieno calcino style.
  7. Buoni gli ingressi di Belotti e Mandragora che risvegliano un po' la squadra inesistente del primo tempo. Continuano invece a non dare niente Sottil e Lopez ed un qualcosa sempre più in calo Bonaventura e Duncan. Perioduccio, uccio, uccio, uccio.
  8. L'azione del pari del Lecce è la sintesi del nostro DNA. In vantaggio due a uno fuori casa abbiamo un calcio d'angolo a favore al novantesimo, la giochiamo corta. Nzola appoggia male a Maxime Lopez che fa ancora peggio passando lento e centralmente ad un Mandragora che controtempo viene infilato dal contropiede del Lecce a cui mette una pezza Nico spendendo un giallo con un fallo sulla trequarti. Punizione "in the box", Nzola fa l'assist a Piccoli che pareggia ed apre alla voglia di vittoria del Lecce.
  9. Sono quattro gare di campionato con il tag "2024": Sassuolo, Udinese, Inter e Lecce. Quindi, tranne la capolista, tutte squadre in lotta per non retrocedere. L'unico punto preoccupa, le prestazioni preoccupano ancora di più.
  10. Due capitani. Con questa sintesi il sempre illuminato Joe (non Banana il protagonista del film di Bud Spencer) illustra il nostro calciomercato dando la colpa del mancato arrivo di altri a documenti scambiati due volte che non sono stati confermati ed incensando i due acquisti effettuati. "Abbiamo comprato due capitani". Ha dimenticato di aggiungere "non giocatori". Non nel senso che non siano calciatori ma nel senso che negli ultimi anni hanno giocato pochino. Ora. Benvenuto a Faraoni e Belotti. Non commento il loro livello e la loro utilità. Non è quello il punto. Mi cade totalmente sotto i tacchi il morale (e sono stato un signore a parlare di morale) nel leggere che si faccia finta di non capire che il punto è un altro. Eravamo quarti ed avevamo un mese e mezzo di tempo per programmare il consolidamento della posizione ed un piccolo passo avanti per puntare a qualcosa di inaspettatamente alla portata. E questa passaggio non solo non viene concretizzato, non solo non viene programmato, non solo non viene tentato, non solo viene ignorato ma bensì viene rivendicato ed incensato il menefreghismo della cosa con il vanto di aver preso due giocatori sopra i trent'anni in prestito con la caratteristica da incensare che hanno fatto i capitani nelle loro squadre due anni fa. Per fortuna da domani si torna a parlare di parcheggi e cattiveria della giunta comunale, i veri cavalli di battaglia del suddetto Joe.
ps. FORZA VIOLA...sempre... 

"TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito

"...Sottil non lo reggo, ma icchè gli passa per la testa....salta di lato...muah....vedi che se questi esterni glieli vendono l'è meglio? Però si gioca bene dai....organizzazione, creatività, voglia.....uhm....non ne voglio più vedere...."