Sommario

venerdì 28 febbraio 2025

Il vento che muove pensieri

#Klibro Febbraio 2025 
qui il mio intero
Katalogo

GIACOMO CIALDI
"La solitudine del vento"
La Caravella

L'acquisto di questo libro è stato automatico dopo aver conosciuto personalmente l'autore ed averne potuto constatare le sue qualità umane e da scrittore. 
"La solitudine del vento" è un libro intimista che ha alla base non tanto una trama quanto diverse vite. Quelle dei protagonisti e quelle del mondo attorno a loro.
In un luogo che sembra isolato e lontano da tutto, la vita dei protagonisti è infatti sconvolta da due "arrivi": l'arrivo generale di una pandemia e quello specifico per un gruppo di "quasi condomini" di socializzazione (a debita distanza) con i propri vicini fino ad allora sconosciuti. Villa Felicitas è infatti un insieme di case e di abitanti che poco hanno a che fare fra di loro fino alle regole e le informative dettate dall'amministratore. Coppie in crisi, strani scrittori, ragazze con situazioni non facili da affrontare, presenze misteriose. In un agitato mix di "condominio" - "COME SE IL MONDO STESSE TRANQUILLO" - si sviluppano rapporti e vicende, ma soprattutto pensieri e sentimenti. In ogni capitolo vengono infatti messi come elementi di analisi e di racconto i percorsi di vita dei protagonisti con le diverse strade che la situazione mondiale intorno può determinare. In un apparente immobilismo e silenzio generale in realtà i protagonisti si parlano e si muovono abbondantemente, quasi come le nuvole tanto amate ed osservate da uno degli stessi.
Non mancano scoperte, sorprese ed emozioni ma tutte legate all'intimità ed all'interiorità dei personaggi. E' piacevole scoprirli un po' alla volta in ogni loro sfaccettatura e vederli affrontare i vari ostacoli che la situazione di isolamento genera. La penna dell'autore permette di tenere ben allineate emozioni e vicende, così come storie e caratteristiche dei personaggi. Emergono ironia e profondità ma anche semplicità e dolcezza. Il libro scorre così bene che pur non avendo una clamorosa storia/trama non sembra nemmeno averne troppo bisogno. 
La conoscenza di Giacomo non incide sulla mia valutazione: libro che oggettivamente consiglio perché piacevole e non banale. Soggettivamente poi......lo consiglio ancora e MOLTO di più.
 
CINQUE CITAZIONI

1 - "... vivere senza scrivere, per lui, non aveva alcun senso. Era un po' come morire ogni giorno. Un pensiero che lo abitava da tempo immemore, ormai..."
2 - "...la nostra anima spesso si ammala prima del corpo. Solo che non ce ne accorgiamo, o lo facciamo troppo tardi..."
3 - "...una donna che riserva per se stessa i propri dolori è infinitamente più pericolosa di una che dà sfogo alla sua frustrazione. Le conseguenze della deflagrazione, prima o dopo, saranno decisamente più gravi..."
4 - "...la speranza dei vivi è forte, ma il lamento dei morti è come il rumore del mare: non conosce interruzioni..."
5 - "...si strinsero in un abbraccio che custodiva l'essenza di ogni loro cosa - il subdolo timore del dolore e la mirabile tentazione di vibrare - e si baciarono con la stessa delicatezza e quel po' d'imbarazzo che aveva contraddistinto il primo incontro delle loro labbra..."

Mia personale VALUTAZIONE: **** - quattro stelle su cinque

domenica 23 febbraio 2025

Osceni

Campionato - 26^
VERONA - FIORENTINA = 1 - 0 
GOAL:
Bernede

KAPPAPAGELLE
De Gea 6 - - 
Dodò 4,5
Comuzzo 6 +
Ranieri 5,5
Parisi 5
Cataldi 4,5
Mandragora 4,5
Zaniolo 6 - -
Beltran 4,5
Folorunsho 5,5
Kean 6 - -
Richardson 4,5
Fagioli 5
Ndour 5
Pablo Marì 5
Caprini SV

All. Palladino 4
Sfida al Bentegodi di Verona ai gialloblu. #KappaDeca in salsa gemellata.
  1. Amarcord. Dopo un inizio shock con due sconfitte alla terza giochiamo a Verona e ci riprendiamo un po' di ossigeno. In dieci minuti siamo già avanti di due gol che diventano tre con una deviazione da cross su calcio d'angolo. Tocco di esterno sinistro di un centrale difensivo indimenticato ed indimenticabile: Davide Astori. Finirà 0 a 5 ma di quella partita mi resterà quel sorriso al gol del nostro amato numero 13. Anno 2017.
  2. Formazioni. Il Mister cambia qualcosa ma non l'impostazione. Comuzzo torna titolare al posto di Pongracic e Parisi rileva Gosens squalificato. A centrocampo confermata la coppia "tutto fosforo" Cataldi-Mandragora mentre davanti torna Kean e Zaniolo quindi slitta nei tre sottopunta.
  3. Primo tempo. Solita partenza sprint: Zaniolo alle stelle dopo trenta secondi, Kean di testa impegna Montipò su cross di Folorunsho ed ancora Zaniolo stavolta di testa fa un passaggio al portiere veronese. Poi diventa protagonista la serie di passaggi a centrocampo, errori di misura ed orrori di lentezza di entrambe le squadre e tranne un tiro da lontano di Sarr per loro non si segnalo altro fino alla fine del tempo.
  4. Intervallo. "Via giù urge un caffè o fino al novantesimo 'unc'arrivo".
  5. Secondo tempo. Come tutti i secondi tempi da Dicembre non scendiamo in campo. Il Verona se ne accorge e grazie anche all'uscita dal campo di Kean per un brutto scontro (fortuito) al volto prende piano piano fiducia. Prima con Ranieri e poi un paio di volte con Comuzzo ci mettiamo delle pezze. Al quinto di recupero Bernede si prende gioco di Pablo Mari e regala la vittoria al Verona.
  6. Commento. Giochiamo un'altra partita non commentabile dopo domenica scorsa (clicca qui). Primo tempo con due mezzi tiri in porta poi cala la pioggia e la nebbia su Verona. Paura per Kean, speriamo rientrata del tutto. Desolazione per tutto il resto. Brutti brutti e brutti. Anche peggio.
  7. Prestazioni. Si salva Comuzzo poi vagamente non vergognosi Kean, De Gea e Zaniolo. Il resto "porindiddio". Cataldi e Mandragora fermo e rifermo, Folorunsho fuori ruolo ma vagamente propositivo, Richardson quasi da tenerezza, Dodò che varie volte ha preso la targa di Tchatchoua, Beltran per novanta minuti sfiora l'accanimento terapeutico, Pablo Marì man of the match.
  8. Prossime tappe. Domenica, o meglio Venerdì, arriverà il Lecce. E per com'è questa squadra sarebbe meglio andare direttamente a sfidare il Napoli al Maradona.
  9. Kappa in libertà. Santissimi numi ma qualcuno che non "IMPRECA E TIRA FUORI" tutti i santi del paradiso come me, prima o poi ci spiegherà prima o poi perché è tre mesi che si gioca (quando va bene) un tempo? Perché se non abbiamo almeno quattro giocatori fuori ruolo pare non possa cominciare la partita? Perché ogni volta entra uno sconosciuto nella squadra avversaria e diventa Pelè? Perché è così difficile da prevedere che una sola punta 'unpolefare novanta minuti per sessanta gare stagionali?
  10. TAKKO AI' GIRO - Spazio teNNico Bollins gestito. "...ma questo vuole essere esonerato a tutti i costi?? Mi pare di capire non male...io ho anche dormito nel primo tempo da come sono teso....smetterò anche di sentire Guetta vediamo se serve...io 'uncapisco perchè tu voglia i giocatori nel loro ruolo, questa mania sempre...bisogna frullino....da gennaio in poi non so cosa gli è preso....prima non era così....qualche correzione veniva fatta e l'ha fatta...ora iolaeeeee più sbaglia e più risbaglia....."
ps. da quest'anno il migliore ed il peggiore li decidete voi. Lancerò ogni volta il sondaggio dove potrete votare voi per le due categorie ed alla fine dell'anno stabilire il TOP ed il FLOP dell'anno. Collegatevi al mio account Instagram @Kappaviola (clicca qui) e votate.

AGGIORNAMENTO

I votanti di Instagram hanno deciso così:

IL MIGLIORE: DE GEA - COMUZZO
Il peggiore: Beltran - Dodò

sabato 22 febbraio 2025

Iter noto

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 631
Condanne, inchieste, processi, avvisi di garanzia, indagini, richiami, provvedimenti. Un rutilante mondo governativo che non perde occasione per far parlare di sé. Non fanno ormai neanche troppo scalpore le novità che si susseguono perché tutte condite dalla salsa della ripetitività. Ennesima e senza soluzioni di continuità.
Così le (ulteriori) vicende del sottosegretario Delmastro non fanno praticamente neanche notizia. Condanna di primo grado ad otto mesi per diffusione di notizie coperte dal segreto d'ufficio (vicenda del caso Cospito). Ovviamente ci sarà ricorso in Appello ma la pena prevederebbe anche l'interdizione dai pubblici uffici, perfetta per un sottosegretario della Repubblica. 
Ovviamente la sentenza è stata subito bollata come "sentenza politica" dalla più altra in grado e come "frutto del potere cancerogena delle correnti" dal diretto interessato. E va tutto bene così perché in fondo "LA POLVERIERA SU CUI SEI SEDUTO" è sempre colpa di qualcun altro, per indole di tutti noi forse, per convenienza e "buone prassi" nel mondo di cui sto parlando.
Esiste ormai da ventenni una sorta di lasciapassare che viene in automatico attribuito a tutti quelli che rivestono un ruolo di questo tipo. Le indagini sono frutto di speculazioni giornalistiche o di qualcuno che vuole solo avere visibilità, le inchieste non sono mai consone perché riguardano fattori non sindacabili, le condanne di primo grado sono politiche e non definitive, gli appelli sono troppo lunghi e la Cassazione non arriva mai a giudizio viste le prescrizioni imperanti che qualcuno ha magicamente fatto diventare sinonimo di assoluzioni. L'iter è noto ed ugualmente triste allo stesso livello e per lo stesso grado di importanza.
Così piano piano anche le notizie che un tempo forse sarebbero state viste come elementi su cui valutare credibilità politica/istituzionale di figure che hanno in mano la cosiddetta "cosa pubblica", adesso sono diventate tutte gossip da sfogliare come in passato si sfogliavano i flirt su novella 2000. Quando poi qualcuno prova a riportare l'attenzione sugli aspetti di opportunità di ricoprire certi ruoli se coinvolti in certe vicende parte il loop mediatico da cui tutta una parte politica ha avuto origine. Quello creato e divulgato da quello che ormai è diventato - per l'opinione pubblica - uno statista e che spesso viene addirittura rimpianto per il suo ruolo moderato rispetto ad oggi, ignorando che quelli che adesso governano sono tutti figli suoi. Per dichiarazioni, vittimismo, spocchia ed arroganza. Non certo per idee politiche, per quelle non erano pervenute prima e non sono arrivate adesso. 
E come era allora per il Re Silvio originario, anche adesso il tutto è possibile perché nessuno ha la forza/voglia/capacità di richiamare tutti alla realtà dei fatti. O più banalmente perché a tutti noi in fondo adeguarci al "se mi indagano/accusano/condannano è sempre colpa di qualcun altro pilotato da un complotto" non ci dispiace per niente. Per la gioia del Re, vero "padre nobile" del tutto.

domenica 16 febbraio 2025

Inesistenti

Campionato - 25^
FIORENTINA - COMO = 0 - 2
GOAL:
Diao, Nico Paz

KAPPAPAGELLE
De Gea 6
Dodò 4,5
Pongracic  5,5
Ranieri 5
Gosens 5,5
Cataldi 5
Mandragora 4,5
Folorunsho 5
Beltran 4
Fagioli 5 +
Zaniolo 6 - 
Colpani 4,5
Gudmundsson 4,5
Parisi 6
Richardson 5
Ndur SV

All. Palladino 4

Al Franchi per la sfida al Como. #KappaDeca per la sfida di mezzogiorno.
  1. Amarcord. Fiorentina lanciata per la conquista di un posto europeo che affronta il Como fanalino di coda. La partita si mette subito al meglio, dopo pochi minuti infatti Roberto Baggio in area di rigore salta quattro/cinque avversari e ci porta in vantaggio facendo venir giù il Comunale per un gol meraviglioso. La partita finisce 3 - 1 e la corsa per la UEFA continua. Anno 1989.
  2. Formazioni. Manca Kean ed un sostituto "naturale" non esiste quindi il Mister vede bene di stravolgere un po' tutto. Zaniolo, Fagioli, Beltran e Folorunsho si alternano tra il ruolo di punta e sottopunta. A centrocampo manca ancora Adli e giocano Mandragora e Cataldi.
  3. Primo tempo. Trenta secondi e Zaniolo ben smarcato spara alto. Due minuti e Gosens lanciato bene da Mandragora si ritrova solo contro il portiere ma gli spara addosso. Quattro minuti e Zaniolo si libera bene di sinistro ma tira in modo abbastanza telefonato. Non grandi occasioni ma le scrivo perché resteranno le uniche del tempo (e non solo). Il Como ci prende le misure e comincia ad attaccare, Diao sfonda continuamente dal lato di Dodò e prima impegna De Gea poi viene stoppato due volte in modo abbastanza fortunoso da Pongracic. Da una punizione a nostro favore calciata malissimo il Como ci prende in contropiede ed appunto Diao - dopo essersi fatto mezzo campo di corsa - porta in vantaggio il Como.
  4. Intervallo. "Ed ancora non è entrato Ikonè eh....."
  5. Secondo tempo. Come da Dicembre a questa parte nel secondo tempo non giochiamo e facciamo peggio del primo ed oggi era complicato. Il Como ha in mano la gara e su un errore di Colpani riparte e stavolta a punirci è Nico Paz. Diao impegna ancora De Gea ed in un'altra occasione manca di poco il passaggio finale. Noi? NP. I cambi riescono (tranne Parisi) a far peggio di quelli in campo...e ce ne voleva. Zero tiri perché la telefonata di testa di Folorunsho finale non me la sento di definirla tale.
  6. Commento.  Gara tra le più brutte della stagione. Inesistenti ed irritanti. Quattro minuti e poi il Como ha capito come prenderci e come prendersi la gara. Mai in partita e sconfitta inevitabile e più che meritata.
  7. Prestazioni. Zaniolo comincia bene in un ruolo non suo poi piano piano si perde nell'assoluta mediocrità della gara. Pensate resterà (con l'incolpevole De Gea) il migliore o meglio il meno peggio. Beltran nullo, Dodò si sognerà Diao per qualche mese, Colpani e Gud che riescono a diventare irritanti nonostante il poco tempo a disposizione. Quasi commovente vedere Cataldi e Mandragora che rincorrono o meglio arrancano nella scia di Diao doppiati in velocità.
  8. Prossime tappe. Erano tre le gare alla nostra portata dopo il doppio scontro contro la capolista e come da nostra tradizione, subito TAC la prima l'abbiamo clamorosamente toppato.
  9. Kappa in libertà. Mister "HO TRE DOMANDE PER TE": perché l'unico a disposizione in grado di giocare la palla da regista basso lo hai messo a fare l'ala, il trequartista, la mezz'ala completamente fuori dal gioco? Perché per far giocare Beltran fuori ruolo abbiamo dovuto far giocare fuori ruolo anche Zaniolo per poi levare proprio lui che nonostante tutto pareva il meno peggio per far entrare Colpani e mettere Beltran di punta?  Perché (questa effettivamente è complicata) mancando un centravanti abbiamo concesso zero minuti all'unico centravanti a disposizione (seppur Primavera)? 
  10. "TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito. "...muah...oh io non avevo guardato nulla nemmeno oggi..."
ps. da quest'anno il migliore ed il peggiore li decidete voi. Lancerò ogni volta il sondaggio dove potrete votare voi per le due categorie ed alla fine dell'anno stabilire il TOP ed il FLOP dell'anno. Collegatevi al mio account Instagram @Kappaviola (clicca qui) e votate.

AGGIORNAMENTO

I votanti di Instagram hanno deciso così:

IL MIGLIORE: PARISI
Il peggiore: Gudmundsson

sabato 15 febbraio 2025

Fine vita pieno di orgoglio

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 630

Conoscendo due nozioni due di diritto (due eh...) so che ci sono dei diversi "gradi" di valutazione e rilevanza delle valutazioni in termini di legislazione e relativa competenza. A volte in contrasto tra di loro, a volte che necessitano di interpretazione, a volte davvero difficilmente digeribili per proprie diverse convinzioni. Ma in uno stato di diritto un "principio regolatore" è necessario.
In un paese che, non per colpa delle leggi ma a causa della pavidità del genere umano italico, resta laico solo a parole e non nei fatti, per un'ipocrita sudditanza nei confronti di uno staterello autonomo presente sul territorio italiano ci sono degli argomenti tabù. Uno è quello del fine vita, inviso soprattutto alla maggioranza dei pseudo politicanti italici per paura di incorrere in reprimende/scomuniche/altro da parte di tonacati di varia tipologia.
Nel 2019 una sentenza della Corte Costituzionale (la vetta della piramide succitata) ha ritenuto non punibile “...chi agevola l’esecuzione del proposito di suicidio, autonomamente e liberamente formatosi, di un paziente tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitale e affetto da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche o psicologiche che egli reputa intollerabili ma pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli.....in attesa di un indispensabile intervento del legislatore,  si subordina la non punibilità al rispetto delle modalità previste dalla normativa sul consenso informato, sulle cure palliative e sulla sedazione profonda continua e alla verifica sia delle condizioni richieste che delle modalità di esecuzione da parte di una struttura pubblica del Ssn, sentito il parere del comitato etico territorialmente competente...”. Sentenza che era stata anticipata negli anni precedenti da ordinanze della stessa Corte sensibile e preoccupata da un vuoto normativo sullo specifico argomento e le diverse casistiche e declinazioni delle eventuali situazioni già in essere o avvenute.
Adesso una regione è intervenuta, normando il vuoto con una proposta di legge di iniziativa popolare promossa dall'associazione Luca Coscioni, di cui portavoce e non solo è quel Marco Cappato, unico politico degli ultimi decenni che ha dato senso alla parola "impegno istituzionale". Marco ha fatto - rischiando nel proprio - dei suoi interventi a favore del fine vita di Dj Fabo (e non solo) il motivo scatenate dell'interesse all'argomento che per le ipocrisie già detto era da sempre stato messo sotto un tappeto polveroso. Quella vera e propria battaglia ha portato ai risultati "più" alti con la sentenza della Corte ed oggi ha finalmente una base concreta oltre che scritta sulle motivazioni delle decisioni. Attuazione resa possibile ancora una volta appunto da Cappato ma anche da una Regione di cui vado particolarmente fiero oggi più del solito: la mia.
Ovviamente il Governo, toh..., non ci sta. Non solo non ha fatto niente, non solo non ha stimolato la riflessione del Parlamento ma ora parla di impugnare la decisione perché "di sua competenza". A parte il fatto che l'argomento è stato definito dalla Corte Costituzionale e la Regione Toscana si è attenuta a quanto indicato. A parte che la stessa decisione va nell'ottica di garantire al proprio territorio un diritto riconosciuto. A parte che la competenza in ambito sanitario e di salute è (concorsualmente anche) regionale. C'è un piccolo particolare sconosciuto a chi parla di impugnazione: il vuoto normativo in materia a causa dell'immobilismo paraculo del legislatore nazionale.
Per questo viene da piangere rispetto alle reazioni ad una legge finalmente di umanità, impegno civico e corretto adempimento di libertà e diritti fondamentali stabiliti dalla stessa Corte. Cosa evidentemente così rara, probabilmente unica, da suscitare reazioni e ribellioni all'evento che altro non è che rendere possibile a chi è in una situazione che non è più - per sua scelta e per evidenza medica - né umana né dignitosa di avere garantito un diritto assoluto. Di scegliere sulla propria vita e sulla propria stessa fine. Ripeto PROPRIA. E di sentirsi dire con amore e rispetto "FAI BUON VIAGGIO E POI RIPOSA SE PUOI".
Io della mia Regione sono molto orgoglioso e di questa possibilità molto contento. Aggiungo, FINALMENTE

mercoledì 12 febbraio 2025

Perchè Sanremo è Sanremo

Dopo la visione della prima serata ho deciso di buttarmi in un #KappaDeca di Sanremo tra fiori, artisti (più o meno compresi) e canzoni..
  1. Cristicchi. Ho cominciato ad infamarlo appena le prime anticipazioni hanno fatto filtrare l'argomento del suo testo, ho proseguito quando ho visto che non era in fondo in scaletta e quindi non evitabile, ho quasi urlato offese ascoltando il suo brano "Quando sarai piccola". "SEI BELLA CHE FAI MALE" direbbe Liga. Una poesia profonda e da far versare ogni lacrima immaginabile ed alcune anche non immaginabili.
  2. Coma Cose. Il nuovo brano ha dato il via ad una serie di rime (inutile dire con quale altro genio del male): saccottini, tegolini, bastoncini, sofficini, tortellini, nipotini, caccolini, quadratini, cappuccini, Gamberini, Brancolini, Cerofolini. Tutte più a tema del testo della canzone.
  3. Speedy Conti. A memoria mai visto nessuno essere in anticipo sulla scaletta più o meno a metà festival, quasi come se la maggior parte delle canzoni gli provocasse il desiderio di ricorrere alla tecnica Scala "quando 'unva nè sù nè giù....accelera e.....tutto d'unchiocchio....".
  4. Giorgia. Regina, elegante, unica, perfetta, intonatissima, artistica, speciale, fuori concorso. Eccezionale come le capita praticamente da sempre. Rende memorabile anche un brano tutto sommato normale. Fuori concorso.
  5. Irreprensibili. Serena Brancale, Gaia, Clara, Shablo, Olly, Bresh, Joshua, Sarah Toscano, Joan Thiele. Come direbbe Aldo (in "chiedimi se sono felice") "gli irreprensibili......non sapevo che cantassero....".
  6. Bellezza calabrese. La semplicità e la naturalezza con cui Brunori Sas sale per la prima volta su un palco così "main stream" ed incanta con la sua speciale poetica è identica all'unicità della sua intervista a Tintoria dove tiene una "lectio magistralis" su blasfemia toscana e similitudini tra Seattle e Camigliatello. Artista a tutto tondo. 
  7. Genio della moda. Sarebbe bello avere il nome di quel genio che è riuscito a far fare alla "bravissima Elodie" una figura normale con un vestito di carta argentata rigido: uno spot malriuscito del Domopak del discount. Normalizzare la sua bellezza era davvero impresa proibitiva, riuscita.
  8. Cloni malriusciti. Achille Lauro che diventa Antonello Venditti. La lei dei ComaCose che si trasforma in Jean Claude di Mai dire gol. Willie Peyote che canta nella stessa aria dell'Y10 bordeaux di Silvestri. Irama che viene assunto come portiere di un albergo di lusso. 
  9. Idee chiare. Il sorprendentemente bravo Lucio Corsi si presenta con la chitarra ed ad un secondo dall'inizio del brano si mette a sedere al piano, non trova l'equilibrio tra auricolari e microfono, si toglie la chitarra, a metà brano si alza e riprende la chitarra che però non suona, si defila e costringe il "corista" ad inseguirlo. La programmazione prima di tutto. 
  10. Capire il significato. Spettacolare l'idea di far lanciare "Imagine" ed il suo testo "and no religion too" dall'amministratore delegato (e lenzuolato) di una religione. Quando si dice "fare proprio il testo".

lunedì 10 febbraio 2025

Una per uno

Campionato - 24^
INTER - FIORENTINA = 2 - 1 
GOAL:
Pongracic (Aut)
MANDRAGORA (R),
Arnautovic

KAPPAPAGELLE
De Gea 6 - - -
Moreno 5,5
Pongracic 5
Ranieri 5
Gosens 6
Dodò 6 -
Richardson 5
Mandragora 6,5
Parisi 5
Beltran 5
Kean 5,5
Cataldi 6 -
Folorunsho 5,5
Fagioli 6,5
Zaniolo 6 -
Gudmundsson 5

All. Palladino 5
Nel posticipo del lunedì sera ecco il #KappaDeca Viola per la sfida di San Siro conto l'Inter
  1. Amarcord. Campionato 97/98. Dopo le prime due giornate ci sono soltanto Inter e Fiorentina a punteggio pieno ed il calendario ci propone proprio la trasferta milanese. I nerazzurri con il nuovo arrivato Ronaldo che ha subito incantato e noi con uno straripante Bati già capocannoniere con un irreale record: cinque gol in due gare. A San Siro ad indirizzare la gara nel modo giusto ci pensa però Cesari che non valuta da rosso un intervento "VIOLENTO ED ASSASSINO" di un disossatore con la maglietta da calcio chiamato West. Il bello che le altre due primulette di campo (Bergomi e Pagliuca) hanno anche il coraggio di scagliarsi contro i giocatori Viola che protestano. Un grandissimo Ronaldo e la solita nostra IMMENSA divinità timbrano come da copione ma è l'Inter a vincere una gara bellissima per 3 a 2.
  2. Formazioni. A differenza di giovedì (clicca qui) per la gara di oggi il Mister può scegliere, ma nonostante questo conferma la formazione "d'emergenza". L'unica novità infatti è dettata dal giudice sportivo: Comuzzo squalificato viene sostituito da Moreno. Per il resto sono tutti confermati, compreso il modulo 6-2-1-1
  3. Primo tempo. Schema del bus davanti alla porta che inizia al primo minuto con un Inter che sembra da subito super vogliosa e supersuper nervosa. In mezz'ora la pressione è tantissima: Lautaro al volo fuori di poco dopo nemmeno un minuto, Calhanoglu fortissimo da fuori ma centrale, Barella si inventa una rovesciata bellissima che finisce fuori di poco, Bastoni spizza di testa da angolo palla attraversa tutta l'area di rigore ed arriva a Carlos Augusto che scheggia il palo, traversa piena di Lautaro di testa dopo un calcio d'angolo. Poi nel modo meno meritato l'Inter passa in vantaggio: angolo clamorosamente inesistente palla in mezzo, Pongracic perde Lautaro che gioca di sponda con la sua guancia ed è 1-0. Si sembra in barca e Arnautovic in diagonale prova il raddoppio ma c'è la bella respinta di De Gea. Alla prima occasione in cui tiriamo fuori "il capino" Gosens punta il braccio di Darmian largo a nemmeno mezzo metro, il VAR ci dà ragione (mah) e Mandragora trasforma molto bene dal dischetto.
  4. Intervallo. "Peccato perché senza tirare mai in porta e subendo 5/6 si poteva anche far meglio".
  5. Secondo tempo. L'Inter accusa notevolmente il gol subito sul finale infatti mantiene il dominio del gioco ma non riesce ad essere lucida in attacco. Noi rimaniamo tutti allineati e coperti e proviamo a mettere pezze ad un attacco continuo. Lautaro si sbatte e ci prova su un paio di cross ma è Arnautovic a farsi beffe di Ranieri su cross di Carlos Augusto e siamo di nuovo sotto. Con i cambi proviamo a renderci "presentabili" anche da centrocampo in su ma sono solo di colore nerazzurro le occasioni: Barella sfiora il sette su punizione, De Gea respinge bene su Zalewski e Carlos Augusto, Lautaro  continua a provarci ma non trova mai la porta. Qualche imbucata di Fagioli ed un paio di touch down di Gosens sono le vaghissime nostre speranze.
  6. Commento. Nella prima mezz'ora sembrava poter essere la vendetta totale dell'Inter rispetto a giovedì anche nel risultato ed invece siamo stati in partita fino alla fine. Abbiamo creato poco anzi niente ed abbiamo trovato il pari su un rigore molto dubbio per far pari rispetto al furto subito nell'occasione del gol interista viziato dall'inesistenza del calcio d'angolo di partenza. Nella seconda parte abbiamo lottato e sfruttato il calo dell'Inter che però onestamente ha meritato (ampiamente) di vincere.
  7. Prestazioni. Da non amante delle sue prestazioni devo però riconoscere che tra i migliori - forse il migliore in assoluto - della partita c'è Mandragora. Questo però dà anche l'idea di come abbiano giocato gli altri: tranne Fagioli entrato nella ripresa infatti non ne trovo uno pienamente sufficiente. Quasi la prima insufficienza anche per De Gea, per dire il livello della serata. Tracollo della coppia centrale difensiva, "bevuti" su entrambi i gol, quasi irritante Beltran.
  8. Prossime tappe. Tre punti in due gare contro la capolista: ci si può stare dai. Adesso sfida contro il Como in casa e trasferta a Verona nelle prossime due tappe. Ecco, "pe'dire" ...senza dire nulla...ma diciamo che.... : -)
  9. Kappa in libertà. Moreno pare abbia chiesto quando si gioca contro l'Atalanta per organizzarsi le ferie da oggi fino ad allora.
  10. "TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito. "...vediamo se si sbanca San Siro, rifai esattamente tutto quello che tu facevi giovedì...primi venti minuti da incubo....aiuto.....dai iolaeeeee bada che rigorista!! Zitto zitto che fino alla fine ci sarà da soffrire più di parecchio....ohiohi....untumelefai vedere più eh....paio in punizione, tipo dietro la lavagna, a letto senza cena...io qualche cambio lo farei eh...."
ps. da quest'anno il migliore ed il peggiore li decidete voi. Lancerò ogni volta il sondaggio dove potrete votare voi per le due categorie ed alla fine dell'anno stabilire il TOP ed il FLOP dell'anno. Collegatevi al mio account Instagram @Kappaviola (clicca qui) e votate.

AGGIORNAMENTO

I votanti di Instagram hanno deciso così:

IL MIGLIORE: DODO'
Il peggiore: Pongracic - Beltran

sabato 8 febbraio 2025

Motivazioni serie

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 629
Sui fatti di politica estera ho da sempre difficoltà di lettura, perché accentuano la mia ormai cronica scarsissima capacità di attenzione su vicende e situazioni che invece - per aver una vaga convinzione di conoscerle a fondo - ne necessiterebbero in ampie dosi. Ormai su ogni argomento infatti l'informazione è declinata a "tifo" e quindi per cento teorie che dimostrano il funzionamento del sistema solare altrettante ti diranno che la terra è palesemente piatta. E quando non hai gli elementi per capire di base dove stanno i "terrapiattisti" la cosa si complica.
In questo caso però il concetto non è complicato: c'è un mandato internazionale di cattura di un pericoloso criminale, torturatore e violentatore come Almasri, che viene di conseguenza arrestato. Lo stesso però viene scarcerato, molto rapidamente quasi di corsa, e riportato (probabilmente con tante scuse) in Libia su un aereo di Stato dalle brillanti personalità governative che abbiamo. Dove sta la motivazione? In un mandato dell'Aja non appropriato, sembra. "VOLANO NEWS SPARANO" interpretazioni di vario genere e giustamente si chiede di riferire in Parlamento ed ovviamente la presidente del consiglio risponde.......sui social dicendo sostanzialmente che è tutto un complotto giudiziario/nazionale/internazionale contro di lei. Dove l'ho già sentita?!? Ma neanche i testi cambiano questi!?!?!
Quella "che combatterà gli scafisti lungo tutto il globo terracqueo" infatti evidentemente quando ha un criminale, torturatore di bambini arrestato in casa sua si trova spiazzata....troppo facile....e preferisce riaccompagnarlo con tutti gli onori in Libia per dargli probabilmente di nuovo la caccia nel terracqueo. La stessa che fa del coraggio e la sfrontatezza davanti a tutti i suoi elementi di riconoscimento, al dibattito per il chiarimento con il Parlamento - che con comodo viene bontà sua concesso - manda avanti Bibì e Bibò a spiegare e lei si guarda bene dal partecipare.
Ora Bibì e Bibò sarebbero i titolari di due ministeri fondamentali (Giustizia ed Interno) ma la suddetta leader illuminata li rende tali depotenziando qualsiasi loro parola avendo dato già la spiegazione unica e monolitica laddove conta (appunto sui social - SIGH). Infatti non sente nemmeno il bisogno di coordinarli e così si ritrovano a portare in aula due voci diverse ma soprattutto due versioni che contrastano tra di loro e con quello che la stessa presidentissima aveva annunciato. Il Ministro della Giustizia ha, di fatto, smentito la capa del Governo in merito al fatto che lo stesso "non sapesse" visto il riferimento più volte esplicitato ad un'attività di valutazione del mandato internazionale, cosa tra l'altro non prevista o prevedibile. E' stato poi smentito di fatto dal suo collega dell'Interno sulle tempistiche dell'arresto e le procedure seguite in base allo stesso mandato nodo del contendere. Bibò che già che c'era ha anche aggiunto il concetto mirabolante che per la scarsa sicurezza che destava la sua figura è stato urgentemente rimpatriato in barba ai mandati ed alle leggi internazionali.
Le spiegazioni sono andate "in onda" in due rami del Parlamento dove la maggioranza, per sostenere le proprie tesi - circa la scarcerazione ed il rimpatrio con onore di un violentatore di bambini, ricordiamolo - si attacca ai "bollini blu della banana Chiquita della Corte Penale Internazionale" (cit) al fatto che "in fondo il Ministro si è letto il mandato in inglese e di domenica" (cit.) alla solida motivazione "voi non potete parlare perché il vostro tesoriere in Campania è sotto indagine per favoreggiamento dell'immigrazione" (cit) il tutto sostenuto e spalleggiato dalla seconda carica dello Stato che dovrebbe essere super partes e che invece si schiera palesemente, interrompe a piacimento gli interventi (ovviamente di chi critica l'operato del Governo) commentandoli e denigrandoli. Ma in fondo va tutto bene. Mica si parla di cose serie no? Solo di vite umane e di torture, ci si può anche allargare a commedia e sarcasmo. Mica siamo nella più importante sede di confronto politico istituzionale? Siamo solo in Parlamento si può tranquillamente buttare in caciara. Non siamo sui social a parlare di complotti. Lì sì che bisogna essere seri e che è decisiva la presenza della capa, che altrimenti "non si abbassa".
In tutto questo Almasri con la sua divisa da generale - che ben si staglia sullo sfondo tricolore del volo di stato - rientra in Patria e potrà continuare ad operare con i suoi metodi specchiati che lo hanno portato ad essere accusato di omicidio, violenze, torture, abusi anche su minori. Il tutto perché Bibì e Bibò coordinati dalla capa hanno deciso - dall'alto della loro scienza che ancora non gli ha fatto trovare una versione unica e condivisa - che il mandato della corte internazionale aveva delle evidenti inesattezze tali da mettere in dubbio l'arresto e trasformare lo stesso in una gita premio di rientro a casa. E poi ci lamentiamo perché non contiamo niente, siamo proprio ingrati.

venerdì 7 febbraio 2025

Belli belli, belli forti....

Campionato - Recupero 14^
FIORENTINA - INTER = 3 - 0
GOAL:
RANIERI,
KEAN, KEAN

KAPPAPAGELLE
De Gea 6,5
Comuzzo 7,5
Pongracic 7 
Ranieri 8
Gosens 7,5
Dodò 7,5
Richardson 7
Mandragora 7
Parisi 7,5
Beltran 7,5
Kean 8,5
Colpani SV
Cataldi SV
Caprini SV

All. Palladino 8

Recupero di giovedì, dal divano #KappaDeca per il match contro i campioni d'Italia.
  1. Amarcord. Niente salti nel passato, solo il ricordo amaro ed impaurito di quei momenti atroci dello scorso primo dicembre quando Bove si accasciò in terra e tutto intorno diventò gelido. Nella serata di ieri, vederlo di nuovo campo ha smorzato il gelo atmosferico anche se quello sguardo malinconico di Edo il cuoricino un po' (parecchio) lo ha stretto e lo stringe ogni volta.
  2. Formazioni. Il Mister fa la conta e vede che, salvo inserire dei primavera al debutto, non ha alternative. Recupera Colpani e Cataldi per la panchina ma probabilmente più per far numero che per altro.
  3. Primo tempo. In questo anomalo primo tempo di mezz'ora l'Inter ha il pallino del gioco, ci prova con Lautaro da fuori e con un'incursione pericolosa di Bastoni stoppata da Ranieri ma le occasioni più grandi le abbiamo noi con Kean che colpisce di testa a colpo sicuro centrando Sommer e con Dodò che si mangia un gol dopo un contropiede perfetto.
  4. Intervallo. "Magari avendo giocato meno nel primo tempo a questo giro non scoppiamo nel secondo come negli ultimi mesi".
  5. Secondo tempo. Una sola squadra in campo, quella in emergenza. L'Inter non è mai pericolosa mentre noi troviamo il gol con Ranieri che di sinistro azzecca il momento giusto per inserirsi su calcio d'angolo. Non subiamo per niente la reazione anzi in contropiede siamo pericolosi fino a trovare il raddoppio di Kean con un gran colpo di testa su un bel cross di Dodò. Nel finale su "assist" di Di Marco ancora Kean timbra il cartellino scattando più veloci di tutti su una palla a mezzo tra portiere e difensore. Minuti finale in una bolgia festante.
  6. Commento. Vittoria così impensabile - per condizioni in campo, situazioni e dimensioni - da diventare quasi automatica vista la totale estemporaneità di questa squadra che passa da vincerne otto di fila, non raccattare boccino per sei gare e trovarsi a comandare contro la prima della classe con una formazione rabberciata. Compatti, convinti e determinati all'inizio, esplosivi nella seconda parte. Complimenti veri, partita davvero grandiosa.
  7. Prestazioni. Centravanti a dir poco mostruoso su tutti ma anche gli altri meritano applausi a scena aperta. Scelta impossibile trovare il peggiore, ma per la "dura legge" di questo blog andrà trovato tra quelli meno speciali di stasera. Sicuramente non Ranieri che risolve dietro e davanti e non i quattro terzini in campo che hanno fatto tutti i ruoli che dovevano e mancavano all'appello per assenze.
  8. Prossime tappe. "COLPO DI SPUGNA" e lunedì c'è già il ritorno a San Siro. Un girone che passa in tre giorni, vola il tempo quando ci si diverte.
  9. Kappa in libertà. Vista la classifica ma non c'è una funzione per premere stop e finirla qui. Stop, hai capito Stop. "Occhedevoaprireunastopperia?"
  10. "TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito. "...al venticinquesimo ci siamo arrivati, zitto zitto....salva la classifica ora...rizittozitto....risalvala....via su palla in tribuna...a Gavinana, alle Cave di Maiano....basta tenerla lontana...su.....e manca un po'....ma quanto la dura 'undoveva essere più corta?!? Ma Cataldi e Colpani due minuti 'unnanno nelle gambe? Siiiiiii che spettacolo, salva ancora 'unsisamai.....sbanchiamo anche San Siro iolaeeeee..."
ps. da quest'anno il migliore ed il peggiore li decidete voi. Lancerò ogni volta il sondaggio dove potrete votare voi per le due categorie ed alla fine dell'anno stabilire il TOP ed il FLOP dell'anno. Collegatevi al mio account Instagram @Kappaviola (clicca qui) e votate.

AGGIORNAMENTO

I votanti di Instagram hanno deciso così:

IL MIGLIORE: KEAN
Il peggiore: De Gea

domenica 2 febbraio 2025

Di lusso...

Campionato - 23^
FIORENTINA - GENOA = 2 - 1 
GOAL:
KEAN, GUDMUNDSSON,
De Winter

KAPPAPAGELLE
De Gea 6,5
Dodò 6
Pongracic 5,5
Ranieri 5,5
Gosens 6,5
Richardson 5
Mandragora 5,5
Folorunsho 6,5
Gudmundsson 6
Beltran 5
Kean 6,5
Comuzzo 6
Parisi 5,5
Kouamè SV

All. Palladino 5,5

#Kappaviola dal Franchi per la sfida al Genoa.
  1. Amarcord. Settembre 1991 a Firenze arriva il Genoa dopo che alla prima di campionato i gobbi c'hanno rubato l'ennesima partita della loro e nostra storia. Al Franchi c'è l'esordio di un ragazzo argentino dai capelli lunghi che alla prima occasione timbra e corre sotto la Fiesole. Finirà 3 - 1 ma quella partita passerà alla storia per il primo gol in maglia viola di Batistuta. Ancora auguri Re Leone
  2. Formazioni. A centrocampo le scelte del Mister sono dettate dalla regola "o questi o chiodi". Giocano Mandragora e Richardson. Dietro siamo a quattro con Pongracic preferito a Comuzzo. Per il resto tutto confermato.
  3. Primo tempo. Partiamo subito forti ed aggressivi e Dodò reclama un rigore che nonostante la chiamata dal VAR non ci viene concesso. Non troviamo sbocchi in avanti fino alla bella intuizione di Mandragora per Kean che si avvita e trova un gol bellissimo. Poco dopo Gosens trova Gud tra le linee tiro, deviazione e due a zero. Alla mezz'ora la partita sembra in ghiacciaia come la Ferrovia. Ed invece. Poco prima dell'intervallo uno sconosciuto di nome Cornet solo davanti a De Gea spara il pallone oltre i lavori della Fiesole.
  4. Intervallo. "Ma che siamo sicuri sicuri sicuri 'unsipossa chiudere le finestre in Ferrovia?"
  5. Secondo tempo. Come da qualche mese a questa parte nella ripresa non ci presentiamo in campo. Il Genoa nella sua pochezza impressionante sotto porta riesce comunque a tenerci in allarme: vuoti clamorosi tra centrocampo e difesa che non vengono sfruttati fino all'angolo regalato dalla coppia Dodò/Folorunsho che viene sfruttato dal colpo di testa di De Winter. Stessa azione dopo poco con una buona parata di De Gea. Noi ci facciamo vedere con due azioni di Dodò che prima di testa poi con un tiro fiacco prova a chiudere la gara. Nel finale solo un paio di conclusioni sballate e qualche imbucata priva di pericolosità per i rossoblù. Finisce con fatica ma con tre punti.
  6. Commento. Nel primo tempo il poco fatto bene è ampiamente bastato per mettere la partita nel verso giusto e con il margine di due gol sugli unici due tiri in porta, uno fantastico ed uno fortunato. Nel secondo tempo il niente fatto ha rischiato di metterci nei guai e i tre punti sono diventati nostri soprattutto per la pochezza assoluta degli attaccanti del Genoa. Prendiamo questa vittoria importante e valutiamola "di lusso" per come ce la siamo giocata.
  7. Prestazioni. Gol davvero notevole di un Kean che una palla ha a disposizione ed un gol fa. Le assenze potevano dare a Mandragora e Richardson una grande occasione per mettersi in mostra: Rolly in una prestazione scialba dà una bella palla a Kean ma si perde De Winter sul gol subito, per Richardson invece solo due parole: non pervenuto. Parisi entra in campo e comincia a svenire seguendo la scia di Beltran che sostituisce. Prova davvero notevole di Gosens che difende e spinge con qualità tranne che per la dimenticanza su Cornet che poteva costare cara. Servirà una pastiglia Valda per Ranieri per quanto ha (inutilmente) chiacchierato.
  8. Prossime tappe. Andata e ritorno contro l' "INTER DOVE" tra giovedì e lunedì ci proveremo la febbre di periodo e toglieremo quell'antipatico asterisco per la partita in meno.
  9. Kappa in libertà. Finiamo la partita con Dodò, Parisi, Gosens, Comuzzo, Pongracic e Ranieri contemporaneamente in campo. Non capisco cosa abbiano fatto di male al mister Valentini e Moreno per non poter partecipare alla giornata del ritrovo dei difensori.
  10. "TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito. "...ma meglio di così icche tu voi....s'è segnato per il vento ora nel secondo tempo si rischia....infatti vedi? Mi son distratto....ma quanto manca?!?! Nei momenti epici panta nero....basta vincere va tutto bene....guarda la classifica va..."

ps. da quest'anno il migliore ed il peggiore li decidete voi. Lancerò ogni volta il sondaggio dove potrete votare voi per le due categorie ed alla fine dell'anno stabilire il TOP ed il FLOP dell'anno. Collegatevi al mio account Instagram @Kappaviola (clicca qui) e votate.

AGGIORNAMENTO

I votanti di Instagram hanno deciso così:

IL MIGLIORE: GOSENS
Il peggiore: Richardson

sabato 1 febbraio 2025

Auguri Bati

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 628

Come ho già scritto un po' di tempo fa, se in questo blog molto calcistico un solo calciatore è diventato argomento specifico di vari post un motivo ci sarà. Quel calciatore è riuscito infatti nella straordinaria impresa di far passare in secondo piano il suo "SPUNTO DELLA PUNTA" - nonostante sia diventato il più grande cannoniere della storia della Fiorentina - rispetto alla grandezza assoluta dimostrata negli anni in Viola in cui ha regalato a Firenze ancora di più degli oltre duecento gol fatti con la maglia con il giglio cucito sul petto. Ci ha portato in alto, clamorosamente in alto ma soprattutto ci ha regalato "la sensazione di supremazia" (cit. Galga), l'orgoglio di avere il centravanti più forte del mondo tutte le domeniche al Franchi e la grande e mai più provata sensazione di potercela giocare sempre, comunque e contro tutti.
Oggi è il suo giorno. Ma è anche festa per tutti i fedeli alla religione che venera il più grande di tutti, San Gabriel da Reconquista. Quindi rubo quello che ho scritto un paio di anni fa per fargli anche oggi i più grandi auguri. 

"...e poi con il Bati in squadra la mia Fiorentina parte sempre da uno a zero..." 
Perchè con lui tutti i "SOGNI DI ROCK & ROLL SOGNANDO IL MEGLIO" erano possibili. 
Goleador. Trascinatore. Immenso. UNICO.

Auguri BATI