lunedì 31 dicembre 2018

Buona fine e miglior principio

Siamo alla fine dell'anno ed "ovunque" è tempo di bilanci dell'anno e di promesse/prospettive per l'anno prossimo. Spesso qui li ho fatti anche io, in una sorta di "tengo/lascio" dell'anno e di "buoni propositi" per l'anno successivo. 
Quest'anno mi è parso volare, come spesso succede e come da sempre è nei "discorsi dei vecchi", sarà che forse ci sto diventando/son diventato davvero. E' stato come sempre un mix di momenti, di sensazioni, di emozioni positive e negative, di sorrisi e di lacrime, di conferme e delusioni, di novità positive da piantare radici e negative da potare. Difficile possa essere altrimenti, è un'alternanza che c'è "SEMPRE STATA PIU'" o meno e continuerà ad esserci; ci possono essere tempi di percorrenza diversi che si modificano allungandosi o restringendosi ma continueranno sempre ad essere ugualmente presenti. Certo, la speranza è di nascondere il più a lungo possibile la parte meno luminosa e farla comunque essere minoritaria rispetto alle luci di sorrisi o di nuove e/o confermate emozioni. E' il tentativo che facciamo tutti, ma ovviamente la valutazione da dare alla riuscita delle prove effettuate sarà sempre e comunque personale ed ogni anno per ognuno avrà un sapore ed una "fotografia" diversa a fare da immagine nella memoria.
Ed allora pensando questo, la voglia di bilanci per un attimo si accantona e mi viene più spontaneo cercare di godersi una bella immagine da portarsi dietro come "buona fine e miglior principio" (sempre per rimanere con detti non proprio giovanissimi). Un immagine da poter dedicare in primo luogo ovviamente a se stessi e da portarsi anche dietro per i momenti meno brillanti che arriveranno perché possa far da giusto promemoria. Ma soprattutto un'immagine da dedicare a chi in questo momento è nel mezzo di un periodo "un po' così" e lo vede durare da tanto/troppo tempo, vedendo così difficile da raggiungere e di conseguenza tanto lontano quell'alternarsi di periodi, dal grigio ai raggi di sole. Sicuramente non aiuterà a farlo scomparire il "periodo così" ma l'obiettivo della foto è quello di augurarlo, davvero con tutto il cuore.
E migliore fotografia non son riuscito a trovare, per questo augurio. A tutti, BUON 2019.

sabato 29 dicembre 2018

Rimasti....al palo...

Kiave di lettura n° 318
Campionato - 19^
GENOA-FIORENTINA = 0 - 0
GOAL: ----
LE PAGELLE
LAFONT 6,5
Nella parte finale del match si mostra preciso e puntuale negli interventi che servono
LAURINI 6 +
Gioca da terzino e quindi spinge anche quando gli capita, cross in alcuni casi da rivedere ma non male la sua prestazione
PEZZELLA 7
Come sempre leader e costante baluardo di una difesa che per 70 minuti non concede niente
MILENKOVIC 6,5
Buona gara da centrale difensivo per la gran parte, meno lucido quando torna terzino ma comunque positivo
BIRAGHI 6 -
Spinge e trova qualche cross non male, nel finale soffre la spinta genoana
VERETOUT 6
Primo tempo difficoltoso nel tentativo di riprendere confidenza col ruolo "che fu", cresce nella ripresa e trova anche un paio di giocate importanti, tra cui anche il cross da cui scaturisce il palo di Chiesa
NOORGARD 5,5
Compitino senza strafare nel primo tempo, sparisce nella ripresa
EDIMILSON 5,5
Si mangia un gol importante nel primo tempo e non riesce a trovare grandi spunti se non qualche recupero di palloni
CHIESA 7
Nel primo tempo ci prova con un gran tiro ed un assist perfetto, nella ripresa coglie un palo che ha del clamoroso, troverebbe un rigore e da lontano impegna Radu. Difficile chiedergli di più.
SIMEONE 5
Si mangia un gol che ha del clamoroso dopo meno di un minuto, prova a non abbattersi giocando un primo tempo fatto di sponde (da una il palo di Mirallas) e corsa. Nel finale del tempo altra occasione non sfruttata, nella ripresa scompare
MIRALLAS 5 +
Un palo da lontano nel primo tempo poi poco o niente se non qualche corsa e qualche dribbling. Nel finale sparisce
BENASSI 5 
Non entra in gara e credo non tocchi neanche un pallone
CECCHERINI 5,5
Entra nel momento peggiore e sembra meno lucido del solito
PJACA 5
Riesce ad irritare in meno di cinque minuti
ALL. PIOLI 6 +
La squadra gioca bene per settanta minuti e meriterebbe il gol in più occasioni, dal rigore non concesso mixato con le sostituzioni il calo netto e l'affanno finale
IL MIGLIORE: PEZZELLA
Il Peggiore: SIMEONE
LA PARTITA
Per il finale di girone, andiamo a far visita a Prandelli ed al suo Genoa. Con Benassi a corto di fiato, torna Veretout a fare la mezzala e Noorgard centrale mentre al posto dello squalificato viene scelto Laurini esterno con Milenkovic che trasloca nel mezzo. Nemmeno un minuto e da un angolo trovato da lui stesso, Simeone da metri zero di testa in torsione tira fuori di poco a porta praticamente vuota e l'unico commento possibile è "unnè possibile, lo fa apposta"La partita parte molto fisica ed in un paio di scontri aerei Bessa e Criscito restano a terra un po’, spezzando il ritmo della gara. Fino al 20esimo la partita stagna a centrocampo, minuto in cui il Cholito trova la palla giusta per Chiesa che tira bene in diagonale ma il portiere avversario para. La partita resta stagnante con rare accelerazioni di Kouamè e Chiesa ed ha una fiammata attorno al 40’ quando Simeone fa da sponda a Mirallas che coglie il palo dal limite. Capovolgimento e Romulo che a colpo sicuro dal limite prende in pieno un nostro difensore; nuova ripartenza e Chiesa mette solo davanti a Radu la persona sbagliata: Edimilson. Il centrocampista strozza il tiro e il portiere respinge facile anche se la distanza è poca. Pochi secondi prima dell’intervallo uscita a vuoto di Radu ma Simeone stoppa dalla parte sbagliata. Meriteremmo di andari all'intervallo in vantaggio, anche di un paio di gol ed invece è pari a metá gara.
Nella ripresa il Genoa parte meglio e con Bessa tira la prima volta in porta e Lafont risponde presente, così come su un’azione personale di Kouamè che tira centrale. Poi peró ci riprendiamo e con "UN ALTRO SALTO" di ritmo Chiesa cogliamo un palo che trema ancora, a ruota di pochi minuti con un suo tiro da fuori mettiamo in difficoltà di nuovo Radu che si allunga bene per arrivare al 65esimo con Chiesa che cerca una giocata da sogno, insistendo un po' troppo nel dribbling, sfiorato da Criscito e squilibrato ma soprattutto sul cross Veloso colpisce con un braccio larghissimo. VAR chiamato, arbitro a vedere il replay e pare non ci siano dubbi, invece niente: forse era troppo netto. Biraghi e Pioli protestano e beccano un giallo ed un rosso. Questo episodio e i cambi che non entrano in partita fanno cambiare l'inerzia a questa gara ed è il Genoa a prendere possesso del "pallino del gioco" ed ad essere più pericoloso con Piatek, Lazovic e con una pressione che porta Lafont a diventare abbastanza protagonista (senza comunque dover compiere miracoli). Finisce in parità
Peccato. Davvero. Per settanta minuti abbiamo giocato meglio e creato molte occasioni, subendo praticamente un tiro in porta e basta. Meritavamo di andare in vantaggio e raddoppiare (minimo) ma clamorosi errori (Simeone), pali e un rigore clamoroso non dato non ce l'hanno permesso. Meritavamo la vittoria, poi siamo calati in modo preoccupante, rischiando anche un po'. Sarà un caso ma con alcuni ruoli coperti da giocatori non fuori ruolo (terzino destro e Veretout) la cosa migliora, pur non avendo gli stessi fatto partite clamorose; così come sarà un caso che senza i (per ora) più grandi flop (Gerson e Pjaca) siamo meno bloccati. Finisce il girone d'andata e siamo ancora vagamente attaccati al trenino europeo, pur avendo lasciato tantissime perplessità in moltissime partite. Adesso si va in pausa, vediamo come si riparte, perchè "TEORICAMENTE" non siamo fuori da nulla.
FORZA VIOLA...sempre...
"TAKKO AI' GIRO" - Spazio tecnico Bollins gestito
"...senza vederlo, ma riesco ad immaginarlo il gol sbagliato, bada... : - ) ..."

giovedì 27 dicembre 2018

Niente di nuovo....purtroppo....

Campionato - 18^
FIORENTINA - PARMA = 0 - 1
GOAL: INGLESE
LE PAGELLE
LAFONT 5,5
Lento in occasione del gol, poi inoperoso
MILENKOVIC 5,5
Esce presto ma fino ad allora in sofferenza
PEZZELLA 6 +
Grintoso ma meno preciso del solito, spaziale in una chiusura nella ripresa
VITOR HUGO 4
Liscio sul gol e colpevole sull'espulsione, partita da dimenticare
BIRAGHI 6 
Ci prova con qualche cross pericoloso, non demerita ma incide poco
BENASSI 5,5
Gira a vuoto a centrocampo ed è poco pericoloso davanti pur provandoci
VERETOUT 6 - -

Sostanza e corsa, poche geometrie e poche idee
EDIMILSON 5 -
Contribuisce poco al gioco della squadra, sostanzialmente irrilevante
CHIESA 6
Sbaglia tanto e non è incisivo, ma ci prova e resta l'unica arma a disposizione
SIMEONE 5
Come molte volte gli accade, poco incisivo per non dire peggio
PJACA 5
Una scintilla sul finale ma per il resto altra occasione persa
LAURINI 5,5
Tre secondi e giallo, poi vagamente presentabile ma...vagamente..
GERSON 5 -
Solita inutile prestazione
CECCHERINI 6
Fa il suo e non demerita
ALL. PIOLI 5
Il gioco non c'è, le scelte lasciano dubbi. Peccato.
IL MIGLIORE: PEZZELLA
Il peggiore: Vitor Hugo
LA PARTITA
Dopo due vittorie ritrovate dopo tanto tempo, la novità del Santo Stefano di campionato ci apre una ghiotta opportunità al tris ed ad un (ri)lancio in classifica niente male. Per effettuarlo, il calendario ci propone come avversario il Parma, squadra in calo rispetto al buon inizio di campionato.
Il Mister decide di affrontare la gara con la formazione ormai diventata tipo, incurante delle tre gare in una settimana, evidentemente ai cambi ci si penserà alla prossima. L'influenza mette fuori servizio Mirallas e gioca Pjaca, ma in pochi se ne accorgeranno.L'inizio è promettente anche se nessuno si esalta per qualche tiro da fuori (Benassi e Milenkovic) o qualche cross non male (Biraghi) che però non trova il giusto spunto di un attacco ancora una volta non pervenuto. Giochiamo meglio di loro, che cercano di stare coperti per ripartire, e qualche tiro da lontano impegna "bada il simpatico Sepe" ma non ci sono occasioni così clamorose. Non soffriamo i loro attacchi anche se sul nostro lato destro becchiamo tre gialli in sequenza: Milenkovic, Pezzella e Laurini. Sembra una partita che piano piano si sta sgonfiando quando da un passaggio sbagliato, Vitor Hugo commette un clamoroso errore che lancia Inglese; Lafont è in ritardo e siamo sotto. Poco il tempo per reagire ed all'intervallo è 0-1.
Nella ripresa cerchiamo di organizzarci per pareggiare, Chiesa pare più pimpante ed in un paio di occasioni ci prova, una in particolare che finisce di poco fuori. Abbiamo il possesso palla e del match ma non siamo clamorosamente pericolosi (strano no?!!!?!); qualche cross, qualche giocata ma è su due contropiedi che rischiamo, su uno ci salva Pezzella sull'altro Hugo si fa espellere. In dieci, il mister non rischia niente (strano!!!??) e mette un difensore per non togliere i quattro dietro. Ci prova Biraghi su punizione e a pochi istanti dalla fine Pjaca dà l'unico segnale di vita della sua partita, respinta di Sepe e finisce con la vittoria del Parma.
"HANNO FATTO PRESTO A" perdersi gli effetti delle due vittorie sulla classifica (tornati ad essere decimi), l'unica cosa positiva dei sei punti guadagnati. A livello di gioco, non ci sono grandi differenze. Oggi non meritavamo di perdere ma non abbiamo fatto così tanto per vincere. Abbiamo (quasi) restituito quello che avevamo trovato a Milano; là due punti in più rispetto al meritato, oggi uno in meno rispetto a quanto visto. Restano immutati i nostri problemi e la nostra clamorosa anemia di gioco ed offensiva. Insistere su Gerson e Pjaca è poco comprensibile e, tra l'altro, poco produttivo visto che sono prestiti secchi. Simeone è spento come un cerino ma se non cambiamo qualcosa nella struttura di gioco e di squadra difficilmente potrà accendersi in modo autonomo. Da centrocampo arrivano alcuni inserimenti ma mai giocate di spessore o in verticale. Chiesa, son monotono, resta l'unica nostra fonte di gioco e di pericolo. Temo di aver già scritto queste righe, temo che le scriverò nuovamente.
FORZA VIOLA...sempre...
"TAKKO AI' GIRO" - Spazio tecnico Bollins gestito
"...preso come non mai, ma perchè si gioca? O'un dovevano fare la mega pausa invernale come in Germania? Ma quindi se si vince siamo in champions? E siamo stati un mese e mezzo senza vincere...un giorno mi spiegherai quale campionato stiamo seguendo....pensa come si deve essere bravi per lottare per non andare in B...in questo campionato si salverebbe anche l'Ancona di Detari..."

sabato 22 dicembre 2018

Vittoria....trovata sotto l'albero...

Kiave di lettura n° 317
Campionato - 17^
MILAN - FIORENTINA = 0 - 1
GOAL: CHIESA
LE PAGELLE
LAFONT 7
Bella parata nel primo tempo e sempre pronto quando viene chiamato in causa nelle occasioni del secondo tempo
MILENKOVIC 7 +
Non sbaglia mai un anticipo o un contrasto, difensivamente impeccabile
PEZZELLA 7
Solita partita gagliarda anche se soffre in alcuni movimenti, resiste e tiene alta attenzione e concentrazione
VITOR HUGO 7,5 
Fino al cartellino giallo partita perfetta poi un po' frenato, nella ripresa di nuovo leader e migliore in campo
BIRAGHI 5 +
Prova a spingere ma ci riesce solo in alcuni momenti, soffre maledettamente Suso
BENASSI 6 - -
Poco propositivo e troppo nascosto, corre molto e cerca di farsi trovare pronto
VERETOUT 6
Fa troppo poco per dare gioco a questa squadra, dà sostanza e muscoli
EDIMILSON 5
Lavoro oscuro senza mai uno slancio e con tanti errori e falli
CHIESA 6 +
Non trova lo spunto e sembra molto spento, probabilmente il peggiore. Poi il lampo veramente bello e soprattutto importante anche per far capire che abbiamo praticamente solo lui come arma da usare
SIMEONE 5
Nessun pallone giocabile, corsa e grinta ma zero pericolosità e per niente propositivo
MIRALLAS 5+
Anonimo e grigio nel primo tempo, sembra più voglioso nella ripresa ma esce quasi subito
GERSON 5
Inconcludente, entra male in partita
LAURINI SV
PJACA SV
ALL. PIOLI 6
Squadra precisina ma di una noia mortale contro un avversario apparso davvero pochissima roba, trova la vittoria con un gioiello personale dell'unica stella di questa squadra
IL MIGLIORE: VITOR HUGO
IL Peggiore: EDIMILSON
LA PARTITA
Andiamo a giocare a Milano nella migliore giornata possibile. Il Milan è pieno di cerotti e non ha centrocampo, tanto da dover far giocare come unico play un mediano ripescato dalle riserve delle riserve (Mauri), un terzino (Calabria) come mezz'ala che non ha mai giocato a metà campo e Calhanoglu abituato a giocare ala avanzata; Higuain è malconcio e Castillejo non è  un titolare. Nota a margine: piccola GRANDE soddisfazione che anche in questa totale emergenza il signor "vado a Milano a vincere" non trovi posto nemmeno per pochi minuti. Noi giochiamo con Mirallas nei tre davanti ed Edimilson al posto di Gerson a metà campo. Per tutto il primo tempo la vera protagonista è la noia. Noi siamo vaghissimamente propositivi su due cross tagliati di Biraghi e Chiesa mentre il Milan ci prova dopo pochi minuti con Calhanoglu con un tiro centrale e con lo stesso turco che con un'imbucata tira fuori di poco. Alla mezz'ora l'unica vera occasione degna di nota con un salvataggio di testa di Hugo su un cross pericoloso e sugli sviluppi Rodriguez tira forte ed angolato ma Lafont c'è. Poco dopo ad esserci è Milenkovic che salva sulla linea un tiro pericoloso del turco rossonero. Il resto è un fraseggio continuo di entrambe le squadre che amplificano noia e sonno "IN  QUESTA PALUDE" di un pomeriggio grigio. Finisce zero a zero il primo tempo di una partita dalla pochezza allarmante.
Nella ripresa si accende Suso che ci mette in difficoltà costantemente; prima impegna Lafont al termine di uno slalom gigante tra i paletti di color viola(verde), dopo mette Higuain in condizione di provarci di testa e trovare ancora il portierino viola presente. Al 55' mettiamo la testa in area avversaria anche noi con un tiro alle stelle di Mirallas dopo una bella azione. Il Milan non ha un gioco ma noi meno, lasciamo il pallino a loro e ci limitiamo a non rischiare troppo, salvo le giocate di Suso, l'unico giocatore di calcio in campo perchè Chiesa è spento e sbaglia molto. Poi ovviamente il calcio smentisce tutto e tutti e proprio Federico nostro trova spunto e tiro da applausi: palla sul palo lontano e 0-1 con primo (e resterà unico) tiro in porta. Il Milan crolla e non riuscirà ad impensierirci se non con un colpo di testa di Zapata ben respinto da Lafont. Finisce senza grossi rischi con la prima vittoria esterna della stagione.
Portiamo via tre punti, casuali come il punto casuale raccattato a Reggio Emilia con il Sassuolo. Squadra precisa e quadrata in difesa ma di una timidezza preoccupante in fase propositiva, di costruzione e di pericolosità. Vittoria importante, forse importantissima a livello di classifica ma che non tranquillizza a livello di gioco e di attacco. Continuiamo a sperare che questi elementi che vengono inanellati siano e diventino delle scintille per far scattare qualcosa che nonostante una vittoria in uno stadio importante ancora non c'è. Ma abbiamo vinto e non è roba da poco, accettiamo questo regalo trovato sotto l'albero e concentriamoci sulla prossima.
FORZA VIOLA...sempre...
"TAKKO AI' GIRO" - Spazio tecnico Bollins gestito
"...le cose belle te le lascio tutte :-) ..."

lunedì 17 dicembre 2018

Ritorno alla vittoria

Campionato - 16^ 
FIORENTINA - EMPOLI = 3 - 1
GOAL: Krunic, Mirallas, Simeone, Dabo
LE PAGELLE
LAFONT 6 +
Sul gol avversario esce male/non esce, poi miracoloso nella ripresa
CECCHERINI 5,5
In media difficoltà sulla spinta avversaria ma poco propositivo
PEZZELLA 7
Ennesimo partita di forza e sostanza, leader vero
VITOR HUGO 5,5
Poco preciso nelle chiusure ed un po' in affanno
BIRAGHI 6 +
Per pochi cm gol annullato poi in ritardo sulla chiusura nell'azione del gol avversario. Ma nella ripresa assist gol ed altro cross importante
BENASSI 6
Prova oscura ma di sostanza
NOORGARD 5,5
Fa il compitino e poco altro
GERSON 5
Oggettivamente un oggetto misterioso
CHIESA 6,5
Un po' egoista in alcuni momenti ma come sempre gli strappi determinanti li produce lui
SIMEONE 7 - - - - - - - - - - - - - - - -
Nel primo tempo in ritardo su un pallone importante, qualche taglio o giocata non al massimo, ma poi assist e gol decisivi; comunque in crescita. Peccato per l'occasione sprecata nel finale ma soprattutto per l'esultanza fuori luogo che gli fa meritare quella caterva di -
MIRALLAS 7
Buona partita, un gol importante ed una prestazione che finalmente permette alla squadra di avere un tridente
DABO 6,5
Bell'ingresso in campo con un gol fortemente voluto macchiato da un paio di successivi errori. Buono comunque il suo spezzone di gara
ESSERYC 5,5
Non si fa notare quasi mai, salvo che per due brutti errori nell'ultimo passaggio
HANCKO SV
ALL. PIOLI 6,5
La squadra migliora nella ripresa e disputa un buon match dopo un primo tempo cosìcosì
IL MIGLIORE: MIRALLAS
Il peggiore: GERSON
LA PARTITA
Il pareggio con il Sassuolo (clicca qui per leggere il post-postpartita) aveva lasciato strascichi polemici dati da una prestazione con poca grinta e soprattutto poco gioco. Serviva una svolta ed il Mister prova con qualche cambio. Torna Simeone di punta e Mirallas viene schierato titolare a completare il tridente, Noorgard fa il suo esordio dal primo minuto e Ceccherini gioca come esterno di destra. Giochiamo un inizio di partita timido e l'Empoli prende campo e con un pressing costante ci mette in difficoltà soprattutto a livello di ritmo senza creare però troppi rischi. A dispetto di questo, siamo noi ad andare vicino al gol, anzi lo troviamo con Biraghi che però è in fuorigioco di mezzo braccio. Da angolo poi un colpo di testa di Hugo ci fa gridare al gol ma solo per un effetto ottico. Mentre sembriamo mettere la testa fuori è una giocata avversaria a far trovare il gol a Krunic dopo una non uscita di Lafont ("maicchèl'hanno imbullonato?") e una non chiusura della difesa. Sbandiamo e un "bagher di appoggio" del nostro portierino su un tiro non impossibile, ci fa prendere un bello spavento. Reagiamo, e con Chiesa ci avviciniamo al pari che invece trova Mirallas su assist di Simeone "due gol in due partite, 'unno quotavano nemmeno alla Snai". Proviamo a ribaltarla a questo punto, ma arriva prima l'intervallo.
Nella ripresa, entriamo con un passo diverso in campo e prendiamo possesso della metà campo avversaria, anche se idee di gioco e schemi sono altre cose. Il nostro giocatore più pericoloso è sicuramente Chiesa che con strappi continui mette a dura prova la difesa "carciofara"; in alcuni casi dialoga bene con un Mirallas pimpante, in altri si intestardisce in giocate troppo personali. Su una discesa di Biraghi è a sorpresa Simeone a trovare la zuccata giusta che apre il cuore a tutti, ma per pochi secondi. Il Cholito reagisce a qualche mugugno con un dito davanti al naso, come a zittire i tifosi. Ora. Son mesi che "non la strusci", Firenze ti ha sempre sostenuto, la contestazione non sai nemmeno cosa sia e ti permetti di fare un gesto strafottente del genere? Beh caro ragazzino, proprio no, non ci siamo ma nemmeno un po'. Per me le scuse postume possono anche essere accettate ma restano un filo comode ed a livello di "simpatia" altro che caduta, t'hai fatto un cratere in terra. Chiusa parentesi.
L'Empoli ci prova a pareggiare e Lafont fa un vero e proprio miracolo per evitare il pari che sarebbe stato davvero un problema serio. Resta l'unico vero pericolo perché poi siamo noi a sfiorare il gol di chiusura che poi arriva con un Dabo entrato prepotentemente in campo e nella difesa avversaria in pieno "stile Mosè" cioè totalmente aperta al suo passaggio. Finisce così anche perché il ragazzino dal ditino inutilmente facile si beve l'ultima occasione della partita. 3-1.
Finalmente è arrivata la tanto sospirata ed ormai lontana nei ricordi vittoria, che visto il secondo tempo è anche meritata. Buona metà gara contro un Empoli che dopo un primo tempo di corsa si è un po' sgonfiato. Buono l'impatto di Mirallas e buono il ritorno al gol di Simeone. Era davvero fondamentale tornare alla vittoria (come in realtà lo era da un bel po') e questa è arrivata dopo un primo tempo che aveva confermato dubbi e punti interrogativi. Bene così, un filino in più perché vincere contro i non distanti carciofai (non abbiamo cugini noi...) ha un pochino di sapore in più. Non abbiamo fatto niente di che, ovvio, e l'idea è che proprio proprio guariti non si sia, ma prendiamo questa vittoria meritata come un segnale.
FORZA VIOLA...sempre...
"TAKKO AI' GIRO" - Spazio tecnico Bollins gestito
"...Bah, son segnali di nulla 'ccaxxxo' ..."

giovedì 13 dicembre 2018

Venti e lacrimine

Kiave di lettura n° 316
Proprio oggi. Venti anni fa. Quello stacco. (per rivederlo clicca qui). Parte la lacrimina sul "PESO DEI RICORDI" di una giornata da brividi, trascorsa "al sicuro" tra il Cioppino ed il Simi. In totale adorazione di una squadra che ci stava regalando l'impressione di vivere un vero e proprio unico sogno. In trepidazione per quello che quel campionato ci stava regalando e prometteva di donarci.
Sono passati tanti anni ma ancora sento addosso quell'ansia pre-gara, ri-vedo il nervosismo comprensivo di nicotina di chi avevo intorno, ri-sgrano gli occhi rispetto al volo d'angelo del Cioppi, ri-sento ancora la gola bruciare per i cori per quella maglia e quel NOVE da venerare e santificare. Eravamo carichi di qualcosa mai provato prima in quell'Artemio Franchi, la sensazione di volare altialtialti verso quella "parolina ancora impronunciabile" ma che cominciavamo sentire "piano piano rimbalzare negli angoli della città"
Proprio oggi, che nei sogni colorati di viola tutto questo si è clamorosamente trasformato (direi annullato), sono vent'anni. E parte di nuovo la lacrimina.

"...il nostro volo a saltare diverse file di scalini di una Fiesole ebbra di gioia e di brividi...alla fine ci sciogliamo in un abbraccio ai limiti delle lacrime...ci incanteremo mentre scoppi in volo..."

martedì 11 dicembre 2018

Zapping


Purtroppo a volte capita di fare zapping.
E ti ritrovi così su rete 4 (eh lo so....dovrei mettere un blocco...). Ti bastano meno di due minuti per vedere una rapida carrellata degli ospiti e vedere Porro che coordina un dibattito tra Paolo Crepet, Maria Stella Gelmini, Mario Giordano e Alessandro Meluzzi. Tema? L'abbandono a loro stessi dei giovani d'oggi (signora mia...) che ha causato la tragedia della discoteca di Corinaldo corredato da sorta di motto "...se ci preoccupiamo dell'uso dello spray e non della disgregazione della famiglia che ha portato quei ragazzi lì  a quell'ora a quel concerto guardiamo il dito e non la luna..."
Crepet, Gelmini, Giordano, Meluzzi con una spruzzata di Porro che dal podio della loro "infinita competenza e saggezza" identificano la vera causa della tragedia. 
Sicuri che sia grave bestemmiare nelle vicinanze di Natale?

domenica 9 dicembre 2018

Punto preso...ma indecoroso...

Campionato - 15^
SASSUOLO - FIORENTINA = 3 - 3
GOAL: Duncan, Babacar, Simeone, Sensi, Benassi, Mirallas
LE PAGELLE
LAFONT 5 - 
Sul primo gol fa assist, sul secondo è fermo ma non ha grandi responsabilità, sul terzo prende gol da un tiro partito più o meno da Forlì
LAURINI 5
Torna dopo tanto tempo e si capisce perchè non avesse praticamente mai giocato
PEZZELLA 7,5
Enorme in chiusura su Babacar, sempre puntuale e s'inventa l'azione e l’assist del pareggio. Mezzo punto in più perché appare come l'unico giocatore di livello in questa domenica
MILENKOVIC 4,5
In sofferenza e troppo nervoso, rischia di vanificare il vantaggio numerico
BIRAGHI 5
Soffre Berardi e spinge senza troppo successo
EDIMILSON 5 +
Sgraziato ed impreciso si vede per un bell'assist a Gerson non sfruttato nel primo tempo e sul gol del 2-1 e del 3-2 con tiri respinti-assist
VERETOUT 5 +
Ci mette voglia e grinta ma è impreciso e spesso sovrastato dal gioco avversario
BENASSI 6 - -
Nel primo tempo tra i meno grigi, sbaglia l'impossibile nel secondo tempo per poi trovare la zampata giusta per riaprire la partita
GERSON 4
Irritante nel non incidere mai e nel sbagliare quel che si può sbagliare ed anche di più
VLAHOVIC 5,5
Sbaglia chi lo mette in una squadra senza senso per il suo esordio da titolare, ma lui onestamente fa poco o niente
PJACA 4
Si nasconde costantemente e salta l'uomo solo per poi “tornargli sotto” e perderla
CHIESA 5
Palesemente fuori forma, inutile metterlo in questa condizione
SIMEONE 6 +
Rianima l'attacco e trova il tap-in che gli mancava da tantissimo
MIRALLAS 6 +
Sembrava essersi adeguato ai compagni ed invece ha il merito di non sprecare un assist d'oro a venti secondi dalla fine
ALL. PIOLI 4,5
Sbaglia formazione, la squadra non sa come pungere, sbaglia un cambio. Poi il Sassuolo gli dà una mano, il caso un’altra e così arriva il pari
IL MIGLIORE: PEZZELLA
IL PEGGIORE: GERSON
LA PARTITA
Dura da commentare una partita che finisce 3-3, rimontando al novantesimo, ma che ti lascia addosso qualcosa di strano, anzi di negativo. Il mister decide di giocarsi questa "sfida cruciale per i piazzamenti dopo la lotta europea" (cit. e SIGH) con una mezza rivoluzione. Chiesa non è in condizione e il Mister decide di stravolgere tutto l'attacco togliendo Simeone e giocando con un 4-5-1 dove Gerson e Pjaca sono gli esterni larghi che dovrebbero appoggiare l'esordiente dal primo minuto Vlahovic, faccio spoiler: non ci riusciranno mai. In difesa al posto di Hugo squalificato, centrale Milenkovic e Laurini esterno. Il Sassuolo sembra messo meglio in campo e soprattutto avere un'idea di gioco più centrata con Berardi che non prendiamo quasi mai, ma riusciamo a bloccare con i raddoppi. Non ci sono grandi emozioni e Consigli e Lafont praticamente non si vedono mai. Benassi è il più vivace davanti (anzi l'unico) e Gerson si divora un'occasione non male. Dall'altra parte solo qualche tiro respinto da difensori di Berardi ed un'occasione sprecata da Bourabia (chi!??!)
Si riparte nella ripresa dallo zero a zero, con Chiesa al posto di Pjaca e ci si chiede come mai se non era in condizione di giocare dal primo minuto si metta in campo al 46'. Sembra ricominciare da dove più o meno era finita la prima parte di gara ed invece Benassi si ritrova la palla gol sui piedi dopo un regalo di Consigli ma riesce a prendere un difensore (l'unico) sulla traiettoria verso la porta vuota; capovolgimento di area e su un cross, Lafont decide di respingere plasticamente ma in modo goffo mettendo la palla su piedi di Duncan che stoppa e tira: mezz'altezza angolato e portiere in ritardo, siamo sotto. 
Ancora da riprenderci dallo svantaggio e Duncan "VA TROPPO IN LA' E CI VA DI BRUTTO" mette in mezzo e "come scritto nelle trippe" Babacar prende la scena: lasciato solo la piazza sul primo palo segnando l'immancabile gol dell'ex e due a zero. Viene voglia di chiuderla qui ed invece Edimilson prende il palo ed il Cholito entrato da poco trova il giusto tap-in: due a uno. Benassi, di nuovo quasi per caso, ha la palla del pari ma la spara a Forlì più o meno da dove poco dopo Sensi tira (libero e con la possibilità "di controllare, alzare la testa, prendere caffè e ammazzacaffè e tirare") lentamente e poco angolato e trova il 3-1. Sembra finita ma Djuricic decide di darci una possibilità facendosi buttare fuori per inutili proteste. Ne approfittiamo con Benassi che tocca in porta dopo una respinta sgraziata di Consigli su un colpo di testa debole di Edimilson. Mentre Milenkovic decide di "buttare nel cesso" la superiorità numerica facendosi espellere, Pezzella anticipa Matri fa una gran galoppata e serve un assist d'oro a Mirallas che non spreca l'occasione finisce incredibilmente 3-3.
La cosa che colpisce per ottantacinque minuti è che a Sassuolo giochiamo da provinciale, contro una provinciale e più di una provinciale. Ci mettiamo in campo, con un modulo ed una formazione rinunciataria, chiusi per poi ripartire.....solo in teoria perchè non ci riusciamo mai. Momento e schema meno adatto per far esordire un ragazzo di diciotto anni dal primo minuto non c'era ed invece così è stato. Chiesa non era in condizione ed infatti non ha dato niente ed invece è stato fatto giocare. Pjaca e Gerson hanno inanellato l'ennesima dimostrazione di pochezza ed invece ancora titolari. Certamente questa squadra non ha eccessiva qualità e non è clamorosa, ma col Sassuolo credo si possa anche dire qualcosa su qualità di gioco e di scelte. L'abbiamo ri-assestata dopo una follia degli avversari ed in cinque minuti finali di altrettanta follia. Questo però non può cancellare i primi ottantacinque minuti e il livello di pochezza mostrato. La rimonta potrebbe dare una scossa? Mah. Speriamo, non costa niente. Intanto prendiamo un punto, non sapendo se possa ed a cosa possa essere utile. Prendiamolo come spunto e speranza appunto, anche se da qui a crederci....ce ne corre...
FORZA VIOLA...sempre...
"TAKKO AI' GIRO" - Spazio tecnico Bollins gestito
"...insomma mi sembra di intuire sia stata un'altra giornatona...recuperarla al '97 ancora però mi sembra 'unsia mai successo...son segnali... : - ) ...quando tu c'hai gli attaccanti boni, gli basta una palla per buttarla dentro : - ) ...evito altro, mi darebbe pensiero vedere un'altra partita della Viola..."

sabato 8 dicembre 2018

Ne' ombre ne' pallido...magari riflessi grigi...

Kiave di lettura n° 315
Nuova puntata del mio Katalogo ed in particolare dello scaffale dedicato ai libri. Ecco infatti le mie impressioni su qualcosa che ho letto un po' di tempo fa. Mi riferisco a:
MICHELE GIOCONDI - "Un'ombra più bianca del pallido" - Goware
Ho "conosciuto" questo libro grazie ad una splendida mattinata di quasi due anni fa (clicca qui per leggere il racconto di quella giornata), dove il suo titolo e la breve presentazione letta mi hanno incuriosito non poco. Giallo ambientato in una Firenze piena di ombre e dipinta con un giusto quantitativo di malinconia, il libro racconta delle vicende di un commissariato del centro fiorentino a rischio chiusura. Per evitarla, il commissario Ristori coinvolge il suo vice ed un noto giornalista in un piano "TRA PALCO E REALTA'" mischiando cioè motivazioni concrete e reali con il risalto che solo la stampa può dare con attenzioni ed articoli mirati. Il racconto riserva sin da subito colpi di scena, tipo la sparizione del giornalista appena "conosciuto", ed una serie di eventi e di fatti che provano ad intrecciarsi in una trama, che con lo sfondo di Firenze, non può non catturare l'attenzione. 
Il commissario non è un "Rambo" o un "supereroe", anzi viene dipinto nelle sue debolezze e nelle sue particolarità "a Ristori tornavano in mente le passeggiate solitarie che faceva da giovane nei momenti di dolore, nelle crisi affettive di quegli anni. Dolori intensi, da tagliare con il coltello" "scuoteva la testa come faceva sempre quando era davvero incazzato. E allora era meglio stargli lontano" che si affiancano ai racconti ed ai personaggi che piano piano si avvicendano nella storia, più o meno direttamente coinvolti nel giallo e nel suo sviluppo "mostrava di avere il dente avvelenato o era il suo fegataccio toscano, peggio ancora maremmano a venire fuori". Viene fuori una fotografia molto scura del Paese Italia "le cose più difficili da realizzare in questo benedetto paese sono proprio quelle più semplici, sensate e ragionevoli" con il quale il commissario si trova costretto ad un confronto non sempre piacevole "un Paese coinvolto in un drammatico concatenarsi di fatti, sui quali la cosa più saggia è chinare il capo e capire che di fronte a quello non si può reagire"
La storia ed il libro tengono ben alta l'attenzione del lettore e le vicende, con i cambi di passo necessari per un giallo, riescono a catturare l'interesse e la curiosità in chi legge. In certi punti però lo stesso passo si fa un po' più pesante ed alcune pagine tendono a rallentare il ritmo della storia; sembra quasi che ci siano dei salti narrativi o perlomeno dei passaggi affrettati che in qualche modo disorientano. Nel complesso comunque le ombre ed il pallido del titolo (direttamente legato ad un pezzo dei Dik Dik) non diventano protagonisti assoluti della storia ma danno soltanto una vena malinconica con alcuni riflessi grigi che rallentano un po' il passo "spedito" di buona parte del libro.
BIGNAMI: nonostante questi piccoli "appunti", lettura a marchio GoWare comunque consigliata; mia personale valutazione: tre stelle e mezzo su cinque.

domenica 2 dicembre 2018

Resa triste

Campionato - 14^
FIORENTINA - JUVENTUS = 0 - 3
GOAL: Bentancur, Chiellini, Ronaldo (R)
LE PAGELLE
LAFONT 5,5
Appare poco reattivo e sicuro sui primi due gol, anche se non ascrivibili a colpe dirette
MILENKOVIC 5
Soffre troppo e spinge poco
PEZZELLA 6 - - 
In difficoltà troppo spesso con il centravanti juventino ma si fa sentire quando serve
VITOR HUGO 5,5
Impreciso, pasticcia sotto porta avversaria e sull'azione del terzo gol è responsabile
BIRAGHI 5 +
Un paio di cross invitanti e poco altro in avanti, sofferenze nella media in difesa
BENASSI 6 -
Inizia benissimo poi piano piano sparisce la sua verve in attacco e lui diventa più oscuro
VERETOUT 6
Non brilla ma non demerita
EDIMILSON 5
Poco o niente, impreciso e molto confusionario
CHIESA 6
Sotto tono nel primo si rianima nella ripresa quando crea occasioni, pur sbagliandole
SIMEONE 5 -
Arriva tardi sull'unico pallone che passa dalle sue parti e non si fa vedere in altre circostanze, lotta ma serve a poco
GERSON 4,5
Solita partita fatta di tre/quattro tocchi buoni a centrocampo, non decisivi; oltre questo il niente
PJACA 5
Ingresso inutile
THEREAU SV
ALL. PIOLI 5 -
Questa squadra non ha un gioco offensivo, poco gioco in generale, e lui non riesce mai a fargli cambiare ritmo ed impostazione. Insistere su alcuni giocatori e le scelte per i cambi continuano a non sembrare granchè.
IL MIGLIORE: VERETOUT
IL PEGGIORE: Gerson
LA PARTITA
Strano prepartita quello che precede "LA" partita. Vari motivi fanno mettere la testa da un'altra parte e il clima viola non è quello da tensione pre-grande evento. Come spesso gli accade è Enry a trovare la definizione giusta "mi hanno attaccato l'apatia...unn'ho nemmeno voglia di infamare i gobbi...". Il clima è da #JuveMerda ovvio, ma non c'è la solita attesa quasi incontrollabile. Ingresso sul presto con le solite raccomandazioni per non sciupare la coreografia che vengono ripetute in continuazione  e dette tutte d'un fiato come in una filastrocca  da mandare in memoria e non scordare fino alla realizzazione "attentialnastrononmostratelebandierinelebandierinesullacoreografiasitengonoacartoncinolacoreografiavienesuall'inno". Il mister decide di giocarsela più prudentemente con Gerson tra gli attaccanti ed Edimilson in mezzo. Non partiamo male e Benassi "rischia" di metterla subito nel migliore dei modi con un tiro potente che va fuori di poco. E' troppo bello ed infatti dura poco, infatti ci sgonfiamo abbastanza rapidamente "abbiamo dato tutto" vien da dire, anche se i minuti passati sono circa sette. I gobbi, senza far grande fatica e senza creare troppo, cominciano a diventar padroni di campo e gioco. Sembrano in scioltezza senza spingere, ma noi siamo più fermi ancora e sul gol di Bentancur sembra "una giocata di allenamento coi piolini e sagome" con difesa e centrocampo in ritardo e portiere contro-tempo. Siamo sotto. Proviamo una reazione e Simeone arriva "esimo" su una delle poche palle giocabili che gli vengono recapitate. Sostanzialmente la veemente voglia di pareggiare si esaurisce qui come il primo tempo.
Nella ripresa, l'unica nostra arma (Chiesa) si accende dopo un primo tempo anonimo. Prima tira per la prima volta nello specchio impegnando il codice fiscale portierato bianconero. Poi viene stoppato sul più bello poi sfrutta male un buon assist ricevuto con un tiro centrale. E' bastato accendersi per creare tre (quasi) occasioni, peccato sia come sempre il solo a provarci seriamente, mentre gli altri fanno brevi apparizioni e mai decisive senza metterci oggi neanche troppo "SUDORE E UN MINIMO DI CUORE". Ed alla lunga esce fuori la squadra a strisce che riprende possesso di campo e pallone trovando il gol(lonzo) con Chiellini e poi con il simpaticissimo Ronaldo che spedisce dopo il gol il pallone in tribuna ed anche i più ottimisti, speranzosi....diciamo ironici....che si mostravano convinti che a risolverla sarebbe stato il nostro "CB3" o il desaparecidos Thereau sono costretti ad arrendersi all'evidenza ed alla spicciolata si avviano al tornello d'uscita con ancora la partita ancora in corso. Finisce 0-3.
Che dire? Che è stato tutto normale. La squadra che ha già vinto il campionato prima di iniziarlo è venuta a Firenze sostanzialmente a fare un allenamento. Ha pressato il giusto, corso il tanto che bastava, fatto qualche giocata e portato a casa porta inviolata (senza rischi), tre gol e un altro tassello per la classifica cannonieri di Ronaldo. Il tutto mentre gli undici in maglia viola, messi ordinatini in campo e vagamente compatti, non si sono mai sbracati ma neanche hanno dato l'impressione di provarci e soprattutto aver armi o potenzialità per poterci riuscire. Il materiale è oggettivamente poco qualitativo e con alternative scarse ("Pioli ci pensa anche a cambiare, poi si volta e mentre dice "ovvai ora per ribaltarla metto.....metto....." e si rimette a sedere e non cambia") e questo è un problema che ha due nomi chiari ed evidenti: società e Corvino, ma il mister di suo ci mette davvero poco. Le percentuali di responsabilità non hanno senso ora (e comunque le più alte non le ha certo Pioli) ma in questo momento questi abbiamo e con questi dobbiamo giocare, ed ad oggi, con queste prestazioni, anche il ridicolo obiettivo di arrivare settimi-"primi degli esclusi" sembra troppo ambizioso vista la classifica.
Resta una sola cosa bella da ricordare, splendida (escludendo ovviamente pre-partita ed abbracci intensi del gruppo a dopo che ovviamente sono fuori concorso): la magnifica coreografia iniziale della Fiesole per Riccardo Magherini. Toccante, intensa, da applausi veri e soprattutto piena di un significato che non deve essere dimenticato o accantonato.
FORZA VIOLA...sempre...
PS. le scritte vergognose su Scirea e l'Heysel fanno schifo e devono far vergognare ed intervenire. Sono da condannare senza se e senza ma, chiunque l'abbia scritte, in qualunque stadio, da qualunque (pseudo)tifoso. Punto ed a capo.
Segnalo solo che quegli obbrobri sono già stati cancellati da società/comune, mentre da altre parti striscioni ugualmente infami venivano fatti entrare dalle stesse società che oggi gridano allo scandalo.
"TAKKO AI' GIRO" - Spazio tecnico Bollins gestito
"...beati voi che vi garba continuare a vederla..."

venerdì 30 novembre 2018

Decreti e paure

Kiave di lettura n° 314
Dopo un po' torno ad occuparmi di quella che resta la mia tipologia di Kiave di lettura preferita. Ecco quindi il mio personale "parere" su un libro letto un po' di tempo fa.
ANTONELLO CAPORALE - "Matteo Salvini - Il ministro della paura" - Paper First
In questi giorni di approvazioni di decreti (cosiddetti) di sicurezza in cui il ministro (sigh all'ennesima potenza) dell'Interno è sulla bocca di tutti ed al centro dell'attenzione mediatica (del resto come se non ci fosse mai) mi è venuta voglia di commentare il libro di Antonello Caporale dedicato proprio a quello che l'autore definisce come "il ministro della paura"
Il libro riprende i percorsi di avvicinamento al potere del leader leghista e li analizza con i riferimenti oggettivi dati dai numerosissimi materiali a disposizione in rete e non solo, frutto dell'incontinenza verbale e comunicativa del suddetto. Lo stile praticamente in loop di trovarsi un nemico e puntarlo con definizioni violente ed esasperate è il suo marchio di fabbrica. Prima i meridionali, poi i rom, poi gli extracomunitari "generalizzare, amplificare, indurre a trasformare il colore della pelle come marchio d'infamia, timbro assoluto, misura e cifra identitaria di una razza". Ma non solo, l'Europa aguzzina piuttosto che le tasse asfissianti di Governi vampiri. Come ben delinea Caporale, quello che è fondamentale è incutere terrore con un motto che trasforma il "NIENTE PAURA" del mio Poeta in "attenti! PAURA" di stampo leghista. La sua avanzata, con il motto in questione accentuato dal corollario "Salvini ha una ideologia...forte e terribile...l'ideologia dello schifo...", è partita con la capacità (ma siamo davvero sicuri sia tale?!) comunicativa di essere martellante ben oltre la petulanza nella quale lo stesso autore del libro nota (con diverse ragioni) una "spiccata somiglianza con l'altro Matteo".
Nelle analisi del libro emergono chiare anche le facilitazioni avute dalla parte politica "avversa" che in realtà in molti momenti così lontana non è apparsa e non appare, uno per tutti l'esempio della scelta dei criteri prioritari di assegnazione per le case popolari messa in atto dal sindaco (pd) di una città di cui ho sentito vagamente parlare, per niente lontani dai principi di fondo della politica dello stesso ministro, tanto da far venire automatico il paragone "anche nel sindaco di Firenze Nardella scorgiamo un po' di Salvini".  L'analisi è precisa, dettagliata e soprattutto sui fatti. Emergono le clamorose inversioni ad U (tanto per citarne solo una ad esempio quella che parte dal "terroni quanto puzzate" cantato quando la Lega era ancora per l'indipendenza della Padania e che arriva alle foto social attuali con felpe di città del sud ed apprezzamenti per cibi e costumi di Puglia piuttosto che Calabria) e soprattutto le sottolineature intelligenti di una persona di spessore che non può non evidenziare quanto sia pericolosa la politica del ministro dalla felpa facile, in mille suoi aspetti, dai più evidenti e noti (politica immigrazione e politica sicurezza) a quelli più sottotraccia nel normale processo comunicativo "non è già solo immaginare il confine della competenza dentro il dolore di questo particolare gruppo sociale il nuovo ghetto?...non più pari opportunità ma dicastero per i disabili, luogo di concentramento delle sfortune, governo del ghetto fisico e mentale...come se domani si abolisse la legge Basaglia e si riaprissero i manicomi con l'intento di fare star meglio i "cosiddetti" matti".
La paura, Salvini è riuscito ad infonderla benissimo, leggendo questo libro si capisce quanto; sfogliando peró le pagine cresce a dismisura soprattutto la sensazione che di altra paura ci dovremmo preoccupare, per la precisione del fatto che questo Paese sia in queste mani... o meglio in queste felpe.
BIGNAMI: i libri di PaperFirst non sono facili da affrontare. Servono pazienza e voglia, e sempre di più invece a farsi sentire è la fatica ad immergersi in certi argomenti (visti gli andamenti italici). Ma ne vale sempre la pena, perché lasciano sempre qualcosa, anzi regalano sempre molto. Valutazione: quattrostelleemezzo su cinque.

lunedì 26 novembre 2018

Aggrapparsi

Kiave di lettura n° 313
Quando vedi una delle persone migliori del mondo farsi forza per non esplodere in pianto, qualcosa ti arriva dentro e non puoi non sentire un nodo alla gola. Vorresti togliergli un po' di quel dolore, un po' di quei pensieri, un po' di quella stanchezza. Sai che non è possibile, sai che non funziona così, sai che non basterebbe. Sai pure che forse è egoistico anche solo pensarlo. Ma lo vorresti, profondamente.
Ti vengono in mente mille momenti, mille istanti, mille ricordi; mentre lo fai pensi a quanti ne devono venire nelle menti di altri e ti senti "di troppo" anche nel pensarle certe cose. Ma quel mix di ricordi ed emozioni ti arriva allo stomaco ed agli occhi.
E in quel momento ti serve necessariamente un tentativo: provare ad aggrapparti a qualcosa. "ALLE STELLE CHE ALTRIMENTI SI CADE" ti viene alla bocca quasi in un riflesso incondizionato. A quelle, a quell'arcobaleno di ieri, a quel timido e nascosto raggio di sole dietro tanti nuvoloni grigi di oggi.
A quel “qualcosa” bisogna aggrapparsi, in un unico forte abbraccio, forte così come spero possa essere il mio per quella persona migliore del mondo. 
Ciao Marta
E mi attacco alle stelle che altrimenti si cade 
E poi alzo il volume di questo silenzio che fa stare bene 
E mi sa che sei quella che fa luce pian piano 
Chissà come ci vedi e chissà come ridi di quello che siamo 
E mi attacco alla buccia di questa notte 
E salto, salto ma rimango giù 
La porta dei sogni 
La porta dei sogni 
La porta dei sogni chiudila tu 
E mi attacco alle stelle tiro un pò a indovinare 
Mi predico un presente in cui non c'è niente se non respirare 
E se proprio sei quella fatti almeno guardare 
Non sai quanto ci manchi non tornano I conti a doverti trovare 
E mi attacco alla luce di questa notte 
E salto, salto ma rimango giù 
La porta dei sogni 
La porta dei sogni 
La porta dei sogni chiudila tu