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JOVANOTTI
"Il grande Boh!"
Feltrinelli
Quando mi è stato regalato mi è stato detto "lo so che lo consideri un po' troppo guru ma in questo libro letto un po' di tempo fa avevo trovato diversi spunti interessanti, magari se ti limiti a quelli piace anche a te". E la previsione è stata totalmente azzeccata.
Sono partito da questa premessa, oltre che per ringraziare del regalo, anche perché cercare di fare una recensione di un libro del genere non è affatto facile. Tutt'altro. E la definizione di raccolta di spunti molto interessanti invece mi piace molto e credo possa essere utile per provare a raccontare "il grande Boh!".
Il titolo è già una bella indicazione. Una sorta di ? messo come incipit a tutto il libro che avvisa il lettore che non troverà in quelle pagine qualcosa di troppo instradabile in percorsi precostituiti.
In questo libro infatti Jovanotti banalmente prende la penna e scrive. Dei suoi pensieri, dei suoi viaggi, dei suoi dubbi, delle sue arrabbiature, dei suoi felici stupori. Dandogli più o meno la struttura di un diario, in parte etichettato dalle date di eventi che racconta, in parte dal luogo o dalle persone di cui racconta.
Alcuni capitoli hanno un percorso seguibile nel loro sviluppo "pezzo dopo pezzo", altre devono essere prese pagina per pagina. In tutte traspare una clamorosa voglia di comunicare ed in moltissime il segno che viene lasciato è bello intenso. Dal modo in cui scrive emerge la sua età più giovanile; nello stile e nei concetti che esprime emergono le passioni da quasi trentenne con tutta la loro forza. Coinvolgenti ed intense ancora adesso, anche più di quelle attuali.
Anche quando si tratta di raccontare viaggi e percorsi, in bici o con il gruppo per la realizzazione di un disco, le sue pagine non sono mai finalizzati ad "UN BEL SOUVENIR, UNA FOTOGRAFIA" . Visti i posti raccontati sarebbe stato anche logico: Sudafrica, Patagonia, Brasile, Cuba tanto per citarne alcuni. Il tentativo invece è quello di scavare oltre, quello cioè di trasmettere al lettore tutto quello che è arrivato a lui attraversando quei posti e vivendo quei luoghi, provando a tenerne traccia nel suo taccuino di pensieri. E leggendoli l'obiettivo è realizzato.
In me infatti qualcosa si è smosso. Non solo per i racconti di viaggi, anzi principalmente per altro. Non tanto per lo stile. Spesso "arruffato" o con poca voglia di apparire preciso, consecutivo o elegante. Ma per la forza con cui certi concetti sono scritti, in certi punti quasi urlati. Quel richiamo a cercare di viverle davvero le cose che si fanno e/o le persone a cui si tiene perché altrimenti appassiranno o spariranno. La sicurezza che deve albergare in tutti di non guardarle e basta le belle "fotografie" ma di provare a scattarle ed a immergersi dentro altrimenti restano fini a se stesse. L'impegno necessario nel tentare di rendere concrete e reali le considerazioni poetiche e sentimentali che ognuno di noi ha dentro per non rischiare di trasformarle in vuoti esercizi di stile. Concetti anche forti che arrivano così diretti forse proprio perché non immersi in una storia o in un romanzo ma unici reali elementi protagonisti del "diario".
E' uno di quei libri che mi trovo a valutare più per quello che mi ha lasciato che per quello che propone sulle pagine. Probabilmente uno di quelli che mi ricapiterà di andare a cercare per sfogliarlo di nuovo in cerca di qualche pagina specifica. Un'alta valutazione, una bella sorpresa.
CINQUE CITAZIONI
1 - "...l'estetica vale solo se serve a comunicare. Sennò è vuota e piace a chi cerca il vuoto.."
2 - "...i rapporti umani si sviluppano con la conoscenza profonda, che è faticosa, e non è mai scultorea, anzi è una pianta che va seguita giorno per giorno, innaffiata, curata..."
3 - "...il viaggio è la forma più antica di realtà virtuale. Tornare a casa vuol dire affrontare il confronto con un progetto di vita e questo fa paura, specialmente quando non si è da soli ma bisogna organizzarsi pensando alle esigenze delle persone che sono con te..."
4 - "...oggi non ho più sicurezze, non ho più certezze, l'unica certezza è che la vita va vissuta, va affrontata, che la musica è bella e che una bella canzone può far molto..."
5 - "...non posso lasciarla bianca questa pagina..."
Mia personale VALUTAZIONE: ****° - quattro stelle e mezzo su cinque
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