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sabato 31 ottobre 2020

60 anni di magie, grazie Diego

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 409

La ripetitività di questo periodo porta in qualche modo a rendere piatto tutto il resto. Le preoccupazioni e le situazioni di varia natura conducono riflessioni e pensieri sempre nella stessa direzione. Insieme alle preoccupazioni sanitarie e di cura, manifestazioni di categorie di lavoratori di vario tipo e vari settori che fanno sentire le proprie voci in modo civile ed evidenziando ragioni e motivi di preoccupazione e terrore per la "sopravvivenza" economica e non solo. Purtroppo accanto a questo tipo proteste ce ne sono altre che fanno paura e rabbia. Quelle di cui parlavo una settimana fa (leggi cliccando qui il post) che si stanno moltiplicando e purtroppo vedono pericolose radici comune violente. Non torno su quell'argomento, né ripeto quanto scritto una settimana fa. Sono solo felice di aver visto il centro di Firenze in ordine dopo poche ore e pronto a dare il benvenuto alla mattina del sabato nel suo miglior vestito. Spero ovviamente che chi ha subito i danni sia in qualche modo "ripagato" e chi li ha commessi sia punito come merita. Ma intanto vedere che dopo poche ore era tutto in ordine ha dato una bella risposta ai responsabili di quei danni: "non siete boni nemmeno a farci perdere mezza giornata". In tutto questo la voglia di cercare qualcosa di diverso da raccontare scarseggia. Ed invece sarebbe anche opportuno farlo. Mettersi a pensare, almeno per una parte della giornata, ad altro. 
Il calendario in questo caso mi è venuto incontro, il trenta ottobre nello specifico, segnalandomi il compleanno "DEL DIECI CHE" rappresenta il calcio. Diego Armando Maradona ed i suoi 60 anni. In questi giorni ho rivisto video di partite e di giocate che mi hanno lasciato a bocca aperto. Inutile che sia io qui a dire quanto e cosa Maradona sia stato: semplicemente il più grande. Quello che mi ha emozionato è che molti di quei video hanno riaperto ricordi che non sapevo di avere. 
Le gare del mondiale in Messico dell'86 hanno riacceso le emozioni che avevo nel vedere il giorno dopo le partite registrate su VHS. I gol all'Inghilterra, quelli al Belgio, il passaggio decisivo per Burruchaga in finale. Un mondiale vinto praticamente da solo. Lo scudetto l'anno successivo festeggiato proprio contro la Fiorentina al San Paolo, giorno in cui Baggino segnava il suo primo gol in A, giorno in cui a Firenze con quel punto si festeggiava la salvezza. I gol da centrocampo, quelli su punizione, quelli dopo dribbling pensabili e realizzabili solo da lui. 
Diego è stato banalmente la più grande rappresentazione di cosa vuol dire fare arte giocando a pallone. Magie ed emozioni. Brividi ed invenzioni. Un calcio che ha rappresentato sogni e bellezza. Di questo tutti gli amanti di questo sport lo devono e lo dovranno ringraziare sempre. In questo caso facendogli gli auguri più speciali possibili. Auguri D10S.

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