Kiave di lettura n° 85 |
Sta per partire il Mondovisione-tour del Poeta e parte in automatico il ricordo all'ultimo "incontro avuto" con lui, e mi accorgo di aver solo buttato giù una bozza di post mai pubblicato sull'ultimo concerto visto. Rivedo e rileggo quindi il mio personale esordio all'Arena proprio il giorno in cui invece Liga festeggiava le cosiddette "nozze d'argento" con l'Arena per le 25 esibizioni fatte nel corso della sua carriera proprio in quel posto magico, e dedicargli la Kiave di lettura di questa settimana, completando e pubblicando quel post in bozze, mi sembra il miglior modo per celebrare la partenza del nuovo tour.
Ne avevo sentito sempre parlare come di un concerto speciale, in quel posto che ha del magico solo a guardarlo ed in effetti non posso che confermare. Basterebbe forse solo il posto per rendere unico e speciale qualsiasi esibizione, se in più ci suona/canta un Poeta allora il binomio è imperdibile. Colpevolmente invece fino al settembre scorso questo appuntamento era "saltato" tra gli innumerevoli concerti visti del Liga e quindi ho provato a rimediare a questa mancanza non accettabile.
L'Arena ha tributato il Liga ed i suoi 25 concerti veronesi con una coreografia da stadio con tanto di cuore e dedica "L'AMORE CONTA", magari un pò banale ma intenso e da brividi. Personalmente però i brividi sono invece arrivati subito con il brano di apertura; volutamente non avevo cercato niente sulla rete circa la "scaletta delle date" che avevano preceduto la nostra serata, volevo scoprire tutto lì. E la sorpresa mi ha colto in pieno, con le luci basse di inizio concerto Liga ha attaccato "il giorno di dolore" e i brividi si sono fatti numerosi ed intensi, per lo stupore di un inizio inaspettato e per quella che resta una canzone che mi entra proprio dentro. Per fortuna come ogni brano, anche quello dura solo qualche minuto....e soprattutto per fortuna accanto c'erano varie e forti braccia: di lato, nella fila sotto, nella fila sopra, tutte in silenzio ma tutte pronte per sostenermi e condividere con me l'intensità di quel pezzo. Passata quella botta allo stomaco, il concerto si è sviluppato nella sua scaletta come al solito mixata tra brani nuovi e quelli storici; è bello riuscire a beccare la serata giusta per ascoltare dal vivo "caro il mio francesco" pezzo raro anche se nuovo e soprattutto per ascoltare alcuni brani dell'album arrivederci mostro in arrangiamento orchestrale (da applausi "atto di fede" e "il peso della valigia" in particolare). E' sempre da applausi instancabili ascoltare pezzi che ormai accompagnano ogni concerto del Liga e che è anche inutile incensare o elogiare ulteriormente rispetto a quanto non abbia già fatto nei miei precedenti post sull'argomento.
Quello che ha reso questo concerto ancora più speciale è sicuramente stata la compagnia, straordinariamente allargata rispetto al solito. Tra chi è da sempre una presenza costante per i concerti del Poeta, quelli che conoscono Luciano perfettamente ma con i quali non avevo mai visto un concerto, quelli che conoscono un pò meno Liga a livello di concerto: un mix come sempre, più di sempre, speciale. Tale da far finire birra e montenegro nei dintorni dell'Arena, da salutare il pisese ex capitano con l'amichevole "dariooo", da imprecare per l'infortunio di Terranova, da girare ore per un hamburger davvero imperdibile, da assaporare al meglio i diversi tentativi di riuscire a far colazione, da sentire negli abbracci, nelle strette e nei salti intensità apri alle parole del Poeta, da dover accontentarsi dell'Averna visto che "il montenegro l'avete finito prima", da fare da controllo alle file per i bagni, da farsi dare la manina per affrontare le scale dell'Arena, da non coordinarsi per i "giri di birra" e ritrovarsi con più bicchieri da iniziare, da rendere ancora più unico un concerto clamorosamente già unico di suo. L'esordio con l'Arena è stato spaziale, pochi i dubbi ma non sempre le conferme son così banali come sembrano. Certo, come ogni volta la durata sembra un pò troppo striminzita, sensazione dovuta dal fatto che "non basterebbe mai" e che forse il Poeta con gli anni ha ridotto di qualche pezzo/minuto l'esibizione. Sulla scelta della scaletta sono sicuramente preponderanti i pezzi nuovi, anche per l'esordio di alcuni pezzi in chiave orchestrale, e certamente la nostalgia per qualche vecchio pezzo che fa sentire la sua mancanza c'è, inutile negarlo. Ma credo che ormai per Liga la scelta dei pezzi sia ogni concerto più complicata, come sceglie qualcuno scontenta in un senso o nell'altro. Forse vista la particolarità del concerto un mix più equilibrato tra vecchio e nuovo sarebbe stata una soluzione migliore, ma è anche vero che alla fine di tanto "particolare" l'Arena per Liga non è più vista la frequenza dei concerti. Quello che invece un pò ha fatto fare il labbrino è stata la durata, capisco le date ravvicinate e consecutive ma una volta lì poco più di due ore sono un pò pochine.....o perlomeno ti sembrano ancora meno, visto il vero e proprio SPETTACOLO a cui stai assistendo.
Ma anche sulla durata come sul giudizio generale, riconosco di essere un giudice ed un valutatore non troppo obiettivo col Poeta....ma in fondo sono molto felice di non esserlo e di continuare a godermi splendidamente delle serate del genere.....Grazie Poeta....
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