lunedì 29 gennaio 2018

Poker

Campionato - 22^
FIORENTINA - VERONA = 1 - 4
GOAL: Vukovic, Kean, Kean, Gil Dias, Ferrari
LE PAGELLE
Sportiello 5
Non perfetto sui gol, abbastanza colpevole sull'ultimo e finale gol
Laurini 4--
Fuori tempo, fuori posizione ed in costante affanno, imbarazzante
Pezzella 4,5
Salta in ritardo sul primo gol, in generale sembra continui la brutta prestazione di Genova
Astori 4,5
Poco presente e spesso in sbandamento
Biraghi 4,5
Soffre Romulo e lo perde costantemente
Benassi 4
Ormai non c'è molto da aggiungere, anche oggi conferma il suo essere un oggetto clamorosamente misterioso
Badelj 4,5
Perde una palla comica a centrocampo, fotografia della sua partita
Veretout 4,5
Lontano parente del giocatore conosciuto nella prima parte di campionato
Chiesa 5,5
Non sufficiente ma sempre pronto ad accelerare e scattare, colpisce un palo che trema ancora
Simeone 4
Pensando ad un centravanti pensi a tutt'altra cosa
Thereau 4,5
Probabilmente non in grado di rientrare da titolare, rischiato ma vista condizione e risultati non era evidentemente proprio il caso
Gil Dias 5,5
Trova il gol e non è poco, ma per il resto trotterella
Saponara 5
Ci prova a cambiare qualcosa ma la squadra è abbastanza allo sbando, si arrende abbastanza presto
Milenkovic SV
All. Pioli 4
Una squadra surclassata nettamente in casa dalla penultima in classifica non ha bisogno di ulteriori commenti
IL MIGLIORE: CHIESA
Il peggiore: Laurini
LA PARTITA
Premessa.
Se la vostra idea è quella che i Della Valle non siano più all'altezza perchè non investono e non sono più sostanzialmente interessati al giochino e che Corvino abbia sbagliato più del 90% delle sue operazioni, non posso che condividere e sottoscrivere. Se però ritenete che questa sia la risposta a tutto, poker del Verona di oggi compreso, potete finire di leggere il post qui.
Fine premessa. 
La domanda di oggi però è: per giocare in casa contro la penultima in classifica contestata dai propri tifosi ed in clamorosa crisi tecnico/agonistica/societaria, questa Fiorentina è attrezzata per vincere senza troppa fatica o almeno giocarsi la partita senza imbarcare una riballata di quattro gol? Io penso di sì e penso che oggi da criticare sia soprattutto l'aspetto tecnico, altrimenti questa squadra e questo tecnico continueranno ad essere sempre sotto il grande ombrello degli errori  di proprietà e dirigenza (pesantissimi ed innegabili) e resteranno sostanzialmente incolpevoli a prescindere. Ed invece se Romulo si prende gioco di te per novanta minuti, i Della Valle c'entrano poco. Se Matos gigioneggia in lungo e largo la responsabilità è di chi in campo, in teoria contro di lui, arranca per due tempi. Se Kean diventa improvvisamente un goleador ed in tre quarti d'ora segna gli stessi gol fatti in ventidue giornate evidentemente non sei entrato in campo.
La pochezza del gioco è clamorosa, le scelte lasciano perplessi (dal rientro affrettato di Thereau alla cieca insistenza su Benassi) ma soprattutto i giocatori sono spenti come candele dopo una secchiata d'acqua. Ed allora credo che "MALE NON FARA'" dire che bisogna interrogarsi seriamente su questa gestione tecnica (impegno dei giocatori, la loro capacità ed attenzione, gioco impostato dal tecnico, scelte, identità generale) che stenta a darci un'anima e che ci fa trovare spesso giornate del genere (Spal, Crotone, Chievo, Samp due volte, Lazio in coppa) dove in campo entrano solo gli avversari. Non puoi permetterti onestamente una (nuova) partita del genere, indipendentemente dal grado di presenza della società e dai terzini che il direttore sportivo ti ha o meno comprato. Per fortuna quel poker di birre nella foto ha raddrizzato la giornata, ma il poker in campo ha del clamoroso e non può essere sentenziato (questa specifica) come colpa della società. Confermando la premessa che ho fatto, oggi onestamente non può essere quella la lettura.
FORZA VIOLA...sempre...
"TAKKO AI' GIRO" - Spazio tecnico Bollins gestito
"...non male mi pare...che si va di manita?...imbarazzante...datemi due birre medie..."

sabato 27 gennaio 2018

Memoria...ritrovata...

Kiave di lettura n° 272
In una giornata speciale, che celebra la "memoria" per non dimenticare la "MERDA INTORNO" e non solo alla tragedia dell'Olocausto, ho deciso di usare la mia di memoria e di pubblicare nella Kiave di lettura di oggi un libro letto un bel po' di tempo fa ma che è rimasto dentro.
FRED UHLMAN - "L'amico ritrovato" - Feltrinelli
E' un libro che lega in modo indissolubile l'amicizia ed il dramma dell'Olocausto così come le vicende di Hans e Konradin. Due ragazzi di origine diversa che si incontrano nella Germania nazista. Troveranno tempo e modo di instaurare un'amicizia vera, sincera, inizialmente difficoltosa ma poi intensa e totale anche quando le loro strade saranno impervie. Il libro scorre piacevole e, non sembri un paradosso, leggero nonostante l'ambientazione circostante non lo sia ovviamente per niente "..la politica riguardava gli adulti; noi avevamo già i nostri problemi. E quello che ci pareva più urgente era imparare a fare il miglior uso possibile della vita, oltre, naturalmente, a cercare di scoprire quale scopo avesse, se l'aveva, e a chiederci quale potesse essere la condizione umana in questo cosmo spaventoso e incommensurabile. Questi sì che erano veri dilemmi, quesiti di valore eterno, assai più importanti per noi dell'esistenza di due personaggi ridicoli ed effimeri come Hitler e Mussolini..". La storia è raccontata in brevi capitoli e non cade mai nel banale, nè nel patetico, disegnando l'amicizia nel migliore dei modi "..Ho esitato un po' prima di scrivere che "avrei dato volentieri la vita per un amico", ma anche ora, a trent'anni di distanza, sono convinto che non si trattasse di un'esagerazione e che non solo sarei stato pronto a morire per un amico, ma l'avrei fatto quasi con gioia. Così come davo per scontato che Dulce et decorum pro Germania mori, non avevo dubbi sul fatto che morire pro amico sarebbe stato lo stesso. I giovani tra i sedici e i diciotto anni uniscono in sé un'innocenza soffusa di ingenuità, una radiosa purezza di corpo e di spirito e il bisogno appassionato di una devozione totale e disinteressata. Si tratta di una fase di breve durata che, tuttavia, per la sua stessa intensità e unicità, costituisce una delle esperienze più preziose della vita..". Anzi, accanto a questo "disegno" evidenzia anche un percorso che porterà la definizione di amicizia ad essere condivisa anche nell'aspetto più totale e finale. Commuove e lascia un segno forte dentro, tanto intenso da sentirlo vivo ad anni di distanza, proprio come fa la MEMORIA che tiene in evidenza le cose che davvero contano. Per questo oggi è particolarmente adatto e particolarmente indicato tirarlo fuori dallo scaffale della libreria. PER IMPARARE E NON DIMENTICARE MAI.
BIGNAMI: un libro che non può mancare nella libreria di nessuno, consigliatissimo. Cinque stelle su cinque di valutazione.

venerdì 26 gennaio 2018

Preso!


L'altro giorno leggendo del nuovo infortunio a Pepito Rossi, oltre ad un naturale e davvero spontaneo "ma che sculo..." ed un ancora più vero e forte "FORZA PEPITO NON MOLLARE" mi è tornato in mente un'altra cosa (oltre a LA partita assoluta (clicca qui per riviverla) che in automatico si accende nella mia testa quando viene nominato il suo nome).
Più nel dettaglio mi è venuto in mente l'augurio che qualcuno aveva fatto a Pepito il giorno del suo ritorno in serie A lo scorso dicembre:
Non so se grazie al potere della preghiera o grazie alla sua innata lungimiranza, ma la frase ha fatto centro; colpito in pieno, un po' come gli avversari dai suoi cross. Bravo "professionista" ora continua a deliziare le platee che meriti con le tue percussioni (clicca qui per leggere il mio augurio al  professionista di serie b).

domenica 21 gennaio 2018

Toh...?!?! Quagliarella...

Campionato - 21^
SAMPDORIA - FIORENTINA = 3-1
GOAL: Quagliarella, Quagliarella, Quagliarella, Sanchez
LE PAGELLE
Sportiello 7+
Miracoloso nel doppio intervento su Quagliarella e Kownacki. Tra i pochi a salvarsi fino alla fine dove evita passivo peggiore.
Laurini 5
Soffre Quagliarella ed in generale il ruolo nuovo nel primo tempo. Nel secondo perde Quagliarella sul gol e non spinge mai.
Pezzella 4,5
Gioca d'anticipo, ma ne sbaglia uno grave che sblocca la partita ed entra in confusione non trovando più nè posizione nè sicurezza
Vitor Hugo 5,5
In affanno negli appoggi e quando viene puntato. Meno negativo dei colleghi di reparto
Chiesa 5
Soffre nel dover fare tutta la fascia, ma mette un paio di cross invitanti. Nella ripresa gioca più avanti ma combina poco o niente se non il solito impegno che però oggi non basta
Benassi 5
Non pervenuto nel primo tempo, si accende dieci minuti nella ripresa poi scompare di nuovo
Badelj 5,5
Buon filtro in fase difensiva, meno lucido in impostazione. Cala infinitamente nella ripresa 
Esseryc 4,5
Butta via una buona occasione da titolare non trovando mai la giocata e mai la posizione
Biraghi 5+
Spinge poco ed è poco preciso ma piazza un cross invitante non sfruttato da Babacar. Soffre meno di altri la spinta doriana, anche se nel finale sparisce
Babacar 4,5
Un tiro centrale e un cross invitante svirgolato. Per il resto come non averlo
Simeone 4,5
Sulle orme di Babacar come occasioni mancate e sensazione di non presenza.
Saponara 5,5
Poco o niente fino alla spizzata sul gol di Sanchez
Gil Dias 5
Non entra in partita
Sanchez 5,5
Si fa trovare presente sull'angolo del gol, perde tanti palloni pesanti a centrocampo e svirgola malamente la possibile doppietta
All. Pioli 4,5
Sceglie un modulo diverso e qualche uomo nuovo ma la squadra è poco pimpante, nella ripresa riporta ad un modulo più adatto, ma nei cambi non vede lungo. In generale squadra che sembra appannata fisicamente e con pochissime idee.
IL MIGLIORE: SPORTIELLO
Il peggiore: Pezzella
LA PARTITA
Le assenze contemporanee di Thereau, Veretout ed Astori fanno rimescolare le carte a Mister Pioli che punta su un 3-5-2 con la presenza contemporanea di Simeone e Babacar per la prima volta in stagione. In difesa Laurini gioca centrale praticamente quasi ad uomo su Quagliarella ed a metà campo Chiesa fa l'esterno a tutta fascia ed Esseryc il terzo centrale di centrocampo. L'avvio è lento e tranne un tiro prontivia di Simeone centrale c'è poco da segnalare fino al quindicesimo quando lo stesso Simeone buca su un cross di Chiesa diventato pericoloso per campo ed errore avversario. Più o meno capovolgimento di fronte e super Sportiello prima su Quagliarella e poi miracoloso sulla ribattuta da zero metri di Kownacki. Reagiamo con un tiro centrale di Babacar e poi è la Samp a farci male sul serio. Anticipo errato di Pezzella, Quagliarella sfrutta l'errore e come al solito ci punisce. Bestia nera è dir poco. La reazione consta di un cross molto interessante di Biraghi che Babacar sfrutta male mentre dietro Pezzella sembra in giornata no beccando anche un giallo tanto evitabile.quanto evidente. Primo tempo che si chiude sull' 1-0.
Si riparte con il modulo che viene cambiato con un 4-4-2 più logico e quadrato. Evidentemente il mister conferma "CHE NON ERANO INVENZIONE" le sensazioni che il modulo inizialmente presentato non fosse il più adatto e pratico per i protagonisti in campo. Per dieci minuti sembriamo messi meglio, senza esagerare eh ma con Benassi tiriamo fuori quasi subito e con Esseryc centrale. Poi Benassi ha lo spazio per calciare molto bene ma fuori di poco. Purtroppo tutto qui. La Samp guadagna metri con i minuti che passano e ci mette più o meno nella nostra metà campo senza creare troppe occasioni ma con un possesso palla che non riusciamo a bloccare, tantomeno riusciamo a ripartire. Così sull'ennesimo errore di Benassi ed imbucata di Ramirez, il secondo gol di Quagliarella appare la cosa più normale. Meno normale togliere Babacar e Benassi per Gil Dias e Saponara, sbilanciandoci totalmente e togliendo uno dei pochi che, pur in giornata no, poteva vedere la porta. Nemmeno il tempo di pensarlo, Ramirez di tacco concede il secondo assist.....provate a dire a chi? Bravi, vi trovo preparati, proprio a lui, a Quagliarella che fa tripletta. Decimo gol da ex viola, tutti con rigorosa esultanza, poco da dire. Non c'è una reazione, nè veemente nè leggera e facciamo notare la nostra presenza solo con il gol della bandiera di Sanchez dopo una spizzata di Saponara su angolo mentre dall'altra parte del campo Sportiello evita passivi più pesanti. Finisce 3 a 1.
Era una sorta di sfida per l'Europa e più che il risultato quello che lascia perplessi è il modo in cui questo è arrivato. Non abbiamo subito tanto a livello di occasioni (anche se Sportiello è stato palesemente il migliore in campo) ma per il modo in cui abbiamo giocato. Poco presenti, fisicamente deboli e con un'identità che non c'è. Continuare a cambiare modulo denota poca chiarezza, mettere giocatori fuori ruolo la evidenza questa poca chiarezza. La squadra in certi momenti si siede, lotta il giusto e continua a non pungere mai. Gli avversari non son sembrati fenomeni, cartina tornasole di un campionato scarso che più scarso non si può, ma son sembrati squadra, con idee chiare. La qualità della rosa è quella che è, ma non può diventare un alibi per tecnico e gli stessi giocatori, perchè nella non esaltazione della rosa a disposizione, in questo campionato non siamo da parte destra della classifica dove invece adesso siamo. Ripartire, prima di subito.
FORZA VIOLA...sempre...
"TAKKO AI' GIRO" - Spazio tecnico Bollins gestito
"...va bene così... :-) ...ma bene eh...non ho visto niente, meglio così..."

sabato 20 gennaio 2018

Parole di cui andare orgogliosi

Kiave di lettura n° 271
Avevo già avuto modo di scrivere sulla vicenda di Dj Fabo (clicca qui). Mi era capitato di sentir crescere dentro una forte, e soprattutto nuova per questo periodo, sensazione di stima ed ammirazione per Marco Cappato ed il suo impegno a favore della causa di Fabo. Il tesoriere dell'associazione Luca Coscioni aveva definito il suo coinvolgimento volontario nella vicenda come "quello che doveva fare una persona che ha a cuore i diritti dei cittadini, come italiano e come politico"  ed il farlo mettendo in gioco la propria libertà e sfidando processi e giudizi mi aveva colpito così tanto da farmi vacillare nel mio poco apprezzamento e poca vicinanza all'area radicale (nonostante ne riconosca la bontà di molti "argomenti"). Nel suo impegnarsi per un diritto altrui o meglio di tutti e nel suo rendersi disponibile alla possibile realizzazione, mettendosi in gioco totalmente e senza preoccuparsi di possibili conseguenze, ho visto "LA CHIAREZZA CHE VOLEVA MOLTA GENTE" come me che nella classe politica e dirigenziale ormai da anni non vede impegno e spessore. 
Come già sapeva anche lui quando ha aiutato Fabo a fare il suo viaggio finale in Svizzera, Cappato è andato a processo, a testa alta e con la convinzione di difendere un diritto. Cercando e volendo far risaltare non i suoi meriti ma il suo impegno nella cosa, proprio come Fabo voleva mettere in risalto la sua vicenda non per protagonismo ma per la voglia di creare un caso sperando di smuovere coscienze e cambiare un paese che puzza di vecchio e che risente della solita presenza ingombrante e padrona del minuscolo stato all'interno di Roma. 
Qualcosa si è smosso a livello politico, poco, troppo poco, come spesso accade, e come sempre bisogna solo sperare che sia un piccolo inizio di qualcosa di migliore e più convincente. 
Ma una cosa di cui andare orgogliosi e fieri già c'è. Ed è l'intervento del pm durante il processo. Più precisamente:
“Noi pubblici ministeri rappresentiamo lo Stato, non siamo gli avvocati dell’accusa come in altri ordinamenti, pur civilissimi. Io mi rifiuto di essere l’avvocato dell’accusa. Io rappresentao lo Stato e lo Stato è anche l’imputato Cappato – ha detto poi il procuratore aggiunto di Milano Tiziana Siciliano – . È nostro dovere cercare prove anche a favore dell’imputatoc e anche alla luce del dibattimento che è stato svolto, è nostro dovere sollecitare la formula assolutoria per Cappato”. E anche se la Costituzione italiana non parla espressamente di diritto alla dignità “la carta fondamentale dei diritti della Ue all’articolo 1 parla proprio di dignità umana e recita ‘la dignità umana è inviolabile e deve essere tutelata” ha proseguito l’aggiunto ricordando che “l’autodetermonazione è un principio cardine” della normativa europea e i giudici, nel valutare se assolvere o condannare il leader radicale per aiuto al suicidio per aver accompagnato Fabiano Antoniani in Svizzera, devono tenere conto di quanto “la Cedu ha previsto espressamente in casi analoghi a questo e che non possiamo assolutamente ignorare“.
In queste parole del pm (clicca qui) c'è lo stesso spessore di Cappato, c'è la profondità di una persona di cui finalmente andare fieri, c'è la voglia di applaudire ed ammirare parole e gesti finalmente da usare come esempio e modello. Non capita spesso, quasi mai. Per questo fa ancora più piacere sottolinearlo. Dopo il GRAZIE a Marco Cappato, lo stesso profondo e vero GRAZIE a Tiziana Siciliano. 

lunedì 15 gennaio 2018

Oltre il titolo

Kiave di lettura n° 270
E' un po' di tempo che questo post è salvato in bozze ed è arrivato il momento di provare a completarlo e poterlo inserire sia tra le mie Kiave di lettura che nel mio personale Katalogo.
ANDREA CARDONI - "Tutti romani tutti romanisti" - Marcos Y Marcos (per acquistarlo clicca qui)
Non è per niente facile commentare, o cercare di farlo, qualcosa fatto da una persona a te così cara ("tantecarecose" mi sembra di sentire in sottofondo....). Ma allo stesso tempo è bello cercare di condividere qualcosa di bello che qualcuno di speciale ha realizzato.
Ho avuto la fortuna di seguire l'evoluzione della sua idea e di vederla poi realizzata e presentata. Ammetto e premetto che il titolo l'ho scritto ma non lo citerò più, per ovvie ragioni cromatiche e non solo, "E' PIU' FORTE DI ME" e sono sicuro che il mio inviato Scrittore capirà.
Una volta superato l'impatto con il titolo si apre un mondo, dai colori speciali, di quelli che solo chi ha una penna piena di un inchiostro importante riesce a dipingere. Il romanzo di Andrea ha un contatto doppio con i miei due libri. Ad "Una passione da 10" si affianca per la passione che è descritta ed emerge in ogni pagina (anche se dai colori diveri; giusti i miei ovviamente...) mentre con "Sogni di Tricolor" ha in comune il racconto (sempre dalle due diverse curve) di quel Roma-Fiorentina dove Bartelt diventò clamorosamente una sorta di fenomeno. Nello stile del libro la prima cosa che emerge è la "semplicità di scrittura" che riesce a far passare perfettamente il senso del libro/intervista al mondo romanista. Anche se la lingua non è la tua, capisci che è quella giusta per raccontare la storia di SesarGomesse che ben presto diventa un vero e proprio pretesto per parlare della propria passione, quella di Andrea e quella degli intervistati/citati/"leggendati". Da chi incredulo risponde sull'argomento "..ma poi come se fa affà un'intervista su Cesar Gomez? e' na cosa immorale. Ma drogatte come tutti l'altri no?.." a chi tira fuori Bruno Conti "..lui ciaveva il 7 e faceva l'autografo tondo, come i capelli che ciaveva in testa, una capoccia tonda tutta nera.."; da chi non si riconosce nel calcio attuale "..adesso poi giocano alla mezza: prima noi alla mezza ce svegliavamo. E pure lì: tocca che te svegli presto, trovi posto che ciai ancora l'occhi pieni de caccole, arrivi dentro allo stadio che sei ancora tutto rincojonito, manco un minuto de preparazione prepartita te fanno fà più.." a chi finisce per fare disamine tecnico/tattiche "..il proyecto. Voleva il chiticaca, tichicaca, come se dice? Una cecagna te faceva venì, du palle..tutti passaggi, tre ore de posesion e poi perdevamo lo stesso.."; da chi fotografa la passione "..il momento del gol è una cosa che non puoi rintracciare in nessun altro momento della vita de altri individui.." a chi scivola sull'ego "..ma poi ste cose le metti sul Messaggero? Ma solo su internet o pure sul giornale stampato? Perchè così lo compro e lo metto da parte, ma mica perchè so vanitoso.."; da chi definisce e spiega il senso vero del #ecometesbaj "..noi siamo quelli di Roma-Liverpool. Tutti si ricordano delle tragedie di Roma-Liverpool o Roma-Lecce o Roma-Torino de Coppa Italia o Roma-Slavia Praga, nessuno però se ricorda de Roma-Gornik: è lì che è successo tutto.." a chi ti fotografa perfettamente il significato di quella palla che rotola su un campo "..il calcio è la cosa più importante delle cose meno importanti che ci sono nella vita. Il successo è molto fugace. Quello che ho imparato è che il calcio è una vita non molto reale..".
I ritorni che ha avuto, le presentazioni che ha fatto, gli applausi che gli sono stati concessi sono tutti completamente e totalmente meritati, ed ancora non bastano. Si legge benissimo, coinvolge, fa capire che le passioni esistono e che quando sono forti le riconosci, a pelle o come in questo caso soltanto leggendo. Fa sorridere ed anche un po' emozionare, anche per chi la Sud l'ha vista solo dal settorino ospiti. Complimenti Andre', davvero davvero davvero.
BIGNAMI: il libro racchiude in sè storie ed aneddoti ma soprattutto dipinge passioni. Prende la storia di Cesar Gomez come spunto e linea guida ma poi corre che è un piacere lungo strade parallele e vicine. Leggibilissimo e godibilissimo per tutti: appassionati di Roma, di calcio ma anche "solo" di chi ha una passione e la vede raccontata in tutti i suoi aspetti. Divertenti, totalizzanti, romantici, ironici. Chi l'ha scritto è riuscito nell'intento di andare oltre il banale insieme di racconti ma ha messo "in fila" una vera e propria storia. Una ricerca di un NON eroe che diventa eroica. Complimenti veri all'autore e consigliatissimo. Magari è inutile ribadirlo, ma non si sa mai, il mio giudizio non può che essere cinque stelle (e con +++) su cinque.

sabato 6 gennaio 2018

..s'è tirato troppo...

Kiave di lettura n° 269
Campionato - 20^
FIORENTINA - INTER = 1 - 1
GOAL: Icardi; Simeone 
LE PAGELLE
Sportiello 6
Sicuro sui cross che arrivano e sui pochi tiri centrali nel primo tempo, sul gol risponde presente sul colpo di testa ma sulla ribattuta Icardi lo trafigge
Laurini 5,5
Due pericolose sviste gli fanno perdere Perisic ed Icardi nel primo tempo, nella ripresa poco da segnalare
Pezzella 6,5
Non deve fare un gran lavoro vista la poca pericolosità avversaria, ma porta avanti la sua prestazione con precisione e grinta
Astori 6
Controlla bene la propria zona
Biraghi 6+
Un paio di cross interessanti ed una punizione pericolosa
Benassi 5
Partita molto oscura, troppo
Badelj 5,5
Lancia spesso il pressing ed il ritmo. Poche volte lo fa con il gioco
Veretout 6,5
Corre per due e si propone anche in avanti
Chiesa 7+
Salta costantemente l'uomo e mette diversi cross non sfruttati, nella ripresa suona la carica e varie volte va vicino al gol. Frenetico, a volte anche troppo, ma vitale.
Simeone 6,5
Come impegno puoi dirgli poco ma nella ripresa quando serviva la zampata scompare, fino al 91' quando trova il pari
Thereau 5
Farà anche un lavoro prezioso, ma tira in Ferrovia le occasioni che ha
Esseryc 6
Sembra la solita occasione buttata, fino al novantesimo quando trova l'assist d'oro per il pari
Babacar 6,5
Entra e dà la scossa giusta
Gil Dias SV
All. Pioli 6,5
La squadra è compatta e gioca un bel primo tempo senza però mai trovare il modo di provare a pungere. Nella ripresa subisce il gol ed un po' si smarrisce ma trova la forza di rifarsi sotto e trovare il pareggio che comunque va stretto.
IL MIGLIORE: CHIESA
Il peggiore: Benassi
LA PARTITA
Dopo un po' di prove, onestamente finite nel dimenticatoio senza rammarico, si torna all'unica formazione che evidentemente conosciamo davvero: 4-3-3 con gli undici soliti. Cominciamo nel migliore dei modi con un'occasione subito creata dal piede di Biraghi e su cui Simeone mette un'anca per sbaglio e finisce fuori di poco. Il gioco spesso parte dai piedi nerazzurri che però in uscita spesso sbagliano la giocata e ci permettono di trovarci almeno quattro o cinque volte con il campo aperto e l'opportunità della superiorità numerica ma nell'ordine Chiesa spara alto di sinistro, Thereau, il "PIU' LONTANO DALLA" porta, che per due volte spara attorno allo Scheggi, Simeone gira alto di testa e nel cercare l'ultimo passaggio un po' a turno becchiamo l'unico difensore interista rimasto. Di risposta l'Inter trova due imbucate su due amnesie di Laurini, qualche tiro di alleggerimento centrale ed un cross insidioso di Perisic. Pochissima roba di una squadra apparsa onestamente alla corda con fiato e gioco. Il rammarico è che tranne un tiro strozzato di Astori in un tempo dominato e giocato bene non abbiamo fatto male all'Inter ne in fondo c'abbiamo provato con qualcosa di davvero pericoloso.
Nella ripresa Chiesa suona la carica e sfiora subito il vantaggio ma è il solito Icardi che conferma la sua predilezione per il colore viola. Anticipa tutti su una punizione, Sportiello ribatte ma lui ribadisce 0-1. Per come è messa la partita il rischio è quello di crollare, invece la squadra soffre un po' la "botta presa" ma poi reagisce. Prima Biraghi su una bella punizione e poi Babacar con una meravigliosa rovesciata impegnano Handanovic che su Baba compie davvero un miracolo. E' un continuo assalto, con Chiesa che crossa e tira da ogni posizione e con entrambi i piedi ma non sembra davvero serata. A differenza del primo tempo, la porta viene centrata e le occasioni non si perdono nell'ultimo passaggio, ma comunque sia manca sempre quel qualcosa in più per arrivare al gol. E quando prima Borja e poi Cancelo e Candreva non sfruttano l'occasione del raddoppio è difficile anche pensare al "gol sbagliato gol subito" visto che noi ce ne siamo già mangiati diversi. Sembra davvero materializzarsi la sconfitta quando l'Inter si fa ancora più bassa e con una difesa improponibile per infortuni e cambi, così metro dopo metro arriviamo per l'ennesima volta in area ed Esseryc per la prima volta dà un segno di vita. Assist a Simeone ed il Cholito si sveglia giusto in tempo per un pareggio che ci va stretto. 1-1
Come una settimana fa finisce uno a uno, ma a differenza della sfida col Milan, qui le emozioni ci sono state. La squadra ha giocato una buona partita, dominando l'avversario e non sfruttando il proprio dominio. Un peccato non tirare in sessanta minuti di dominio assoluto nello specchio, ma le occasioni le abbiamo in qualche modo costruite e nella ripresa siamo arrivati anche a tirare con pericolosità. Un peccato perchè, per la condizione e le assenze, l'Inter non è apparsa di altro pianeta come nel girone d'andata, tutt'altro. "Ai punti" e per il gioco avremmo meritato, ma nel calcio i punti non ci sono se non i due in due partite in casa che abbiamo racimolato. Forse alla fine, come quasi sempre, la chiusa perfetta la fa Bollins col suo commento.....
FORZA VIOLA...sempre...
"TAKKO AI' GIRO" - Spazio tecnico Bollins gestito
"...s'è tirato troppo... : - )"

lunedì 1 gennaio 2018

Un buon inizio


Per iniziare al meglio questo 2018 ho pensato di ripetere una sorta di tradizione con quello che negli anni passati avevo già fatto. Penso infatti che non ci sia nessun merito nell'essere nati dalla parte più fortunata del pianeta e credo che per dimostrare che "SIAMO CHI SIAMO" ogni tanto questa fortuna dobbiamo riconoscerla e cercare di metterla in parte in circolo. Anche solo con un piccolo, minimo, gesto.
Se volete cominciare il 2018 con lo stesso gesto, trovate qui tutte le indicazioni:
Buon anno a tutti.