mercoledì 26 settembre 2018

Peccatissimo

Campionato – 6^
INTER - FIORENTINA = 2 - 1
GOAL: Icardi(R.), CHIESA, D’Ambrosio
LE PAGELLE
LAFONT 5,5
Coi piedi sa giocare ma esagera e crea troppe occasioni per gli avversari, sul gol..mah…
MILENKOVIC 6,5
Annulla Perisic e gestisce bene la partita
PEZZELLA  6,5
Partita impeccabile su Icardi, meno bene in impostazione
VITOR HUGO 5 +
Durante la gara non demerita nemmeno troppo ma è responsabile sui due gol
BIRAGHI 5,5
Un paio di assist importanti ma soffre troppo con Candreva
BENASSI 5,5
Primo tempo molto oscuro, cresce un po’ nella ripresa
VERETOUT 6
Gioca una partita di sostanza in mezzo al campo fatto soprattutto di interdizione, in impostazione poco o nulla
EDIMILSON 5 +
Sbaglia molto, troppo. Riesce a dare un po’ di peso in più nel secondo tempo
CHIESA 7,5
Strabordante. Eccessivo nel giallo e in alcuni personalismi. Ma inanella gol, due assist, provocherebbe un’espulsione e forse un rigore. Da’ sostanza, forza e fantasia.
SIMEONE 5
Spento si mangia un gol importante
MIRALLAS 6
Valutazione difficile. Primi dieci minuti dei due tempi notevoli con anche un palo, poi finisce la benzina e l'ultima mezz'ora gioca in un ruolo non suo.
PJACA 6 - -
Gioca praticamente dieci minuti. Lo fa bene ma sono troppo pochi.
GERSON 5,5
Non porta niente o molto poco
VLAHOVIC SV
ALL. PIOLI 6
Nel primo tempo la squadra regala il centrocampo e si teme un Napoli bis. Nella ripresa domina e meriterebbe altro risultato. Gestione in corsa della partita così così.
IL MIGLIORE: CHIESA
Il peggiore: SIMEONE
LA PARTITA
Dopo la trasferta a Napoli, un nuovo test di livello per la Fiorentina. Turno infrasettimanale da giocare a San Siro sponda Inter ed il mister che limita al minimo i cambi: Edimilson in mezzo al campo e Mirallas davanti. Partiamo con cinque minuti da applausi nei quali la squadra “SPINGE SUL GAS” e trova un paio di percussioni importanti sulle fasce ed un palo con un tiro da fuori di Mirallas. L’ Inter sembra impaurita e continuiamo a tenere il pallino del gioco in mano senza creare però grandi pericoli. Piano piano l’inerzia cambia e prima Candreva (dopo una mezza crosta coi piedi di Lafont) e Perisic (dopo un’errata uscita della nostra difesa) tirano prima alto non di molto e poi fuori non di tanto. Nel mezzo anche Icardi che non sfrutta un contropiede lanciato da Nainggolan. Teniamo a fatica il campo, pur non essendo dominati totalmente; il centrocampo è sostanzialmente nullo e solo Veretout (più da terzo centrale difensivo che da regista) fa qualcosa di prezioso per la squadra. Attorno alla mezz’ora Chiesa illumina la scena con una gran giocata che lancia il Cholito solo davanti ad Handanovic: tiro troppo strozzato e lento per un buon intervento del portiere interista. Occasione importante sprecata. L’ Inter si crea un'occasione con un intervento dubbio ma leggero su D’Ambrosio in area ma poi l’aiuto del VAR arriva. Cross di Candreva e mano (pare) di Hugo. Controlla che ti ricontrolla Mazzoleni punta il dischetto. Restano dubbi, diversi. Icardi “era ‘unmonte che ‘un segnava” e quindi rete. 1-0. Non abbiamo troppo tempo per replicare, né la testa; si va all’intervallo.
Dagli spogliatoi torniamo più pronti di loro. Pressiamo alti e li mettiamo nella loro metà campo ed alla prima occasione vera pareggiamo. Chiesa tanto per cambiare è decisivo, si trova pronto dal limite: tiro deviato e gol. Il mister toglie uno spento Simeone ed inserisce Pjaca che per una decina di minuti diventa importante e prova a portarci in vantaggio anche se spreca un grande assiste del solito Chiesa che poco più tardi di punta caparbiamente trova il tiro che Handanovic para. Siamo padroni di questa fase della partita ed Asamoah prima sbraccia e dopo due minuti scalcia il nostro fenomeno. Rosso netto. Peccato non lo sia per Mazzoleni, per gli “addizionali” e per il VAR. Pochi minuti e Chiesa rientra in area dopo il miliardesimo dribbling riuscito, contrasto (da posizione di vantaggio) con Politano. Dubbio almeno, niente. Ribaltamento di fronte, errore di Hugo e gol di D’Ambrosio. Un’altra botta dura da digerire come nel primo tempo ed infatti tranne un’occasione dell’esordiente Vlahovic su bel cross di Biraghi non creiamo altro. Finisce 2-1.
Peccato, anzi peccatissimo. Nel secondo tempo abbiamo giocato solo noi e meritavamo tutt’altro risultato. Ci confermiamo all’altezza della lotta europea, usciamo a testa altissima contro una squadra più forte di noi che lotta per altri e più alti obiettivi. Mazzoleni migliore in campo per distacco, però noi se ci si ricordasse di mettere qualcuno a centrocampo o meglio di creare un reparto vero e proprio non sarebbe male. Così come se ci si ricordasse di dare una mano al fenomeno "proprio male 'unsarebbe". Davanti infatti è sembrato troppo spesso che Chiesa giocasse da solo, purtroppo non per egoismo. Ripeto, peccatissimo.
FORZA VIOLA…sempre…
“Takko ai’ giro” – Spazio tecnico Bollins gestito
“…s’era partiti benino…Lafont se l’è bravo coi piedi mettiamolo a centrocampo iolae, anche perché senza badelj, ‘ndo tu vai? Ora l’è a giocare al Camp Nou insieme a Montolivo, icchè tu gli vuoi dire?....comunque classico da Fiorentina, con questi arbitraggi se n’è visti a chili, ma la gente un segue più per colpa degli stadi…”

domenica 23 settembre 2018

Tris dal buon sapore

Kiave di lettura n° 304
Campionato - 5^
FIORENTINA - SPAL = 3 - 0
GOAL: Pjaca, Milenkovic, Chiesa
LE PAGELLE
LAFONT 6
Non troppo impegnato
MILENKOVIC 7,5
Impeccabile in difesa, un gol annullato, uno buono, uno sfiorato
PEZZELLA 6,5
Controlla con la giusta dose di precisione gli attacchi avversari
VITOR HUGO 6,5
Al livello del compagno di reparto
BIRAGHI 6
Spinge nell'azione del gol ma soffre su Lazzari
BENASSI 6
Partita di sostanza e lavoro oscuro
VERETOUT 7
Tiene il passo e gioca nel migliore dei modi in mezzo al campo
GERSON 6 
Si vede e non si vede nelle giocate del centrocampo viola
CHIESA 7 +
Imprendibile, crea superiorità sempre e mette il punto esclamativo con il gol finale
SIMEONE 6 - 
Appannato, spreca un paio di occasioni. Solita generosità
PJACA 7 -
Buona gara impreziosita dal gol, si spegne un po' troppo presto ma regala anche un paio di assist speciali
HANCKO 6,5
Buono l'esordio per sicurezza e spinta
MIRALLAS 6
Entra e prova la giocata più di una volta
EYSSERIC SV
ALL. PIOLI 7
Squadra confermata e piena di voglia di portare a tre le vittorie casalinghe. Padrona del campo e della partita dall'inizio alla fine.
IL MIGLIORE: MILENKOVIC
Il peggiore: SIMEONE
LA PARTITA
Per la partita contro "l'amico viola" Semplici, Pioli decide di confermare la formazione titolare con il ritorno di Lafont e Benassi. La partita si indirizza subito verso la squadra viola con un ritmo costante e sostenuto anche se non ci sono tantissime occasioni e praticamente alla prima, attorno al ventesimo, su un cross di Biraghi una "grande crosta" di un difensore della Spal lascia strada libera al primo gol in viola di Pjaca. La prima rete del croato ci permette di gestire la partita al meglio, i contrattacchi degli avversari si fermano ad una bella occasione che Antenucci spreca colpendo male di testa. Lazzari mette spesso in difficoltà Biraghi che è costretto alle maniere forti (ed al giallo) ma altre occasioni non ce ne sono. Attorno alla mezz'ora ci spingiamo in avanti alla ricerca del raddoppio, che sembra poter essere alla portata; tanto che il più temerario azzarda un "ora segniamo e poi vado in bagno" proprio prima che Veretout batta un calcio d'angolo che si trasforma nell'assist per il secondo gol viola ed anche secondo in campionato di Milenkovic. Siamo sul due a zero avendo fatto "NE' POCO NE' TROPPO" di più di due occasioni ma mostrando una tenuta positiva del campo e della partita.
Andiamo al riposo con il doppio vantaggio e nella ripresa riprendiamo proprio da dove avevamo lasciato con un Chiesa voglioso di lasciare il segno. Prima ci va solo vicino, poi il gol arriva ed in entrambi i casi l'assistenza preziosa è di Pjaca. Con il gol del fenomeno viola la partita sostanzialmente finisce anche se il neo entrato Mirallas ci prova sfiorando il palo e Simeone vorrebbe chiudere il poker ma non riesce a trovare l'occasione giusta per essere pericoloso, confermando la sua giornata non troppo scintillante. Finisce 3-0.
Vittoria dal buon sapore, quello di una partita mai in bilico, mai sospesa, mai "persa di vista". Non abbiamo permesso alla Spal di giocare ed abbiamo sfruttato le occasioni che ci sono capitate. Dimostrazione di compattezza e di sicurezza che davvero lascia contenti. Terza vittoria casalinga, dieci punti e conferma di un inizio promettente di campionato. FORZA VIOLA...sempre...
"Takko ai' giro" - spazio tecnico Bollins gestito
"...ma che s'è trovato un terzino sinistro quasi buono? Di sicuro sarà un effetto ottico...anche senza università oggi è ri-champions..."

mercoledì 19 settembre 2018

Un buon test

Campionato - 1^ recupero
SAMPDORIA - FIORENTINA = 1 - 1
GOAL: Simeone, Caprari
LE PAGELLE
DRAGOWSKI 6 -
Brivido clamoroso all’inizio che poteva costarci caro, poi amministrazione ordinaria ed un buon intervento
MILENKOVIC 5,5
Non male per grandi parti del match ma chiude tardi e male nell’occasione decisiva
PEZZELLA 6,5
Partita da capitano e leader e contro un avversario complicato
VITOR HUGO 6
In affanno in alcuni momenti, resiste però nel momento peggiore
BIRAGHI 6,5
Spinge e si fa vedere sempre molto propositivo piazzando un assist importantissimo
EDIMILSON 5,5
Partita opaca e condita solo da alcuni recuperi
VERETOUT 6 -
Non a suo agio nel ruolo di centrocampista centrale di riferimento lascia spazi pericolosi al limite dell’area. Tiene però su la baracca con compagni di reparto che sono oscuri o nulli.
GERSON 5
Non incide e non determina
CHIESA 6,5
Corre e si propone un numero infinito di volte così come i cross e gli assist agli altri
SIMEONE 6,5
Spreca due occasioni non impossibili ma al terzo tentativo (il meno facile) colpisce
PJACA 6+
Si fa vedere con due colpi di testa molli ma con un gran bel tiro ben respinto. Finisce le batterie presto ma l’esordio dal primo minuto è promettente
MIRALLAS 6 - -
Uno spunto finale molto bello dopo un tempo un po’ anonimo
BENASSI  5,5
In affanno nel trovare la posizione giusta
SOTTIL SV
ALL. PIOLI 6,5
La squadra è ben organizzata e si propone con un gioco apprezzabile che meriterebbe maggior premio
IL MIGLIORE: CHIESA
Il peggiore: GERSON
LA PARTITA
Pronti via e Simeone ha sulla testa dopo meno di un minuto l'occasione per il vantaggio: ma la palla va alta dopo il colpo di testa dall’area piccola. Dragowski per non essere da meno “la commette” con una mezza papera, perdendo la palla sul pressing avversario che per fortuna fa finire la palla fuori. Si riparte e su un alleggerimento sballato doriano Simeone solo davanti al portiere prova un pallonetto riuscito malissimo e seconda occasione buttata. Minuto sul cronometro cinque. Inizio non male. Si calma un po’ la partita ed è il momento di accorgersi che finalmente dal primo minuto parte Pjaca e che in mezzo al campo a riposare è Benassi sostituito numericamente e nel ruolo da Edimilson. Al quindicesimo Biraghi scende bene e crossa perfettamente per il Cholito che alla terza occasione di testa non sbaglia, colpo di testa a fil di palo e 0-1. La partita continua con attacchi e contrattacchi, Defrel tira largo da buona posizione, Chiesa e Pjaca si mettono in cooperativa e mentre uno crossa uno colpisce di testa un paio di volte ma con risultati poco pericolosi. Attorno alla mezz’ora è prima Caprari che solo dal dischetto spara alto poi è Pjaca a farci mordere i gomiti. Prima rientra sul destro tira ma alto poi con un bignè regalato da Chiesa tira a botta sicura ma Audero si supera. La Samp si fa sentire con una bella punizione di Caprari che trova la traversa e ci salva dal pari. Prima di chiudere Chiesa sfiora il palo ed andiamo all’intervallo in vantaggio ma con il rammarico di non averla chiusa “s’è sbagliato troppi gol, ma troppi” (cit.).
Ad inizio secondo tempo Caprari ci riprova su punizione e ci va di nuovo vicino per poi riuscirci all’ora di gioca con un tiro da fuori su cui Milenkovic è in ritardo. Accusiamo e viviamo il peggior momento della partita con la Samp che prende campo e sembra averne di più. Il pericolo “PARTE SEMPRE DA” un calcio di punizione dal limite, stavolta di Ramirez, che finisce fuori di molto poco. Spento sull’esterno della rete questo pallone, grandi pericoli non ne corriamo più. Restiamo in affanno e prendiamo qualche cartellino per non riuscire a controllare il match, ma dopo poco anche la Samp cala di ritmo e le ultime occasioni son nostre con Mirallas (fuori) e Milenkovic (respinto). Finisce 1-1.
Una bella prima parte di match aveva alimentato la speranza della prima vittoria in trasferta. Partita di livello con il rammarico di non aver sfruttato le occasioni del primo tempo che potevano portarci al raddoppio più tranquillizzante. La squadra se l'è giocata e rispetto a Napoli la differenza è apparsa evidente. Si continua fiduciosi, un test comunque non facile è stato superato e con una buona prova.
FORZA VIOLA…sempre…
"Takko ai' giro" - Spazio tecnico Bollins gestito
"...le partite mi sembra durino un'eternità...secondo tempo poi...centrocampo disordinato così nemmeno con Cois-Bigica pensa te...all'Università siam passati dalla Champions alla serie B con un gol di Caprari..."

martedì 18 settembre 2018

Un cazzotto

SULLA MIA PELLE. Una sala discretamente piena, oltre quello potessi pensare. Un inizio che, cuffie alle orecchie, batte subito forte ed ottiene quello che si pone come obiettivo: catturare attenzione, in modo totale. La sala si zittisce. Nessun brusio, nessun chiacchiericcio, nessuno che controlla il cellulare. Mai "sentito" un silenzio così totale in una sala. E' sceso un doveroso rispetto per una storia. Per una fotografia in movimento. Per un'opera d'arte che arriva allo stomaco. Non sono bravo nel recensire, meno ancora nel farlo quando si tratta di film. Provo soltanto a raccontare un'emozione, a descrivere quello che ho sentito. La storia di Stefano purtroppo è nota a troppe poche persone. E nei suoi dettagli a pochissime. Chi ha scritto e realizzato questo film aveva un obiettivo "QUELLA LI': RENDIAMOLA UNICA". La storia, la settimana di Stefano, la ricostruzione basata solo sulla vicenda e non sulla voglia di trovare colpevoli. Ci sono, i colpevoli, ed emergono chiari ed evidenti. Ma il senso di quello che scorre sullo schermo è un altro. Un bravo docente che conosco direbbe "l'urgenza di comunicare". Ecco. La voglia di trasmettere una storia, di darle il giusto posto nella memoria collettiva, l'obiettivo ambizioso di arrivare dritti dentro le anime di chi era in quella sala. Obiettivo raggiunto totalmente. Un magistrale Alessandro Borghi diventa Stefano Cucchi per cento minuti di una vera e propria dimostrazione di clamorosa bravura artistica. Un copione che lo vede protagonista assoluto di un'interpretazione fatta solo della sua bravura. Pochissime possibilità di gestualità, parlato difficoltoso, espressioni annullate dal trucco di lividi che nella realtà di trucco avevano poco. 
La sua fotografia di Stefano, mette i brividi. Arriva all'anima e la colpisce. Più volte, sempre con la forza della prova totale che mette in campo. Bravissimi anche Jasmine Trinca nei panni della sorella Ilaria ed un sorprendente Max Tortora nel ruolo del padre. Nel film non c'è un minuto di violenza, neanche un fotogramma. C'è angoscia, paura, senso di soffocamento, rabbia, scoramento, commozione, lacrime. La regia da applausi di Cremonini è fatta di primi piani, di trasporto dello spettatore sul posto, dialoghi brevi ma di un'intensità rara accompagnati da una fotografia perfetta come la colonna sonora mai protagonista ma mai banale. Uno in fila all'altro sono tutti elementi che portano ad un vero e proprio cazzotto allo stomaco, forte, dritto per dritto. Come quella porta che chiude il mondo abituale di Stefano ed apre la sua condanna a morte. Come deve essere per rappresentare una storia che lascia senza fiato. Il pestaggio, il processo, la trascuratezza nelle cure, il disinteresse dell'aggravarsi della sua situazione, l'esser costretto a mentire, il "quando la smetterete di dire che siete caduti dalle scale?" "quando le scale smetteranno di menarci", la mancanza di rispetto nei confronti dei genitori lasciati senza notizia, il senso di abbandono che deve aver provato uno Stefano a cui erano vietate anche le visite, la notizia della sua morte data dal modulo della richiesta di autopsia, quella porta che segna la fine della sua vita. Il film rappresenta tutto questo. E' crudo. Senza giri di parole, senza reti di salvataggio, senza inutili frasi fatte o retoriche banali. Esattamente come non ce ne sono state per Stefano.
Prendete fiato e cercatelo nelle sale (o premete play su Netflix). Il cazzotto arriva, stordisce e lascia senza fiato. Ma ne vale la pena. Per Stefano. Per la sua famiglia. Per una storia vera. Sulla mia pelle.

domenica 16 settembre 2018

Il controllo...non è riuscito...

Campionato - 4^
NAPOLI - FIORENTINA = 1 - 0
GOAL: Insigne
LE PAGELLE
DRAGOWSKI 6,5
Sicuro quando è stato chiamato in causa
MILENKOVIC 6 - -
Insigne lo mette in difficoltà quando passa dalle sue parti anche se non perde mai troppo la posizione
PEZZELLA 6 -
Tiene la difesa compatta ma non riesce a fermare Insigne nella giocata decisiva
VITOR HUGO 5,5
Errore grave nell'occasione decisiva, aveva giocato bene
BIRAGHI 6
Tiene bene Callejon e spinge quando c'è l'occasione anche se non arriva mai ad essere pericoloso
BENASSI 5,5
La voglia e la corsa sono quelle delle prime giornate ma posizione ed importanza nelle giocate non risultano così decisive
VERETOUT 5,5
In una posizione nuova prova a non far danni, ma fa troppo poco per un ruolo così importante
GERSON 5 +
E' quello dotato di maggior tecnica e migliori piedi a metà campo, purtroppo entra poco in partita
CHIESA 6,5
Giallo gratuito e qualche corsa troppo personale. Poi però l'unico ad essere pericoloso, a dare scossa e intensità con una gamba che va dal recupero difensivo al tiro al giro che sfiora il gol.
SIMEONE 5,5
Viene preso a pedate dall'inizio alla fine, troppo solo per reagire o diventare pericoloso
EYSSERIC 5
Un tiro centrale ad inizio gara ed il giallo sul finire. Nel mezzo qualche tocco a pochi metri, mai la giocata.
DABO 5,5
Dà qualche centimetro e kg in più in mezzo al campo ma poca roba
EDIMILSON 5,5
Parte dando qualcosina in fase di impostazione ma sulla spinta finale del Napoli cala il suo impatto
PJACA SV
ALL. PIOLI 5,5
La squadra è compatta per buona parte della partita e resiste agli attacchi di Napoli, ma propone e riparte molto poco ed alla fine subisce la sconfitta
IL MIGLIORE: CHIESA
Il peggiore: Eysseric
LA PARTITA
Dopo due belle vittorie casalinghe contro avversari abbordabili, la prima sfida di alto livello contro il Napoli di Ancelotti. Manca Lafont infortunato (sostituito da Dragowski) e torna Veretout (che sostituisce Edimilson) per il resto il mister si gioca le sue carte (iniziali) con gli stessi protagonisti delle prime due gare disputate. Il ritmo della gara va a strappi, compassata in certi momenti con improvvise accelerate date però più da controlli e giocate sbagliate che fanno partire gli avversari che non da schemi riusciti. Insigne è come sempre difficile da prendere e con un paio di giocate prova la sicurezza di Dragowski che risponde presente. Noi ci proviamo da fuori con Eysseric ma centrale. Il Napoli ha maggiore possesso palla ma fino al ventesimo (bel tiro appunto di Insigne fuori di poco su assist di Zielinsky) grandi occasioni non ne ha. Attorno a quel momento il Napoli sembra averne di più e Callejon sfiora il palo su bell'assist ancora di Zielinsky. Ma anche se il pallino del gioco in mano alla squadra napoletana rimane per tutto il primo tempo la pressione si fa più leggera e piano piano Chiesa, spostato a sinistra per coprire di più la catena di destra napoletana Hysai-Callejon, prende campo e diventa molto pericoloso con un tiro fuori di poco. Il primo tempo finisce su un giusto 0-0.
I padroni di casa rientrano in campo con il piglio di chi vuole sbloccare la partita ed Hamsik dopo pochi minuti ha una bella occasione che spara altissima seguito dopo una decina di minuti da una bella giocata di Mertens fuori di poco. Ma è attorno al sessantesimo che Insigne con un cross sballato impegna il nostro portiere, Zielinsky con una gran giocata ma alta ed ancora Insigne sull'esterno della rete segnano un indirizzo del match. Ripartiamo con fatica e il mister prova a cambiare qualcosa cambiando due terzi di centrocampo. Il Napoli piano piano cala un po' la sua spinta anche se noi non riusciamo ad affacciarci nella loro area di rigore praticamente mai. Quando Marchegiani di Sky pronuncia "i tifosi della Fiorentina devono essere contenti, la loro squadra è in pieno controllo" si materializza la solita nostra bestia nera. Assist di Milik perfetto, bella giocata e diagonale di Insigne. Rete, "in controllo". A questo punto lo spirito viola per il recupero "SEMBRA VUOTO DENTRO" ed infatti prima del fischio finale è Dragowski ad evitare il raddoppio napoletano.
Abbiamo provato a tenere testa al Napoli giocando una partita fatta di quasi esclusiva difesa: squadra compatta (quasi più un 4-5-1 che il solito tridente) e ipotetiche ripartenze, mai arrivate nella verità. La squadra si è mostrata precisa ed ha sofferto il possesso del Napoli senza andare mai in apnea, ma una giocata del giocatore di più talento (e nostra bestia nera) ha rotto l'equilibrio. Onestamente vittoria giusta perchè il Napoli, pur non dando un'impressione clamorosa, ci ha provato di più anche se in modo impreciso nelle conclusioni. Il nostro centrocampo ha sofferto tanto, troppo, senza trovare mai la giocata importante. Gerson ed Eysseric che dovevano dare un passo ed una qualcosa di diverso sono stati praticamente nulli e Simeone solo davanti non ha potuto mai essere pericoloso. Pazienza. Mercoledì ci aspetta il recupero con la Samp, impegno che può chiarire un po' di più la sostanza di questa squadra. FORZA VIOLA...sempre...
"Takko ai' giro " - Spazio tecnico Bollins gestito
"... sono all'Università, anche se vedendo questo Napoli....oh ma piazza 'ndol'è?...ma quanti se n'è presi da Insigne nella storia? Un migliaio? : -) ..."

giovedì 13 settembre 2018

Si parte...

Kiave di lettura n° 303

Mentre nel bar del mio Poeta "IN QUATTRO STANNO SFASCIANDO IL BILIARDINO", nella solita taverna del Mugello che fa tanto casa in otto stanno più o meno dando vita alla nuova teoria della relatività applicata alla scissione dell'atomo, il tutto attraverso test filosofici/scientifici.
Pronti via, si parte.
--- Collegamenti ---
"Collegati col FaceTime"
"Di chi?"
"Prova con quello di Gesù"
--- La Nasa ---
"Cazzo ho dimenticato la chiavetta a casa con la lista"
"Ti metto il file sulla mia chiavetta....no non mi legge la porta usb...."
"Tranquillo, gliela mando io....mmm..no...pc bloccato...aspetta riavvio..."
--- Portieri ---
"PROVEDEL"
"1"
silenzio
"1...2...3... tuo"
silenzio
"ah...ma domenica 'ungioca...occomemai?"
"...sarà perchè è la riserva ed il titolare è Terracciano?"
--- Difensori ---
"FARAGO'"
"Questo l'è bono davvero..."
"???"
"Lo dice il cognome...FARA' - GO'...l'è un più tre assicurato"
--- Centrocampisti ---
"PAGANINI"
"L'è quello che mi dicono al circolo tutti i giorni"
"???"
"eh...PAGA - NINI...paga..."
--- Attaccanti ---
"CAPUTO"
"1" "2" .... "8"
"5"
"S'era già ad otto...."
"...eh....speravo in uno sconto"
--- Famiglie ---
"SIMIC L."
"..occhè gioca sempre quello del Milan?"
"SIMIC S."
"...col figliolo anche..."
--- Ospiti ---
"Accidenti che gruppo e che attrezzatura..."
"Visto?!?"
"Tutti impegnati, 'unvorrei disturbare..."
"Ovvia...alla Pieraccioni....bada che figura di merda..."
--- Informazioni ---
"Guarda che Saponara è rotto"
"..no, rottino.."
il giorno dopo
"...m'avete dato il pacco Saponara è rotto rientra a Novembre .."
"Veramente ti s'era detto..."
"..mmm...ah si?.."
--- Conoscenze ---
"Bada lui lanciato su Perica..."
"..a dire il vero 'unsonemmeno chi l'è.."
"Come no, t'hai anche rilanciato..."
"Ho visto che offrivate voi, mi son detto 'allora l'è forte' .."
--- Attrezzatura ---
"Mi servirebbe una presa vicina che si sta scaricando e non c'arrivo da qui...."
Spostandosi
"Mmm nemmeno da qui...."
Spostandosi
"Forse se vengo lì..."
Spostandosi
"Ma un cavo più corto 'unc'era?"
--- Promesse ---
Prima
"Quest'anno niente 'centrocampisti del Genoa che non si sa mai chi gioca perchè sono 1223'..."
Dopo
"Ovvai....Lazovic...ed anche quest'anno ho preso un centrocampista del Genoa...ed ho anche rilanciato, sarò fava..."
--- Politica ---
"DE MAIO'"
"Icchè c'entra ora buttarla in politica..."
--- Modi di dire ---
"ANDERSEN'"
"...sieh e Rizzitelli..."
"...occhè gioca ancora Rizzitelli?!?!"
--- Religione ---
"MANDRAGORA"
"Mi piace perché bestemmia più di me, questo l'è mio.."
Lo sento, sarà la solita grande (fanta)annata.

sabato 8 settembre 2018

Il problema del calcio italiano

Kiave di lettura n° 302
Il calcio italiano questa settimana si è fermato ed interrogato sul grande problema che lo affliggeva. Chi "CERCA NEL CUORE" e trova comunque uno spicchio di pallone non può che essere contento del fatto che (finalmente) si sia arrivato a questa analisi. Un calcio ridicolo, gestito in maniera oscena finalmente si interroga e pone al centro dell'interesse generale un elemento fondamentale: la fascia da capitano. Avete letto bene. Per chi ancora non ci crede ripeto: la fascia da capitano. 
Quindi non il fatto che la serie A ha definito il numero dei suoi componenti solo all'ultimo minuto con due squadre salvate dalla retrocessione solo per cavilli burocratici e rivisitazione di norme anticombine, non il fatto che sono emerse in maniera chiara responsabilità amministrative con squadre partecipanti al campionato di A non sanzionate solo per motivi di tempo, non il fatto che la continuità e la logica del campionato di A possa essere inquinata nel corso dell'anno dai suddetti motivi e da possibili sanzioni, non il fatto che in serie B ci siano stati tre fallimenti, non il fatto che inizialmente sempre in serie B erano stati effettuati tre ripescaggi poi spariti nel niente, non il fatto che è stato deciso di far partire un campionato in numero dispari perchè non in grado di gestire la cosa, non il fatto che ancora oggi a campionato di B iniziato si ha la certezza che lo stesso campionato continui con lo stesso numero di squadre, non il fatto che il punto di riferimento del calcio italiano invocato da tutti a restare in Nazionale si sia reso ridicolo ed abbia dato dimostrazione del suo piccinume nell'ultima (speriamo) sua apparizione in Champions League, non dal fatto che il nuovo capitano della Nazionale è quello che ha dato splendida immagine del suo più alto eloquio gridando e mimando un "iupai" (lo stile è quello quindi la pronuncia ne risente) clamorosamente vergognoso da meritarsi il ruolo di grande saggio della Nazionale a cui si chiede di formare i giovani, non dalle mille squadre satelliti presenti nei diversi campionati che tra campo e bilanci aggiustano quello che non dovrebbero aggiustare.
Ecco il problema affrontato con dibattiti e prese di posizioni da ligi al dovere è la fascia da capitano unica e l'ardire di tre capitani (Gomez, De Rossi, Pezzella) di andare contro il diktat.
Partiamo dalla cosa meno importante, il mio parere. Tre punti semplici.
1 - è una regola stupida e che punta a togliere "colore", un po' come se si decidesse per legge che le squadre in casa giocano di rosso e quelle in trasferta di blu
2 - il significato della fascia da capitano della Fiorentina è talmente alto ed ovvio, che altrettanto ovviamente non può essere capito da chi dirige questo calcio
3 - del parere della Lega fondamentalmente penso quello che pensa Biraghi: "noi giochiamo con quella fascia, loro facciano quello che gli pare"
Nel frattempo noti scienziati hanno deciso di intervenire nel dibattito con una posizione da rigidi difensori delle regole. Tal Costacurta e tal Marotta. Il primo noto per aver abbandonato il campo nei quarti di finale di Coppa Campioni perchè si era abbassata la luce, tipico atteggiamento da ligio alle regole ed al fairplay; il secondo per dirigere una squadra di prescritti e per attribuirsi un numero di scudetti di fantasia. Il primo (non si sa per quali meriti) è dirigente della Federazione che tanto ordine vuol portare e chiude gli occhi sullo stadio del secondo che sfotte Federazione, sentenze e buon senso esponendo scudetti mai vinti.
Pare che la Lega oggi si mostri "disponibile" al dialogo per verificare l'applicabilità delle sanzioni a chi va contro questa regola. Accidenti che bontà, sarà troppo? Il mio interesse rispetto a questa disponibilità è lo stesso nel sentire dirigenti del genere parlare di rispetto delle regole. Se cambieranno la loro posizione non faranno un favore ad una tifoseria o un gesto di intelligenza. Metteranno solo fine ad una delle tante figure di merda del calcio italiano, figura che comunque resterà tale visto che negli annali le diffide per le fasce indossate sono agli atti e ci resteranno e quelle per gli scudetti di fantasia esposti (solo per fare un esempio) non ci saranno mai.
Non so se ci sono regole per l'esposizione di fasce da capitano nei blog. Nel caso, faccio mia la risposta di Biraghi, "se arriveranno multe le pagheremo".

mercoledì 5 settembre 2018

Difesa

Ogni volta che sento qualcuno in questi giorni dire che il taser sarà un valido aiuto per le Forze dell'Ordine ed uno strumento non di offesa ma di difesa dei poliziotti e di tutti noi, a me nell'ordine vengono in mente Cucchi, Aldrovandi, Uva e Magherini. 
La sensazione di maggiore difesa resta nelle dichiarazioni altisonanti di facciata che sento in giro mentre a me viene a galla un'altra sensazione, quella sgradevole provocata da un forte disgusto dato dal sangue amaro. Ma sicuramente sono io, son fatto male, lo so.

lunedì 3 settembre 2018

Buona la seconda

Campionato - 3 ^
FIORENTINA - UDINESE = 1 - 0
GOAL: Benassi
LE PAGELLE
LAFONT 6
Un paio di uscite sicure, nulla di più gli è richiesto
MILENKOVIC 6
Gara precisa
PEZZELLA 6 +
A volte impreciso nel rilancio, dimostra grinta nel finale
VITOR HUGO 7
Gran bel recupero e posizione sempre perfettamente mantenuta
BIRAGHI 6
Non crea pericoli in fase di spinta (nè avanti.....nè indietro..), ha due occasioni sul piede sbagliato 
BENASSI 7 +
Gara di sacrifico arricchita da un gran gol
EDIMILSON 6,5
La vera sorpresa di queste prime due gare
GERSON 5,5
Sottotono, porta qualche bel lancio e buona giocata ma si perde spesso pallone e posizione 
CHIESA 6,5
Non precisissimo in ogni momento ma fa due giocate da gran giocatore, una diventa l'assist decisivo
SIMEONE 6 -
Gara di sponde e lavoro sporco
EYSSERIC 5,5
Una punizione di poco fuori ed un liscio al volo. Poco incisivo, tiene la posizione
DRAGOWSKI 6
Vedi Lafont
PJACA 6
Da' il suo contributo nel finale
DABO SV
All. PIOLI 6,5
La squadra non rischia mai e pur non brillando come all'esordio è solida e merita la vittoria
IL MIGLIORE: BENASSI
Il peggiore: EYSSERIC
LA PARTITA
C'era da sfruttare il doppio impegno casalingo e la seconda squadra non impossibile da affrontare per andare alla sosta con sei punti ed un bel carico di fiducia. Squadra che vince non si cambia, "lo sanno tutti", quindi gli undici son presto detti. Il codice giallo di allerta per l'acqua si trasforma ben presto in codice giallo per il sole a picco sulla Fiesole, specie per quelli "col lupetto". La squadra sembra esserci, quadrata e solida ma il non sbloccare subito la partita rende il tutto meno pimpante rispetto a sette giorni fa (clicca qui per ri-leggere la cronaca della scorsa partita). Con una punizione dal limite e "dal lato inverso" si spera nella magia di CB3 che invece lascia la possibilità ad Eysseric che tira fuori. A ruota lo stesso francese cicca clamorosamente ("bada il passaggio in rovesciata") una palla alta facendo un involontario assist ancora a Biraghi che col piede sbagliato tira alto. Poco altro da segnalare, Udinese praticamente non pervenuta nella nostra metà campo.
Si ricomincia con il cambio portiere pre-annunciato da Rone occhio lungo e con un paio di pericoli da calcio d'angolo con colpi di testa di Gerson che alza troppo sia per il tiro che per il ponte. Si invoca qualche cambio e Pioli piazza Pjaca (sì, aspettavo di dirla sin dall'acquisto...) che prova a rendere più vivace il nostro attacco ma con risultati non memorabili. E' invece Chiesa ad accendersi in modo decisivo piazzando una "ripartenza daportaaporta con assist pallonettato al bacio" che Benassi scaraventa sotto la traversa. Da increduli aspettiamo un attimo ad esultare perchè pareva impossibile che si fosse infilata proprio lì. Ed invece il capocannoniere del campionato ("Benassi 3 Ronaldo 0" cit Benedetto Ferrara) ci porta davvero in vantaggio ed in pieno stile fiorentino ci prepariamo a "QUINDICI MINUTI DI" sofferenza finale. Più nell'immaginazione e nel DNA viola perchè nella realtà andiamo più vicini noi al raddoppio (con Chiesa e Dabo) che non l'Udinese al raddoppio. La squadra friulana smette solo di perdere tempo, cosa che faceva praticamente dal primo minuto, e prova con qualche "colombellone" ma Dragowski praticamente chiude la partita senza sporcarsi i guanti ("e menomale che uncen'è stato bisogno..." mi sembra di sentir dire). 
L'Udinese si è chiusa bene e non abbiamo avuto la brillantezza/forza di sbloccare la partita presto. Abbiamo avuto la pazienza giusta di non farci prendere dalla foga del gol a tutti i costi ed abbiamo continuato a mantenere possesso del pallone e del match, mostrando una buona compattezza. Non sono ovviamente giudizi definitivi o finali, ma.... 
Non possiamo certo lamentarci di questo inizio. Due partite, sei punti, capocannoniere in rosa e pausa. Godiamoci questo momento e questo avvio. FORZA VIOLA...sempre...
"Takko ai' giro" - Spazio tecnico Bollins gestito
"...che gol ha fatto quest'attro?! Champions ormai vinta ed appena mi accettano le ferie prendo il biglietto per l'intercontinentale..."

domenica 2 settembre 2018

Di nuovo applausi Harry

Kiave di lettura n° 301
Un doppio ritorno nella Kiave di lettura di questa settimana. Quello di un post dedicato ad incrementare i volumi sullo scaffale dei libri e quello di un protagonista assoluto di questa categoria.
JO NESBO - "Polizia" - Einaudi Super ET
Ormai accanto alle ciabatte ed ai teli da mare, è ospite fisso della mia "borsa delle ferie" Harry Hole ed i suoi percorsi.
Il finale come sempre avvincente ed "aperto" dell'ultima puntata dello Spettro (clicca qui per leggere la mia recensione), invogliava particolarmente ed ulteriormente la lettura della nuova puntata, anche se con i libri questo surplus di interesse non serve.
Ad Oslo ricompare il terrore per l'apparizione di un nuovo serial killer "il deja vu è la sensazione di vedere qualcosa che si è già visto, non sappiamo cosa sia ma sappiamo di averla vista già" che tormenta la città con crimini efferati che hanno come soggetti poliziotti coinvolti in vecchi casi. "Il macellaio dei poliziotti" verrà definito. La polizia vive un momento di passaggio e di novità con i nuovi vertici insediati in modi particolarmente oscuri e capaci solo di guardare al proprio interesse "nessuno è disposto a seguire un capo che fallisce" e non a quello più generale "i buoni capi sanno come spronare i propri uomini". E' in questi momenti in cui in giro c'è "QUALCUNO CHE NON SI FA BECCARE" ed è così pericoloso che ci si appiglia a punti di riferimento solidi, anche se contornati da mille lati aspetti controversi. Harry Hole. Come coinvolgerlo nuovamente vista la sua posizione netta "la risposta è no e una volta tanto ho deciso di mantenere la mia promessa"? La penna di Nesbo è speciale perchè riesce proprio nel trovare spunti diversi ogni volta per raccontare il percorso del protagonista. Il suo avvicinarsi ed allontanarsi dai suoi "demoni", il suo essere certezza cattedratica (visto il suo nuovo lavoro) nell'individuare strade e percorsi che portano alla soluzione ed il suo essere contornato da dubbi irrisolti. La storia si fa cruda nei momenti degli omicidi del serial killer con qualcosa in sospeso con la Polizia e nei colpi di scena che arrivano improvvisi ma ugualmente puntuali per chi conosce lo stile "nesbiano". Uno in particolare sorprende totalmente e mi ha riportato alla lettura del primo libro (clicca qui per la mia recensione dell'epoca). Ugualmente crudo, ugualmente da lasciare sorpresi. Ma anche per questo, la storia si rincorre e si intreccia senza lasciare spazi vuoti o sospesi nell'attenzione di chi la segue. Il tentativo di far trionfare la verità e di riuscire a dare sostanza alla richiesta a voce alta di giustizia (e vendetta...) "chiunque non abbia il coraggio di affrontare le conseguenze della giustizia, dovrebbe avere sensi di colpa" porterà Harry a squadre nuove ma anche a rivisitare quelle note, senza tralasciare mai il giusto sguardo su compagni/e di percorso diventati ormai basi imprescindibili  "e poi c'era quello sguardo, che anche se affabile, quasi timido, riusciva a trattenerti, a costringerti a essere presente...lo sguardo di una compagna di squadra, di chi dice ora ci pensiamo noi, io e te".
Con Nesbo non si sbaglia praticamente mai, con Harry tanto meno.
BIGNAMI: ripetitivo lo so. Ma anche questa puntata è da non perdere. Valutazione? Scontata ma convinta. Cinque stelle su cinque.