Sommario

sabato 15 novembre 2025

Correre per trovare il proprio posto

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 668
C'è un'abitudine a cui "VOLENTE O NOLENTE RISPONDERO' PRESENTE". E' quella che da un certo punto in poi del mio tempo libero ho cominciato a curare piano piano, con alti e bassi ma senza mai abbandonare. Consiste nello spogliarsi di fatiche e pensieri vari ed infilarsi pantaloncini e maglietta indicata per la stagione, allacciarsi i lacci di scarpe che si mettono solo in quelle occasioni e partire. Controllare marsupietto da anziani, verificare la batteria di telefono ed auricolari e "scendere in strada" preparandosi a faticare. Se questi sono i passaggi standard, da qui in poi cominciano quelli che differiscono da giornata a giornata. Appena fuori infatti iniziano le scelte di come accompagnare il percorso: la playlist, la direzione iniziale e più o meno il percorso che per mio gusto tenta sempre di essere diverso tra andata e ritorno. Decise anche queste, le gambe - vagamente attivate da due/tre movimenti di riscaldamento - provano a mettersi in moto insieme all'applicazione specifica per tenere traccia di quanto fatto e come.
Quello è più o meno il momento che preferisco. Quello in cui tutte le resistenze di fatiche fisiche e quelle a parole di "maccheseisicuro" detto interiormente, vengono spazzate via da una sorta di click che spegne il bagaglio di pesantezza ed accende davvero il motore. Parte la corsa e la testa continua a fare mille giri ma allo stesso tempo si libera. La musica la accompagna ed il percorso scelto fa da sfondo. Le strade piene di auto prima, i semafori poi ed infine le parti pedonali: tutto per arrivare in un po' di verde in un'area "diversa". Finalmente lo spazio migliore dove mettersi davvero in moto respirando aria pulita nel parco fiorentino più grande. 
Costeggiare i viali alberati delle Cascine tra un peso della valigia ed un filo rosso è trovare il ricercato respiro ed il battito giusto. Attraversare la passerella verso l'Isolotto facendosi accarezzare da Lucio Dalla e Rino Gaetano è il modo migliore per godersi l'Arno con i suoi calori autunnali e la giornata con le sue temperature primaverili. Arrivare attraverso il giro completo del parco a toccare le panchine dove Nuti raccontava di affettati e partiti politici strappa un sorriso e mette il buon umore. Concludere il percorso verde costeggiando i campi della Trave tra i complici di Nigiotti e gli atomi dei Negrita è davvero ritrovare il proprio posto. Di nuovo il passaggio attraverso un po' più di asfalto e mezzi in movimento ed il rientro. 
L'applicazione ti segnala km e passo e comunque, anche se non era l'obiettivo principale della corsa, uno sguardo è naturale e stimolante darglielo. Quello che invece resta più importante è l'aver assaporato anche questa volta l'aria buona di una corsa che sembra togliere fiato ma che in realtà lo consegna in grandi quantità. Due passi per defaticare ed uno sguardo a quel parchetto sotto casa che negli anni ha visto passare momenti e significati diversi. Punto perfetto dove lasciare l'ultimo sguardo e l'ultimo sorriso tra ricordi ed emozioni, facendoli incastrare stretti prima di rientrare.
Alla prossima corsa, alla prossima voglia di raccontarla di nuovo.

domenica 9 novembre 2025

Brodino per gli ultimi

I #KappaDeca di stagione

La mia Viola
Comincia la gestione Vanoli in quel di Marassi. #KappaDeca per la sfida ai rossoblù.
  1. Partita. Campionato - 11^ : GENOA - FIORENTINA = 2 -  2 GOAL: Ostigard, GUDMUNDSSON (R), PICCOLI, Colombo 
  2. Formazioni. Nuovo Mister ma vecchio schema. Confermata la difesa a cinque con Pablo Marì a guidare il pacchetto e Fortini al posto dell'infortunato Gosens. Il terzetto di centrocampo si basa su Nicolussi Caviglia regista ed i due mediani Mandragora e Sohm. Gud torna da ex a Genova e Piccoli sostituisce Kean che non ce la fa. 
  3. Primo tempo. Primo quarto d'ora di errori tecnici imbarazzanti e pallate: la tensione di una sfida salvezza (sigh). Su una punizione dalla trequarti Martin taglia un cross in area e Mandragora si perde Ostigard che alla prima occasione ci fa male: siamo sotto. Pochi minuti dopo Piccoli guadagna un angolo e su quello Colombo ci regala un calcio di rigore dove Gud fischiatissimo batte perfettamente ed è parità. Dopo il botta e risposta praticamente niente altro se non un Mandragora che ciancica un po' sul bel cross di Fortini ed un Marcandalli che di testa (ancora solo) non impensierisce De Gea. Un altro paio di cross genoani e fine primo tempo.
  4. Intervallo. "..menomale c'è stato il botta e risposta sennò era davvero dura non dormire tutti e quarantacinque minuti, così siamo andati almeno a singhiozzo...."
  5. Secondo tempo. Il botta e risposta dell'inizio gara si ripete subito anche nella ripresa. Ranieri manca l'intervento e colpisce di mano, per fortuna il Genoa manda sul dischetto Colombo che tremebondo tira in bocca a De Gea. Prendiamo coraggio dalla cosa e siamo pericolosi su un paio di contropiedi; su uno Gud vince fortunosamente due rimpalli, la palla va a Sohm che trova un bel filtrante per Piccoli che in diagonale ci porta in vantaggio: finalmente un'azione! Sembra la svolta ma su una nuova punizione di Martin dalla trequarti entriamo in difficoltà sul relativo cross e mischione dove succede "TUTTO ED IL SUO CONTRARIO". De Gea non perfetto in uscita resta nella terra di nessuno, Dodò fa assist a Colombo volato via dallo stesso portiere spagnolo e proprio da terra colpisce e pareggia: altro che gollonzo della Gialappa's. Tranne molta confusione ci sono due azioni in tutto il resto del match, una per parte: Piccoli si gira bene e tira forte appena liberato della marcatura ma Leali risponde bene, nel finale Masini gira bene dal limite ma De Gea è pronto.
  6. Pagelle. De Gea 6,5 ; Dodò 5- , Pongracic 5 , Pablo Marì 5,5 , Ranieri 4,5 , Fortini 6+ ; Sohm 6,5 , Nicolussi Caviglia 5,5 , Mandragora 5,5 Gudmundsson 6,5 , Piccoli 7 Parisi 5,5 , Viti 6 , Dzeko 5,5 , Ndour 5,5 , Fazzini SV ; All. Vanoli 6
  7. Prestazioni. Finalmente Piccoli: un gol ed uno spunto da vera punta oltre ad una lampadina sempre accesa. Gud non si tira indietro ed è una notizia, Ranieri anche ma per un altro sport: chiacchiere e buche. Dodò così così per un tempo e qualche minuto ed irritante per quasi tutto il secondo tempo. A centrocampo, Sohm con un tocco filtrante e tre tocchi laterali è il migliore del gruppo. De Gea ha fatto il solito miracolo poi si deve essere stancato ed uscendo dalla sua area piccola - nell'azione del secondo gol - si è fatto avvolgere dalla mediocrità dei tre centrali.
  8. Kommento. L'esordio di Vanoli combaciava con una sfida diretta importante. Il Genoa è apparso ancora meno roba di noi ma questo recentemente aveva sempre significato ben poco. Abbiamo confermato di avere tanti e tanti problemi che per fortuna oggi non hanno portato alla sconfitta ma ad un pari. Allucinante il secondo gol preso ma anche il primo abbastanza ridicolo. Loro avevano un solo schema: il cross dalla trequarti e noi l'abbiamo sofferto per tutta la gara con tre centrali ridicoli, in particolare quello che chiacchiera'unmonte. Resta il problema del gioco a centrocampo: in qualche modo oggi c'ha messo una pezza Gud e......Colombo che ci ha prima regalato un rigore e poi ne ha sbagliato uno. Resta il fatto che all'undicesima dobbiamo ancora vincere e non ci siamo riusciti nemmeno....con la penultima. Tristezza.
  9. "TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito"...ascolto, mi son svegliato da poco e tra poco esco...intanto il gol dell'ex s'è fatto noi, dicono un capellino meglio: Amoruso non lo sento sconfortato, per ora...l'importante è smuovere la classifica... :-) "
  10. Il migliore ed il peggiore. Anche quest'anno il migliore ed il peggiore li decidete voi. Lancerò ogni volta il sondaggio dove potrete votare voi per le due categorie ed alla fine dell'anno stabilire il TOP ed il FLOP dell'anno. Collegatevi al mio account Instagram @Kappaviola (clicca qui) e votate nelle mie stories. AGGIORNAMENTO I votanti di Instagram hanno deciso così: IL MIGLIORE: PICCOLI - Il peggiore: DODO' - RANIERI.

venerdì 7 novembre 2025

Un bel po' di poesia

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 667

A volte serve un po' di poesia, quella che ti fa sperare di dire "MI CI PULISCO IL CUORE". Non sempre abbiamo la voglia di cercarla e spesso non è facile da rintracciare ma quando la trovi è molto bello farsi  in qualche modo accarezzare dalla stessa e farsi un po'...."coccolare". Ecco, il film "La vita va così" è una vera e propria poesia che regala carezze. L'argomento non è né banale né consueto per un film commedia ma il modo in cui viene rappresentato lo fa apprezzare come base di sorrisi e di malinconia: mix perfetto per un quadro importante e poetico.
La regia di Riccardo Milani racconta perfettamente una storia basata su un fatto vero e lo rende davvero piacevole alla visione ed alla condivisione. Il cast ha in Virginia Raffaele una protagonista da una luce davvero speciale che affianca splendidamente il vero fulcro della storia: un attore non professionista - Giuseppe Ignazio Loi - che interpreta in modo perfetto Efisio, un testardo pastore sardo. Al centro della vicenda infatti i suoi ripetuti NO alle offerte di un magnate milanese miranti a rilevare la sua terra che si trova all'interno di un pianificato resort di lusso in costruzione. Tutti intorno cedono i loro terreni ma non Efisio (il suddetto pastore) che non può pensare di "abbandonare" l'amore della sua vita e di quella dei suoi nonni (e dei nonni dei suoi nonni....). Da lì si apre la storia e la pressione prima dell'acquirente poi in realtà di tutto una comunità che vuole sfruttare questa occasione di "rinascita". Sembra impossibile far capire ad Efisio che sta sbagliando, tanto che la sua posizione genera conflitti, denunce ed un'interminabile ricerca di fargli cambiare idea. La sua sarà una battaglia contro i mulini a vento o l'unica posizione che - partendo da un sentimento radicato e profondo di "amore incondizionato" - mira alla strada giusta nonostante le difficoltà di avere tutto il mondo contro tranne l'altrettanto incondizionato amore della figlia?
Nel film oltre ai due protagonisti ci sono una serie di brillanti interpretazioni come quelle di Aldo Baglio e Diego Abatantuono sulla sponda opposta dell'intransigente Efisio. La storia scorre benissimo e la perfetta scelta del cast intorno è un panorama azzeccatissimo per la vicenda ed il suo significato. Molto bello anche il  il finale dove spicca la partecipazione di Geppi Cucciari così come la parte dei titoli di coda. Nella fotografia e nei dialoghi ci sono davvero tracce di pura poesia, così come nel rapporto figlia-padre ed ancora di più nell'amore totale di Efisio per la sua terra e la sua dignità
Ve lo consiglio davvero perché pur restando nel suo ambito di commedia, il film regala molto e lascia un significato importante nonché una gran bella sensazione. 

domenica 2 novembre 2025

Lotta retrocessione

I #KappaDeca di stagione

La mia Viola

Contro il Lecce per "la partita della vita". Al Franchi #KappaDeca contro i salentini.

  1. Partita. Campionato - 10^ : FIORENTINA - LECCE = 0 - 1    GOAL: Berisha
  2. Formazioni. Dopo il centrocampo di San Siro (clicca qui) dove vigeva la regola "LI' NEL MEZZO" solo muscoli ecco il centrocampo con "doppio regista" dove Nicolussi Caviglia e Fagioli sono affiancati da Ndour. Dietro torna titolare Comuzzo al centro della difesa e Fortini sostituisce l'infortunato Gosens. Dzeko a sorpresa affianca Kean in attacco. 
  3. Primo tempo. Inizio a buon ritmo e tiro di Fortini dopo un minuto nello specchio anche se a due all'ora. Qualche altro cross e giro palla in zona area leccese poi la luce flebile si spegne. Prima Tete Morente di testa arriva prima di tutti ma tira fuori poi Nduor si appisola davanti alla difesa Berisha ruba palla e dopo averla smistata sulla destra la va a raccogliere in area: gol del vantaggio. Cominciano mugugni e cori mentre il Lecce, con limiti notevolissimi, ci prova ancora e Gaspar salta da solo dal dischetto del rigore ma colpisce alto di testa. Noi proviamo a buttarla sulla confusione e Ranieri non ci va lontanissimo, dopo che Kean aveva provato ad impegnare Falcone con un tiro potente ma centrale con il dubbio del fuorigioco. Tutta qui la "vibrante reazione".
  4. Intervallo. "Dopo cinque minuti s'è bell'è smesso di giocare....manca solo la pioggia poi siamo al completo...."
  5. Secondo tempo. Riparte meglio il Lecce e Coulibaly in diagonale va molto vicino al raddoppio. Noi cambiamo molto ma dalla panchina arriva davvero poco se non un tiraccio di Gud ampiamente fuori. E' di Kean la più grande occasione su un angolo rimpallato ma Falcone blocca proprio sulla linea. A cinque dalla fine l'isterico Ranieri guadagna un rigore che il VAR mostra come tuffo del nostro difensore: revocato dopo scene di una pochezza allarmante di protesta del nostro capitano (sigh). All'ultimo minuto Sohm avrebbe una palla "a gocciolina" perfetta dal dischetto dopo 2/3 rimpalli ma spara in Ferrovia.
  6. Pagelle. De Gea 6 ; Dodò 4,5 , Pongracic 5 , Comuzzo 5 , Ranieri 4 , Fortini 6 - - ; Fagioli 4,5 Nicolussi Caviglia 5 , Ndour 4,5 ; Dzeko 4,5 , Kean 5 Mandragora 5 , Sohm 4,5 , Gudmundsson 4,5 , Piccoli 5 , Fazzini SV ; All. Pioli 4
  7. Prestazioni. La scelta dei tre centrocampisti titolari denota confusione assoluta data la pochezza mostrata da tutti e tre: Ndour che regala il gol partita, Caviglia regala palloni su palloni agli avversari e Fagioli regala solo attimi di disperazione. Ci si credeva così tanto che al quarantacinquesimo finiscono tutti e tre nell'umido. Dzeko a correre intorno a Kean è allo stesso tempo commovente e straziante. Ranieri è oggettivamente impresentabile come rappresentante della Fiorentina e di Firenze: inutile, isterico ed inguardabile e mi fermo alla I. Che dire di colui che la folla invoca come Maicon e non arriva neanche ai livelli di Malcuit? Confusionario e non costante Fortini ma comunque per distacco l'unico vagamente accettabile, oltre a De Gea al solito unica nota da non infangare (oggi spettatore assoluto).
  8. Kommento. Qualcuno l'aveva definita la partita della vita ed infatti lui se n'è andato meno di ventiquattro ore prima (cit. Andrea) dimostrando qualità gestionali sempre più elevate. Giocavamo contro una modesta squadra ma noi non siamo né modesti né squadra e quindi perdiamo meritatamente. Abbiamo forse tre occasioni - per sbaglio/rimpalli/simili - in cento minuti e le bruciamo malamente tutte e tre. Prendiamo gol alla prima occasione e subiamo un altro paio di ripartenze. Non diamo mai nemmeno la più piccola sensazione di giocare a calcio né di avere un'idea. Non credo - ed io sono sincero non ero e non son così convinto che il problema fosse e sia lì - che Pioli possa andare avanti come allenatore di questa squadra. Detto questo, per tranquillizzare tutti noi, viste le dimissioni di ieri del cuor di leone succitato, nel giro di poche ore Ferrari deciderà direttore sportivo ed allenatore cioè sostanzialmente tutto. Tradotto la potente organizzazione della fantasmagorica multinazionale commissiana è nelle mani esclusive di Ferrari e dal suo sapere calcistico deriva tutto il futuro viola. Poi ci si chiede perché siamo in lotta per non retrocedere.  
  9. "TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito"...ascolto...e mi basta...Maleh stai a vedere....strano però oggi andando via Pradè i problemi dovevano essere risolti...boh, roba da manicomio, ora l'è ma***la altrochè....ho visto cinque minuti al bar, Gud che scoteva il capo, Piccoli che infamava Dodò mentre lui rideva, Kean che mandava in c**o Mandragora, Ranieri sceneggiate da rosso diretto...ora poi rimpiangono Palladino perchè aveva fatto grandi cose e dato un gioco, io mah...."
  10. Il migliore ed il peggiore. Anche quest'anno il migliore ed il peggiore li decidete voi. Lancerò ogni volta il sondaggio dove potrete votare voi per le due categorie ed alla fine dell'anno stabilire il TOP ed il FLOP dell'anno. Collegatevi al mio account Instagram @Kappaviola (clicca qui) e votate nelle mie stories. AGGIORNAMENTO I votanti di Instagram hanno deciso così: IL MIGLIORE: FORTINI - Il peggiore: FAGIOLI - NDOUR.

sabato 1 novembre 2025

La parte migliore del paese

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 666

A volte alle persone che valgono bisogna dirglielo per evitare che in qualche modo se ne possano dimenticare. Ed è stato bello vedere che in molti hanno avuto la mia stessa idea ed hanno avuto voglia di dire ad Andrea - il mio inviato romano - quanto erano contenti di essere lì a dare il benvenuto alla sua nuova creazione. "La parte migliore del paese" è il suo nuovo libro, che non ho ancora gli elementi per giudicare ma che ha sicuramente un evidente punto di forza. Finalmente è un libro in cui Andrea si mette ulteriormente in gioco, accompagnando al suo stile narrativo di racconto delle voci altrui anche la propria di voce. Un vero e proprio romanzo di un autore a cui dire "IL MEGLIO DEVE PROPRIO VENIRE" ed essere sicuro che accadrà, perché alla lunga le persone che meritano devono poter avere il giusto riconoscimento altrimenti questo mondo non può davvero andare nel verso giusto.
Sono molto contento di aver visto quella bozza finalmente tirata fuori dal cassetto e presentata tra sorrisi, amici e toni profondi ma leggeri. Una grandissima soddisfazione esserci stato ed un grande consiglio - che preparatevi, vi ripeterò - quello di comprare questo libro e gustarvi lo stile di qualcuno che con le parole ci sa davvero fare. Il mio viaggio nel "paese migliore" lo descrivo con cinque foto e con grandissimi complimenti ad Andrea
Libro e presentazione

Lettura di alcuni pezzi

L'autore racconta

Costretto al firmacopie

La dolce lettura