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sabato 6 giugno 2020

Dall'isolamento alle manifestazioni

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 391

L'allentamento prima e l'annullamento poi del lockdown hanno lati positivi innumerevoli. Inutile elencarli. Pur con le attenzioni relative al distanziamento ed al mantenimento di precauzioni da vicinanze "obbligate", la vita ha ripreso alcune abitudini che erano diventate impossibili da marzo. Certamente secondarie (specie in certi momenti leggendo di situazioni e zone colpite massicciamente dal virus nella forma peggiore) ma che a lungo andare erano diventate vere e proprie mancanze. Il parrucchiere, il caffè al bar, un acquisto in un negozio, il saluto agli amici davanti ad un bel boccale di birra. Con uno spirito diverso, certo. Con un'attenzione al rispetto di certi aspetti che comunque fanno riflettere, ovviamente. Ma riprendere in mano anche un aspetto "LEGGERO NEL VESTITO MIGLIORE" come quello di ordinare una bella Harp media ed un panino in buona compagnia, mette sulla strada più indicata per raggiungere un posto tranquillo chiamato "leggerezza". Finalmente.
Ovviamente ogni aspetto ha il suo rovescio della medaglia. La possibilità di "tornare in piazza" ha permesso anche di rivedere scene che purtroppo questo periodo di quarantena ha solo sospeso e non annullato. E neanche ha modificato nelle modalità o nelle distanze. Sono di qualche giorno fa infatti le immagini della doppia "sfilata" delle piazze di destra che con magliette arancioni e tricolori srotolati hanno colorato (sigh) le strade di Milano prima e Roma poi. La prima guidata da un generale. E questo metterebbe anche qualche brivido e qualche pensiero se non il generale non si chiamasse Pappalardo ed esprimesse le idee che, purtroppo, tutto il mondo ha ascoltato. Dal "virus non esiste" al "la mascherina non mi permette di vedere quanto è bella una donna". Tanto per citarne due. Zero distanziamento e pochissime mascherine orgogliosamente rifiutate perché....chi segue il generale evidentemente sa cose che noi umani non possiamo capire.
Seconda manifestazione quella del nuovo patriota Salvini (si si quello di "Roma Ladrona" "senti che puzza scappano anche i cani stanno arrivando i napoletani" "Padania is not Italy" e leader del partito che prima si chiamava lega lombarda e poi Nord e che da sempre ha usato il tricolore come strofinaccio) e della madrina del motto "ordine e disciplina" Meloni (basta leggere le cronache locali per giudicare la coerenza con cui vengono scelti i candidati rispetto a questa fierezza) . Come dite? C'era anche l'ex monarchico Tajani a festeggiare la giornata della Repubblica? Ah già avevo omesso...ed in una manifestazione del genere è tutto dire.
Anche in questo caso assembramenti, distanze minime che da un metro si riducono ad un centimetro e mascherina diventata un optional in base alle esigenze primarie, quelle cioè di selfie abbracci e strette di mano con i passanti. Inoltre, già in queste due manifestazioni erano emerse (come se non bastasse il resto) espressioni ed atteggiamenti di ostilità (più o meno indiretta) verso la stampa. Ma oggi nella terza manifestazione di quell'area politica si è raggiunto la vetta. 
Oggi toccava a Casapound, Forza Nuova ed una non ben nota frangia di tifo organizzato scendere in piazza. Si, avete letto bene. Manifestazione fascista. Evidentemente autorizzata. Dove l'assembramento e le mascherine sono passate tristemente in secondo, ma anche terzo piano visto gli incidenti, gli scontri e la caccia all'uomo inscenata verso i giornalisti. E continuo a chiedermi quello che da sempre resta un mio punto interrogativo. Ma davvero è giusto dare risalto mediatico, luci della ribalta e attenzioni a simili figuri? Cioè "ma davvero pensate ci possa essere qualcosa d'interessante in quello che dice o manifesta un fascista?".
Per fortuna, per chiudere con il dolce e non con l'amaro, in giro ci sono anche "riunioni di persone" che fanno del colore nero qualcosa di lucente. Di solare. Che apre il cuore. Continuano infatti le manifestazioni di solidarietà, ricordo e vicinanza a George Floyd, l'uomo di colore ucciso a Minneapolis (di cui ho provato a scrivere la scorsa settimana qui). Tra le tante, bellissima quella di Piazza Castello a Torino dove i manifestanti (a distanza...o almeno nel tentativo di mantenerla...evidentemente si può..) per otto minuti (gli stessi in cui Floyd è stato riverso a terra con il ginocchio del poliziotto sul collo) si sono seduti ed hanno mantenuto il silenzio per ricordare che certe cose non possono passare.....appunto sotto silenzio. Dimostrando che tornare a manifestare dopo un isolamento come quello che abbiamo vissuto può essere una cosa bellissima. 
A differenza degli esempi precedenti dove la clausura era stata nettamente rivalutata, quasi rimpianta.

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