#KdL - KIAVE di LETTURA n° 462 |
Già. Perché questo virus ha accentuato il concetto, già ben radicalizzato prima, che tutti "SANNO TUTTO DI LUI O ALMENO NE SANNO LA LORO VERSIONE". Versione che però è incontrovertibile, ovviamente. E non parlo di analisi scientifiche o tesi mediche provate, ma di opinioni più o meno a ruota libera di chiunque ritiene di avere la scienza nel cassetto e la vuol mettere a disposizione, pardon imporre, a tutti gli altri.
"Se i numeri salgono i vaccini non hanno funzionato" "Se col green pass il virus circola vuol dire che lo strumento non funziona" "Se deve essere fatta la terza dose vuol dire che le prime due non hanno funzionato" "Se dopo due anni il virus non è stato sconfitto vuol dire che è stato sbagliato tutto" sono alcune frasi che girano adesso da parte di chi critica/strepita/manifesta contro vaccini/green pass/misure governative. Non prendo in considerazione ovviamente quelle che per me non hanno ragione di esistere e soprattutto non possono far parte di un confronto democratico tipo "il virus non esiste" "nel vaccino ci sono feti morti" "con il vaccino ci controllano attraverso la dittatura farmaceutica" e similari.
Rispetto alle iniziative governative degli ultimi due anni ho avuto ovviamente dubbi anche io. Sulle scelte, sulle previsioni di intervento, sulle tempistiche. Ma basandomi su una premessa "è una crisi mondiale che sta sconvolgendo tutto e tutti". Sui vaccini personalmente avrei previsto un obbligo vaccinale punto e fine. Ma è un'opinione che ha una base applicativa di cui ammetto di non conoscere tutte le conseguenze. A differenza di molti che leggo in giro non credo di essere all'altezza di scelte così importanti perché molto candidamente ammetto di essere ignorante in molti aspetti che invece serve conoscere bene per decidere in certe condizioni.
Quello che mi sento di dire è che evidentemente nel mondo tutti gli incompetenti si sono dati appuntamenti al governo e quelli che sanno tutto sono discriminati e costretti a usare la loro scienza per scrivere sui social o per manifestare in piazza. Nel mondo infatti non esiste nazione che non ha avuto danni incalcolabili in questi due anni, non ne esiste una che non ha "chiuso", non ne esiste una che non ha costretto a limitazioni cittadini. Chi parla ora di metodi che non funzionano perché nonostante i vaccini i numeri salgono non hanno capito/non vogliono capire principi base che sono stati illustrati sin dall'inizio dell'apertura vaccinale e soprattutto non leggono i numeri nella loro completezza. Chi parla di virus che continua a circolare non ha ancora capito come funziona lo stesso, cosa stra-spiegata in tutte le salse. Chi parla di vaccini non funzionanti dovrebbe capire prima come e quando sono stati realizzati gli stessi e che le previsioni di tutte le fonti mediche attendibili parlavano di richiami e successive dose da fare. Ma soprattutto tutti questi per risolvere o perlomeno non creare ondate ancora più "alte" e drammatiche cosa propongono in senso operativo e pratico?
Credo che il concetto di confronto sia sempre quello corretto. Penso anche che la tutela dei diritti di tutti sia la strada da seguire. Però. Sì è giusto aggiungere dei però. Perché le opinioni di tutti devono essere ascoltate dando però ad ognuna di esse, una volta espresse, il giusto peso. Se una comunità scientifica intera dice una cosa e "orchidea80" o "duroepuro79" rivendicano il diritto di dire che il virus non esiste e/o il vaccino è acqua fresca/mix letale credo si debba dare alle due diverse opinioni il giusto peso: uno attendibile, uno non attendibile. Di conseguenza credo anche che non si possano mettere allo stesso tavolo di confronto/dibattito con lo stesso grado di importanza in un vergognoso "qui ognuno dice la sua ed il pubblico si farà un'idea". Perché un medico/esperto/scienziato è tale ed uno che ha letto tre articoli postati chissà da chi e chissà in base a quale fonti non è appunto un medico. Altro però. I diritti di tutti devono esser tutelati: perfetto. Ma anche quelli di chi ha da sempre seguito le regole, ha rispettato le restrizioni, rispetta prescrizioni, obblighi e divieti devono essere presi in considerazione e rispettati/protetti.
Ed onestamente non ne se può francamente più di vedere folle di curiosi soggetti invocare la libertà dalla dittatura vaccinale magari in piazza accanto a chi assalta sindacati e negozi o si riunisce in feste "libere" con lo scopo di infettarsi e non vaccinarsi, contribuendo in entrambe le casistiche a far aumentare numeri/contagi/ricoveri. E di conseguenza a far ripartire il loop di cui sopra.
Di cui siamo stanchi tutti, non solo quelli che la sanno lunga perché hanno letto le illuminate tesi di "orchidea80" o "duroepuro79".
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