sabato 28 aprile 2018

Primo maggio da non procrastinare

Kiave di lettura n° 285
Tra qualche giorno sarà il primo maggio, la festa del lavoro. Troppo spesso nella realtà la constatazione della mancanza dello stesso o l'esistenza di condizioni poco umane in posti di lavoro che tutto sono meno che elementi da festeggiare. Il senso del primo maggio, per come mi è stato insegnato, è quello di mettere al centro dell'attenzione tutto quello che riguarda il lavoro ed i lavoratori. Le loro tutele sia presenti che mancanti, i loro diritti sia conquistati che calpestati, la loro dignità sia riconosciuta che ignorata. Dargli visibilità e soprattutto il dovuto riconoscimento e rispetto.
Rileggendo un vecchio Writing Tuesday scritto un po' di tempo fa mi va di dedicare la mia #kiavedilettura di oggi proprio al prossimo martedì, riportando quel post.

Buona lettura...
Erano "..a causa delle difficili condizioni economiche generali, ci vediamo costretti a PROCRASTINARE a data da destinarsi la sua assunzione.." le parole che rimbombavano nella sua testa. Parole non dette, ma scritte sulla lettera arrivatale dalla società per cui aveva già collezionato un numero notevole di contratti a progetto e che si era impegnata ad assumerla a tempo indeterminato dalla fine del suo ultimo contratto. Non riusciva a credere a quanto rilesse più di una volta. Non poteva essere successo proprio a lei. Aveva festeggiato con suo marito ed i suoi due figli la sospirata assunzione, dopo tanto precariato. Ricordava ancora la cena ed il sorriso sul suo volto e su quello della sua famiglia. Finalmente potevano "respirare" un pò, dato che solo lo stipendio di suo marito non li avrebbe portati da molte parti se non ad uno scarso 20/25 del mese. La stabilizzazione della sua posizione invece portava luce e speranze. Di minori sacrifici, di qualche cena fuori come quella e magari di un piccolo viaggetto, magari non lontano ma pur sempre una piccola vacanza che non fosse la campagna dei nonni.
Invece quella busta anonima trovata la mattina nella buca delle lettere aveva fatto sparire tutto il buon umore di quel periodo. Ed ora? L'avrebbero davvero assunta, magari più avanti? Le avrebbero fatto di nuovo un odioso contratto a progetto, dove di progetto non c'era neanche l'ombra?

Martina "IMPRECA E TIRA FUORI I CONTI DEL" periodo e vede quello che già sapeva: il prossimo mese, senza il suo nuovo lavoro tanto agognato e solennemente promesso, il conto corrente avrebbe segnato rosso scuro e la banca avrebbe bussato alla sua porta. Cosa gli avrebbe risposto?
Chissà se anche la banca avrebbe accettato una proroga sui suoi debiti come gli chiedeva la sua società, chissà se anche il direttore della banca avrebbe sottoscritto con lei un contratto con un progetto di rientro della somma che doveva. Chissà.
Intanto i bambini aspettavano a scuola il suo arrivo e lei non poteva tardare ulteriormente, nè scervellarsi o piangersi troppo addosso. I bambini da prendere, la spesa da fare, la cena da preparare. Non aveva tempo per imprecare contro la sua società in questo momento, con la tristezza nel cuore e la preoccupazione nel cervello prese le chiavi dalla tavola e si avviò verso la sua macchina.

mercoledì 25 aprile 2018

La vittoria di Sarri

Kiave di lettura n° 284
Sorvolando sul ritorno alla mediocrità viola per mancata visione del match contro il Sassuolo, vorrei puntare l'attenzione della kiave di lettura di questa settimana sul primo verdetto del campionato. Non parlo della retrocessione imprevista del Benevento (abbondantemente in B già a novembre) ma del successo di Mister Sarri. Non parlo della vittoria a Torino come trofeo né tanto meno della vittoria dello scudetto, ma di qualcosa di meno concreto ma più significativo, di una frase che ora si può dire: "lui ha già vinto". Sicuramente poco da bacheca ma tanto da meriti ed applausi. Spesso bistrattato per i modi poco istituzionali, spesso ripreso e criticato (giustamente) per le uscite fuori luogo, spesso oggetto di ironia, sarcasmo od offese per le sue analisi viste come scusanti continue o alibi cercati. Sta di fatto che "QUANDO TUTTE LE PAROLE" restano tali e lasciano il campo ai fatti, quelli sono lì ad inchiodarti. Ed allora il suo Napoli ha dieci punti più di anno scorso quando già aveva fatto mezzi miracoli ovviando alla cessione di un bomber da 36 reti ed all'infortunio del suo sostituto creando un gruppo capace di giocare il miglior calcio d'Italia ed arrivando in Champions. Quest'anno ha fatto meglio. E' stato scherzato quando è stato eliminato dalla Champions e dalla Coppa Italia non prendendo in considerazione un dato banale: le risorse. Con quelle a disposizione, Sarri ha vinto. A quattro giornate della fine sta tenendo testa ad una corazzata nettamente più forte, con investimenti nemmeno paragonabili, con più aiuti e con un'abitudine a vincere storica. Non contento è andato a batterli a casa loro e si è portato ad un punto, con un calendario che può anche far sognare. Da pronostico e da inizio anno dico e penso che sarà di nuovo la #juvemerda a vincerlo questo scudetto e resto di questo avviso. Ma nonostante questo credo che Sarri abbia davvero già vinto. Ha portato la sua squadra a combattere per un sogno lottando con mezzi a disposizione che a confronto dell'armata juventina son da considerarsi più che scarsi.
Provate a leggere i ventidue juventini
Buffon Szczesny; Howedes Lichsteiner, Benatia Rugani, Chiellini Barzagli, Alex Sandro De Sciglio, Matuidi Sturaro, Khedira Marchisio, Pjanic Betancur, Douglas Costa Cuadrado, Higuain Mandzukic, Dybala Bernardeschi
e poi paragonateli con i ventidue napoletani
Reina Rafael, Hysay Maggio, Albiol Chiriches, Koulibaly Tonelli, Ghoulam Mario Rui, Allan Rog, Jorginho Diawara, Hamsik Zielinski, Callejon Ounas, Mertens Milik, Insigne Machach
Ecco ora ditemi se paragonando i giocatori della Juve e quelli del Napoli, a parità di ruolo, su 22, ce n'è più di un paio dove preferireste giocatori del Napoli. Sinceramente. Forse Zielinski e Koulibaly. Stop. A questo aggiungete che oltre le scelte c'è anche il peso dei ricambi e dei reparti. Onestamente imbarazzante la differenza dei componenti dei due attacchi, che nella realtà si è trasformata invece nell'arma in più dei napoletani. Tralascio, e non è fattore tralasciabile invece, le spinte extra campo che come sempre hanno influenzato e fatto segnare diversi punti sempre nello stesso verso. In tutto questo Sarri è andato a Torino, ha vinto e non ha concesso neanche un tiro alla Juve. Per questo vada come vada, lui ha vinto. Con la sua tuta, i suoi blocchetti, le sue uscite eccessive ed i suoi errori. Ma ha stravinto.
Ah. A Firenze da qualche giorno si commenta e ci si schiera sulla buffonata detta da un tizio che lavora a Sky ed ogni tanto si diverte a chiamare "Pezzeia" il nostro difensore centrale. La suddetta buffonata sarebbe quella che tra i tifosi viola è partito il tamtam "scansiamoci col Napoli". Ora, non so quali sono le fonti del signor Parodi, ma onestamente non mi risulta proprio e magari visto che lo chiamano giornalista (ahahahha si lo so fa ridere) sarebbe utile verificare l'attendibilità di quel che si dice. Firenze è nota per non scansarsi, caro signor telecronista, lo dice la storia e lo dice la nostra natura, di cui lei evidentemente non conosce neanche la premessa. Detto questo e detto che il suddetto tizio dovrebbe essere banalmente ignorato, Firenze ha abboccato e come sempre abbiamo cominciato a fare quello che ci riesce meglio: si fa "polemiha" e ci si divide (anche se onestamente le parti in causa non mi sembrano così divise a metà). E da buon fiorentino io dico la mia. Per mia natura ammetterei di "tifare contro" la mia Viola solo all'ultima di campionato con nostra posizione ormai definita e solo nel caso che la nostra sconfitta regalasse la matematica certezza della B alla #juvemerda. Quindi il problema non si pone. Detto questo chi dice che non si può tifare contro perché anche il Napoli c'ha rubato qualcosa mi fa venire le bolle. Sicuramente ognuno può avere le sue simpatie. Sicuramente il ricordo fresco della Coppa Italia di pochi anni fa è ancora ferita bella fresca e dolorosa. Ma non scherziamo. Quello che rappresenta per Firenze la #JuveMerda non è paragonabile a niente e chi si lancia in paragoni non sa di che parla. L'82, il '90, Baggio, Berbatov, Avellino, Agnelli, Buffon, Conte, Pogba, Tevez, i mille rigori e le mille espulsioni, la Coppa Uefa, Casiraghi, Aladren, le sciarpe delle avversarie, calciopoli, Moggi, Bettega. Via ragazzi non scherziamo. E se siete così sensibili che nemmeno si può dire "in fondo se lo scudetto lo vincesse il Napoli..." fate una bella cosa, studiate un po' di storia viola. E magari domenica alzate il culo e venite al Franchi che c'è bisogno anche di voi visto che tra chiacchierare e fare c'è di mezzo il mare e si corre il rischio di essere invasi e sovrastati dai tifosi azzurri. E quello che ragiona a Sky, lasciatelo "cocere nì sù brodo".....ed asciugare i mestoli alla moglie.

giovedì 19 aprile 2018

Tutto d'un fiato

Campionato - 33^
FIORENTINA - LAZIO = 3-4
GOAL: Veretout; Veretout (R); Luis Alberto; Caceres; Veretout; Felipe Anderson, Luis Alberto
LE PAGELLE
Sportiello 4,5
Esce molto male e si mette nelle condizioni di farsi cacciare dopo otto minuti
Milenkovic 5,5
Tiene botta per gran parte del match ma nei momenti cruciali è in affanno
Pezzella 6 - 
Non in grandissima serata già dalla prima occasione ma salva un gol già fatto e comunque si fa sentire
Vitor Hugo 5,5
Gira a vuoto in un paio di pericolose circostanze
Biraghi 6
Procura il rigore del doppio vantaggio e limita i danni
Dabo 6,5
Sostanza pura in mezzo al campo
Veretout 8,5
Di tutto un po'. Leader della serata per la tenuta del gioco e per tre bellissimi ed importantissimi gol
Esseryc SV
Gil Dias 4,5
Si nota meno di Esseryc che gioca otto minuti
Chiesa 7
Rimette la partita in carreggiata facendo espellere Murgia e gioca una partita a tutto gas
Simeone 5,5
Nell'occasione del gol annullato riesce a mettersi in luce, per il resto poco altro
Dragowsky 4
Tranne due telefonate centrali non riesce ad opporsi ai tiri avversari neanche quando gli battono addosso (vedi gol di Caceres)
Falcinelli 5
Mai pericoloso
Saponara SV
All. Pioli 6+
Il cambio di Falcinelli è poco comprensibile, ma la squadra mostra carattere, voglia e gioco
IL MIGLIORE: VERETOUT
Il peggiore: Dragowsky
LA PARTITA
Era la seconda prova del nove della "nuova" Fiorentina. Dopo la Roma (clicca qui per ri-leggere il post a 4 mani) , "le quaje" (cit). Il mister ci sorprende con un'impostazione diversa che prevede Gil Dias ed Esseryc al posto di Benassi e Saponara. Nemmeno il tempo di vedere se funziona o meno il nuovo schieramento e tra Pezzella e soprattutto Sportiello la combinano grossa. Il portiere esce fuori area e blocca un tirocross laziale, cartellino rosso. Da capire se davvero l'occasione da gol è così chiara ma più che la protesta vien da commentare " O'brao bischero ora 82 minuti in dieci son proprio una passeggiata...." . Esseryc esce ed entra Dragowsky e quasi naturalmente, mentre cerchiamo di riorganizzarci, la Lazio comincia a prendere campo. Proprio con un'impostazione "chiusa dietro" da un rilancio del portiere scatta Chiesa in contropiede che viene atterrato (e non sembrava così dispiaciuto della cosa il nostro 25) da Murgia mentre è lanciato a rete. Espulsione e punizione, batte Veretout e la mette poco sotto il sette. "QUINDICI MINUTI DI POPOLARITA'" o meglio di follia e siamo 10 contro 10 ed 1-0. La Lazio non ci sta spinge e "Pezzella ci mette una pezza" salvando sulla linea a botta sicura, imitato poco dopo da Milenkovic che stoppa Immobile. Alla mezz'ora, con l'onda laziale che sembra crescere, Chiesa lancia in area Biraghi che è messo giù. Forse oltre al rigore ci starebbe anche il secondo giallo per Luis Felipe, si sorvola mentre Veretout spiazza il portiere e ci porta sul 2-0. Dopo un dubbio in area viola dove forse ci stava il rigore laziale, Luis Alberto imita Veretout su punizione ed accorcia le distanze , imitato da Caceres che a fine tempo colpisce di testa.....e colpisce anche Dragowsky che non muove un muscolo: palla che gli "picchia addosso", parità ed intervallo.
Riprende la partita-ottovolante e subito Simeone fa notare per la prima volta la sua presenza ed il suo ruolo da centravanti con un gol però poi annullato per fuorigioco in modo "dubbiodubbiodubbio". Sembriamo esserci ripresi dal finale di tempo di marca "quagliesco" e Veretout in serata di grazia semina avversari come birilli e ci riporta avanti. Dopo un rigore prima concesso e poi (giustamente) annullato ad Immobile per fuorigioco, prima Felipe Anderson poi Luis Alberto ri-capovolgono tutto e fissano sul 3-4 il risultato a venti dalla fine con tiri magari precisi ma per niente irresistibili. Noi abbiamo già dato tutto e l'ingresso di Falcinelli ci limita anche nelle speranze visto che da quando è arrivato a Gennaio deve ancora sostanzialmente toccare palla. Non creiamo più granché tranne qualche mischia con poco costrutto e finisce così la partita.
7 gol, due (+ quello di simpatiaInzaghi) cartellini rossi, gol annullati, rigori dati e poi annullati, espulsioni che ci potevano stare e non sanzionate, grinta, vantaggi e ribaltamenti. Davvero una gran partita, vissuta tutta d'un fiato un po' come "il Borghetti che si sa va sorseggiato". Siamo usciti sconfitti ed abbiamo mostrato pecche evidenti: errori di singoli, difesa allegra, la mancanza di un centravanti, poca cattiveria in certi momenti. Ma abbiamo dato dimostrazione di squadra, compatta, con un'identità. E' un peccato tornare ad inseguire il/i posti europei da posizioni di retrovia, ma è stato bello vedere una squadra che con i suoi limiti palesi ha provato a non darsi per vinta in inferiorità ed a comandare la partita dopo. Peccato che l'ottovolante a forza di "girare" si sia fermato sul 3-4, davvero peccato.
FORZA VIOLA...sempre...
"TAKKO AI' GIRO" - Spazio tecnico Bollins gestito
"...siamo ricalati nella mediocrità, non poteva durar per sempre...a livello di squadra l'è l'inerzia, forse la dura fino alla fine così le mezze calzette te le ritrovi il prossimo anno grazie alla strisciata positiva...pensa che t'hai dato via Babacar per Falcinelli perchè faceva cacare, un segnava mai, l'era svogliato...quello più pagato..."

domenica 15 aprile 2018

Quando 'unvole entrare...

Campionato - 32^
FIORENTINA - SPAL = 0 - 0
GOAL: ------
LE PAGELLE
Sportiello 6,5
Praticamente disoccupato fino al finale di gara dove compie un buon intervento su una punizione insidiosa
Milenkovic 6
Quando c'è da spingere alza bandiera bianca ma in difesa è presente
Pezzella 6+
Per la partita che fa meriterebbe anche di più, qualcosina in meno per la pallaccia sparata in curva nel finale
Vitor Hugo 6 -
In sofferenza in alcune uscite, meno sicuro delle ultime gare ma positivo
Biraghi 5,5
Nel primo tempo spinge e crea pericoli, nella ripresa tira in curva una buona occasione. In costante difficoltà su Lazzari
Benassi 5,5
Finisce in debito di ossigeno una partita dove ha girato spesso a vuoto
Dabo 6+
Coi piedi ha difficoltà ma con fisico e forza mette tutto
Veretout 5,5
Fatica a trovare la posizione giusta ed il passo adeguato
Saponara 6,5
Primo tempo davvero notevole dove meriterebbe il gol, crolla nel secondo tempo
Chiesa 7
Primo tempo scintillante con continui strappi ed assist, cala nella ripresa per ritrovarsi nel finale
Simeone 5,5
Un paio di sponde ma anche un paio di ritardi su palloni importanti
Falcinelli 5
Mai presente salvo un passaggio a Biraghi
Esseryc 5,5
Un gran giocata conclusa con una via di mezzo tra tiro e cross, poi poca roba
Gil Dias 6
Porta pericoli e prova a diventare determinante, sfiora il palo ed il gol vittoria
All. Pioli 6,5
La squadra ha ritmo e gioco giusto, non trova il gol
IL MIGLIORE: CHIESA
Il peggiore: Falcinelli
LA PARTITA
Arrivavano Semplici e la sua Spal per la nostra possibile settima di fila. Il mister confermava schema e sostanzialmente la squadra delle ultime partite e pronti via era la Spal a provare il colpo a sorpresa iniziale. Mischia in area, Floccari va giù dopo un paio di contrasti e viene fischiato il rigore. E lì parte la cosa probabilmente più bella della giornata: la Fiesole infatti si unisce in un coro unico "insensibile, insensibile, insensibile" di buffoniana memoria. Var e rigore rimangiato e coro che si modifica: "sei sensibile, sei sensibile, sei sensibile". Da lì in pratica la Spal sparisce e comincia un monologo viola all'insegna delle occasioni da gol: Saponara un paio di volte fa fare splendida figura a Meret, Biraghi ci prova, Benassi un po' meno, Chiesa riesce a far fare un miracolo al portiere spallino e poi Simeone arriva in ritardo su due tiri/cross molto pericolosi dello stesso gioiellino. Un "NUMERO ESAGERATO" di occasioni visti i nostri standard ma la partita non si sblocca ed all'intervallo è 0-0.
La ripresa parte con un passo più lento ed è la Spal che ci mette in difficoltà con un cross che taglia tutta l'area e finisce fuori dall'altro lato. Ci riorganizziamo e proviamo a spingere un po' soprattutto dopo i cambi che vedono Esseryc e Falcinelli entrare e prima il francese fa una gran giocata che conclude con un tirocross abbastanza inutile, dopo Falcinelli appoggia a Biraghi in buona posizione che spara altissimo. Sono gli unici due squilli della loro partita, poi è il solito Chiesa a regalare invece una grande occasione, gran tiro fuori di poco. Entra Gil Dias ed è subito propositivo con una doppia occasione che dimostra la sua voglia ma poi è Sportiello ha rimarcare la sua presenza su una punizione pericolosa di Viviani. Nel finale l'occasione per la svolta. Chiesa "raccatta daì sudicio" una palla persa, la pulisce e la mette al limite dell'area per l'accorrente Pezzella che tira....purtroppo altissimo. . Titoli di coda. 0-0.
Peccato. Era una domenica in cui il calendario poteva spingerci in alto ed invece buttiamo via un'occasione importante anche in vista di un calendario che andrà complicandosi con il passare delle domeniche. Peccato perchè per paradosso non abbiamo mai creato tanto davanti come in questa partita che invece finisce con zero gol, ma si sa che "quando 'unvole entrare, unn'entra". Prima o poi questa serie continua di vittorie si doveva interrompere, lo sapevamo. Si sperava più avanti, ma prendiamo queste vittorie consecutive e la comunque bella prestazione di oggi come il giusto sprint per un finale comunque importante. 
FORZA VIOLA...sempre...

giovedì 12 aprile 2018

Rigori e Figure

Kiave di lettura n° 283
Premessa: da sempre sostengo che ci sono partite e partite, situazioni e situazioni, squadre e squadre. Da frequentatore costante degli stadi italiani e da sporadico osservatore (ahimè) delle competizioni europee ormai "RINUNCIO A UNA CERTA ILLUSIONE" del "in quanto sport con delle regole si parte tutti alla pari". Mi è chiaro infatti che lo stesso fallo, la stessa situazione, le stesse proteste in base alla competizione in cui stai giocando, la maglia che indossi e lo stadio dove giochi non pesano alla stessa maniera né tanto meno vengono giudicate alla stessa maniera. Brutto da dirlo in modo così netto, ma è così. Altrettanto nettamente dirò che sull'episodio finale di Real-JuveMerda di ieri non ho le idee chiarissime e definitive. A pochi istanti dalla fine del recupero c'è un attaccante in area piccola davanti al difensore palla praticamente in possesso che viene sicuramente toccato da un difensore che ha braccia larghe "a spingere" e gamba molto alta a tentare un anticipo. La sensazione è che possa anche toccare la palla, che l'attaccante del Real aspetti il contatto per accentuare la caduta ma che l'intervento sia davvero in ritardo e scomposto. Quindi? Diciamo che da arbitro son quegli episodi che come fischi, fischi male; da tifoso del Real se non ti danno rigore protesti; da tifoso dell'altra squadra se te lo danno contro imprechi/protesti contro la decisione e bestemmi contro il tuo difensore che al 94' in vantaggio 0-3 fuori casa ed ad un cm dai supplementari insperati è in ritardo su un azione del genere e rovina sull'attaccante. A sensazione è rigore, in base a quello detto ad inizio post, ci sta che venga dato come no ed a Madrid ed in quell'area lì è più facile che venga dato. Fine premessa.
Da ieri sera invece è in onda uno show clamoroso. Divertentissimo. Per chi ha il cuore viola già vedere uscire i gobbi nuovamente nella Coppa che sta diventando un incubo per loro, con un rigore contro al 94' dopo una rincorsa di tre gol, è una vera GIOIA. Se si aggiunge il post-gara più comico, ridicolo e divertente che io ricordi, la gioia diventa CLAMOROSA. Un pianto continuo ed ininterrotto per un episodio da loro stessi definito "dubbio" ed in quanto tale quindi aperto alle interpretazioni. Ma niente. 
Agnelli chiede ufficialmente la testa di Collina come designatore arbitrale perché con il suo modo di fare indirettamente provoca ritorsione contro le squadre italiane in coppa. Vi ricordate cosa diceva la JuveMerda fino ad ieri sera di chi si permetteva/permette di esprimere dubbi su designatori o sistema arbitrale? "complottisti, perdenti che cercano scuse"
Lo stesso Agnelli chiede a gran voce l'utilizzo della/del VAR nelle coppe europee. Vi ricordate cosa diceva la JuveMerda fino ad ieri sera (anzi fino a quando è stata usata nei loro confronti) dell'utilizzo del VAR? "sperimentazione azzardata, snatura il gioco, fa diventare il calcio come il baseball".
Allegri dice che la sfida era condizionata dall'errore arbitrale nella partita di andata. Vi ricordate cosa diceva la JuveMerda fino ad ieri sera di chi legava le partite ad episodi arbitrali o solo li commentava? "parliamo degli arbitri, bisogna guardare alla propria prestazione per migliorarsi".
Lo stesso Allegri dice che c'era il rigore come c'era il rigore su Cuadrado nella partita di andata. Vi ricordate cosa diceva la JuveMerda fino ad ieri sera a chi metteva a paragone partite diverse o episodi simili? "non sono paragonabili gli episodi, sono cose diverse valutate da persone diverse, la diversa interpretazione è umana".
Chiellini mima e dice che il Real ha pagato. Vi ricordate cosa diceva la JuveMerda di chi osava/osa insinuare influenze/sudditanze a favore dei gobbi? "come si può pensare a compravendita di partite da parte nostra e degli arbitri? E' da querela".
Buffon inventa l'arbitraggio col cuore e non con il "bidone dell'immondizia", invoca la personalità dei direttori di gara "altrimenti te ne stai in tribuna con le patatine e la sprite", insegna che "l'arbitro deve studiarsi i percorsi delle squadre, della gara d'andata e dell'impresa che una squadra sta facendo" prima di fischiare un rigore, istituisce il minutaggio in cui si può dare o meno un calcio di rigore perché "al 94' un rigore si dà proprio solo se è nettissimo", e per chiudere in bruttezza definisce l'arbitro "non all'altezza, una sensibilità degna di un bidone dell'immondizia, un animale, un incapace". Vi ricordate cosa diceva la JuveMerda ed il buon GigiConLaCremeria di chi si lamentava degli arbitri o della sua/loro mancata sportività? "le lamentele sono le scuse dei perdenti, se avessi anche visto la palla dentro non avrei detto niente all'arbitro, gli arbitri sono uomini e come i giocatori possono sbagliare specialmente su decisioni dubbie"
Su quest'ultimo figuro (il sorBuffon) invito tutti a cercare l'intervista di ieri sera dell'uomo immagine della nazionale italiana. Una cosa clamorosa. Divertentissima se vista come sketch comico. Desolante ed avvilente se vista come intervista del capitano della squadra che dà anni fa la morale a tutti su fair play, accettazione della sconfitta come spunto di crescita e soprattutto rispetto delle decisioni arbitrali. Sconvolgente se vista come intervista del capitano della nazionale a cui tutto il mondo calcistico si rivolge come faro, chiedendogli di non abbandonare il calcio e prefigurandogli ruoli dirigenziali immediati. O ancor meglio di "uomo immagine". Proprio una grande immagine sì. Direi più che immagine, una gran figura. Figura di.... Come dice il Cioppi "immagina, puoi".

domenica 8 aprile 2018

Orgogliosi...

Campionato - 31^
ROMA - FIORENTINA = 0 - 2
GOAL: Benassi, Simeone
PREMESSA
Pagando profumatamente un inviato in quel di Roma, ho deciso di sfruttarlo un po' e sapendo che non avrebbe saltato l'impegno "olimpico" gli ho chiesto di dare al mio post postGara anche il colore degli avversari. Per farlo ho deciso di chiedergli , per la parte giallozzozza (mi sa che ora che legge questa cosa disconoscerà questo post), le pagelle che di solito faccio io per i viola e creare quindi un post a quattro mani....e due mezzi cervelli. Come ospitalità impone spazio a lui per primo, che giocava pure in casa.
dall'inviato romano Andrea Cardoni (autore testo e foto...ecometesbaji)
Eccole...sono citazioni perchè "non ciò parole"...spero ti facciano divertire come i due gol...ti mando pure qualche fotarella magari ti serveno... (NDR - ho scelto la foto meno compromettente per il color viola di questo blog, spero che l'inviato capirà...)
ALISSON – se il giocatore più tecnico dei ventidue in campo ha i guanti e il numero uno sul groppone allora «No, è che tutto sto caldo io non lo sento», «Ma infatti, ma poi cioè fino a ieri ve lamentavate del freddo e oggi già rompete er cazzo co sto callo? Ma nve va mai bene gnente» «Certo davero» - “A volte, quando una cosa è veramente orribile, non i riesce a distoglierne lo sguardo e si rimane quasi incantati”. Ero inebetito, sopraffatto, paralizzato. Roald Dahl, Le streghe. 
Bruno PERES – #ioseportavoacasauncinqueagrecoerocontento. Dice il prof accanto a me che «Oh, mettila come te pare, ma era il giocatore più a suo agio al Camp Nou» e però non è che questa cosa la dica in modo proprio del tutto priva di ironia -  “Non c’è bisogno di troppo cervello per essere un bravo ragazzo. Qualche volta mi pare anzi che il cervello faccia l’effetto opposto. Prendete uno che sia davvero in gamba,  difficile che sia una brava persona”. John Steinbeck, Uomini e topi
Kostas MANOLAS -  Al minuto quarantotto fa un’incursione centrale palla al piede e poi la perde ed è proprio grazie a questa cosa che vedo per la prima volta da quando mi sono seduto al mio posto, sarà quindi passata poco più d’un’oretta, che quello seduto al seggiolino sotto al mio è venuto in pantaloncini corti e superga bianche e comunque anche se le giornate si sono allungate sono le sette e tre minuti e quasi quasi mi metto la felpetta che m’ero portato  – “Quando lei, in un momento di depressione, si chiede che senso abbia la sua vita, Čechov le risponde: “Che cos’è la vita? È come chiedere che cos’è una carota. Una carota è una carota, di più non si sa” - Fausto Malcovati, Il medico, la moglie, l’amante.
58’  Alexandar KOLAROV“Negli anni Sessanta i bambini romagnoli, istruiti dai genitori, andavano incontro  ai turisti in arrivo alla stazione con dei mazzolini di fiori di campo. Qui a Pesaro i bambini si arrampicavano sugli alberi della stazione per centrare i turisti con la fionda”. Roberto Livi, La terra si muove.
Federico FAZIO - Quando l’unico movimento da prima punta lo fa il centrale difensivo tuo all’ottantantanovesimo e sotto di due allora «Vabbè ma comunque quest’anno è record de pali e traverse eh»– “Vorrei sapere dov’è l’uomo nelle macchie d’olio di motore, nei biglietti della metro, nelle balle di fieno o nei bastoncini dei lecca lecca”. David Thomas, Non ho ancora finito di guardare il mondo.
JUAN JESUS - cioè alla fin fine non è che... – “Ero diventato l’animale domestico di me stesso e troppo spesso mi lasciavo fuori dalla porta a mugolare. La sensazione che provavo più spesso era quella di essere diventato un angolo”. I Camillas, La rivolta dello zuccherificio
Kevin STROOTMAN [a prosecuzione del dialogo della pagella di Alisson] «ma se avemo parcheggiato qua oggi, figurate dove toccherà lascià la macchina martedì (Roma-Barcelona, ritorno dei quarti di finale Champions League, ndr)» - “Il signor Egon, che vendeva in farmacia polverine, supposte e pomate, e che aveva due rughe profonde in fronte a forza di leggere ricette”. Christine Nöstlinger, Il bambino sottovuoto
FLORENZI - Ciò che facciamo in segreto riesce, così Roithamer. Ciò che rendiamo pubblico è distrutto nel momento in cui è reso pubblico. Dire ciò che facciamo equivale a distruggerlo”. Thomas Bernhard, Correzione
Maxime GONALONS - «certo però che un biglietto per andare a vedere gli internazionali di tennis in tribuna premium al campo centrale non si può pagare settantotto euro» -  “C’era un signore che lavorava lontano da casa |Tutte le mattine prendeva il treno | Odiava prendere il treno | Tutto quel tempo sprecato| Non gli andava proprio giù | Allora inventò un congegno pazzesco | Era come un armadio | Un armadio pieno di pulsanti e manopole | Ci entrava dentro e dopo qualche secondo usciva direttamente in ufficio | Una rivoluzione senza precedenti | Era molto orgoglioso della sua invenzione | La donna della sua vita invece | Aspettò il suo treno per sempre | Fine” Favola con dentro la morale, Dente, “Favole per bambini molto stanchi”.
Radja NAINGGOLAN - ore 18.48 P. sta scrivendo...Ma chi, ma come.. Ma che ca....  - “Come ladro, da piccolo, promettevo bene. Intorno agli otto-nove anni ero imbattibile nell’arte di sfilare adesivi dei Puffi dalle confezioni di dentifricio al mentolo. Ancora oggi, quando torno a casa dal supermercato ed estraggo il tubetto dalla scatola, immagino di trovare un bigliettino con la frase SO CHI SEI, scritta con il sangue”. Francesco Muzzopappa, Dente per dente
Stephan EL SHAARAWY - Sabato 7 aprile, due ore e mezzo prima dell’inizio ore 15.28 Simone sta scrivendo…. Cmq è er compleanno de Delvecchio. Qualcuno un giorno lo dovrà dire che cazzo di giocatore era… – “Non pensare troppo a quella faccenda. Non è a prima volta che falliamo; e nemmeno l’ultima, lo sai meglio di me. Non diventeremo migliori o peggiori per questo. Dobbiamo diventare qualcosa, del resto?” Maj Sjöwall e Per Wahlöö, Roseanna
Edin DZEKO - Il gol che ha fatto al Camp Nou contro il Barcelona qualche giorno fa lo ha dedicato ai cittadini di Sarajevo con una foto e questa cosa: "In una città in cui non sapevi se avresti visto il tuo migliore amico il giorno dopo, se avresti abbracciato tuo padre o tua madre di nuovo, se avresti aperto gli occhi io ho passato ogni giorno di quei 1.425 sotto assedio”.
Gregoire DEFREL - «Dice che Diabate del Benevento ha fatto er fenomeno contro la Juve» «Ma chi è Diabatè?» «Vabbè che stavi addì de Del Vecchio?» - “Chi ha fede, smuove le montagne. Per questo sono sempre lì”  Ratman, La salita
Patrik Schick - «Ma ancora co Del Vecchio? Allora ritiramo fori tutti proprio. Allora volemo parlà de Salah? Mo ce stanno pure le vedove de Poggi» - Si può supporre che la fortuna funzioni più o meno come la sfortuna, nel senso che possiamo attirarcela. Non è raro che i giorni sfortunati ce li prepariamo con le nostre mani.  Fredrik Sjöberg, L’arte della fuga.
All. Eusebio DI FRANCESCO - Ore 22.30 M. sta scrivendo..."Valverde (l’allenatore del Barcellona): Con la Roma non sarà facile, vogliamo la semifinale"... Perché sembra una presa per il culo? –  “E io penso che il mondo | È solo un sogghigno | Che brucia appena | Sulle labbra di un impiccato..” Velimir Chlebnikov, 47 poesie facili e una difficile.

LE K-PAGELLE
Sportiello 8
Inizio da brividi per un quasi liscio coi piedi ed uno con le mani. Poi infila uno dietro l'altro interventi sicuri, uscite tranquillizzanti, buone parate e miracoli
Laurini 6 -
Il più in affanno in difesa, rischia spesso di fare la frittata nel primo tempo, meglio nella ripresa quando va oltre anche le difficoltà fisiche
Pezzella 7,5
Capitano e leader. Sbaglia poco o niente ed è miracoloso nella ripresa con un salvataggio da applausi
Vitor Hugo 6+
Nel primo tempo gira un paio di volte a vuoto, rischiando un po'. Cresce nella ripresa
Biraghi 6
Bruno Peres lo mette in difficoltà all'inizio, capisce che non è una giornata facile e si applica cercando di non far danni
Benassi 7
Corre tanto e trova un gol preziosissimo 
Dabo 7
Tecnicamente lontanissimo parente di Badelj ma fisicamente è il vero vincitore del confronto a centrocampo
Veretout 7+
Leader carismatico oggi più nel far legna che nel creare occasioni ma comunque imprescindibile
Esseryc 5
Brutto dare insufficienze per partite del genere ma inevitabile per un giocatore praticamente  non pervenuto
Saponara 7
Due assist e la qualità che mancava con anche rincorse e applicazione
Simeone 7 +
Fino al gol poco presente ma il gol merita applausi importanti così come la dedizione della seconda parte della gara
Milenkovic 6,5
Entra subito in partita dando forza e sostanza alla difesa in affanno
Gil Dias 5
Spreca tre quattro ripartenze sanguinose, onestamente un pesce fuor d'acqua
Falcinelli SV
All. Pioli 8 +
La squadra non gioca da 8+ ma è un vero gruppo, una squadra compatta ed intenzionata a non mollare mai nemmeno un cm. La clamorosa svolta di questa squadra ha molto del suo
IL MIGLIORE: SPORTIELLO
Il peggiore: Esseryc
LA PARTITA
Prova del nove. Dopo una serie di partite tra l'abbordabile ed il facile arriva una trasferta tosta. E se è vero che la Roma ha giocato in Champions, anche noi (meno abituati e con meno rosa) abbiamo avuto l'impegno infrasettimanale. In più alla ormai consueta assenza di Thereau si aggiungono quelle ben più pesanti di Chiesa e Badelj. Pronti via e si comincia con un Bruno Peres che a destra sembra aver voglia di ritrovarsi proprio con noi e piazza un paio di spunti importanti e cross pericolosi. Ma siamo a noi che al settimo, prima occasione in cui mettiamo la testa fuori, facciamo subito male ai giallozzozzi. Punizione dalla trequarti palla che arriva a Saponara assist preciso per Benassi che in corsa trova il vantaggio. La Roma accusa il colpo e tranne una giocata spericolata coi piedi di Sportiello (che bisserà l'errore con una uscita disturbata da Vitor Hugo che Dzeko sfrutta solo con un tocco sull'esterno del palo) grandi rischi sembriamo non correrli. Col passare dei minuti in realtà i padroni di casa vengono avanti e per qualche minuto provano a metterci in un angolo: tiro da fuori di Strootman alzato dal portiere viola e gran giocata di Dzeko, su un Vitor Hugo in difficoltà, che lo stesso Sportiello disinnesca con una gran parata. Soffriamo la pressione e ci mettiamo tutti ben coperti nella nostra metà campo e tranne un'uscita spericolata di Alisson non siamo mai pericolosi. Alcune mischie, molti errori in uscita del nostro centrocampo, scarso peso davanti fanno sì che stiamo col fiato sospeso anche se clamorosi pericoli non li corriamo. Poi, improvvisamente come ad Udine, Saponara appoggia un buon pallone al Cholito sulla tre quarti che resiste ad un paio di cariche gioca a sportellate tra Manolas e Bruno Peres ed in scivolata trafigge Alisson. Andiamo sullo 0-2 alla seconda occasione che creiamo. E tranne un altro paio di cross dei padroni di casa, non succede altro fino all'intervallo.
Si ricomincia e l'ingresso di Schick dà alla Roma un'altra carica e sostanzialmente ci mettono alle corde. Dzeko gira dopo un paio di minuti e Sportiello deve fare un miracolo vero e proprio. Pochi minuti e serve Pezzella in versione scivolata miracolosa a bloccare di nuovo Dzeko che poi nell'ennesima occasione in cui supera Vitor Hugo spara anche alto. Neanche tiriamo il sospiro di sollievo che Nainggolan si trova davanti a Sportiello e per fortuna nostra lui tira centrale ed il nostro portierone grida ancora presente. Dopo questi dieci minuti di assedio la Roma si calma, ma solo per un po' per poi tornare a farsi pericolosa attorno alla mezz'ora con quattro colpi di testa di pericolosità crescente: Schick alto, Dzeko angolato, Schick traversa a Sportiello battuto e Fazio ancora traversa nella parte alta con Sportiello presente. Sostanzialmente i pericoli finiscono qui anche se la Roma continua a provarci  ma noi riusciamo a mantenere la squadra compatta e ferma nell'impostazione di chi "NON HA MAI TIRATO GIU' LO SGUARDO". Finisce così 0 - 2 con la squadra sotto il curvino a festeggiare ed a portare la mano tesa alla fronte in segno di saluto verso l'alto.
Una partita difficile, un impegno tosto contro una squadra che non è apparsa inerme anzi. Ha creato molto e probabilmente avrebbe meritato di più considerando i due pali ed i diversi miracoli del migliore in campo cioè Sportiello. Ma c'è altro. C'è un gruppo che si è trasformato e si è cementato in una cosa sola. Sicuramente ci saranno cadute ma già quello che è stato creato merita un grandissimo ringraziamento ed un lunghissimo applauso. Grinta, voglia, determinazione e orgoglio. Certi limiti c'erano prima e non possono certo essere spariti. Non siamo diventati certo fenomeni e nessuno vola con i sogni, ma l'essere così squadra rende davvero orgogliosi di vederli vestire quella maglia (azzurra) viola.
FORZA VIOLA...sempre...
COMMENTO TECNICO direttamente dall'inviato romano
"...er barcellona cià nardella sindaco?!?!? Tanta voja dè morì..."
p.s. a testimonianza che sta succedendo qualcosa di particolare, speciale, ieri sera al rientro dalla capitale, al Centro sportivo viola, il pulmann dei giocatori si è visto accolto da centinaia di tifosi. Per una vittoria importante e speciale ma "ininfluente" non è così frequente. Ma era la sesta di fila in un periodo particolare ed allora è quasi venuto spontaneo. Così come è stato spontaneo per i giocatori scendere e con i tifosi intonare un saluto, insieme, per Davide. Giocatori e tifosi a cantare "c'è solo un capitano" (clicca qui per vedere il video). Beh qualcosa di speciale, qualcosa di grande. Qualcosa di cui andare orgogliosi.

sabato 7 aprile 2018

Imprevedibile


A fine primo tempo per motivi fantacalcistici Rone si lamenta della doppietta di Dybala
Ad inizio ripresa subito dopo il gol del 2-2 del Benevento gli rispondo di stare attento perché per vincere hanno bisogno di un altro rigore. Al 75', casualmente....e come te sbaji direbbe qualcuno, viene concesso un rigore per la #juvemerda.
La cosa più bella del calcio italiano è la sua imprevedibilità.

venerdì 6 aprile 2018

Consultiamoci in attesa dei troiai

Kiave di lettura n° 282
Avevo già ampiamente scritto qui (clicca per leggere) che l'avvicinarsi della doppia "X" sulle schede elettorali mi provocava solo indecisione ai massimi livelli e nessun tipo di entusiasmo o particolare interesse, tanto da fare mio il commento di Silvietta "ho votato tappandomi il naso ma non sarei stato contenta nemmeno se avessero vinto quelli che ho votato" (cit). Il giorno delle votazioni poi è successo (purtroppo) altro e come ha detto giustamente l'inviato romano "il 4/3 è diventato il giorno di Davide" (cit). Lo scarso interesse all'evento si è trasformato nel disinteresse delle analisi post-voto e nella quasi repulsione delle previsioni degli esperti per gli scenari futuri. Si parla infatti di governi di ogni genere da esattamente un mese e giusto ieri il buon Mattarella ha chiosato con un "non è successo niente, si ricomincia, ci vorrà tempo".
Sicuramente son tutti percorsi naturali e da "prassi istituzionale" ma a me fanno comunque sorridere. Un mese esatto e siamo sostanzialmente al nulla. Dice, "mica solo noi guarda la Germania". Verissimo, ma allora sorriderò due volte che vi devo dire.
Sta di fatto che i risultati hanno portato ad una sostanziale ingovernabilità, salvo accrocchi o per meglio dire alla fiorentina TROIAI. Sì perchè alla fine le possibilità sono solo cinque:
- M5S + CentroDestra
- M5S + CentroDestraSenzaLega
- M5S + PD
- PD + CentroDestra
- Nuove elezioni
Di fronte a questi scenari possibili, e confermato ormai da anni che di "BERLINGUER E MORO" non se ne vede nemmeno lontanamente vaga traccia, il sorriso si trasforma in scoraggiamento totale. Già l'idea di votare era un peso ma c'era responsabilità di dover comunque scegliere; adesso il peso s'è trasformato in macigno. Il dubbio che avevo prima del voto e che mi son portato fino in cabina elettorale (tanto da aver trovato una soluzione democristiana facendo 50 e 50) adesso infatti proprio non c'è più: tutte le soluzioni sono appunto dei troiai. Delle tre forze in campo suddette senza dubbio il mio non disprezzo (perché l'apprezzamento è altra roba) va solo al M5S, ma il pensiero di vederlo al governo in alleanza con qualcuno degli altri mette i brividi. Non perché li ritenga degli "eletti" e/o la cura ai problemi ma banalmente perché da sempre penso che non si possa uscire dai problemi con chi i problemi li ha creati ed ampliati. La proposta della sottoscrizione del contratto da parte di Di Maio è vista da tutti come mendicare voti in cerca di alleanze di cui si son sempre detti schifati. In realtà altro non è che quello già detto prima delle elezioni "se non arriviamo al 40% chiederemo voti al nostro programma anche da parte degli altri". Per ora è così, se domani faranno alleanze diverse, magari con il condannato in via definitiva da sempre chiamato col suo nome praticamente solo da loro, si scaveranno la "fossa politica" con le loro mani. E fa sorridere leggere che il PD schizzinoso nemmeno accetta l'incontro con il M5S, mentre hanno fatto il patto del Nazareno con un condannato sotto la foto di Berlinguer. Per di più in una situazione di stallo creata dalla legge elettorale a trazione proporzionale dallo stesso PD scritta, imposta e votata. Proporzionale che in automatico vuol dire confronto ed alleanze. Legittima la scelta di non parlare con il M5S ed anche condivisibile ma se viene da un partito del genere fa ridere. Fa invece schifo che lo stesso condannato sia ricevuto dal Presidente della Repubblica per sentire il suo parere sul futuro del Paese. Scartate quindi le alleanze resta il ritorno al voto. Ma con questa legge elettorale, ripeto voluta e votata a forza di voti di fiducia dal PD (ma anche dalla Lega), tornare a votare vorrebbe dire sostanzialmente tornare in questa situazione fra qualche mese e provocare un loop tra il ridicolo ed il desolante.
Ecco, se invece che tornare alle urne si dovesse votare tra gli scenari possibili credo che il mio presupposto che "non si può non votare" verrebbe meno. E quindi? La mia soluzione? Un patto. Sì, un patto tra chi ci sta di pochi punti: stabilità con la finanziaria, riforma elettorale che garantisca che chi vince le elezioni ha diritto a governare e numeri per farlo (azzardo da ignorante, doppio turno?) e data di scadenza pubblicamente dichiarata. Poi al voto e vinca il....meno peggio.
Invece continueranno le lente consultazioni, senza furia eh, condannati compresi ed in prima linea, per arrivare poi ad uno dei troiai suddetti. Poi dice che uno si schifa e l'interesse sparisce.....

martedì 3 aprile 2018

E cinque...

Kiave di lettura n° 281
Campionato - Recupero
UDINESE - FIORENTINA  = 0 - 2
GOAL: Veretout (R), Simeone
LE PAGELLE
Sportiello 6,5
Due interventi importanti e sicuri

Milenkovic 6+
Partita sicura in affanno solo in un paio di spunti di De Paul
Pezzella 6,5
C'è e si fa sentire, da capitano e da "caporeparto"
Vitor Hugo 6,5
Anche per lui partita da leader con buoni interventi
Biraghi 6
Nel primo tempo spinge e trova spazi, ripresa solo di contenimento
Benassi 6 - -
Poco presente, lavoro molto oscuro (ma molto..)
Dabo 6,5
Buona la partita in mezzo al campo con un gran recupero nel primo tempo ed un quasi gol nella ripresa
Veretout 6,5
Freddo dal dischetto, buone geometrie
Saponara 6 - -
Non in gran giornata, qualche buon tocco e poco altro
Chiesa 7-
Argento vivo addosso, due grandi giocate ed un rigore procurato. Giallo evitabile merita un meno
Falcinelli 6 - -
Fa sponda e si sacrifica molto ma non riesce a tirare nemmeno in movimento dal dischetto
Simeone 6,5
Entra e subito sigla il gol del raddoppio
Gil Dias 6 - -
Sbaglia un pallone pericoloso vicino alla porta
Esseryc SV
All. Pioli 7+
Dopo la tragedia ha cementato gruppo e squadra portando (per quanto possibile) tranquillità e responsabilità e la squadra compatta lo segue
IL MIGLIORE: CHIESA
Il peggiore: Falcinelli
LA PARTITA
Nel lungo weekend (allungato) pasquale, avevamo davanti due impegni molto ravvicinati e di diverso livello d'impegno. Nel sabato di Pasqua, una Viola coi cerotti era riuscita a mettere in fila la terza vittoria dopo la tragedia di Davide e la quarta consecutiva. Ai cerotti delle assenze di Biraghi, Benassi, Badelj e Thereau, il mister rispondeva rispolverando Eysseric, Cristoforo e Olivera ed in campo la squadra invece rispolverava i gol di Simeone e Chiesa riuscendo a portare a casa tre punti pesantissimi contro un Crotone apparso in realtà non troppa roba.
La seconda partita era sicuramente quella più complicata. Ritorno ad Udine per giocare quella partita che resterà nella storia (adesso di tutti, mentre prima lo era solo per alcuni...) come quella maledetta, alla vigilia della quale Davide ci ha lasciati. Era nell'aria il timore di un forte condizionamento per il ricordo fresco, per la riapertura di una memoria appenappena superata. In realtà il fatto di dover affrontare una squadra in clamorosa crisi d'identità ha aiutato l'impatto con il match in modo decisivo. Lenti ed impacciati gli avversari con le peggiori strisce possibili (statistiche e sulle maglie) ci hanno permesso di prendere possesso del campo e di far adattare al ritmo gara anche Dabo e Falcinelli nuovi innesti nella squadra titolare. Chiesa più vicino alla porta ha subito fatto vedere la sua capacità di calcio con due tiri importanti e pericolosi. Poi di nuovo 13°. Un lungo e grande applauso esteso a tutto il pubblico (quello friulano in contestazione ed in silenzio fino a quel momento) e di nuovo un saluto dal cuore tutto per Davide. "CHISSA' SE IN CIELO" stanno tenendo o perdendo il conto di tutti questi gesti di affetto. Perica attorno al ventesimo porta un rischio importante alla porta viola, ma Sportiello risponde presente. Si arriva attorno alla mezz'ora quando l'ennesimo allungo di Chiesa ci regala un netto rigore: Veretout glaciale spiazza Bizzarri e siamo in vantaggio. Nel resto del tempo un gran buon recupero di Dabo ed un gol mangiato da Falcinelli emergono in una partita sostanzialmente piatta. 0-1 all'intervallo.
Nella ripresa doppio cambio friulano che sembra dare una scossa, tanto che Sportiello si supera su un tiro pericoloso di Jankto appunto appena entrato. Poi prevale lo spezzettamento del match, diversi cartellini gialli (evitabile quello particolarmente doloroso di Chiesa diffidato), poco gioco e fino al settantesimo resta il tiro di Jankto l'unico tiro in porta con noi che siamo pericolosi solo su un colpo di testa fuori di non molto di Dabo quasi ostacolato da Pezzella. Poi come in un lampo improvviso, appena entrato, il Cholito trova forza e spazio per un diagonale importante: 0-2. La partita sostanzialmente finisce qui.
Dopo Udine sono cinque le vittorie consecutive. Il calendario c'ha dato una mano, avendo proposto due squadre clamorosamente in crisi (Toro ed Udine), due molto vicine alla B ed involute a livello di forma (Benevento e Crotone) ed il Chievo. Ma nel mezzo sappiamo tutti cosa c'è stato e quindi per questo gruppo non può che levarsi un grande e meritatissimo applauso. Il mister ed i giocatori si sono compattati clamorosamente, trovando una struttura ed un'identità di squadra che era rimasta nel cassetto fino a quattro partite fa. Il gioco non è scintillante, tutt'altro. Ma c'è un'anima, la grinta e la voglia di portare a casa una vittoria dietro l'altra. Ed allora complimenti e... grazie ragazzi.
FORZA VIOLA...sempre...