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ANDREA CARDONI
"La parte migliore del paese"
Fandango libri
Cambiano i soggetti, cambiano gli argomenti, cambiano gli stili, cambiano gli scenari ma c'è una costante: gli applausi. Quando Andrea Cardoni prende la penna e "lascia andare" seguirlo è davvero un gran privilegio. In questo "La parte migliore del paese" alla sua grande capacità di raccogliere la voce degli altri ha finalmente aggiunto la propria di voce ed è uscito un perfetto coro intonatissimo. E' un libro a cui non può non essere legato visto l'argomento e visto l'esordio da romanziere oltre che da autore ed è un libro a cui non si può non legarsi.
E' originale nella visione paradossale e fantasiosa che come sempre accade poi viene poco a poco superata dalla realtà. Mattia Taidelli, il protagonista, si trova immerso in una realtà che non conosce e ne viene travolto per mille aspetti di origine e tipologia diversa. Per sua natura è uno che ha sempre "preso atto di tutto" e si troverà a far prendere nota agli altri di tanto. La storia inizia e finisce con due diversi lampeggianti e due diversi significati della parola "riconoscimento" ed ha nel mezzo un percorso personale immerso in un paesaggio collettivo: il mondo del volontariato. Ma non solo. I mondi comunicativi ed i loro percorsi, il mondo del lavoro e le sue strade, i rapporti di varia natura e varia costruzione. Tutti pressano attorno a Mattia e gli creano una sorta di tappeto di sabbie mobili dove lui deve essere bravo a rimanere in equilibrio. Un lavoro complicato nelle modalità e nel riconoscimento, rapporti che ondeggiano tra opportunismo e prevaricazione, un filino di fato contro e poi una "porta tagliafuoco" a mostrargli una sorta di strada nuova. La sua idea di far parlare gli altri ha finalmente il giusto riconoscimento ed il suo podcast "Mamaiut" diventa un caso di studio: dal niente al virale fino ad arrivare addirittura oltre. E da lì quello che era un mondo fino ad allora sconosciuto a tutti diventa protagonista mostrando altre debolezze oltre a quelle già note della difficoltà di apparire. La voglia di farlo a tutti i costi e la "moda" che girando si accorge del volontariato facendolo diventare oggetto e soggetto di tutte le attenzioni.
Andrea trova nell'ironia, nel paradosso e nel sarcasmo tre sentieri che conducono ad un solo punto di arrivo: un gran bello stile di scrittura. Fotografa una storia di fantasia basandosi su racconti veri e scrive di realtà concrete partendo da una trama romanzata. Il suo stile di scrittura è un flusso continuo che non concede troppe soste anche quando la trama rallenta. Il suo uso della punteggiatura fatto di parole continue intervallate solo da alcuni alternativi usi delle maiuscole e dall'abolizione dei segni dei dialoghi, per me ostico e non per niente nelle mie corde, in realtà rende il racconto un fiume in piena. In tutto questo c'è poesia e sguardo puri, e l'avvicinarsi al dolore senza lucrarci su, mostra come si fa ai protagonisti del libro che invece ne sfruttano la scia mediatica. Non molla la sua capacità di rendere protagoniste le storie e le voci degli altri ma vengono mescolate con la sua di capacità di raccontare ed è speciale come quella di raccogliere. Ci sono tanti personaggi e nessuno è fuori luogo all'interno del racconto del libro, ognuno di essi ha un perché ed un ruolo e tutti sono funzionali al percorso della storia. Nessuno è banale e per tutti c'è un tratto descrittivo che "te lo fa vedere". E poi c'è la grande intuizione di unire qualcosa che fatica ad essere comunicato da sempre con qualcosa che da sempre - da quando sono nati - sfonda la comunicazione: volontariato e mondo dei social (e non solo).
Tutto questo senza dimenticare mai i toni adeguati al racconto ed ogni sua piccola virata. Se vi state chiedendo "boia ma è davvero così bello questo libro?" la risposta è "assolutamente si". Applausi davvero, quelli migliori e più forti.
CINQUE CITAZIONI
1 - "...poi gli dice, Si sistema. Anche sua madre gli diceva sempre Si sistema. E lui si incazzava. E' per aver creduto al si impersonale di Si sistema che non si è sistemato..."
2 - "....la Busta delle Buste è prima e ultima, il contenitore dei contenitori, il tutto che contiente la comma delle parti. La Busta delle Buste è la figura retorica del mondo, l'allegoria dell'universo....."
3 - "...la voce è un posto. La voce è un gesto d'aria fatto di pensiero. Ma quando lavori alla voce degli altri non ne hai più una tua..."
4 - "...mio padre diceva, fà del bene e scordate, fà del male e pentete..."
5 - "...il rancore è lungo e largo. L'odio finisce subito. Il rancore non finisce mai..."
Mia personale VALUTAZIONE: ***** - cinque stelle su cinque

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