Sommario

domenica 22 giugno 2025

Certe notti

#KdL - KIAVE DI LETTURA n° 648

Era stata annunciata come la notte di "Certe Notti" per il suo trentennale e come da prevedibile commento queste "NOTTI SON PROPRIO QUEL VIZIO CHE NON VOGLIO SMETTERE MAI". Il
Il quinto Campovolo arrivava dopo due anni in cui un tour nei teatri (clicca qui) aveva seguito una doppia data negli stadi più significativi (clicca qui) e come ogni volta era circondato da tante aspettative e punti di domanda. Alla fine infatti sono sempre centomila persone (più o meno) che affollano uno spazio infinito in attesa di un concerto di un cantante che suona e canta da oltre trent'anni, che già si è esibito in una realtà del genere più volte e che per di più questa volta non aveva neanche un album nuovo come elemento di possibile novità. Verrebbe da chiedersi, che ci sarà in più?
Domanda che di solito per me ha una sola risposta: "è LIGA" ed infatti il mio elenco di incontri con lui (clicca qui) aumenta numericamente senza interruzioni. Organizzarsi per non rimanerne impigliati nei normali intoppi da mega evento è ormai un lavoro che grazie anche alla compagnia collaudata e speciale non temo particolarmente. Nonostante questo le grandi folle ed i concerti oceanici non sono esattamente la mia tipologia di concerto preferita ma vedere uno spazio enorme così allestito, partecipato, vissuto, pieno di spazi ed idee non può che catturare le migliori sensazioni. Il più come sempre lo doveva fare il concerto, ovviamente. Ed è stato davvero uno spettacolo. Un evento. Una data speciale.
Le diverse band e Liga carichi come nelle giornate migliori, una scaletta (clicca qui) quasi perfetta. Tracce che danno un colpo di novità anche se presenti in passati concerti (I duri hanno due cuori e Questa è la mia vita) altre che da tanti anni non si ascoltavano dal vivo (Figlio d'un cane, Seduto in riva al fosso, Buon compleanno Elvis) e che sono state il perfetto modo per movimentare il concerto, romanticizzarlo e festeggiarlo. Menzione a parte per Cosa vuoi che sia, anche questa non ascoltata da un tempo infinito, che per come è stata presentata e rappresentata è stata un vero e proprio cazzotto allo stomaco. Ma non è stata la sola. Veder Liga sedersi su una panchina rossa e praticamente in acustico cantare Lettera a G è stato qualcosa di speciale e toccante: probabilmente il momento più intenso della serata (consiglio: cercatela). Un salto nel passato gli spezzoni dei precedenti eventi a Campovolo per lanciare ed accompagnare Il giorno dei giorni ed Hai un momento Dio? quest'ultima davvero speciale per tanti e tanti motivi. Il significato immutato e migliorato "un po' di più" ascolto dopo ascolto di Le donne lo sanno ha colorato un percorso tenuto su (con un po' meno partecipazione personale ma molta intensità) da Viva e Quella che non sei. Un tir in movimento con un palco "viaggiante" per cantare Si viene e si va ed Il meglio deve ancora venire la trovata che ha catturato occhio e non solo, come l'esibizione spettacolare di Paola Caruso (danzatrice in aria) su Piccola stella senza cielo. I fuochi di artificio finali con Urlando contro il cielo e Certe notti hanno aperto a quelli veri e propri che hanno illuminato il cielo di Reggio Emilia battendo sul tempo e non solo il temporale che ha dovuto attendere.
Una trentina di pezzi non inediti ma con un impatto nuovo. Sembravano quasi suonare diversi per la pulizia degli arrangiamenti e/o per un modo diverso di ascoltarli, emergevano ancora più chiare parole, significati e frasi un po' nascoste. Forse aspettare l'inizio del concerto continuando a guardare l'orologio con gli occhi a cuore in attesa della mia trentaseiesima tappa di questo tour con Liga ha portato fortuna perché dall'inizio alla fine ogni pezzo ha avuto un'intensità speciale ed un significato molto più amplificato rispetto a quello che ogni canzone aveva già detto fino ad allora. Sorprendendo o ricordando.
Lo so, sono un giudice non oggettivo: lo riconosco. Quando però è capitato ho saputo anche dire "concerto che è valso la pena (solo) perché Liga è Liga". A questo giro no, a questo giro non serve la mia fissazione soggettiva per definirlo un gran concerto: quasi tre ore alla fine volate via con un continuo senso di essere davvero davanti ad una "data" speciale.

GRAZIE LIGA, ancora GRAZIE




domenica 15 giugno 2025

Guerra

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 647
Senza giri di parole: guerra. Senza troppe speranze di uscire dalla stessa definizione. Senza voglia di chiudere ancora gli occhi di fronte all'evidenza dell'orrore. 
Ucraina, Gaza, Iran. Per tacere di quelle che non fanno notizia ma che continuano senza riflettori ma con le stesse atrocità. Si allargano i campi di azione e diventano ulteriori i territori mutilati ed esplodono vittime e carnefici. 
"LA STORIA NON CAMBIA SE NON LA CAMBI" anzi peggiora. Così chi si è ritenuto autorizzato ad iniziare e portare avanti un concreto genocidio adesso ha allargato il proprio raggio d'azione. E nessuno è innocente o ha una visione diversa quindi le cose non potranno ovviamente migliorare ma prenderanno un pericoloso e continuo declino anzi una crescita esponenziale.
Da Gaza purtroppo sono evidenti gli esempi di come ormai tutto "non fa più notizia". Le immagini, i racconti, i numeri. Niente smuove davvero animi di chi anima non ha. Anzi ha solo una continua voglia di imporsi e di non smuoversi dal concetto "la risposta e la nostra forza sarà di un impatto mai visto"
E' comune a tutti e sta ormai diventando naturale anche per chi prova a guardare come vanno le cose per farsi un'idea. Abbiamo movimenti e moti di umanità che poi però confluiscono in manifestazioni "divise" o in dichiarazioni "dovremmo valutare le reali colpe di Israele in modo oggettivo". Come se tutto quello che sta accadendo non fosse sufficiente per prendere una posizione unica. Perché, nel piccolo come nel grande, conta solo il proprio tornaconto personale. 
Già, perché se il nostro orticello non viene toccato, in fondo il massacro non è davvero "reale". Perché se il nostro interesse diretto non ne risente, in fondo non è ancora tempo di preoccuparsi. Perché se i bambini/le donne/i civili che muoiono non sono nostri conoscenti o connazionali, alla fine pesano un po' meno come importanza. E questo ragionamento, CHE FACCIAMO TUTTI più o meno esplicitamente ed inconsciamente, porta - amplificandosi - alle politiche che stanno distruggendo questo mondo. Quando "non ci riguarda" in fondo la cosa è come se non esistesse, in uno slancio di operatività si può fare un comunicato o una manifestazione dove però deve risaltare il proprio volto impegnato. Quando invece la cosa "ci riguarda" la reazione allora sarà di "una fermezza (e violenza) mai vista prima"Perché la guerra non piace a nessuno a parole ma poi la fanno tutti. E fin quando non ci arriva in casa, in fondo è solo un argomento di conversazione come un altro.
Intanto i bambini muoiono, le mamme pure ed i civili sono "danni relativi". Ma pensare che non si possa fare la guerra è da sognatori utopisti. 

"...oggi non siamo ancora riusciti a debellare il cancro, ma questo non ci porta a sostenere l’inutilità della ricerca, degli investimenti in questo campo. E nessuno liquida la lotta contro il cancro come una “utopia” da abbandonare. Questo, per me, vale anche per la guerra, che è il cancro dell’umanità. La guerra, come il cancro, continua ancora a esistere, e dovrebbe essere un impegno condiviso, a tutti i livelli. Ognuno, per quel che può, deve cercare la soluzione, l’ “antidoto” per debellarla. La violenza non è la medicina giusta: non cura la malattia, ma uccide il paziente..."

Quanto cazzo ci manchi Gino.

sabato 7 giugno 2025

Domani si va a votare

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 646
Domani si va a votare. Perché qualsiasi occasione di voto è occasione da non perdere ed impegno da rispettare. Un diritto che è doveroso esercitare per tutti quelli che nella storia non l'hanno avuto, hanno fatto fatica ad ottenerlo, continuano ancora adesso a non poterlo realizzare. 
Ogni tanto torna fuori questo dibattito che dovrebbe essere superato da tempo e che invece esce di nuovo a far capolino. Spesso per i referendum che, nello specifico, domani ci vedono decisori di cinque quesiti. 
"IL SINDACATO CHIEDE UN'ALTRA MOBILITAZIONE" per riuscire a superare lo scoglio del quorum, visto un po' come una vetta con pendenza sopra il 20% per i ciclisti. Sembra infatti il rivale più pericoloso, quello di non arrivare alla metà più uno dei votanti. Per scarsa informazione che questa occasione ha ricevuto e relativo o già presente scarso interesse generale, per una disaffezione generale e praticamente totale verso tutto quello che può avere o ha l'etichetta "politica", diretta o indiretta.
Chi lo sa, gioca sulla possibilità di ottenere un proprio tornaconto personale caldeggiando l'astensionismo come mossa politica. Decisionale invece che menefreghista. Sì, perché chi domani non andrà al seggio tale sarà. Ed una parte politica lo sta dicendo chiaramente. Purtroppo però a corrente alternata rispetto al concetto generale. Già, perché in Italia a turno le frasi "non andare a votare è una scelta legittima che esprime un opinione" e "votare è diritto e dovere e quindi si deve esercitare ed adempiere entrambe le cose" sono dette e sottolineate da parti politiche a seconda di come tira il vento, dimostrando anche in questo caso come distinguerle diventa sempre più complicato. Chi oggi invita ad andare al mare criticava aspramente chi lo faceva nelle precedenti tornate referendarie e viceversa.
Mi chiedo, come possono essere adesso credibili? Come si può pensare che la loro "filippica" attuale sul dovere civico o la vacanza al mare come scelta politica possa essere considerata pregna di significato collettivo e non di un interesse personale legato alla specifica situazione? Interesse personale che trasforma il quorum da vincolo costituzionale di tutela di una scelta legittimata dai numeri in strumento di scelta opportunistica. Non considerando, ad esempio, che "sdoganare" l'astensionismo è comunque un pericoloso boomerang che le percentuali di votanti anche alle elezioni politiche/regionali/ecc rimanda indietro. Ma forse, anzi evidentemente, senza il reale dispiacere di nessuno.
Ci sono delle cose che dovrebbero andare oltre e sopra i posizionamenti politici. Quelle regole di cittadinanza collettiva/attiva e dovere civico che dovrebbero assolutamente contenere il rispetto del diritto di voto. Quel "hanno lottato tanto per darcelo questo diritto, vediamo di ringraziarli facendo il nostro dovere" che mi sono sentito dire da sempre in casa, fa sì che ogni volta superi il "mio scoramento" rispetto al livello politico/sociale generale ed affili la mia matita copiativa. Farò lo stesso domani. Sarebbe un passo avanti per tutti se su questo ci mettessimo d'accordo, declinando poi le nostre differenze una volta entrati in quel seggio ed in quella cabina elettorale. Sarebbe.

domenica 1 giugno 2025

KappaGiocatoreViola 2025 è............

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 645

Eccoci qua. A campionato finito o meglio a stagione conclusa a provare a fare il punto della situazione o meglio a tentare di valutarla. Ovviamente, siccome a Firenze siamo un po' unici da questo punto di vista, nemmeno una settimana dall'ultima gara e tutto sembra lontanissimo, come fossero passati secoli. Contestazioni, rivendicazioni del buon lavoro effettuato, conferenza stampa per rassicurare tutti che la nuova stagione è già partita ed in programmazione, dimissioni supposte, dimissioni confermate, ipotetiche clausole di silenzio, stagione da riorganizzare. 
Provare quindi ad analizzare quanto fatto quest'anno sembra un salto indietro nel passato, non doppio ma triplo quasi quadruplo. Ma per assegnare il KappaGiocatoreViola vale la pena tentare.
Stagione non facilissima da giudicare, dovendo sintetizzare "MEZZA VITA PER L'ALTRA MEZZA VEDIAMO". Inizio molto negativo per poi svoltare e portarci quasi a sognare ed invece poi ricalare quasi da valutare il tutto come crisi o similare, per infine riemergere ma senza costanza. Grandi con le big, inguardabili contro le piccole. In generale quasi sempre molto bravi a sfruttare le gare con palla agli altri, sempre pessimi quando a costruire dovevamo essere noi. Abbiamo avuto la "vicenda Bove" che ha sicuramente scombinato gli equilibri, l'unica scusante (per nulla da poco, anzi) che riesco a dare come sfortune. Le cinque assenza di Kean o le tre/quattro di Dodò in una stagione da quasi sessanta gare direi che sono da mettere nel conto. Più lunga l'assenza di Gud ma onestamente credo che con lui la valutazione della stagione sia "così così" indipendentemente dall'infortunio. Così come gli altri infortuni. Credo che alla lunga tutta questa "migliore rosa dell'era Commisso" avesse comunque diverse falle. Rivedendo il mercato adesso: Kean, De Gea, Gosens acquisti di livello, superiore alla media della squadra che hanno dato tanto e fatto fare un salto di qualità; Cataldi positivo anche se discontinuo per infortunio; Fagioli mah; Pongracic e Gud più no che sì, Adli/Colpani/Richardson/Ndour/Zaniolo/Pablo Mari direi no senza sì. Doveva essere la prima stagione di una nuova era visto che la precedente rosa è stata smantellata tra agosto e gennaio, quindi era complicato beccare tutto, probabilmente qualcosina in più si poteva fare. Sintetizzando con "voti" la rosa:
Tra l'8,5 e l'8 De Gea - Kean - Gosens
Tra il 7,5 ed il 7 Mandragora - Dodò - Comuzzo - Cataldi
Tra il 6,5 ed il 6 Ranieri - Parisi
Tra il 5,5 ed il 5 Fagioli - Gudmundsson - Pongracic - Richardson - Folorunsho - Adli - Pablo Mari - Ndour - Terracciano
Tra il 4,5 ed il 4 Zaniolo - Colpani - Beltran - Moreno
Veniamo al Mister. Il suo modo di far giocare la squadra non mi è piaciuto, ma ammetto di essere io ad avere delle difficoltà con la difesa a cinque. Il suo 5-3-1-1 (mischiato ad altri schemi) non ha mai dato l'impressione di essere capace di dare gioco ed identità. Gli riconosco però un filotto molto importante di vittorie ed un risultato finale in linea con la nostra storia recente. Fallimentare in Coppa Italia, non troppo soddisfacente in Conference. E' un tipo di calcio che non sceglierei mai ma per la stagione fatta gli si poteva dare una seconda possibilità, a meno che non fosse intenzione di chi guida il tutto portare un allenatore pronto al salto di qualità e capace di farlo fare anche alla programmazione societaria. Quest'ultima vera assenza costante e preoccupante. Ad inizio stagione avevo dato 6/6+/6,5 voto che sostanzialmente confermo per risultati ottenuti. La vera mancanza è la continua assenza di quello scalino che altre squadre hanno fatto/stanno facendo. Era un'annata in cui molte avversarie hanno giocato mezza stagione e basta (Roma, Bologna, Lazio), alcune hanno toppato tutto l'anno (Milan), alcune hanno fatto probabilmente la loro peggiore stagione degli ultimi x anni (Juventus). Era quindi un'annata d'oro per spostarci dalla zona Conference senza neanche sudare troppo, ed a questo aspetto il voto non può che essere insufficiente. 
Come ho sempre fatto nel post finale di stagione, assegno il premio di KappaGiocatoreViola dato dalla media dei voti stagionali. Sono contento che la "matematica" premi quello che è il giocatore che avrei premiato anche io senza calcoli. Il KappaGiocatoreViola del 2025 è: 

DAVID DE GEA


Il portierone arriva prima di Kean di 0,01 ed anche questa sostanziale parità mi vede d'accordo. Sul podio Edo Bove che nella prima parte di stagione era stato uno dei più positivi. Molto positive le medie di Gosens, Cataldi e Comuzzo. Penalizzati da un inizio stagione negativa e da un andamento troppo alterno Mandragora e Dodò. Rigirando invece la classifica ed andando a guardare le ultime posizione Colpani e Richardson si confermano acquisti rivedibili e (tranne i giocatori poi ceduti) Beltran e Pongracic gli fanno (non) discreta compagnia.
Complimenti quindi al portierone spagnolo che proprio qualche giorno fa ha anche rinnovato il suo contratto, magari per fare il bis la prossima stagione.

Da quest'anno ho dato la possibilità ai lettori di questo blog di votare i migliori ed i peggiori giornata dopo giornata. Ed ecco quanto avete votato e scelto:
Scelto perché per definire il migliore ed il peggiore della stagione sarete ancora voi a decidere. I primi quattro delle vostre scelte gareggeranno per il ruolo di TOP dell'anno mentre gli ultimi quattro si contenderanno la palma di FLOP della stagione.

Collegatevi al mio account Instagram @Kappaviola (clicca qui) e votate nelle mie stories.

AGGIORNAMENTO

I votanti di Instagram hanno deciso così:

IL TOP DELL'ANNO: KEAN
Il flop dell'anno: Zaniolo

sabato 31 maggio 2025

Dentro ed a fondo

#Klibro Maggio 2025 
qui il mio intero
Katalogo
SANDRO BONVISSUTO
"Dentro"
Einaudi

Lo stile di Sandro Bonvissuto aveva già fatto centro con me con "La gioia fa parecchio rumore" (qui) dove si raccontava il suo percorso da tifoso legandolo ai suoi momenti di vita vissuti. La mano amica del mio inviato romano dopo il consiglio apprezzatissimo del primo ha fatto di più, facendomi arrivare il nuovo libro direttamente con dedica (GRAZIE).
In "Dentro" il percorso di scrittura segue la stessa strada basata sul racconto personale, accentuato dal fatto che in primo piano non c'è più la Roma ed il calcio ma il protagonista stesso. Tre racconti diversi basati su "QUESTA VITA NE' POCO NE' TROPPO" chiaramente bella e/o totalmente detestabile. Tre differenti momenti della vita di Bonvissuto che sono descritti senza un reale percorso, anzi andando a ritroso.
Si parte infatti da un pezzo di storia personale più recente per arrivare ad uno molto lontano con il protagonista ancora bambino passando da una fotografia scattata in ambito scolastico. Carcere, amicizia, amore familiare. Diversi momenti con la base comune data dalla vita che scorre e si fa ricordare. Pagine che hanno nella sincerità e nella semplice profondità dei ricordi la loro base e la loro "altezza". Lo stile dell'autore ha proprio in questo il suo marchio di fabbrica e lo espone con fierezza e capacità tenendo attaccato il lettore alle pagine. La struttura a racconti solitamente non mi cattura mai troppo ma in questo caso si resta affascinati dalla sorta di monologo interiore che viene messo in scena.
I racconti sono ben distanti tra loro temporalmente e come argomenti ma si mescolano perfettamente con questa ricetta e diventano un tutt'uno pur rimanendo ben distinti. Uno dei tre racconti è crudo ma di una forza incredibile, uno è un po' più contorto nella scrittura ma profondo e radicato, l'ultimo è di una dolcezza poetica unica e da solo varrebbe il libro. In tutti c'è il "dentro" dell'autore, raccontato senza sconti e/o senza vergogne. In modo personale ma speciale a livello generale.
Inutile ribadirlo ma fa molto piacere farlo: "Dentro" è un libro che assolutamente consiglio.

CINQUE CITAZIONI

1 - "...le ore erano un'unità di misura che non aveva senso lì. Come anche i minuti, le settimane, i mesi, o gli anni. Lì dentro contavano solo i giorni. Dovrebbe essere così ovunque, pensai. L'unica misura valida del tempo dovrebbero essere i giorni, appunto. Tutti gli altri parametri dovrebbero essere considerati quello che sono: convenzioni sociali. Invenzioni..."
2 - "...la morte non è un mezzo. La morte è un fine. Anzi, è la Fine. Quanto doveva essere inaccettabile la realtà, se quegli uomini erano disposti a credere che uccidendosi avrebbero potuto cambiarla in qualche modo..."
3 - "...non c'è niente che ti uccide come un muro. Il muro fa il paio con delle ossessioni interne, cose umane, antiche quanto la paura. Nonostante le apparenze, il muro non è fatto per agire sul tuo corpo; se non lo tocchi tu, lui non ti tocca. E' concepito per agire sulla coscienza. Perché il muro non è una cosa che fa male; è un'idea che fa male. Ti distrugge senza nemmeno sfiorarti..."
4 - "...intanto la sera scendeva affettuosa e cordiale; di lì a poco sarebbe arrivata la notte e i suoi sogni, ma già sapevo che non sarei mai riuscito a sognare niente di più fantastico..."
5 - "...non è vero che si cresce lentamente e armoniosamente, si cresce tutto insieme. In un giorno. In un'ora. Questa è la storia..."

Mia personale VALUTAZIONE: ****° - quattro stelle e mezzo su cinque

lunedì 26 maggio 2025

1

 ...uno...

"...chi se ne frega delle nuvole
mentre qui manchi tu...
...e adesso che sei dovunque sei
chissà se ti arriva il mio pensiero..."

Quanto manchi "donna con gli occhiali"....

sabato 24 maggio 2025

Non cambia

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 644
Da sempre quando si "cita" la politica un vizio nemmeno troppo originale è quello di abbinarla con molta frequenza al tornaconto personale degli interpreti. Perché negli anni i casi di questo tipo sono stati diversi, tanti, troppi. Perché il disamore ed il crollo della fiducia generale verso gli esponenti della relativa classe con il passare del tempo non hanno avuto interruzioni. E' diventata una sorta di "nomea" si direbbe a Firenze, probabilmente in alcuni (diversi? molti?) casi non meritata. Purtroppo però per molti aspetti totalmente centrata. 
Passano gli anni ed uno che vagamente ripone quel briciolo di speranza nel genere umano/politico potrebbe pensare o meglio sperare che il passato in qualche modo sia servito da lezione. "ILLUSIONI CHE PRIMA O POI" magari si avvereranno anche, ma non adesso.
E' infatti notizia di questa settimana l'arresto del sindaco di Sorrento per mazzette incassate ad un ristorante da un imprenditore del settore alimentare (appalti delle mense scolastiche). Devo dire una certa coerenza il luogo dello "scambio" rispetto all'attività. Incasso della serata tra l'altro parziale rispetto ad accordi già presi e già incassati viste le perquisizioni e le indagini relative. Il tutto ha portato ad altre ispezioni, verifiche negli ambienti collegati al sindaco e sono così emerse delle collaborazioni che poco o niente avevano a che fare con il lavoro ed il ruolo di primo cittadino ma che erano tarate su ben altro. Nello specifico quella di un fiduciario del sindaco a cui sono stati ritrovati oltre centocinquantamila euro nel tavolo da biliardo. Fiduciario (sigh) tra l'altro su cui si erano incentrate le attenzioni di un'inchiesta giornalistica che aveva smascherato il suo passato "particolare" costringendo lo stesso a non ricoprire il ruolo ufficiale nello staff comunale. Cosa evidentemente che non è stata sufficiente a metterlo ai margini ma gli ha anzi permesso di impreziosire la sua abitazione con mobilio di particolare pregio. 
La cosa mi ha fatto tornare in mente una vecchia perquisizione ai tempi di Tangentopoli in casa di Duilio Poggiolini, direttore centrale del Ministero della Sanità e responsabili dell'inserimento dei farmaci nei prontuari medici. In quel caso furono trovati nascosti in divani e panche miliardi delle vecchie lire, titoli di stato e monete antiche tanto da sconvolgere gli stessi finanzieri impegnati nella perquisizione. La notizia di cronaca è ridotta nelle dimensione rispetto al ruolo e gli importi di Poggiolini ma la cosa che fa davvero pensare è che sia una storia senza fine. Quella al vecchio direttore centrale della Sanità è datata 1993, oltre trenta anni fa. E ci risiamo. Ci mancherebbe, realtà diverse e paragoni non possibili ma che ancora siano presenti in modo così "prepotente" induce ad un'amarissima riflessione. Che tutto cambia per non cambiare niente si direbbe in stile "gattopardesco". Ma forse in questo caso non c'è stato neanche lo sforzo di provare davvero a cambiare qualcosa.

lunedì 19 maggio 2025

Vittoria che probabilmente non conta

Campionato - 37^
FIORENTINA - BOLOGNA = 3 - 2
GOAL:
PARISI, Dallinga,
RICHARDSON, Orsolini,
KEAN 

KAPPAPAGELLE
De Gea 6
Comuzzo 6 +
Pablo Marì 6 - -
Ranieri 5,5
Parisi 7
    Dodò 6 -
Mandragora 6,5
Richardson 6,5
Fagioli 5
Gosens 5,5
Kean 6,5
Pongracic 5,5
Colpani SV
Ndour SV

All. Palladino 6
Rapido commento all'ultima in casa. #KappaDeca Viola per la sfida al Bologna.
  1. Amarcord. Si sfidano a Firenze Fiorentina e Bologna ma anche Trap e Carletto Mazzone. Dovremmo vincere per tenere la testa della classifica (sigh..ricordi lontani...) ma non troviamo lo spunto giusto anzi dobbiamo ringraziare più volte Toldo che ci salva ripetutamente. Alla fine, indovina indovinello, su una punizione da una trentina di metri parte il solito missile del santo con il nove in maglia viola e vinciamo con tanta sofferenza ma esaltando una città.
  2. Formazioni. Viene riproposta la squadra che vinse benissimo ed a sorpresa contro l'Inter (qui) con uno schieramento "basculante" di difensori e centrocampisti tra 4-5-1/5-4-1/6-3-1 a scelta.
  3. Primo tempo. Subito Parisi in gol mentre il Bologna sembrava poterci far male da un momento all'altro. Poi "SOTTO GLI OCCHI ANNOIATI E DISTRATTI" di un po' tutti, sbadigli/contestazione ed un rigore apparso netto che non ci viene concesso.
  4. Intervallo. "Ma quelli che contestano oggi che siamo ancora in corsa per l'Europa che conta sono gli stessi che quando eravamo a pochi punti dall'Europa che conta dicevano non contestiamo ora che siamo ad un passo dall'Europa che conta?"
  5. Secondo tempo. Girandola di emozioni e gol. Richardson fa il primo in campionato nel mezzo a due belle costruzioni bolognesi che riportano la gara in parità. Alla fine a spuntarla è un caparbio Kean che prima si mangia un gol e poi sigla il gol della vittoria dopo averlo di nuovo smangiucchiato.
  6. Commento. Vittoria che tiene aperta una piccola speranza che resta targata solo Conference e "miracolo di Corvino". Partita in stile classico con gli altri a far gioco (neanche questa cosa clamorosa) e noi a colpire più o meno in contropiede. 
  7. Prestazioni. Parisi in versione incursore davvero notevole e Mandragora continuo riferimento nel suo splendido periodo di forma. Fagioli che prende gli applausi all'uscita probabilmente solo per l'uscita dal campo, Ranieri tranne le proteste direi solo fatica. Poco in linea con l'annata ma caparbio e comunque un fattore Kean che non doveva neanche essere della partita ed invece la decide.
  8. Prossime tappe. Una e si chiude anche quest'annata. O ri-Conference (difficile) o nulla (più proabile) nonostante un totale punti più alto degli altri anni.
  9. Kappa in libertà. Io comunque fossi Ferrari e Goretti sarei un po' offeso che nessuno nella contestazione di ieri se li è "cahati di pezza" nè direttamente nè indirettamente.
  10. "TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito. "...boh pensavo di andare a vedere Bobo fai te....te tu infami anche Parisi poi.....contento soprattutto per sfavillante e grandissimo Bologna con un capacissimo allenatore che veleggia in classifica...la partita è stata il motivo per cui un anno da noi bastava invece di tre....un po' come Palladino... :-) ..."
ps. da quest'anno il migliore ed il peggiore li decidete voi. Lancerò ogni volta il sondaggio dove potrete votare voi per le due categorie ed alla fine dell'anno stabilire il TOP ed il FLOP dell'anno. Collegatevi al mio account Instagram @Kappaviola (clicca qui) e votate nelle mie stories.

AGGIORNAMENTO

I votanti di Instagram hanno deciso così:

IL MIGLIORE: MANDRAGORA
Il peggiore: FAGIOLI

sabato 17 maggio 2025

Auguri Francesco

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 643

Avrebbe compiuto settant'anni oggi Francesco Nuti. E' stato probabilmente il primo attore che mi ha fatto ridere ed è stato sicuramente quello che più di tutti mi ha fatto conoscere il termine malinconia. Non c'è bisogno che racconti io chi sia stato Francesco e cosa abbia fatto nel suo percorso fatto di successi, cadute e poesia. Basta accedere a qualche suo film, qualche sua apparizione, qualche sua espressione per avere chiara la sua grandezza. Qualche anno fa nello spettacolo "FRANCESCO NUTI - andata, caduta e ritorno" (clicca qui per la pagina Facebook che pubblicizza gli eventi legati a questa rappresentazione teatrale che vi consiglio davvero) ho avuto modo di conoscere ancora meglio la sua storia personale. Nuti ha "AVUTO GIORNI STRANI E GIORNI MOLTO PIU' NORMALI" in numero decisamente più ridotto. "Una vita sempre a tutto gas, sempre con lo sguardo verso la cima, sempre alla ricerca di una vetta più alta per impegnarsi in un'ascesa costante fino ad una caduta ugualmente rumorosa" ho scritto dopo aver visto Nicola Pecci interpretare magistralmente Francesco al teatro Dante (clicca qui per rileggere le mie impressioni su quello spettacolo).
Quello che però arriva dentro, della sua storia e della sua cifra artistica, è la capacità di arrivare a toccare commedia, romanticismo e "drammatico" (tra molte virgolette) mescolando storie, personaggi e stile del racconto. A volte surreale, a volte profondo, a volte comico, a volte narratore. Nei suoi occhi la battuta arrivava prima di quanto non fosse poi detta a voce e colpiva chi lo guardava decisamente di più. In tutti i suoi film c'è il momento dissacratore (o più di uno) che probabilmente adesso verrebbe visto come eccessivo ma che in realtà dava sorriso pieno a tutto il resto della pellicola. Anche quando la strada si faceva più in salita verso la malinconia e ci si trovava a riflettere quasi commuovendosi. Da questo punto di vista "Tutta colpa del paradiso" (solo per fare un esempio) è davvero una piccola/grande opera d'arte con scene epiche di surrealismo e comicità ed una poesia meravigliosa di un amore totale e ritrovato. Nei suoi occhi di padre ritrovato ogni volta che mi capita di guardarlo rivedo il sorriso divertito e colpito della donna con gli occhiali che non riusciva a non commuoversi nel finale del film.
La sua storia ci ha tolto probabilmente l'opportunità di vederlo più a lungo farci ridere e commuovere ma quello che ci ha regalato è qualcosa di indelebile che oggi giustamente in molti si sono affrettati a ricordare ed incensare, per tanti/troppi con colpevole ritardo e non mettendosi in pari con quanto non fatto. A me piace immaginarlo guardarci da dove si trova e scuotendo la testa divertito ideare la rappresentazione di realtà già assurde ma che avrebbe letto e reso divertenti e profonde. 
Nonostante tu sia così tanto presente, ci manchi tanto Francesco. I tuoi movimenti, i tuoi tormentoni, il romanticismo dei tuoi occhi, la tua follia artistica, la tua normalità interpretativa. Sei stato e sei un poeta concreto, di quelli che lasciano un segno. Bello profondo. 
Auguri e GRAZIE Cecco. Di tutto.

lunedì 12 maggio 2025

Acqua alta

Campionato - 36^
VENEZIA - FIORENTINA = 2 - 1
GOAL:
Candè, Oristanio,
MANDRAGORA

KAPPAPAGELLE
De Gea 5
Dodò 5,5
Pongracic 5
Pablo Marì 4,5
Ranieri 5
Gosens 5,5
Mandragora 6,5
Richardson 5
Fagioli 4,5
Ndour 5
Beltran 4
Folorunsho 5,5
Adli 5
Colpani 5,5
Parisi SV

All. Palladino 4,5
In Laguna per provare ad andare in Europa. #KappaDeca Viola veneziano.
  1. Amarcord. Campionato 1999. Arriviamo con l'ultimo vaporetto allo stadio che sembra un cartone animato e rischiamo di finire subito in acqua. Per scendere infatti si forma la famosa "calca degli ultimi" ed a pochi minuti dall'inizio della partita è un delirio che fa traballare le pedane di arrivo e la discesa dal battello non è proprio senza rischi. In acqua invece finisce la Fiorentina lasciando andare ogni residua (ormai diventata molto tenue) possibilità di agganciare il treno scudetto. Recoba mattatore fa doppietta su due punizioni e nel finale sigla la tripletta di destro, mentre tal Miceli al primo gol in A (#ecometesbaji direbbe uno bravo) "ci fa la foto" segnando di petto dopo il rinvio di un nostro difensore appostato sul palo per un calcio d'angolo. Finisce 4-1.
  2. Formazioni. Mancano Cataldi e Kean ed all'ultimo minuto anche Gud. Il Mister se la gioca mettendo una linea da 5 (classica) ed una da quattro con le novità Richardson e Ndour accanto ai titolarissimi Rolly e Fagioli. Beltran unica punta anche perché unico rimasto.
  3. Primo tempo. Nell'assoluta lentezza di una partita a due all'ora Fagioli impegna Radu con un tiro preciso ma appunto lento mentre Ndour trova un bel tiro forte ma che sembra solo vicino ai pali. Nel finale la grande occasione ce l'ha Yeboah che salta sei volte Dodò e poi tira larghissimo da buona posizione.
  4. Intervallo. "Ma era Valium o calcio?"
  5. Secondo tempo. Ancora un quarto d'ora di sonno poi Yeboah ci va di nuovo vicino prima che Candè segni il suo primo gol in A (#ecometesbaji 2) e probabilmente della carriera. Ranieri prova a pareggiare ma Radu respinge facendo carambola sul palo, sulla ripartenza Oristanio (cinque mesi che non faceva né gol né assist #ecometesbaji 3) chiude la gara. Mandragora ci prova a riaprirla ma nel finale brilliamo solo per quello che nell'ultimo periodo ci riesce meglio: protestare e buttarsi. Qualche mischia e qualche tiro poco raccontabile e la partita finisce dopo otto minuti di recupero inutili.
  6. Commento. "DOPO VENEZIA CHE AFFONDA" è la Fiorentina dopo una partita a dir poco ridicola. Contro una squadra penultima prima della partita, giochiamo quasi con più paura di loro e diamo segni di nervi solo dopo essere andati sotto di due reti. Certo tornare a giocare dopo la delusione di giovedì (clicca qui) non era facile ma noi l'abbiamo reso ancora più difficile.
  7. Prestazioni. Livello della prestazione decisamente basso di tutti tranne Mandragora che oltre il gol è l'unico a provarci sul serio suonando la carica nella ripresa. Pablo Marì si fa notare per le buche e le pedate mentre Beltran neanche per quelle. Fagioli di una leggerezza imbarazzante e la coppia Ndour-Richardson un azzardo che avremmo fatto a meno di provare. Se tra i meno peggio c'è Folorunsho che si fa notare per tiri sciancati, simulazioni, semirisse e proteste è tutto dire.
  8. Prossime tappe. Due alla fine. Dopo l'eliminazione europea la società aveva imposto nove punti, proviamo a giocare il jolly.
  9. Kappa in libertà. Pare che il problema sia stato la carambola sul palo sul tiro di Ranieri e forse mezzo tocco (da capire) di polso sul primo gol. Quando si dice aver capito il punto.
  10. "TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito. "...si stravince...nella laguna spesso son stati 4 gli si restituisce quelli di anni fa con gli interessi....ovvai godiamoci questo partitone....ma***a che palle ma meglio perdere col Betis guarda....menomale loro c'hanno Yeboah e non Recoba....mamma mia che spettacolo....bonaaaaaaaaaa"
ps. da quest'anno il migliore ed il peggiore li decidete voi. Lancerò ogni volta il sondaggio dove potrete votare voi per le due categorie ed alla fine dell'anno stabilire il TOP ed il FLOP dell'anno. Collegatevi al mio account Instagram @Kappaviola (clicca qui) e votate nelle mie stories.

AGGIORNAMENTO

I votanti di Instagram hanno deciso così:

IL MIGLIORE: MANDRAGORA
Il peggiore: BELTRAN - FAGIOLI

domenica 11 maggio 2025

Ad ogni mamma

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 642
Ci sono feste che dovrebbero ricordare quanto siano fondamentali i riconoscimenti generali di qualcosa che va oltre il "personalismo" e che hanno un unico elemento comune: l'assoluta e generale importanza.
Siano gli anniversari di date fondamentali (venticinque aprile e la liberazione), siano i riconoscimenti di diritti e di istituti fondamentali (primo maggio e lavoro) o siano persone ed il loro ruolo.
Oggi è questo ultimo caso. Oggi si festeggia la mamma. Elemento comune a tutti gli abitanti di questo mondo, persona a cui tutti noi dobbiamo l'opportunità di esserci, "IN QUESTO MONDO".
Con tutte le premesse che sottolineano come ogni situazione è diversa e come in ogni vita ci siano considerazioni differenti, la figura della mamma è quella che istantaneamente provoca gli occhi a cuore ed un generale moto di dolcezza ed amore. Globalmente ed a tutte le latitudini. E da tutti dovrebbe essere rispettata, riconoscendole importanza e bellezza.
Purtroppo non è così. Perché ovviamente ci sono situazioni "specifiche" al limite su cui difficilmente si potrà avere la totalità. Ma quello che fa esclamare un "purtroppo" schifato non sono queste ma quelle che in alcune parti del mondo sono sotto gli occhi di tutti e non vengono in nessun modo affrontate.
Stiamo assistendo da giorni ad una mobilitazione di massa ed un delirio di popoli e di comunicazione per un comignolo che fuma o meno in modo colorato e per il nome d'arte e l'abbigliamento più o meno kitsch di qualcuno che si sarebbe dovuto affacciare ad una finestra. Per carità, ognuno ha le sue passioni. Peccato che i "tifosi" di questo spettacolo da cabaret ce la vogliono far passare come l'unica meritevole di attenzione ma soprattutto che dovrebbero avere alla base dei propri principi ispiratori una serie di concetti come  umanità, diritti, uguaglianza, bontà e pace. Ecco, mentre tutti avevano quelle fondamentali priorità viste sopra, nel mondo si sono amplificate le situazioni di molti territori in cui si continua a bombardare e la gente muore di armi ma non solo. 
Le condizioni sono infatti ormai tali che le cause dei decessi sono anche la fame, la sete e la totale assenza di ogni sostentamento medico e fisico. E' il risultato del continuo e costante tentativo di Israele di polverizzare tutto: mezzi di soccorso, scuole, ospedali, centri di accoglienza così come sfollati, volontari, giornalisti, medici. Al popolo palestinese (e non solo) è stato tolo tutto, a partire dalla dignità che dovrebbe essere riconosciuta a tutti come base minima e che invece è talmente ignota che è toccato ad Elio Germano ai David di Donatello (da applausi il suo discorso che vi invito a riascoltare qui) ribadirla, mentre tutta l'attenzione era su leoni o altri nomignoli alternativi.
Ogni malattia equivale a morte in quel territorio, per la precarietà delle condizioni in cui si vive e per la totale assenza appunto di aiuti. Sostegni, cure, cibo sono veri e propri miraggi per un popolo ormai diventato target da colpire senza alcun tipo di remora e senza spazi per eccezioni. Le donne in gravidanza di Gaza ad esempio hanno sostanzialmente l'impossibilità di accedere alle visite di controllo e/o di assistenza. Ogni piccola/media/grande difficoltà che si origina nel periodo di gestazione o durante il parto o subito dopo è assistito nel modo suddetto, cioè non è contemplato per mancanza di materia prima che siano strumenti, locali, personale, medicinali. Di fatto lo stato di gravidanza è un pericolo in più per tutte le donne di quel territorio ed una "roulette russa" per tutti i possibili nascituri. 
Oggi nel giorno della festa della mamma, è importante ribadirlo e sottolinearlo. E far sentire la propria voce affinché questo ignobile mondo cominci a ricordarsi le priorità. Come sempre si parte dai piccoli gesti ed allora ve ne segnalo uno: QUESTO - clicca qui. Quello che permette ad Emergency di continuare a garantire cure per la tutela della salute di mamme e nascituri offrendo loro assistenza e terapie. Perché di quello si parla, curare donne incinte e bambini che stanno per nascere o appena nati. O meglio se ne dovrebbe parlare, se interessasse ancora a qualcuno.
Ad ogni mamma, ovunque sia nel mondo o un po' più in alto, BUONA FESTA.

venerdì 9 maggio 2025

Amaro supplementare

Conference League
Semifinale Ritorno 
FIORENTINA - BETIS = 2 - 2 dts 
GOAL: Antony, GOSENS,
GOSENS, Ezzalzouli

KAPPAPAGELLE
De Gea 7 -
Dodò 6,5
Pongracic 5
Comuzzo 6
Ranieri 6 -
Gosens 7,5
Mandragora 6
Adli 5
Fagioli 6 -
Gudmundsson 5
Kean 5,5
Richardson 5,5
Folorunsho 5
Beltran 5
Zaniolo 5
Colpani 5
All. Palladino 5 +

DuraDuraDura provare a commentare il giorno dopo. #KappaDeca Viola per la delusione europea.
  1. Amarcord. Più che l'eliminazione da parte dei cugini del (Betis) del Siviglia questa sfida mi ha ricordato tanto tanto l'eliminazione ai rigori contro i Rangers, quella dei rigori di giustezza di Bobo e Liverani.
  2. Formazioni. Mancando Cataldi non c'erano grosse alternative, giocano i migliori con il solito 5-3-1-1.
  3. Primo tempo. Ci tiene in piedi due volte  De Gea,  che poi prende il gol sul suo palo su una bella punizione di Antony. 4 angoli nostri: due gol (immenso Gosens) più due grandi occasioni (doppia quella di Comuzzo e poi una di Kean). Nel mezzo una traversa loro che ancora trema.
  4. Secondo tempo. Paura di perdere che si sentiva a pelle dalla curva. Noi ancora pericolosi su angolo, con Gosens che sfiora la tripletta imperiale, loro nel finale impegnano ancora De Gea e rischiano di non farci vedere i supplementari . E visto com'è andata......
  5. Primo supplementare. Imbarazzante posizionamento della difesa su un rilancio lungo del portiere e successiva imbucata: si chiude la gara e la coppa.
  6. Secondo supplementare. Noi sulle ginocchia nonostante il Betis abbia tentato in tutti i modi di lasciarci in partita, prendendo un palo e sprecando lo sprecabile ed anche di più. Ma non usciamo neanche dalla nostra metà campo quindi diventa difficile provare a trovare il gol che ci avrebbe portato ai rigori.
  7. Commento. In partita fino alla fine. Supplementari. Ma la sensazione chiara è che sia passato chi ha meritato. Grossa delusione perché pur essendo "squadra" (e non i consueti scappati di casa della Conference), il Betis è parso comunque battibile.
  8. Prestazioni. Gosens da vero capitano di questa squadra il migliore per distacco. De Gea ci ha tenuti in piedi. Dodò da applausi per il recupero record dopo l'operazione. Gud assente non giustificato e Kean molto in ombra. Dalla panchina entrati tutti in modo imbarazzante.
  9. Prossime tappe. "IL GIOCO E' SEMPRE PIU' DURO" per entrare in Europa. Ora il mantra societario e dell'ambiente è: nove punti per non aver rimpianti. Degli altri.
  10. "TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito. "....ci mancava solo il papa americano....ovvia....iolaeeeeeee......andiamo che si recupera......ottimo così.....sììììììì.....Gud anche stasera abbastanza inutile....iolaeeeeeeeeeeee.....di poco....no, i supplementari.....dura......che ovvai.....ora anche Colpani......Kean poco roba stasera.....vabbè....meglio in semifinale che in finale...."
ps. da quest'anno il migliore ed il peggiore li decidete voi. Lancerò ogni volta il sondaggio dove potrete votare voi per le due categorie ed alla fine dell'anno stabilire il TOP ed il FLOP dell'anno. Collegatevi al mio account Instagram @Kappaviola (clicca qui) e votate nelle mie stories.


AGGIORNAMENTO

I votanti di Instagram hanno deciso così:

IL MIGLIORE: GOSENS
Il peggiore: ADLI

domenica 4 maggio 2025

Battuti con le nostre stesse armi

Campionato - 35^
ROMA - FIORENTINA = 1 - 0
GOAL:
Dovbyk

KAPPAPAGELLE
De Gea 6,5
Parisi 6 +
Comuzzo 6,5
Pablo Marì 5,5
Pongracic 5,5
Gosens 5,5
Ndour 5
Mandragora 6,5
Richardson 5,5
Zaniolo 4,5
Kean 6,5
Fagioli 6 -
Gudmundsson 5,5
Colpani 5,5
Beltran 5
Adli SV
All. Palladino 5
Tra un Betis e l'altro - "ANDATA E RITORNO" - ecco la trasferta all'Olimpico. #KappaDeca Viola anti giallorossa.
  1. Amarcord. Siamo a metà girone d'andata e risentiamo di una stagione conclusa che ci ha portato dopo tanti anni una vittoria (Coppa Italia) bissata ad inizio anno (Supercoppa). Stentiamo un po' e la sfida alla Roma può essere la svolta dell'annata. Bati e Rui sembrano essere di questo parere segnando due gol nel mezzo ai due dei romanisti. Ad un quarto d'ora dalla fine proprio Bati salta un paio di difensori ed ammutolisce l'Olimpico, sembra fatta ma riusciamo a far fare gol a Totti nel finale. 3 - 3 pirotecnico.
  2. Formazioni. Turnover e sorprese. Dietro non ci sono molte alternative vista la squalifica di Ranieri. A centrocampo il Mister pesca dal cilindro Ndour e Richardson come titolari a sorpresa insieme all'inamovibile Rolly. Zaniolo per la legge dell'ex insieme a Kean davanti.
  3. Primo tempo. Venticinque minuti di noia assoluta con giri palla interminabili ed errori su errori in fase di appoggi ed impostazione. Poi la gara si accende per qualche minuto, le squadre si allungano e noi abbiamo due belle occasioni con Kean che si libera della marcatura ma i suoi tiri (uno centrale uno in diagonale) vengono ben respinti da Svilar. Ripartenze e la Roma prima con Celik impegna De Gea e dal successivo calcio d'angolo chiama lo stesso portiere spagnolo ad una difficile uscita. Calma piatta di nuovo fino ai minuti finale quando Shomurodov impegna con un bel tiro il nostro portierone e poi in pieno recupero piazza un assist di testa perfetto per l'isolato Dovbik che porta avanti la Roma.
  4. Intervallo. "Tre secondi dalla fine del quarto minuto di recupero e si prende gol da un palo della luce che stavano già fischiando: per complicarci la vita siamo dei fenomeni."
  5. Secondo tempo. La partita si mette esattamente come la Roma sperava e stando tutti dietro impostano la gara. Ad inizio provano qualcosa in contropiede ed impegnano De Gea in una parata plastica ed in un'altra occasione non vanno lontanissimo dal palo poi pulmann davanti a Svilar che deve superarsi su due tiri uno di Mandragora ed uno di Kean. Noi ci giriamo intorno molto ma non troviamo mai il modo di cambiare il nostro gioco.
  6. Commento. Probabilmente le occasioni più importanti le abbiamo noi e quindi uscire sconfitti pesa. Non poco. Resta una squadra iniziale "un po' così" ed un primo tempo dove abbiamo fatto un po' il loro gioco. Nella ripresa con la Roma versione ipercatenaccio è venuto a galla un po' il nostro limite di gioco ma è Svilar l'uomo partita e questo dice molto. Come spesso ci è capitato a noi in senso positivo con De Gea. Battuti con le nostre stesse armi.
  7. Prestazioni. Zaniolo da giocarsi per "la legge dell'ex" mi è parsa una mossa molto azzardata, direi troppo. Così come Richardson dall'inizio e soprattutto Ndour che gioca in una dozzina di ruoli ma probabilmente quello giusto era il tredicesimo. Bella gara di Mandragora (perché toglierlo da dove è devastante in questo periodo non si è ben capito) ed anche di Kean che sicuramente non è preciso come al solito sotto porta ma si costruisce tre occasioni praticamente da sè impegnando in modo importante Svilar. Bentornato al vero Comuzzo.
  8. Prossime tappe. La prossima tappa a questo punto diventa la più importante dell'anno. Sperando che da venerdì si possa dire che è stata "la seconda in ordine di importanza".
  9. Kappa in libertà. Credo che più che interrogarci su quanto sia simpatico Svilar a fare il miracoloso, dovremmo domandarci come ca**o abbiamo fatto a prendere venti punti di distacco (da più 16 a meno 4) dalla Roma in meno di venti giornate.
  10. "TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito. "...bada con che formazione si parte....questi sono partiti forti e non si giochicchia male la domanda però è sempre la stessa....ma quando cazzo si tira in porta iolaeeee...Richardson benino....iolaeee kean....riiolaeee...vedi a tirare....manoooooo proprio sul finale mentre si stava andando bene...te tira sempre.....sempre iolaeeee....eccolo Colpani....tra Gud, Zaniolo e Colpani non saprei chi scegliere....iolaeeee ancora.....ci condanna la miriade di punti persi alla cazzo ma non si sarebbe fatto una cattiva partita...."
ps. da quest'anno il migliore ed il peggiore li decidete voi. Lancerò ogni volta il sondaggio dove potrete votare voi per le due categorie ed alla fine dell'anno stabilire il TOP ed il FLOP dell'anno. Collegatevi al mio account Instagram @Kappaviola (clicca qui) e votate nelle mie stories.

AGGIORNAMENTO

I votanti di Instagram hanno deciso così:

IL MIGLIORE: MANDRAGORA
Il peggiore: ZANIOLO

sabato 3 maggio 2025

Lavoro ?

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 641
Lavoro. Giovedì si celebrava questo. O meglio si provava a mettere in risalto qualcosa che ha purtroppo molto spesso qualcosa da piangere piuttosto che da festeggiare. Prima e più grande piaga ovviamente quella dei morti sul lavoro. Quella che ogni anno porta in momenti diversi legati agli eventi più tragici ad una continua carrellata di condoglianze. Sentite, contrite, profonde. Ma che restano parole sospese in aria senza concreta base di attuazione per una risoluzione. In parte perché arrivano da chi non può risolvere molto, per l'altra parte perché chi avrebbe in mano qualche leva di comando, della problematica onestamente "se ne impipa" per dirla in francese. Perché è un tema che interessa giusto per mandare qualche telegramma e fare qualche espressione di circostanza tanto per non perdere il trend della giornata, facciamo mezza. Ma il ritorno effettivo in termini pratici di interessarsi seriamente della cosa porterebbe ad inimicarsi le uniche cose che contano a questo mondo: potere e soldi. E quindi, anche se "VORRESTI UNA TREGUA SENZA CROCI DA PORTARE" , i tre morti - di media - al giorno degli ultimi anni restano e resteranno tali. Ed è un tragedia senza confini. Di cui si ignora colpevolmente la potenza. Per la quale non si muove un dito che sia uno da anni. O meglio lo si fa ma nel verso opposto. Peggiorando le condizioni, le normative, il numero dei controlli ed allargando le maglie delle aree di grigio ed oscuro.
La tragedia però non è purtroppo completa così perché oltre alla vetta massima ce ne sono anche molte, quasi infinite, di piccole/medie ma ugualmente drammatiche. Lavoro sottopagato, precario, schiavizzante, umiliante, non qualificante, vessato, mobbizzato. E come sempre, da bravi forti coi deboli, di solito tutto questo ancora più schifoso perché concretizzato con categorie di lavoratori considerati "più facili da colpire". Giovani, precari e soprattutto donne. Sottopagate rispetto agli uomini, strumentalizzate nelle situazioni più disparate, umiliate nelle peggiori manifestazioni di maschilismo, a rischio per la sola loro condizione di essere tali. Ma anche in questo caso tutte situazioni note, costantemente immutate tanto da poter dire incancrenite. Infine alla base di queste vette, meno di spicco ma più diffuse, tutte le diverse casistiche di considerazione del lavoro come "schiavitù" a livello professionale e di riconoscimento. Salvo ovviamente quelli che invece che dare lustro danno solo "sponda" per quei due unici valori che dicevo prima. Casi che anche giustamente fanno meno notizia delle tragedie più alte ma che qualificano o meglio squalificano in modo assoluto la parola lavoro.
La festa del lavoro si diceva. Già. Sarebbe bello che ogni tanto si riuscisse a festeggiare qualche risultato in queste giornate. Non la generale definizione del concetto di festeggiamento ma la soddisfazione per veder sparire qualcosa di orribile legato all'argomento da festeggiare. Pensate, basterebbe meno orrore e non l'apparizione di bellezza per essere già vagamente soddisfatti. Questa è la reale fotografia della festa del primo maggio