mercoledì 30 dicembre 2015

Sistemi complessi

Kiave di lettura n° 163

Come spesso dico prima di scrivere un post di questo tipo, non mi viene così spontaneo scrivere di film visti come invece mi capita con i libri letti, testimone ne è il mio Katalogo ed il peso del reparto libri rispetto a quello dvd. Ci sono però dei film che colpiscono "COSI' IL CENTRO DEL" tuo interesse che ti ritrovi a fare un'eccezione. 
"La felicità è un sistema complesso" è uno di questi casi, l'ultimo film con Valerio Mastandrea infatti parte piano con un passo non velocissimo ma arriva e colpisce il bersaglio lasciando il segno. Nel film, Mastandrea rappresenta non solo il protagonista ma praticamente la quasi totalità del film, che lui regge in maniera davvero eccezionale, da grandissimo interprete quale è. Le storie che gli corrono accanto e che lo vedono protagonista anche quando è solo un osservatore secondario sono quelle di vicende particolari dove l'Enrico Giusti mastandreaiano cerca un motivo di rivalsa nel portare avanti il proprio lavoro di "consulente alla cessione" di ricchi imprenditori che hanno ereditato fortune ma sono incapaci di gestirle. In questa attività cerca e trova, o almeno si convince di questo, un riscatto personale per le proprie vicende familiari ed una vicenda paterna che ha lasciato il segno. Per ottenere i risultati da lui sperati, ma soprattutto dalla sua compagnia, si presta ad affiancare gusti e vite personali dei clienti nel migliore dei modi, diventando un vero e proprio amico/riferimento più che un consulente.
Le vicende lo porteranno poi a mescolare ancora di più e concretamente vicende familiari attuali con nuovi incarichi, venendone "sconvolto" o perlomeno modificato con le perle del karaoke su "La torta di noi" e del "fa così perchè non ha gattonato". La perenne giustificazione al suo lavoro viene pianopiano messa in discussione e nei panni ironici/riflessivi Mastandrea si supera letteralmente, affiancato da un gruppo di buoni attori per lo più poco noti con la sola eccezione di una partecipazione piccola ma efficacissima di Battiston. Film che trova ulteriormente forza in una regia davvero azzeccata, perfetta nell'accompagnare tempi e fasi della storia raccontata.
Emerge in tutta la sua complessità la struttura della felicità per il protagonista e non solo, sistema complesso anche nel tentativo e nel percorso necessario per realizzarlo, come perfettamente fotografato dalle scene finali a base di skate e gallerie e di treni alla stazione presi dopo passi da moonwalk di un (anche) ballerino Mastandrea che chiude in bellezza un film davvero notevole.
BIGNAMI: film super consigliato, veramente un piccolo gioiellino, senza troppe pretese e senza una storia "clamorosa" ma con regia ed interpretazione totale del protagonista davvero da applausi. Dovendo copiare il giudizio con cui spesso "catalogo" i libri direi un quattro stelle (forse quattro e mezzo) su cinque.

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