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sabato 23 dicembre 2023

Le scelte di Babbo Natale

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 571

Inizio anni ottanta, un  ingresso di un appartamento anni sessanta, un bambino nato attorno alla metà degli anni settanta.
Finalmente sotto l'albero di Natale, comprato al Superal sotto casa dopo una lunga scelta nel pomeriggio di due giovedì prima, il piccolo può vedere vari pacchetti incartati, fino a quel momento nascosti nel sacco di Babbo Natale o chissà dov'altro. Quasi tutti per lui. Piccole cose o un po' più "sostanziose" ma tutte rigorosamente impacchettate per avere la soddisfazione di aprire più cose.
L'albero fa bella mostra di sé tutto vestito di oro e rosso e le palline ormai datate ma ben tenute formano lo sfondo perfetto per le luci intermittenti ricomprate per l'occasione ed attaccate alla presa vicino al telefono.
Il tappeto è pronto ad ospitare l'apertura dei regali e soprattutto l'entusiasmo di chi da giorni aspetta questo momento. Contento della macchinina, sorpreso per quella maglietta dal colore giusto, sorridente per i nuovi colori per scuola. Poi da dietro il mobile d'angolo fa capolino un pacchetto più grande. La busta di cartone del negozio di giocattoli vicino alla bottega dove lavorano babbo e mamma è fonte di speranze ed elemento di garanzia. Ogni volta è la tappa che il piccolo vorrebbe fare e che spesso riesce a strappare. Adesso vedere quel marchio accanto all'albero di Natale lo fa ben sperare. Così come le dimensioni, troppo grandi per un qualunque giocattolo "ordinario" .
"Dai, aprilo! Vediamo se Babbo Natale ha scelto bene" gli viene detto da chi lo guarda dall'alto appoggiato alla porta. Non se lo fa dire due volte. Piano senza sciupare la carta, e forse anche per far durare di più il gusto del regalo da scoprire, fa uscire la scatola da un lato e riconosce anche dal lato corto di cosa si tratta. Gli si illuminano gli occhi, cerca con lo sguardo conferme e l'attenzione sulla carta va a farsi benedire. Apre con decisione ed arriva la risposta che cercava: in quel pacco grande c'è davvero quello che voleva ma forse nemmeno sperava. L'aveva visto varie volte in vetrina facendoci sopra gli occhi a cuore, ma in quel momento non ci pensava neanche più. Dall'emozione, quasi lo abbraccia quel campo da calcio in miniatura dalla scritta "Super Cup Football"
"Allora c'ha azzeccato" dicono mamma e babbo sorridendogli dall'alto. Lui annuisce emozionato ed aggiunge "Ora però babbo lo proviamo subito eh...".
"Certo, altrimenti che te l'ha portato a fare Babbo Natale!!?!?" gli risponde mettendosi a sedere in terra ed aiutandolo ad aprire il pacchetto, mettere le pile nel verso giusto e controllare se i comandi siano tutti funzionanti.
"Facciamo subito una partita? Dai!!?!? Io prendo i rossi..." dice il piccolo mentre si sistema pronto a sfidare l'uomo coi baffi.
"Veramente io prenderei almeno un caffè..." gli dice sorridendo il babbo.
"E' già sul fuoco, gioca pure che te lo porto appena esce" dice la donna con gli occhiali baciando entrambi con gli occhi.
"Grazie mamma! Allora accendo eh babbo!?!?!" urla felice il piccolo. L'uomo coi baffi annuisce e restituisce il bacio con gli occhi alla mamma, preparandosi alla partita, rigorosamente coi blu, visto che i rossi sono già stati scelti. 
Tappeto anni ottanta, due appassionati di calcio seduti sopra che ancora in pigiama si danno "battaglia" ridendo, un minicampo da gioco con miniature che si muovono avanti ed indietro, un tabellone con il risultato ed una spettatrice d'eccezione in attesa che "salga il caffè". Migliore inizio di venticinque dicembre non poteva esserci. "COSA RIMANE DI NOI E' UN NATALE" di questo tipo.

Che siano per tutti dei buoni giorni di festa. 

2 commenti:

  1. E niente, che vuoi che riesca a commentare… e proprio oggi… e quindi che siano soprattutto per Te, dei buoni giorni di festa..

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