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domenica 27 marzo 2022

Storie che non interessano

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 480

Tra la provincia di Brescia e Varese questa settimana si sono materializzati due episodi di quella che un tempo veniva definita cronaca nera.
La definizione credo sia sempre utilizzata e valida ma l'assuefazione a queste notizie forse porta tutti ad ascoltarle e viverle con un interesse ridotto, sempre che il riflettore comunicativo non ponga il suo interesse sul singolo caso ed allora cambia tutto. La vicenda viene spolpata in ogni suo dettaglio, illustrata e sviscerata anche negli aspetti secondari e non attinenti al caso. Purché se ne parli e diventi appunto una sorta di evento.
Quando invece ad illuminare la scena comunicativa/informativa c'è già altro, la cronaca nera perde il suo contorno black e d'interesse. Purtroppo però le notizie che si trovano in quelle "pagine" non perdono la loro drammaticità. 
All'inizio della settimana a Paline di Borno (provincia di Brescia) sono stati ritrovati i resti di una donna fatta a pezzi in diversi sacchetti di plastica. Un'esecuzione brutale da film e/o libro noir: il corpo ridotto in più di quindici pezzi, l'uso del fuoco per far perdere i connotati al volto, la pelle cancellata per non far riconoscere i tatuaggi, la conservazione del corpo al freddo per far perdere tracce temporali dell'evento. Un racconto da brividi quello del ritrovamento e quello dei particolari dei resti del cadavere "sminuzzati" in tanti sacchetti.
Ritrovamento ugualmente atroce ma forse anche più stringente alla bocca dello stomaco quello che è stato fatto a Mesenzana (provincia di Varese) da Luana Vivirito giovedì scorso. Andando a riprendere i figli dal padre da cui si stava separando da pochi giorni ha trovato Giada (13 anni) ed Alessio (7 anni) senza vita (così come il marito che dopo averli uccisi si è suicidato). "Me ne ero andata perché era diventato ossessivo", un tristissimo disco rotto in questi casi. Chissà se lui ha visto in questo gesto malato e violento un modo per punire Luana o per chiudere il dolore che la sua ossessione gli provocava. Quello che è certo è che Giada ed Alessio non ci sono più ed anche per la loro mamma da giovedì si sono spente moltissime luci, probabilmente quasi tutte.
Eventi di una sconcertante crudeltà e di un orrore di altissimo livello che sono andati a distruggere fisicamente e profondamente la vita di due donne. La prima facendola a pezzi sul piano fisico, la seconda per la vita. Ovviamente chi si occuperà di trovare responsabilità ed individuare le modalità con cui le cose si sono realizzate faranno chiarezza su colpevoli (nel primo caso) e motivazioni (se mai ce ne possano essere). Quello che è certo che queste due tragedie sono finite ben nascoste tra le notizie della settimana. Forse perché non accadute nella settimana della mimosa o in quella delle scarpe rosse, forse perché considerate minori e quindi nascondibili, forse perché banalmente son storie che alla fine non ci interessano. Ci fanno dire "mamma mia che tragedia" ma poi si scorre oltre nel giro di qualche secondo, con la scusa di non riuscire a sopportare l'orrore della cosa ma con la realtà che tristemente son vicende che devi leggere "SCORDANDOTENE PRESTO TANTO DAI" "son successe e succedono da sempre"
Intanto in quei sacchetti di plastica una donna ha visto la sua orribile fine ed in quella porta aperta la vita di Luana ha visto una tragedia immane da vivere, affrontare e superare. Come è successa ad un numero infinito di donne, quelle che hanno fatto il passo di uscire allo scoperto ed in qualche modo hanno "pagato il conto" e quelle che invece affrontano il tutto in silenzio per mille paure, timori o convinzioni di non essere in grado di affrontare quello che vorrebbe dire uscire allo scoperto. Certamente il continuare a vedere questi eventi e non riuscire in nessun modo a fermarli, limitarli o ridurli non dà, né darà forza né alle prime né alle seconde. Ed il vedere il sempre meno interesse per l'argomento e per queste vicende farà credere ad entrambe le categorie di donne di essere sole. Abbandonate a se stesse ed alla loro situazione.
E questo fa male. TANTO male.

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