Sommario

domenica 31 dicembre 2023

Il tempo ed il caffè

#Klibro Dicembre 2023 
qui il mio intero
Katalogo
TOSHIKAZU KAWAGUCHI
"Finché il caffè è caldo"
Garzanti

Il libro "Finché il caffè è caldo" si sviluppa su una traccia usata in vari modi in libri e film: il viaggio nel tempo. Al centro del racconto infatti c'è un concetto o meglio una domanda molto utilizzata anche solo semplicemente come argomento di conversazione "se avessi la possibilità di viaggiare nel tempo, lo faresti?"
Legandolo a questa considerazione il titolo del libro può sembrare poco indicativo; in realtà leggendo anche solo le prime pagine si capisce di più. La frase è infatti una delle regole che chi decide di tornare indietro nel tempo deve rispettare per effettuare "il viaggio".  Non è la sola regola che la caffetteria dove questi percorsi vengono effettuati prevede per i propri clienti: la principale infatti è quella che "nonostante il ritorno nel passato la storia comunque non cambierà"
Ed allora viene da chiedersi che senso abbia il viaggio se poi il finale è già noto e ripercorrere certi giorni o certi eventi non lo cambierà. Ed è qui che il titolo prende il suo secondo significato: cogliere l'essenza delle cose come il calore di una tazza di caffè. Godersi il momento per quello che in quel momento trasmette: l'istante che ti permette di rivedere una persona dopo tanto tempo, capire meglio una decisione che ha cambiato il tuo percorso, condividere meglio un ricordo con la persona giusta, sentire di nuovo battere il cuore in una certa maniera. Chi "HA FATTO TUTTA QUELLA STRADA PER ARRIVARE" nel passato non sempre capisce che potrà limitarsi a godere solo della bellezza del momento, per questo la creazione di regole ferree per effettuare quel viaggio.
Il libro si sviluppa in quattro capitoli che pur se autoconclusivi, formano una trama unica in un ambiente comune. La capacità dell'autore è quella quindi di legarli dando al libro una strada unica. Le quattro storie hanno una prevalenza femminile evidente, dimostrata anche dal fatto che le viaggiatrici sono quattro donne. Il sapore della malinconia per il passato è presente ma mai troppo protagonista rispetto al desiderio di conoscenza ed alla rincorsa dell'ultima o di una nuova possibilità. Nella semplicità delle storie c'è tutta la forza del libro: la potenza del racconto delle stesse sta proprio nel farle sentire così vicine che una cosa "fantastica" come il viaggio temporale quasi sparisce.
E' un libro che fa riflettere su come molto spesso ci si possa perdere la bellezza e/o l'importanza di un incontro e/o di una situazione essendo concentrati sui successivi percorsi con le relative implicazioni e non sul momento in cui la cosa sta accadendo. Il caffè che diventa freddo è esattamente quello che per regolamento della caffetteria deve essere evitato: far sì che i momenti perdano la loro importanza senza esserseli vissuti. Pagine scorrevoli ma che lasciano il segno, libro per il quale - pur nella sua semplicità - mi sento di consigliare una lettura accompagnata da riflessione.

CINQUE CITAZIONI

1 - "...mentre stava lì in piedi a fissarla con un desiderio spasmodico, il cuore prese a batterle forte in petto. Aveva finalmente superato tutte le regole e persino la maledizione, e adesso aveva il suo biglietto..."
2 - "...visto che il futuro non è ancora successo, credo proprio che dipenda da te..."
3 - "...aveva sentito parlare di quella leggenda dei viaggi nel tempo e conosceva anche tutte le infinite regole frustranti ma mai aveva preso in considerazione l'ipotesi di viaggiare nel tempo. Non sapeva neanche se la leggenda fosse vera, figurarsi. Ma se per caso fosse stata vera, adesso era molto interessata a provarci..."
4 - "...di fronte a una persona con cui si ha un legame profondo e a cui si sono rivelati i propri sentimenti, è difficile mentire e lasciar perdere. La verità vuole uscire a tutti i costi, soprattutto quando si cerca di occultare la tristezza o la fragilità. E' molto più facile nascondere la tristezza a un estraneo o a qualcuno di cui non ci si fida..."
5 - "...in fin dei conti, che uno torni nel passato o viaggi nel futuro, il presente non cambia comunque. E allora sorge spontanea la domanda: che senso ha quella sedia? Kazu è ancora convinta che, se vuole, la gente troverà sempre la forza di superare tutte le difficoltà che si presenteranno. Serve solo cuore. E se quella sedia ha il potere di cambiare il cuore delle persone, di sicuro un senso deve averlo..."

Mia personale VALUTAZIONE: **** - quattro stelle su cinque

1 commento:

  1. Sul gruppo Facebook "Un libro tira l'altro ovvero il passaparola dei libri" la recensione ha raccolto 95 commenti se volete leggerli sono a disposizione lì.

    RispondiElimina