giovedì 30 marzo 2023

Incontri e rincorse

#Klibro Marzo 2023 
qui il mio intero
Katalogo
GIULIANO PESCE
"Io e Henry"
Marcos Y Marcos

Il libro di Giuliano Pesce segue la via del racconto passando da un percorso che unisce le vicende di "vita vissuta" del protagonista (Tagliaferro, l'io del libro) a quelle "surreali" del suo improvvisato amico e punto di riferimento (appunto Henry). L'occasione d'incontro è quella di un lavoro che da giornalista deve svolgere nella casa di cura dove Henry si trova. Il fortuito scambio di pareri sul direttore della clinica e la condivisione della sala di aspetto sono "i ganci" che mettono in contatto il protagonista con le barzellette e le teorie di Henry. La difficile situazione che attraversa farà sì che quello strampalato nuovo conoscente diventerà ben presto il motore delle sue nuove disavventure che asseconderà prima in modo scettico poi sempre più coinvolto.
"UN VALZER DENTRO IL SUO NUOVO" stato d'animo accompagna l'inizio del libro e ne riporta i riflessi di un momento personale molto difficile da affrontare, con l'andare delle pagine le difficoltà si sciolgono e si ricompongono con un colore diverso dato dalla rincorsa ad un documento "fondamentale per l'umanità tutta" che si trova nelle mani sbagliate di un gruppo costituito da figuri dai nomi altisonanti (Bukowski, Emerson).
Le pagine di "Io e Henry" scorrono veloce e sono di facile lettura ed assimilazione. I personaggi sono delineati più nelle loro caratteristiche mentali che non in quelle operative o fisiche. La storia non è impossibile e non diventa mai centrale; gli sviluppi della trama sono infatti abbastanza lineari, a volte anche un po' troppo. Il percorso è improvvisamente accelerato dall'inseguimento finale dei protagonisti alla ricerca di questa specie di Sacro Gral. Il tutto è una bella inversione di tendenza ed uno sviluppo improvviso rispetto ad un percorso che dopo le prime pagine sembrava indirizzato ad un altro tipo di racconto. La vena sarcastica è presente ed è un elemento ben strutturato nelle pagine che contano. Superata quindi una fase intermedia dove il libro sembra un po' stazionare senza troppa attrattività, il finale lo fa diventare comunque un romanzo da leggere. 

CINQUE CITAZIONI

1 - "...se hai un sogno, vale la pena di vivere inseguendolo; se non ce l'hai, non vale la pena di vivere..."
2 - "...la verità è come la minchia...a volte è dura; e non sempre è opportuno tirarla fuori..."
3 - "...anche tu desideri un amore vero? Beh io rivorrei quello vecchio, se proprio vogliamo essere precisi..."
4 - "...le stelle suscitano un sentimento di riverenza perché anche se sono sempre presenti, al contempo risultano inaccessibili..."
5 - "...ai più importanti bivi della vita non c'è segnaletica..."

Mia personale VALUTAZIONE: ***  - tre stelle su cinque

sabato 25 marzo 2023

#VeritàEGiustiziaPerGiulio

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 532
Guardando ieri sera Propaganda ho avuto modo di ascoltare di nuovo le parole di Claudio e Paola Regeni e come mi capita ogni volta sono rimasto colpito in modo davvero particolare.
Ad oltre sette anni dalla morte del figlio Giulio, la loro presenza e le loro parole sono ancora tristemente necessarie. Perché la storia non è ancora arrivata alla fine e soprattutto perché quella #veritàpergiulio che porto anche io al polso non è neanche minimamente vicina.
Certo alcune cose sono adesso chiare: per giorni loro figlio è stato torturato ed ucciso, questa la verità. Ma quella completa potrà essere raggiunta solo ed esclusivamente se questa parte adesso chiara verrà giudicata e valutata in un processo. Con la successiva condanna dei colpevoli.
In questo adesso vogliono credere Claudio e Paola: in un processo. Per provare ad avere quella completa verità che è inseguita da quel 3 febbraio 2016 quando il corpo di Giulio è stato ritrovato. Richiesta ed obiettivo che negli anni è rimasta troppo spesso soltanto un'ambizione personale/familiare.
L'analisi di quanto i sei governi italiani che si sono alternati nei sette anni suddetti hanno fatto e non fatto, promesso e non realizzato, montato e smontato nei rapporti con il governo egiziano è stata un perfetto racconto di come e perché il carico di questa battaglia sia stato spesso, maledettamente troppo spesso, soltanto sulle loro spalle.
"Giulio è stato torturato ed ucciso. E da qua inizia il nostro essere genitori erranti per la ricerca di verità e giustizia." Così ha chiosato la mamma di Giulio definendo il loro ultimo settennato. "LA POLVERIERA SU CUI SEI SEDUTO" nessuno avrebbe potuto fotografarla meglio. "Parole precise come una freccia e taglienti come una lama" (cit.) che hanno fatto capire perfettamente quanto hanno dovuto accantonare il semplice dolore di genitori che hanno perso un figlio per trasformarlo in voglia di verità. Necessità di sapere. Dedizione alla ricerca di tutti gli elementi necessari a definire "perché".
Ed ogni volta a me si stringe il cuore. Come è successo con Ilaria Cucchi per suo fratello Stefano, con Patrizia Moretti per suo figlio Federico (Aldrovandi), con i parenti di Riccardo Magherini o quelli di Giuseppe Uva. Perché penso e provo ad immaginare come possa essere complicato operare quel salto mentale nel momento più difficile e doloroso. Non solo. Perché penso a come certi casi si sarebbero chiusi e sarebbero stati messi in archivio senza approfondire la verità e senza di conseguenza trovarla. Sarebbe bastato che i genitori di Regeni o quelli (con la sorella) di Cucchi si fossero arresi al dolore per far finire nell'oblio la drammatica storia di Giulio e Stefano
Per questo ogni volta che sento Claudio e Paola sento stringere lo stomaco ed ho il naturale istinto di accarezzarmi il braccialetto giallo al polso mentre vorrei solo abbracciarli. Per questo ho voglia, di nuovo, di scrivere di Giulio e di rilanciare la battaglia dei suoi genitori per avere finalmente #veritàperGiulio.

domenica 19 marzo 2023

Non era così scontato..

Campionato - 26^
FIORENTINA - LECCE = 1 - 0
GOAL: Gallo (AUT)


KAPPAPAGELLE

Terracciano 6 +
Dodò 6,5
Milenkovic 6,5
Igor 5,5
Biraghi 6
Mandragora 6
Amrabat 6,5
Gonzalez 6 +
Barak 5,5
Saponara 6,5
Kouamè 5,5
Cabral 6
Sottil 5,5
Ikonè SV
Bonaventura SV
Duncan SV

All. Italiano 6,5
IL MIGLIORE: MILENKOVIC
Il peggiore: Kouamè
           

Il mio #KappaDeca sulla sfida al Lecce di Pantaleo.

  1. Visto il periodo continuativo di gare e la qualificazione ottenuta giovedì con relativo "stacco mentale" vincere oggi non era per niente banale. L'abbiamo fatto invece diventare quasi tale, quindi bravi.
  2. "TUTTO IL TEMPO LI' A TENERE IL" pallino del gioco in mano ma con un po' di difficoltà nel concretizzare, tanto che vinciamo su un autogol e con un paio di tiri nello specchio in tutta la gara.
  3. Kouamè non è una prima punta, ennesima conferma.
  4. Amrabat fa una partita da applausi per recupero palla ed ardore ma da brividini (non troppo pericolosi) in fase di costruzione.
  5. L'ingresso di Sottil non dà la spinta sperata, passo indietro rispetto al ritorno in campo di qualche settimana fa.
  6. I "fratelli di Lecce" (cit) infilano una serie di errori di controllo e passaggio che sembrano più fratelli di....Sivasspor.
  7. Ringraziamo Gallo che come dicevo sopra ci ha tolto le castagne dal fuoco. E' vero che stava arrivando a ruota Nico ma visto il periodo dell'attaccante argentino nel rapporto con la porta avversaria....meglio così
  8. Bella la sfida di pettinatura tra Dodò e Kouamè che vince l'attaccante. Quella della prestazione invece nettamente il terzino.
  9. Torna ad essere interessante la posizione in classifica, quasi al giusto posto rispetto al nostro valore.
  10. Adesso la pausa perché pare esista ancora la nazionale. Si scopre sempre qualcosa di nuovo.
La mia Viola
Come sempre...FORZA VIOLA...sempre...

Foto copyright Andreone - Grazie ;-)

"TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito
"...mi sono accontentato del Guetta, ma è stata dura proprio perchè si vinceva...risultato perfetto, fosse sempre così...si ripiglia a Milano, speriamo bene..."

sabato 18 marzo 2023

Domande fondamentali

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 531

Dopo quindici giorni abbondanti dalla tragedia di Cutro, la nostra presidente del consiglio ha deciso di incontrare i pochi superstiti ed i tanti parenti delle vittime. Bontà sua e del suo gesto "COL CUORE BUONO", inequivocabilmente spontaneo ed immediato....no?
Paradossalmente però, è come se questo gesto in qualche modo stonasse anche a lei; per questo forse si è adoperata per trovare il modo di dare concretezza al detto popolare "la pezza peggio del buco". Riuscendoci al meglio, da brava leader del partito più importante d'Italia.
Infatti al termine dell'incontro, il concetto che per lei è stato importante far emergere dalla giornata e dallo scambio avuto con le persone in lacrime che aveva davanti sono state le sue stesse parole: 
"Meloni ha chiesto loro quanto fossero consapevoli dei rischi legati alle traversate del Mediterraneo".
Ma che bello. Attenzione da mamma preoccupata che ha a cuore la conoscenza dei rischi. Tipo "hai messo la canottiera?"? Oppure "non correre" o "non accettare caramelle dagli sconosciuti" o "attento a chi frequenti".
Che bello. Hai di fronte a te sopravvissuti per miracolo e persone straziate dal loro di aver perso mogli/mariti/figli e quello che vuoi far emergere è il ribadire che il problema "è di chi parte". Concetto tra l'altro ampiamente emerso da parole, considerazioni ed atti politici di questa destra al potere. Ma evidentemente da ribadire in modo costante anche sopra le bare ancora calde o di fronte a familiari ancora straziati dal dolore dell'evento.
Non bastava il vergognoso copione recitato da piantedosi che incolpa i morti della loro...morte. Non bastava la mancanza di cordoglio ed umanità. Non bastava l'assenza istituzionale agli eventi commemorativi. Non bastava la passerella del consiglio di ministri a Cutro senza partecipazione ai luoghi funestati dal dolore di aver visto sulle proprie spiagge oltre settanta vittime e sentito il peso del dolore delle oltre settanta famiglie. Non bastava ignorare la sollevazione popolare ed il cordoglio dei cittadini. Non bastava ignorare la presenza dei parenti durante quei giorni per impegni improrogabili come il karaoke con la canzone di Marinella da cantare a squarciagola senza capire nemmeno una virgola di quel testo. Non bastava un ritardo di quindici giorni per fare un gesto da compiere dopo quindici minuti dall'evento (o forse meno).
NO. Serviva una nuova conferma dell'assenza di cuore. Ennesima. Un'ulteriore sottolineatura che la colpa sta in chi muore e nelle loro famiglie che gli permettono di partire. 
Chissà cosa avrebbero dovuto fare secondo l'amorevole preoccupazione della presidente del consiglio. Chissà quale alternativa la sua mirante conoscenza dei pericoli avrebbe seguito se fossero stati suoi parenti a dover partire. Chissà se magari gli avrebbe cantato la canzone di Marinella per esortarli a non prendere il mare per cercare libertà e vita. Chissà cosa avrebbe fatto nei panni di quelle donne morte affogate sapendo che per i propri figli l'unico barlume di futuro stava nel rischio di quella traversata e nel cuore o meglio nella normale umanità di qualcuno più fortunato di loro.
Lei che tutto sa e tutto consiglia chissà cosa avrà ricavato di importante dall'ignorare questa tragedia, dal colpevolizzare chi ha creato questo fastidio istituzionale con la propria morte e cosa avrà ricavato da quella fondamentale domanda posta in questi giorni. Sempre che abbia ascoltato le risposte, visto che le voci provenienti dal mare e dalle spiagge tende ad ignorarle.

giovedì 16 marzo 2023

Facciamoci i complimenti ..

Conference League
Ottavi - Ritorno
SIVASSPOR - FIORENTINA = 1 - 4
GOAL: Erdogan, CABRAL,
MILENKOVIC, GOUTAS (aut),
CASTROVILLI


KAPPAPAGELLE
Terracciano 6
Dodò 6 -
Martinez Quarta 7
Milenkovic 7,5
Ranieri 6,5
Mandragora 6 +
Amrabat 6
Bonaventura 6 -
Ikone 6,5
Gonzalez 6 +
Cabral 7
Igor 6
Castrovilli 7
Bianco SV
Saponara SV
Kouamè SV

All. Italiano 7
IL MIGLIORE: MILENKOVIC
Il peggiore: Bonaventura

Il mio #KappaDeca sul ritorno contro "mamma li turchi".
  1. Non si può che partire dai complimenti e dalla soddisfazione per il filotto di vittorie europee (ed italiane...) di questo bel periodo dallo sfondo viola brillante.
  2. La caratura degli avversari deve sempre far rimanere coi piedi ben piantati in terra ma - mi ripeto - non è che in giro (Europa ed Italia) ci siano, in generale, questi fenomeni quindi .....
  3. ..... se noi giochiamo come molti momenti di questo periodo siamo molto sopra la media e quel miraggio dallo sfondo "dobletico" potrebbe non essere solo un'illusione.
  4. Bella reazione nella ripresa, aiutati anche dal pareggio in chiusura di primo tempo su gentile concessione del portiere (oddio portiere.... ) turco che ripeterà le sue imprese  più volte durante il match.
  5. Prestazione davvero davvero notevole della coppia centrale di difesa. 
  6. Bello bello il campo da arare su cui i giocatori hanno provato a stoppare il pallone, non rompersi i legamenti e stare in piedi.
  7. "VALE LA PENA" dire, ribadire, urlare che gesti come quello di cui è stato vittima Bianco (cazzotto in volto durante un'invasione di campo di un soggetto turco) sono da condannare, schifare e punire in modo esemplare.
  8. Nei 4 minuti effettivi in cui è stato in piedi, Nico non ha nemmeno giocato così male.
  9. Erdogan ha sfidato Castrovilli sul "tiro al giro sotto al sette" ma il nostro numero 10 ha risposto presente vincendo la gara. Bentornato al gol Castro.
  10. Come da punto 3 del precedente Deca continuiamo a tenere Cabral sotto-teca. Ri-Grazie.
La mia Viola
Al solito...FORZA VIOLA...sempre

"TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito

"...tra campo di patate, squadra di bassa serie C ed il nostro gioco in orizzontale mi chiedo perchè la sto guadando....forse per i nostri calcio d'angolo...vedi...e comunque conferma della conferma: dagnene da tirare dentro iolaeeee, dagnene....e comunque m'ero preoccupato per nulla mi hai già detto che si vince la coppa...allora smetto di guardarla, tanto...."

domenica 12 marzo 2023

Bravi, missione compiuta

Campionato - 25^
CREMONESE - FIORENTINA = 0 - 2
GOAL: MANDRAGORA - CABRAL


KAPPAPAGELLE

Sirigu 6,5
Dodò 6,5
M. Quarta 7
Milenkovic 6,5
Biraghi 6
Mandragora 7,5
Amrabat 6 
Ikonè 6,5
Barak 7
Saponara 6 -
Cabral 7
Brekalo 6
Jovic 6 -
Gonzalez 6 -
Venuti 6 -
Duncan SV

All. Italiano 7
IL MIGLIORE: MANDRAGORA
Il peggiore: Saponara
Il mio #KappaDeca sulla trasferta nella terra del torrone. 
  1. Missione compiuta in modo agevole e senza nemmeno aver avuto la necessità di premere sull'acceleratore.
  2. Buono l'approccio e la realizzazione della gara, esattamente come doveva essere per non perdere troppe energie in una partita sulla carta agevole tra le due di coppa.
  3. Nuovo timbro di Cabral, evidentemente in grande condizione. Mettere sotto teca e fare uscire solo prima dei match. Grazie.
  4. Quarta e Barak sugli scudi.
  5. Bella gara di Mandragora (gol ed assist) che se giocasse sempre contro la Cremonese potrebbe puntare anche al titolo di capocannoniere e visto che in semifinale di Coppa Italia si ritorna ad incontrare i grigiorossi....
  6. Amrabat ringrazia l'anemia degli attaccanti della Cremonese che a campo aperto e con difesa scoperta non pungono dopo alcune palle velenose perse a metà campo.
  7. Venuti invece dovrà offrire una cena a Sirigu che gli evita una figuruccia dopo che appena entrato si era perso Okereke lanciato a rete.
  8. Buona l'impressione data proprio dal portiere all'esordio in campionato che, compiendo quel mezzo miracolo ci evita gli ultimi dieci minuti a "CHIEDERSI PER NIENTE COME MAI SAREBBE STATO" rischiare il pareggio dopo una partita con zero sofferenza.
  9. Gli errori tecnici della Cremonese in costruzione tra controlli errati, passaggi corti e scelte errate sono imbarazzanti per la squadra grigiorossa e per la serie A
  10. Tre vittorie consecutive ed Europa di nuovo ad un passo (tre punti); da inizio anno dico che "in questo campionato arriviamo settimi anche in ciabatte" forse non avevo tutti i torti visto che ci siamo quasi avendo giocato spesso.....scalzi.
La mia Viola
Al solito...FORZA VIOLA...sempre...

"TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito

"...per ora Guetta....ma direi che va più che bene così...vedi Cabralone...dagliene da buttare dentro...dagnene iolaeeee....ottimo così..."

venerdì 10 marzo 2023

Segna come importante

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 530

Writin' è in moto. E non è una novità.
Writin' sta facendo ripartire corsi già testati e sperimentando la fattibilità di nuovi, sperimentali per argomenti e per tipologia di partecipanti. E questa è la notizia.
Writin' è il tentativo di far emergere la scrittura come strumento di contaminazione. E questo è il consueto "bel sapere".

Quasi tre anni e mezzo fa mi sono "imbattuto" in un post di Benedetto Ferrara che illustrava la possibilità di frequentare un corso di giornalismo e scrittura. Una serie di incontri e workshop con argomenti che spaziavano dai reportage giornalistici agli elementi fondamentali per affrontare la stesura di un racconto. Tutto molto affascinante e con quel "qualcosa in più" dato dal bollino di garanzia che per me era (ed è) la firma di Ben. Pur avendo ben presente che non sono né un giornalista né uno scrittore mi sono lanciato. "Per farmi un regalo" mi sono detto. E quel regalo è stato davvero prezioso.
Ho potuto ascoltare giornalisti importanti (David Allegranti, Francesco Selvi, Laura Montanari, Pierluigi Pardo, Agnese Pini, Sara Lucaroni, Matteo Dovellini) raccontare e raccontarsi in giornate di lezione/approfondimento. Ho cercato di assorbire tutti gli stimoli che Benedetto lanciava parlando di personaggi, ritmo del racconto e stile personale. Ho apprezzato il clima di condivisione e generosità verso noi "corsisti" messo in campo da Elena (il motore di tutto) e lo stesso Bensu tutto quello che era argomento di corso ma anche su ogni curiosità/interesse dei partecipanti. 
"PER FARSELO UN PO' IN COMPAGNIA QUESTO VIAGGIO" ho avuto anche la fortuna di trovare dei preziosi colleghi di avventura che hanno reso queste esperienze ancora più indelebili. Parlo al plurale perché dopo il primo corso ci sono state delle repliche. Dalle serate informali per tenerci compagnia "virtuale" durante la pandemia ai corsi online di approfondimento sulla scrittura di un racconto. Ulteriori elementi che hanno catturato ancora di più la mia attenzione e messo un po' d'inchiostro in una penna un po' scarica. Così, ho avuto l'onore di veder pubblicato proprio sul sito di Writin' un mio racconto e nei miei altri tentativi di scrittura ho cercato sempre di metterci quella farina distribuita dal prof. Ferrara e qualche risultato è arrivato.

Per questo oggi mi sento di condividere le ultime produzioni di Writin' e di consigliare a tutti quelli interessati di informarsi sui corsi e "segnare come importante" questo elemento.
Io ho più o meno fatto così tre anni e mezzo fa ed oggi sono molto contento di aver messo quel post di Benedetto tra i preferiti.

I nuovi corsi Writin'

giovedì 9 marzo 2023

Strettissima

Conference League
Ottavi - Andata
FIORENTINA - SIVASSPOR = 1 - 0
GOAL: BARAK


KAPPAPAGELLE
Terracciano 6
Dodò 6
Martinez Quarta 6,5
Igor 6,5
Biraghi 6 -
Castrovilli 6,5
Amrabat 5,5
Bonaventura 6 -
Ikone 5
Jovic 4,5
Gonzalez 6 +
Mandragora 6
Barak 7
Sottil 6 +
Cabral 6 -
Kouamè SV

All. Italiano 6,5
IL MIGLIORE: BARAK
Il peggiore: Jovic


Il mio #KappaDeca sugli ottavi.
  1. Al 30' dovevamo essere sul tre a zero per dire "forse forse ci va stretto".
  2. Se il tacco al volo di Castrovilli non trova la traversa ma la porta si può chiudere la ricerca del gol dell'anno.
  3. Amrabat riesce nella prima parte di gara a dare tre palloni deboli ma interessanti in profondità poi quasi stremato smette di giocare.
  4. Jovic si trova nell'ordine: davanti al portiere da solo, con la palla sulla testa nell'area piccola, con un possibile tap-in a portiere battuto ed a porta vuota con la palla da calciare al volo. Di conseguenza entra ovviamente nel tabellino della gara.....per un cartellino giallo per fallo di frustrazione.
  5. Il Sivasspor era stato dipinto come niente di che con il solo pericolo Max Gradel che infatti non gioca neanche titolare e si fa espellere poco dopo entrato; tanto per dire il livello degli avversari.
  6. Nel secondo tempo la corazzata ottomana, dall'alto della loro dodicesima posizione nel campionato turco, riescono a passare la metà campo pareggiando il conto dei pali e creando anche altre due occasioni pericolose.
  7. Tutti gli attacchi "HANNO TROVATO ALLA FINE" lo sbocco grazie a quello che appare come l'uomo più pericoloso sotto porta, il migliore in campo, Barak.
  8. Vittoria meritata e strettissima per quanto sprecato soprattutto nel primo tempo, ma che lascia dei "?" non da poco sulla gestione della ripresa e sulla mancanza di gol non solo causa della sfortuna.
  9. Bentornati a Castrovilli e Sottil ed alle loro prestazioni positive.
  10. Se tornasse anche qualcun altro ....

Al solito....FORZA VIOLA...sempre....

La mia Viola
"TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito

"...vai vai gioca senza Cabral vai..."

domenica 5 marzo 2023

Serata speciale

Campionato - 24^
FIORENTINA - MILAN = 2 - 1
GOAL: GONZALEZ (R) - JOVIC -
Hernandez


KAPPAPAGELLE

Terracciano 7
Dodò 7,5
M. Quarta 6,5
Igor 7 +
Biraghi 6 +
Mandragora 6,5
Amrabat 7
Bonaventura 6,5
Gonzalez 6,5
Cabral 7
Ikonè 7,5
Ranieri 6
Jovic 7
Castrovilli SV
Barak SV
Sottil SV

All. Italiano 7
IL MIGLIORE: DODO'
Il peggiore: Biraghi

Lo doveva essere e lo è stata. Quando la "programmazione" punta a serate di questo tipo spesso l'aspettativa fa effetto boomerang e torna indietro con gli interessi, ieri no.
Un prepartita a base di stelle e strisce e con un gruppo a dopo finalmente al gran completo. Un ricordo speciale per il quinto anniversario di quel maledetto quattro marzo 2018. Un pensiero più grande del solito a Davide Astori da sempre nei nostri cuori. Una serata finalmente speciale in questa annata a corrente alternata, contro una delle big del campionato. Uno stadio carico di entusiasmo e tifo incessante.
Tutte le aspettative sono andate a buon fine e la Viola ha regalato finalmente una serata da ricordare. Un primo tempo di controllo completo con una grande occasione non completamente sfruttata da Bonaventura anche per un salvataggio sulla linea di Tomori. Pallino del gioco sempre in mano ma poca concretezza che invece è arrivata alla prima occasione della ripresa con Ikonè che con l'ennesima accelerazione della sua serata si è procurato un giusto rigore che Nico ha trasformato con freddezza. Il Milan ha reagito e Terracciano ha mantenuto il nostro vantaggio che poi abbiamo legittimato giocando decisamente meglio di loro fino ad arrivare alla parola fine della partita messa da Jovic dopo una grande azione Ikonè/Dodò, i migliori in campo. Nel finale riusciamo a prendere il solito gol che però non riesce a minare né la tranquillità né la bellezza della gara. 

La mia Viola
"QUESTA CASA NON SI SCALDA"va così da un po'. Parlo del Franchi che in una stagione a singhiozzo ancora non aveva vissuto una sera del genere. Da tutto esaurito, da scontro con una big vinto convincendo, da entusiasmo ritrovato. Finalmente prestazioni anche di singoli da sottolineare (il trio di brasiliani su tutti insieme ad Ikonè) e capacità di tenuta. Durante la gara non sono mancati i momenti di poca incisività o di sbandamento ma ci abbiamo in qualche modo "messo una pezza" e siamo andati oltre. Pensiero speciale per quei minuti di ricordo di Davide, nel prepartita ed al minuto 13. La memoria a cinque anni e fa e gli stessi intensi brividi. Di rabbia e commozione. #DA13 sempre nel cuore non è solo uno slogan ed ieri abbiamo avuto l'ennesima conferma. Tornando alla gara, non facciamoci ovviamente illusioni, né corriamo con la fantasia ma godiamoci questa vittoria e guardiamo con ottimismo a giovedì.
FORZA VIOLA...sempre...

"TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito
"...daidaidai, comunque dopo il gol sparite eh....menomale c'è il var sennò te l'avevano già rubata....dai andata, ottimo..."

sabato 4 marzo 2023

La potenza delle parole

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 529
Ascolto e ri-ascolto le sue parole come un piccolo loop. Stavolta non sono quelle con le note del mio Poeta preferito ma quelle di una persona che fino ad oggi non conoscevo. 
Parlo di Vincenzo Luciano, pescatore calabrese di Steccato di Cutro. E' stato lui tra i primi ad arrivare sulla spiaggia crotonese dopo la tragedia che ha colpito numerosi migranti partiti dalla Turchia, una settantina o forse di più. Forse. Dopo una settimana più o meno dalla sciagura ancora non sappiamo nemmeno il numero esatto delle persone da piangere. Ma non potrebbe essere altrimenti viste le modalità della stessa e le condizioni circostanti. Qualcosa che dovrebbe catalogare l'evento con l'etichetta "MAI PIU' MAI PIU'" e che invece già sappiamo che è destinato tristemente a ripetersi. Considerazione data da quello che si continua a non fare sull’argomento, mescolando solo propaganda e slogan di un colore o di un altro.  
Non solo, perché le cose vanno via via peggiorando anche nelle cosiddette "analisi del dopo". La commozione (vera o costruita) l'ha sempre fatta da padrona, finti interessamenti ed altrettante promesse plastificate. Adesso invece, un ulteriore gradino verso le vette del disinteresse è stato scalato.
Il tutto è perfettamente sintetizzato dall'atteggiamento del ministro dell'interno (tutto rigorosamente minuscolo) che sulle bare dei morti accertati e sull'ipotesi di ulteriori defunti ha commentato sostanzialmente che la colpa è di chi parte e che lui non si commuove perché ha già fatto prima di tutti. Lui che è lungimirante. Non clamorosamente e vergognosamente cinico ma lungimirante.
Il disinteresse di queste vite considerate di quinta/sesta/settima/esima categoria è stato poi ampiamente confermato dalla totale assenza di istituzioni alle celebrazioni dei giorni successivi, se si eccettua il Presidente della Repubblica Mattarella. Chi aveva il viaggio istituzionale dopo qualche giorno e doveva preparare la valigia, chi il fondamentale incontro con l'importante rappresentante di xxx/yyy/zzz, chi la riunione nella quale come al solito non definire la percentuale di detrazione/tasse sul capitolo rix/riy/riz. Tutte vicende molto più importanti di (più di) settanta vite concluse in bare disposte in fila in un palasport spoglio di persone e carico di lacrime. Probabilmente anche loro si erano già commossi in modo anticipato, come il ministro. Un governo dei migliori si era detto, aggiungerei dei migliori lungimiranti.
La colpa come ampiamente sottointeso nel discorso del ministro è di chi è morto affogato. Inutile complicazione che lo abbia fatto in territorio tricolore, meritevole quindi di indifferenza a copertura del reale sentimento: fastidio.
Ecco,Vincenzo Luciano di questa indifferenza mista a fastidio se n'è sostanzialmente sbattuto e vedendo quella tragedia ha fatto andare avanti il cuore e l'umanità. Si è tuffato vestito com'era e con il mare "cattivo" provando a salvare un uomo, una donna, un bambino o anche solo cercando di dare dignità ad un cadavere. Tuffato, rituffato e tutt'oggi sotto comprensibile shock. "...la mia rabbia è non averne salvato neanche uno...quando chiudo gli occhi mi torna in mente quel bambino...magari potevo salvarlo...un senso di colpa che non mi passa...giorni che non mangio e non dormo...devo tenere sempre gli occhi aperti o rivedo quel bambino...". Già. Quei bambini che più volte da esponenti di questo governo sono alla base di racconti lacrimevoli e finti provvedimenti di tutela nei loro confronti. A Crotone sono morti annegati nell'indifferenza generale, durante la tragedia e dopo. Ma evidentemente i bambini contano solo se hanno la coccarda italiana al petto. 
La voce di Vincenzo, volutamente forte ma naturalmente rotta in molti punti, ha invece fatto riscoprire a chi ha un cuore il significato di vera dignità e vero orgoglio. La totale umanità dell'inflessione del suo racconto, le parole dignitose in una situazione fuori dignità. Zero polemica ma un messaggio così alto da farla esplodere - la polemica - per la vergogna di cui il nostro paese a livello istituzionale si è ricoperto. "Come fai a vedere dei corpi, un bambino in mare, e non provare ad andare a prenderli? Pensavo di salvare qualcuno in quel momento, solo un quello. Non mi sento un eroe, NON sono un eroe." Parole che non hanno bisogno di ulteriore commento. Che dovrebbero inondare ogni singolo ufficio dei nostri rappresentanti istituzionali.
Non smetto di riascoltarlo e di commuovermi ogni volta. Tirate un forte respiro e guardatelo (qui).
Dopo, pensate alle parole di quel tizio che di cognome fa piantedosi (minuscolo come il suo ruolo). E vergogniamoci. Tutti.