#KdL - KIAVE di LETTURA n° 554 |
Un tempo le regine dall'alto del loro piedistallo reale si esprimevano con frasi del tipo "al popolo manca il pane? Mangino brioches". Era certamente una dimostrazione di supponenza ed arroganza ma anche di scarsa conoscenza del mondo reale che le circondavano. Il loro vivere in una corte di sudditi le autorizzava in qualche modo a pensare che fuori da castelli e ponti levatoi, in fondo la vita potesse essere dipinta come immaginavano o come in qualche modo conveniva immaginare. Forse più banalmente quel mondo lontano era per loro di totale disinteresse.
Questo succedeva "CENT'ANNI ALMENO" moltiplicati per tre fa. Adesso la "specie" si è evoluta. In molti paesi le regine non hanno più quei piedistalli da cui elargire tali perle di saggezza, la vita reale per loro è a portata di mano e leggibile e fruibile in modo trasparente e chiaro.
Per le regine.
Poi però ci sono i ministri della Repubblica, almeno in Italia, che riescono a fare meglio. Per carità, fosse il problema delle dichiarazioni uno sarebbe anche preoccupato il giusto e l'onesto. Molte altre cose fatte/non fatte preoccupano molto di più. Spesso però in frasi, esternazioni o considerazioni prosopopeiche che arrivano da determinate figure, anche se piccole ed anche se appunto non determinanti nella sostanza, ci sono i requisiti perfetti per far capire meglio tutto il loro pensiero. E preoccupare.
"I poveri mangiano meglio dei ricchi" detto dai giorni scorsi dal ministro dell'agricoltura ne è un esempio lampante. Non è una frase che ha in sé un danno particolare o porta chissà quale problema. Ma è una frase che mostra che le Marie Antoniette dell'epoca erano molto meno al di fuori del mondo di quanto può essere un ministro che non capisce dove si trova, il paese che amministra, la realtà del mondo che lo circonda. Inutile anche dire perché e per come, basterebbe facesse un giro con chi conosce il senso della parola povero, un piccolo bagno di quotidianità in un mercato/discount rionale/zonale, un salto alle mense di associazioni di volontariato, un controllo sui dati delle soglie di povertà ed i rispettivi numerini accanto, sia quelli interi che quelli seguiti da quel misterioso oggetto da questa forma %. Basterebbe. Ma capisco che sarebbe decisamente troppo per il "meritevole" ministro.
Non è un dramma, ci mancherebbe. Purtroppo in questi giorni, in vari punti d'Italia, fanno a gara a ricordarci che le tragedie sono altre. Spesso però almeno sulle cose "superflue" uno spererebbe di non doversi sentire preso in giro da chi in teoria dovrebbe avere la responsabilità e la conoscenza della vita che lo circonda e non di mirarla con aria inutilmente saccente da dietro un ponte levatoio.
Tutto qua, non mi parrebbe neanche una richiesta così onerosa od impossibile da realizzare, se solo non avessi a che fare con certi soggetti.
Nessun commento:
Posta un commento