Sommario

domenica 29 dicembre 2019

Occasione persa

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 368

E' mattina a Mogadiscio. Gente indirizzata verso la città per fare spese. Un minibus diretto verso l'Università. Un incrocio di strade affollate. Un'agenzia dell'entrate. Un check point. Un camion bomba.
Ieri attorno alle nove, questi elementi si sono purtroppo brutalmente mischiati ed hanno prodotto uno degli attentati più gravi degli ultimi anni. Un numero di feriti che arriva in tripla cifra mentre sembrano essere oltre novanta le vittime. Quest'ultime restano definite da un numero che non riesce ad essere preciso e come sempre in questi casi tende ad essere solo provvisorio. Secondo le fonti ospedaliere, in molti stanno morendo oltre che per la gravità delle ferite anche a causa dello scarso sangue a disposizione per le trasfusioni. Tra le vittime almeno diciassette studenti universitari più o meno lo stesso numero di vittime tra gli agenti di polizia.
L'attentato non è stato ancora rivendicato, anche se tutti sembrano puntare il dito verso il gruppo qaedista di Al Shebab. Il sindaco di Mogadiscio ha invece puntato l'attenzione sulla scelta operata dagli attentatori "hanno ucciso le nostre forze giovani, che lavoravano per ricostruire il futuro dopo anni di guerre e violenze".
Colpito dalla notizia, ho cercato sui siti dei principali giornali italiani maggiori approfondimenti. E mentre il triste balletto dei numeri di vittime e feriti era comprensibile e scontato visto l'evolversi della situazione, non son riuscito a capacitarmi di un altro tipo di ballo. Quello necessario a saltare le altre notizie per arrivare agli articoli che riguardavano il racconto dell'attentato. "ECCO CHE SPUNTA UN'ALTRA REALTA'". Una notizia del genere con la sua tragica importanza, ho dovuto faticare per trovarla. Decima notizia, ottava, dodicesima, nemmeno tra le notizie "della home". Questo il triste risultato della mia ricerca tra i siti suddetti, effettuata nel pomeriggio stesso dell'attentato. Video con un suv lanciato da un elicottero, cv di nuovi ministri, liste di partiti delle prossime elezioni regionali di gennaio, previsioni meteo per il prossimo Capodanno. Queste alcune delle notizie degne di maggiore attenzione rispetto a quanto successo a Mogadiscio. Mi è venuto spontaneo domandarmi se davvero meritiamo questa considerazione dalla maggior parte degli organi di informazione. Gli stessi che, tanto per rimanere sul tema con un altro esempio, per riassumere l'Angelus del Papa hanno dato risalto alle parole del pontefice sull'uso delle chat da parte dei ragazzi e non al cordoglio espresso per l'attentato stesso. Scelte. Evidentemente mirate ad attirare le attenzioni giuste. Scelte che mi fanno sufficientemente orrore e che mi fanno tornare alla memoria un incontro pubblico in cui Gino Strada riuscì varie volte a scuotermi l'anima. Dibattito che mescolò varie cose, tra cui anche la comunicazione sugli episodi legate alle varie guerre ed il peso diverso dato ad eventi ritenuti più o meno degni dell'attenzione generale. Provando a riassumere: "...il terrorismo è solo una diversa forma di guerra e finché non si rafforzerà in tutti la convinzione che tutte le guerre sono un orrore da denunciare andremo poco lontani...per fare dei passi avanti non ci si può voltare dall'altra parte per non vedere le facce di quanti soffrono in silenzio, magari solo perché quelle facce sono poco note o da noi lontane...". Ecco. Questa mi pare sia stata un'altra occasione persa per fare un passo avanti....e solo per l'urgenza di sapere se l'ultimo dell'anno avremo o meno bisogno dell'ombrello. 

giovedì 26 dicembre 2019

Buon Santo Stefano

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 367

E ci siamo. Il rito colorato di rosso e bianco è arrivato anche quest'anno. Come da sempre per i "fochi di San Giovanni" "l'eran meglio quelli dell'attr'anno" per Natale sembra si sia attivato un ritornello abbastanza frequente che più o meno recita "quest'anno lo sento meno".
O almeno mi sembrava fino a che non ho letto alcuni dati pubblicati pochi giorni fa. A contraddire questa sensazione infatti sono arrivate le medie di spesa delle associazioni di categoria per il periodo dell'anno più caratterizzato dagli acquisti. Medie che sono in aumento e toccano il livello più alto dell'ultimo triennio. Secondo quanto emerge dai dati, gli acquisti relativi al settore mangereccio e bevereccio si attesteranno attorno ad un più dieci per cento rispetto all'anno scorso, per la gioia degli emuli di Master Chef o affezionati frequentatori di Vinitaly. Gli italiani invece in movimento per gite e vacanze in questi giorni di festa o relativi ponti saranno circa venti milioni, un milione e mezzo in più rispetto all'anno scorso. In netta controtendenza quindi con il ritornello di minor sentimento verso il Natale che invece era sembrato di percepire. Meglio così?
Una generalizzazione è praticamente impossibile ed anche le sensazioni personali sono basate su un "campione statistico" troppo limitato. Le corse all'acquisto esistono da sempre. Frequenti e ricorrenti soprattutto negli ultimi giorni dove i ritardatari pongono rimedio ad altre corse, quelle degli impegni di lavoro o di "vita quotidiana". La sensazione è quella che spesso dietro queste corse ci sia quella sorta di obbligo nemmeno troppo latente che circonda un po' tutti. Quella poca vera consapevolezza che spesso porta a mettersi in corsa anche se "quest'anno lo sento davvero poco il Natale". Ed anche se alla fine quel pensierino/regalo ti fa piacere farlo, non l'avresti mai fatto in quel momento e con quell'ansia da strattonamento generale per accaparrarsi l'ultimo articolo prima della chiusura. Capita a tutti, anche a chi come me ha perso da decenni quello spirito natalizio che solo da molto piccolo riconosco di aver avuto. Ovviamente non dipende dal non voler donare un po' di sé ai destinatari del regalo o non avere a genio i commensali dei giorni di festa. Ma bensì dal non riscontrare in quelle azioni quell'urgenza dal colore bianco e rosso del periodo. Poche le eccezioni, sempre più rare. Tra queste quelle che mi son saltate agli occhi qualche anno fa quando ho avuto modo di passare parte del giorno di Natale in un RSA. Addobbi, sorrisi, gesti, attenzioni, piccoli doni. In teoria niente di diverso da un normale cenone o pranzo di periodo, ma condito tutto in modo totalmente diverso. Da parte di chi in quella struttura ci lavorava ogni giorno o spendeva il suo tempo volontariamente ad assistere quegli ospiti che di attenzioni avevano bisogno. In quel giorno un po' di più ma con lo stesso spirito e cuore degli altri 364 giorni, accentuati solo per dare agli ospiti quel sorriso in più "convenzionale" solo per gli altri.
Mi è capitato qualche giorno fa di ripassare mentalmente una citazione dal marchio Liga "CI VUOL SUDORE E UN MINIMO DI CUORE SE NON VUOI LO ZERO A ZERO". Ecco. La citazione abbinata al ricordo di qualche anno fa, apparentemente molto distanti tra loro, mi hanno fatto capire che la mia vera "colpa" nel non "sentire" davvero il Natale è stata negli anni quella di non cercare nel posto giusto e di dimenticarmene troppo spesso nel tempo. La corsa all'acquisto ci sarà sempre, la media di spesa potrà aumentare o diminuire anno dopo anno. Ma sta ad ognuno di noi, trovare quel "minimo di cuore" reale da rincorrere non solo nel bigliettino da attaccare di corsa al regalo comprato di super-corsa. Ed adesso, Buon Santo Stefano....come direbbe il Monni..."bellino anche lui sì.."

lunedì 23 dicembre 2019

...picchia pe'noi...


Pare sia il giorno dell'annuncio del sostituto di Montella. E come commentavo l'altro giorno con il mio personale riferimento tecnico Bollins, la scelta coinciderà con il prossimo immancabile ritornello da stadio.
OGGI: "Picchia pe'noi Beppe Iachini"
TRA UN PAIO DI MESI (a star larghi): "VaiaVaia Beppe tu'se bono solo a picchiare"

venerdì 20 dicembre 2019

Che la sosta porti consiglio

Campionato - 17^
FIORENTINA - ROMA = 1 - 4
GOAL: Dzeko, Kolarov, Badelj, Pellegrini, Zaniolo
LA PARTITA
L'ultima del 2019 propone la Roma al Franchi. La voglia di tutti sarebbe quella di ripartire dalla meraviglia di Vlahovic che ci ha regalato la speranza nella scossa per la stagione. Siamo più o meno i soliti con Boateng e lo stesso Vlahovic che prendono il posto degli assenti Ribery e Chiesa. Cominciamo bene, con un buon ritmo e per un quarto d'ora giochiamo meglio, creando con il giovane attaccante maglia numero 28 un'occasione respinta dal portiere avversario che si ripete sulla successiva conclusione di Boa sul primo palo. Lo stesso Vlahovic prova da fermo a regalarci una gioia ma ci va "vicinino". Poi da una giocata di Pellegrini ed una dormita della "catena di sinistra" Caceres-Dalbert la Roma va avanti con il tap-in di Dzeko su assist di Zaniolo. Si sta ancora bestemmiando quando Pezzella si fa bere dallo stesso Zaniolo. Steso, punizione dal limite e Kolarov la mette dove non può che essere gol. Sbandiamo un po' anche se non subiamo altri pericoli e sembra proprio che solo un episodio potrebbe rimetterci in partita. Arriva. Su un doppio rimpallo fortuito, Badelj si trova con l'occasione di un rigore in movimento e non sbaglia accorciando le distanze come direbbero i telecronisti di un tempo. Quello che ci crede di più è Castrovilli che ci prende per mano ed interpreta al meglio il ruolo di "CENTRO DEL MONDO" viola, inventandosi anche un coast to coast che porta Kolarov al giallo ed al dare un'occasione importante dal limite sprecata dalla punizione dello "specialista" (..) Pulgar che prende la barriera. All'intervallo è 1-2.
Si riparte con un po' di grinta "rispetto alla media degli ultimi mesi, cent'ori ma di gioco nemmeno l'ombra" pericoli infatti non li provochiamo nemmeno lontanamente, anche se a dire il vero non li subiamo nemmeno. Entra Pedro ma non dà granchè al gioco ed all'attacco, cosa che invece dall'altra parte fa Pellegrini con giocate e gol, imitato da Zaniolo che anche coi crampi riesce a bersi mezza difesa e nel finale anche a chiudere il poker.Al 93' vien da segnalare che l'ultimo ed unico tiro in porta (gol escluso) viola è quello di Boateng al quindicesimo. Arriveranno una bella punizione di Vlahovic sulla traversa ed un paio di tiri di Sottil appena entrato a partita ampiamente finito. 1-4 è il finale del match e del 2019.
Che dire? Serve davvero dire qualcosa?
Alla fine temevo davvero che i giallorossi volessero pareggiare il sette a uno di inizio anno (clicca qui per leggere) ed invece si son fermati soltanto a quattro, tocca quasi ringraziare l'inviato romano. Dopo quindici minuti non male ci siamo sciolti per trovare poi un gol causale ed un po' di grinta. Squagliata quando Pellegrini è salito in cattedra. Senza gioco e senza pericolosità abbiamo concesso la vittoria alla squadra onestamente nettamente più forte. Non solo. Certamente tecnicamente siamo inferiori ma la sensazione di pochezza totale va oltre, così come la mancanza di gioco e spessore. Andiamo alla pausa con una sconfitta non da poco. Che fare? Bah, ovviamente per chi voleva ricominciare con tutta gente nuova a partire da allenatore e ds sarebbe facile dire cambiamo tutto. Penso che sia fondamentale invece un'altra cosa. Una serissima e profonda analisi di responsabilità. Penso sia fondamentale capire che dobbiamo cominciare davvero a "puntare" l'obiettivo salvezza ed in tal senso agire sia con la scelta del tecnico (utilità esonero/scelta sostituto) e del mercato e di chi lo dovrà fare. Che la "sosta" porti consiglio.
FORZA VIOLA...sempre...
LE PAGELLE
Dragowski 5,5 
Praticamente inoperoso per buona parte del match, in ritardo sui due gol finali
Milenkovic 5
In sofferenza e rischia su un gomito alto nel primo tempo
Pezzella 5
Appare volenteroso e ci mette anche qualche pezza ma sui gol appare in ritardo
Caceres 5,5
Appannato da qualche domenica, combatte con Zaniolo e per lunghi tratti lo limita, poi cede
Lirola 6
Fa una partita sufficiente, senza errori ma senza troppe iniziative
Pulgar 4,5
Altra partita di poca sostanza e utilità, forse la peggiore
Badelj 5,5
Trova un gol nato da un'occasione casuale, sbaglia spesso anche in chiusura sui gol
Castrovilli 6,5
Anima e tecnica di questa squadra, unico da applaudire e prendere a riferimento
Dalbert 5,5
Non copre in occasione del primo gol giallorosso, per il resta prova a spingere ma ci riesce raramente. Alla fine crolla di fronte alla spinta sulla fascia
Boateng 5 - -
Ci prova, lotta, si sbatte ma i risultati sono praticamente inesistenti
Vlahovic 6,5
Tiene praticamente su da solo la squadra, ci prova da fermo (una punizione fuori di poco una sulla traversa) e con molto movimento. Clamoroso che in questa squadra sia stato in naftalina fino ad oggi.
Pedro 5,5
Ci prova ma non convince
Sottil 6
Nettamente meglio in due minuti di Boateng
Eysseric 5
Pochi minuti bastano per chiedersi "perchè?"
All. Montella 5
La squadra dà un'impressione di vitalità non troppo consueto nelle ultime giornate per una mezz'ora totale. Il resto? Il solito pianto..
IL MIGLIORE: VLAHOVIC
Il peggiore: Pulgar
"TAKKO AI' GIRO" - Spazio tecnico Bollins gestito
"...oh male male l'è sicura la prossima...ma quelli che non vorrebbero Florenzi che problemi hanno? Ma queste punizioni dello specialista Pulgar? Oddio anche i calci d'angolo di Pulgar eh....invece Dalbert ha iniziato bene bene.....iolaeeeee...."

mercoledì 18 dicembre 2019

...scrivendo...

E "COME VEDI SONO QUA" a segnare nuovi piccoli passi per nuovi interessanti moduli appena conosciuti...
.....
"...l'impossibile diventa reale se mescolato con l'ordinario..."
"...chi ti sorprende vince sempre..."
"...uscire dal proprio recinto, dare la possibilità agli altri di stupirvi..."
"...non c'è niente di più bello che sentire di poter raccontare qualcosa..."
"...la storia è la pietra su cui costruire un castello..."

lunedì 16 dicembre 2019

Speriamo nella scossa..

Campionato - 16^
FIORENTINA - INTER = 1 - 1
GOAL: Borja Valero, Vlahovic
LA PARTITA
Con la sensazione di aver di fronte due impegni decisivi per vari motivi (panchina, zone basse, contestazioni) il Mister torna al grande classico. Formazione standard con solo Boateng al posto di FranckFranck (che ovviamente s'è rotto benbene e per un po' ci guarderà da casa TORNA PRESTO FENOMENO). Chiesa viene colpito duro ben presto e Borja decide invece di umiliare Milenkovic mettendolo a sedere in area e realizzando il solito gol dell'ex "taaaaac borja, strano, come ti sbagli". Da lì mancano circa 90 minuti (coi vari recuperi) ed abbiamo tutto il tempo per provare a dire la nostra. Ci prova dopo un'azione ben programmata Badelj dal limite e Handanovic plastico risponde. Tranne questa eccezione, non riusciamo nè ad essere pericolosi nè a dare una logica al nostro gioco d'attacco. "NON RIESCO A CAPIRE" come si possa pensare di continuare a giocare senza punte, con un centrocampo dopo il solo Castrovilli può dire la sua in fase d'inserimento, ma sicuramente sarò io. In compenso Lukaku prima scatta di un pelo in fuorigioco vanificando il gol del simpaticissimo Lautaro (che prima ci "irride sotto la Fiesole" prima del Var e poi nella ripresa vedrà bene di prendere a pedate Dragowski in testa dopo un'uscita bassa) poi colpisce di testa e costringe il nostro buon Drago ad un miracolo per tenerci in piedi. Il primo tempo è tutto qui.
Nella ripresa si riparte da dove avevamo lasciato con Lautaro che sfiora il palo e Lukaku che di nuovo chiama il Drago ad un grande intervento, sparandogli un missile addosso da pochi metri. Nel mezzo un gran tiro di Castrovilli viene respinto dal portiere interista. Per il resto il mister decide di togliere Chiesa e Castrovilli che sicuramente non erano brillantissimi (specie il 25 davvero molto opaco) ma che ti lasciavano quella flebile speranza di giocata. Entra addirittura Esseryc e credo che non ci sia bisogno di commento. Al secondo di recupero su una sorta di ripartenza nata da un contrasto sbagliato in casa Inter, il nostro centravantone Dusan decide di farsi metà campo resistendo a Skriniar e di metterla all'angolo alto lontano con un gran sinistro. E' il pareggio e finisce così.
"Alla fine il filotto di sconfitte si è interrotto....s'avea a 'seguità dell'attro....". Onestamente non ho visto tutto questo miglioramento/cambiamento in casa Viola, sono sincero. Senza troppa logica, senza un vero gioco, pochissime le occasioni da gol. Ma il punto è arrivato e visti gli avversari, proprio niente di niente non è. A differenza delle altre partite l'occasione finale l'abbiamo concretizzata ed è risultata decisiva perché siamo rimasti in partita grazie a due interventi notevoli del nostro portiere. Credo che la cosa da tenere e da valutare molto positivamente sia la possibile scossa che un pareggio del genere contro la prima della classe può generare. Affidiamoci a questa perché per il resto...beh....penso sia tutto da rivedere MOLTO attentamente. 
FORZA VIOLA...sempre... 
LE PAGELLE
Dragowski 7
Sul gol forse poteva fare un filino meglio, dopo compie due miracoli su Lukaku
Milenkovic 5
Costantemente saltato quando incrocia Borja, in ritardo in generale
Pezzella 6,5
Torna leader della difesa e comanda come impone il suo ruolo
Caceres 5,5
Apparso in affanno pur con la voglia di mettercela tutta
Lirola 6 -
Nel finale è appannato ma ha corso molto per tutta la partita
Pulgar 5
Poco lucido e praticamente poco utile per quasi tutta la gara
Badelj 5,5
Passo lento e poche intuizioni, solo un buon tiro da fuori
Castrovilli 6 +
Meno brillante del solito resta l'unico in grado di accendere la squadra
Dalbert 6
Ci prova, non sempre preciso ma in crescita rispetto agli altri match
Chiesa 5 +
Poco dentro la manovra, sembra scarico anche negli scatti. Forse incide i pestoni presi dopo pochi minuti, comunque brutta gara
Boateng 5
Poco comprensibile il motivo per cui giochi 96 minuti vista l'utilità, qualche sponda e pochissimo altro
Vlahovic 7 +
Ci prova, fa a spallate ma con poco costrutto fino allo splendido gol che gli fa meritare il voto con tanto di +
Benassi 5,5
Tranne la corsa ed un po' di grinta poco da segnalare
Eysseric SV
All. Montella 6 - - -
Meriterebbe altro voto ma il pareggio finale mi rende più buono. Per il resto la squadra continua a non esserci e le scelte restano oscure. Un filino in più di tenuta, ma davvero poca roba salvo l'invenzione di Vlahovic.
IL MIGLIORE: VLAHOVIC
Il peggiore: Pulgar
"Takko ai' giro" - Spazio tecnico Bollins gestito
"...tranquillo se non vinci neanche stasera è vittoria certa per la prossima con la Roma...ti volevo rassicurare...ovviamente solo nel caso eh...."

sabato 14 dicembre 2019

Cose nuove e cose note

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 366

La storia si ripete, ma anche no. Si ripetono fatti e circostanze a distanza di tempi più o meno lunghi e si ripetono anche le reazioni. O magari quelle in alcuni casi si differenziano.
Argomento molto caldo nelle scorse settimane è stata l'inchiesta giornalistica sui finanziamenti alla fondazione Open. Ma non solo. L'inchiesta giudiziaria relativa. Le querele di Renzi. La vicenda più o meno parallela della casa acquistata dall'ex premier.. L'intervista rilasciata a Formigli. Le successive pubblicazioni in rete delle foto della casa del giornalista fiorentino. E sicuramente ho dimenticato qualcosa.
In questo florilegio di tappe dello stesso giro, può capitare di rimanere sorpresi o spiazzati da argomenti magari meno conosciuti. Quelli che sono i dettami della normativa per il finanziamento ai partiti, le connessioni tra fondazioni e finanziatori, gli obblighi di trasparenza dei partiti e delle fondazioni. Credo che la magistratura su questo farà chiarezza, se riterrà o meno di continuare le indagini ed avviare o meno processi. Quello che non sorprende è invece la reazione relativa a quanto emerso.
Siamo partiti dalla "corretta definizione" del problema. Il nuovo partito di Matteo Renzi ha chiesto infatti una convocazione urgente del Senato per parlare del problema che, secondo la loro agenda, affligge il nostro Paese: la regolamentazione del finanziamento ai partiti. Come seconda mossa si è scelto di rispolverare qualcosa che non passa mai di moda. E' tornato di attualità infatti, come un improvviso salto nel recente passato, il ritornello che "RIPETE SEMPRE" "invasione di campo della magistratura", "strane coincidenze", "avvertimenti dei magistrati", "curiosa tempistica rispetto alla nascita del nuovo partito". Infine il grande classico. "Killeraggio mediatico", "giornalismo a richiesta", "invasione della vita privata". Il tutto sempre sottolineando "la fiducia sostanziale nella magistratura" e "la convinzione che il giornalismo e la sua attività sia fondamentale per questo paese".
Giro concluso.
Come già scritto, credo che la magistratura "debba fare il suo corso" (tanto per usare un altro grande classico). Credo che sia più che lecito che Renzi (o chiunque altro) quereli/denunci chi fa un uso improprio e scorretto di informazioni o dica cose non vere/denigratorie nei suoi confronti. Credo che sia giusto regolamentare nel migliore dei modi ogni aspetto pubblico come i partiti e conseguentemente anche il loro finanziamento. Mi chiedo però come non possa essere compreso che insinuare i dubbi sulla tempistica e/o sulle finalità delle indagini della magistratura sia un clamoroso danno per la vita pubblica tutta. Cosa dovrebbe pensare il cosiddetto "cittadino medio" se vede e sente certe reazioni? Quale fiducia può avere/mantenere nella magistratura? Visto che sono a chiedermi cose, mi domando anche come si riesca, non solo a non confermare posizioni del passato sull'eticità della politica ma addirittura a stravolgerle totalmente ("le dimissioni si danno per motivi politici o morali non per un avviso di garanzia" "trovo assurdo che per la vicenda dei rubli alla Lega si voglia fare il processo ai giornalisti...il problema non è sapere come i giornalisti abbiano avuto l'audio del dialogo tra leghisti e russi ma verificare se l'audio è vero"). Su questo, davvero non si trova poco opportuno (non illecito ma opportuno) tutto quello che è legato al prestito della mamma dell'imprenditore Maestrelli per l'acquisto della casa? Infine, per chiudere, mi piacerebbe sapere se solo a me i veri "avvertimenti", per usare il dizionario di Renzi, siano sembrati quelli dei gruppi social vicini a Italia Viva (che dalle ore successive all'intervista con Corrado Formigli hanno pubblicato indirizzo, foto e riferimenti della casa del giornalista, nell'immobilismo dei coordinatori del partito per almeno una settimana). Perché la comunicazione successiva di Renzi, dopo la classica presa di distanza, paragona la sua vicenda a quella del giornalista sapendo benissimo che modalità, opportunità e tipologia delle vicende sono totalmente diverse?
Mi faccio questa serie di domande e nelle orecchie mi risuona Alberto Sordi che con il tono nobile del Marchese del Grillo sorridendo risponde "beh, perchè io so' io e voi non siete un cazzo"

mercoledì 11 dicembre 2019

...ammirando...

La doppietta di eventi MOLTO fortunata ammirata la scorsa settimana mette a dura prova la mia capacità di fare sintesi.  
Tra "UN NUMERO ESAGERATO" di frasi da appuntare, la ricerca di quelle cinque su cui settimanalmente "mettere il mio personale segnalibro" è davvero ardua. Ed allora, riapro i miei appunti e provo l'impresa....concedendomi solo lo sgarro di raddoppiare le frasi....cinque per due, vista la doppietta....
.....
"...ogni nostra piccola cosa ci racconta un po'..."
"...la nostalgia dell'assenza è un grande classico..."
"...elemento cardine per essere credibili è la coerenza al proprio stile personale..."
"...comunicare è comunque una forma d'arte..."
"...se è polemica del giorno, non c'è reale interesse per l'oggetto della polemica..."
.....
"...certe storie possono essere raccontate solo immedesimandosi..."
"...leggere tanto aiuta a farsi un'opinione..."
"...quando siamo umani non ci sono distanze, siamo umani e basta..."
"...non siamo buoni per natura ma possiamo diventarlo..."
"...bisogna mettere piccoli mattoncini perchè i percorsi di cambiamento sono lunghi..."

domenica 8 dicembre 2019

Deluse e poker

Campionato - 15^ 
TORINO - FIORENTINA = 2 - 1
GOAL: Zaza, Ansaldi, Caceres
LA PARTITA
Partita tra deluse. Questo era uno dei titoli più azzeccati per presentare il match di oggi a Torino. Contestati ed ai minimi termini i giocatori del Toro, da un tris di sconfitte noi. Il Mister decide di cambiare e portarci in Piemonte con un 4-3-3 che prevede Ghezzal dal primo minuto nel tridente davanti e Benassi in quello di centrocampo. Per i primi venti minuti la noia e gli sbadigli hanno il sopravvento, anzi praticamente sono gli unici protagonisti se si esclude l'uscita di De Silvestri per un problema apparso serio al ginocchio (In bocca al lupo Lollo). Poi il Toro comincia a sfondare dal nostro lato destro e per tre volte prepara dei bei palloni per Zaza che riusciamo a contrastare con Ceccherini, Dalbert e Dragowski. "Alla quarta..." però Zaza si posiziona nel mezzo tra Dalbert e Ceccherini e colpisce. Uno a zero al ventesimo. La veemente ed immediata reazione viola porta ad una clamorosissima occasione.....al quarantaduesimo....con un colpo di testa di Vlahovic che impensierisce la curva granata più che Sirigu visto che il pallone più o meno arriva sulle gradinate. Finisce uno a zero uno dei tempi più assenti della stagione. Torniamo in campo nella ripresa con lo stesso atteggiamento per cinque minuti poi un colpo di testa di Vlahovic, stavolta davvero pericoloso, accende un po' la nostra squadra, tanto che Benassi ha una buona occasione ma mette ad altezza trasformazione rugby mentre attorno all'ora di gioco è Chiesa ad avere una grande occasione, cercandosela ma vedendosela respinta da un buon intervento di Sirigu. Primo vero tiro in porta. Dopo poco Sottil prova su un'incursione di Benassi ma il tiro è strozzato e centrale. Sette minuti di buon ritmo ma magicamente arriva il raddoppio granata. Ansaldi si fa metà campo indisturbato dopo una ripartenza, spara un tiro non apparso imparabile e segna il due a zero. Buio. Qualche confusionario attacco (facilitato anche da un Torino senza più fiato), con Chiesa che prova ad inventare qualcosina che vien sprecato e soprattutto con un Castrovilli unico sufficiente a predicare nel deserto, dove anche i neo entrati Sottil e Pedro si adeguano alla pochezza generale. A due dalla fine "SI ACCENDE LO SPETTACOLO" di Chiesa che gravemente in ritardo comincia a giocare come sa e inventa il gol di Caceres, tiene viva una partita ormai finita e sfiora il pari dopo essersi procurato la punizione che Pulgar batte in modo ignobile. Finisce 2-1.
Commentare questa partita con nuove parole rispetto alla tripletta data dal tris di sconfitte precedenti (clicca qui per la tripletta nel post ultimo) è dura. Questa squadra non ha anima e pochissimi spunti di gioco, direi quasi nessuno. Ci son scelte poco comprensibili e soprattutto zero capacità di intervenire tempestivamente. Si aggiunge a tutto questo, una condizione atletica che appare sempre più preoccupante e giocatori involuti in maniera imbarazzante. Commisso e Pradè confermano a tempo il Mister e sembra il secondo alibi alla squadra ed al Mister dopo "il campionato di transizione" di inizio anno. Boh. Alle viste ci sono le partite pre-sosta-natalizia contro Inter e Roma ed arrivarci con questo poker sulle spalle non è certamente la condizione migliore. Speriamo che il ritorno di FranckFranck faccia il miracolo ed accenda la scintilla.
FORZA VIOLA...sempre...
LE PAGELLE
Dragowski 5,5
Non incolpevole sul raddoppio
Caceres 5,5
Trova il guizzo del gol ma soffre molto in un ruolo che non fa da tempo
Milenkovic 5
Impreciso, falloso e sotto tono
Ceccherini 5,5
Sul primo gol colpa al 50%, evita altri errori
Dalbert 4
Non ne becca una che sia una
Benassi 5
In costante affanno, prova a spingere un po' ma con poco costrutto
Pulgar 5 -
Vedi Benassi ma con anche poca predisposizione ad attaccare
Castrovilli 6,5
Per infinito distacco, il migliore. Sempre propositivo e costruttivo
Ghezzal 4 -
Non pervenuto
Vlahovic 5
Un colpo di testa nella ripresa, per il resto da dimenticare
Chiesa 5,5
Primo tempo anonimo,  gravemente insufficiente Nella ripresa si accende un po' all'inizio e molto nel finale dove praticamente segna un gol e crea due occasioni limpidissime sprecate
Sottil 5 -
Non incide e si mangia un gran gol
Pedro 5
Lento, lento, lento
All. Montella 4,5
La squadra non ha gioco e rischia di pareggiare solo perchè nel finale contro un Toro sui ginocchi si accende Chiesa. Zero davvero a livello di pericolo, costruzione ed identità.
IL MIGLIORE: CASTROVILLI
Il peggiore: Ghezzal
"TAKKO AI' GIRO" - Spazio tecnico Bollins gestito
"...tranquillo, per la LDGN siamo più sicuri di vincere con l'Inter...o 'untivabene nemmeno vincere con l'Inter?..."

sabato 7 dicembre 2019

Moduli, polemiche e germi

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 365

La ricerca della polemica quotidiana spesso trova validi appigli. E' indubbio che la frenetica ed ormai costante corsa al caso da dare in pasto alla cosiddetta opinione pubblica ha toccato vette raramente raggiunte o anche solo immaginabili. Altrettanto fuori discussione è che spesso "qualcuno se le cerca". Volutamente? Bah, chi può dirlo...
Da circa una settimana va in onda sul grande palcoscenico della "polemica/indignazione un tanto al kg" un lungo focus sul razzismo, declinato in salsa calcistica con due moduli: la polemica relativa all'audio di un colloquio privato dell'amministratore delegato della Lega Calcio e quella seguita ad una prima pagina del Corriere dello Sport.. 
"Primo modulo". Qualche giorno fa infatti è diventato di dominio pubblico un colloquio privato tra Luigi De Siervo (ad della Lega Calcio) ed un numero ristretto di dirigenti di serie A nel quale lo stesso De Siervo diceva, tra le altre cose, ''faccio spegnere i microfoni in curva così non si sentono i buu''. Dopo lo scontro tra pro/contro e "QUELLI CHE SANNO SPIEGARTI" tutto lo scibile umano, l'ad ha impostato la sua versione dei fatti sul fatto che il colloquio fosse privato, fosse stato "frazionato rispetto ad un discorso più ampio" e sulla diversa finalità del ruolo della Lega rispetto a polizia, ispettori ed altro. Il tutto legato da un principio di base: "dobbiamo vendere il prodotto migliore". Giusto? Bella domanda. Certo che il filo che lega le motivazioni di De Siervo c'è, anche se personalmente trovo che lo stesso tenda ad essere un po' sfilacciato in alcuni punti. Sulla conversazione privata credo che non essendo esattamente un colloquio tra amici al bar, ma in una riunione con dirigenti in ambiente di lavoro, credo si possa solo in parte avvalersi della scusante del "clima informale". E' innegabile poi che la finalità di vendita del prodotto migliore sia chiara e per certi versi comprensibile. Quello che non capisco bene è come il tutto possa sposarsi con le campagne promosse dalla stessa Lega lanciate da dichiarazioni dello stesso amministratore del tipo "La Lega Serie A sta lavorando sodo su questo argomento ed è pronta a guidare la lotta al razzismo all'interno e all'esterno degli stadi. Qualsiasi azione, qualsiasi sforzo sarebbe nulla senza il coinvolgimento, il supporto, la responsabilizzazione di ogni singolo stakeholder". Mi chiedo se l'attività di abbassare i cori razzisti per vendere di più e lasciare ad ispettori e polizia il compito di interessarsi degli stessi sia davvero un segnale di responsabilizzazione di....ogni stakeholder per dirlo con le parole di De Siervo. Io resto dubbioso.
Il "secondo modulo" è ancora più fresco. Di pochi giorni fa infatti la polemica nata a seguito della copertina del Corriere dello Sport - "Black Friday" - a tutta pagina con le foto di Lukaku e Smalling per annunciare l'incontro Inter - Roma. Ovviamente è partito il "tutti contro tutti" sul web e sui social. Ma voci di ben altra forza si son alzate. A sentirsi colpite sono stati ovviamente i due protagonisti che hanno reagito definendo il titolo stupido, negativo e come un modo per alimentare il razzismo chiedendo ai giornalisti di prendersi le proprie responsabilità. A ruota hanno preso posizione le due società dove Lukaku e Smalling giocano attualmente, ma non solo. Altre società italiane hanno criticato fortemente la scelta e fatto sentire la loro voce contraria ed il caso è andato anche oltre i confini. Varie emittenti  e testate straniere hanno focalizzato la loro attenzione sul titolo a tutta pagina, molte le voci che si sono levate in tal senso: "la prima pagina del Corriere dello Sport di ieri è la peggiore che abbia mai visto" ha ad esempio dichiarato Ole Gunnar Solskjaer, attuale allenatore del Manchester United
Paragonando il "primo modulo" al "secondo" credo emergano evidenti differenze. Certamente non è una registrazione né tagliuzzata né non conosciuta; titolista e direttore del giornale sapevano ovviamente benissimo cosa sarebbe andato in stampa. Per di più credo fosse anche facilmente prevedibile che un titolo del genere avrebbe portato i fari della polemica a puntarsi sulla prima pagina in questione. Ed allora, se arrivo a capirlo persino io, perché (indipendentemente dalla considerazione personale) farlo? Viene il dubbio della ricerca del centro dell'attenzione. Altro elemento da considerare è la successiva difesa della scelta contro i polemisti di professione (e fin qui..) ma soprattutto contro le due società (Milan e Roma) che hanno escluso il Corriere dello Sport dalle testate con le quali "parleranno" fino alla fine dell'anno. Difesa che andando oltre il merito e tirando in ballo altro (per il Milan "da anni nella bufera e sta perdendo il contatto con la realtà del mondo calcistico" per la Roma "campioni che oggi nn riescono a vedersi nei gestori del nuovo corso") lascia mille e più perplessità.
La cosa comune invece che i due casi mi lasciano è la sensazione dell'occasione persa e del fatto che nessuno si sia accorto dell'oggetto del contendere. Il problema del razzismo, che solo teoricamente era alla base delle due polemiche e che invece si è maledettamente perso nei meandri di polemiche, indignazioni, pagine e commenti e magari anche nelle righe di questo post. E' diventato tutto, come quasi sempre accade, un dichiarazione - controdichiarazione - personalismo - contropersonalismo. Nella risposta ad esempio di Ivan Zazzaroni (direttore del Corriere dello Sport) di oggi leggo "imperdonabile aver sollecitato l'intervento dei due calciatori che al pari di altri strilloni internazionali si sono fermati al titolo. Se Lukaku e Smalling hanno effettivamente ritenuto offensivo il titolo mi dispiace sul serio". Ecco, do per certo che sicuramente il direttore del CdS non sia razzista, non lo sia nemmeno il titolista, nè tutti quelli che hanno difeso la scelta di quella prima pagina. Però. Al pari di altri strilloni, se effettivamente: mi dispiace sul serio. Magari sono io ma il paragone a strilloni e quel "se" stanno davvero molto male con quel mi dispiace sul serio. E soprattutto, da nessuna parte è stata scritta la parola "scuse" vista la ferita provocata ai diretti interessati. Ho avuto la fortuna di ascoltare proprio ieri una dichiarazione di Agnese Pini (direttrice de "la Nazione") che su un tema più generale diceva "certi germi, come quello della violenza e quello del razzismo, non sono dissimili fra di loro e soprattutto da quelli di periodi molto bui di anni passati. Per non farli crescere e sviluppare servono parole nette e decise, soprattutto da parte di chi ha ruoli pubblici e comunicativi". Ecco, faccio mia questa frase. Credo che contro germi di questo tipo, tutti noi dovremmo avere l'accortezza di pensare sempre all'argomento che trattiamo ed alla delicatezza delle parole che usiamo e quando evidentemente ci "escono male" riflettere e magari semplicemente scusarci.

mercoledì 4 dicembre 2019

...appuntando...

...e con "QUELLA FACCIA CHE HO" continuo ad appuntarmi delle "robe"...
.....
"...siamo in una realtà che ha smarrito il senso dell'attendibilità..."
"...una comunicazione che più si usa e più si rigenera..."
"...abituiamoci a mettere dei segnalibri nella nostra vita..."
"...registrare è un'azione analogica che dà sicurezza in un mondo digitale..."
"...dobbiamo regalarci fonti qualificate che sappiano spiegarci le cose, a queste basi possiamo e dobbiamo dare il nostro personale taglio..."

domenica 1 dicembre 2019

Tripletta

Campionato - 14^
FIORENTINA - LECCE = 0 - 1
GOAL: La Mantia
LA PARTITA
In una sequenza che comincia ad essere pesante e poco divertente, aspettavamo in questo match il riscatto (o qualcosa di vagamente simile) dopo la figuraccia di Verona (clicca qui) dove contavamo sulla voglia di rivincita dopo la scoppola presa a Cagliari (clicca qui). Non essendo un "giallo" posso anticiparvi il finale: toccherà aspettare "UN ALTRO GIRO DI RUOTA"
Se non fosse per l'infortunio di Chiesa, giocheremmo con la stessa formazione e lo stesso modulo, ennesima dimostrazione di fiducia del Mister nelle sue visioni, meno nelle prove del campo. L'assenza del 25 fa mantenere il posto di titolare a Vlahovic. Dall'altra parte c'è una squadra definita come "una delle più in forma del campionato" ma che non vince dal 25 settembre e che vede il suo tridente titolare assente. I primi venti minuti abbiamo il comando del gioco ma Gabriel deve respingere solo il tiro di Milenkovic (più scenico che pericoloso) ed un tiro strozzato da Vlahovic. Per il resto qualche cross di Lirola e qualche giocata di Ribery, pochissimo in più da segnalare se non che la noia prende il sopravvento presto ed il Lecce gioca la maggior parte dei quarantacinque minuti con dieci uomini dietro la linea della palla portando Dragowski a fare di fatto lo spettatore.
Si riparte nella ripresa con la brutta sorpresa (purtroppo annunciata) della sostituzione di Ribery per un brutto colpo ricevuto, non sorprende invece la solita mossa incomprensibile nel cambio del Mister che butta dentro Boateng di cui avremo notizie sostanzialmente al momento del fischio finale. A sorpresa vera di tutti invece il Lecce trova il modo di affacciarsi in area di rigore dopo pochi minuti trovandoci totalmente scoperti e La Mantia ci punisce. I dieci minuti successivi abbiamo una reazione di orgoglio che ci porta a sfiorare il pareggio con un Vlahovic che ci prova un paio di volte trovando pronto (e fortunato) Gabriel e con un colpo di testa pericoloso di Milenkovic. Entra anche Pedro che porta poco alla causa, più o meno come Ghezzal messo a fare il terzino destro a metà ripresa non si sa perchè. "Menomale c'è Baba" è il motto dei minuti finali quando l'ex questa volta ci grazia non affondando la nostra barca alla deriva. Finisce tra i fischi 0-1.
Abbiamo giocato decentemente mezz'ora (venti nel primo e dieci nella ripresa) contro una squadra venuta qua per non prenderle ed apparsa solo volenterosa. Parma, Cagliari, Verona, Lecce portano alla nostra classifica un misero punto ed una preoccupante tripletta di sconfitte nelle ultime tre gare con in pratica zero gol all'attivo (quelli col Cagliari erano a partita "conclusa"). Credo che le scuse stiano a zero. Abbiamo problemi seri di gioco e serissimi nel costruire azioni da gol o banalmente pericoli. Eccetto Castrovilli, ancora il migliore, non abbiamo un cambio di passo che sia uno, un affondo serio che sia uno, una giocata che sia una. Rocco ha confermato il mister, speriamo che il mister non confermi questo trend (detto comunque che non tutte le colpe sono da imputare a gileino). Nelle prossime tre ci attendono Torino, Inter e Roma. Magari con partite più difficili sulla carta arrivano le soddisfazioni e la scintilla attesa. Sperare non costa nulla, visto che di analisi ed esami seri della situazione pare non sia il momento.
FORZA VIOLA...sempre...
LE PAGELLE
DRAGOWSI 5,5
Preoccupante in un paio di uscite, meno sicuro delle ultime gare
MILENKOVIC 5,5
Ci prova davanti ma balla anche lui dietro
CECCHERINI 5,5
Finisce in debito di ossigeno ma fino a tre quarti gara non malissimo
CACERES 5 -
Sembra cominciare ad accusare tutte le partite di fila che ha fatto; provocherebbe un rigore non sanzionato e sul gol subito è fuori posizione e fuori tempo. Ci mette grinta nel finale ma con poca lucidità
LIROLA 6 - -
Primo tempo tra i meno peggio, cala d'intensità con il passare dei minuti
PULGAR 5,5
Qualcosa in mezzo al campo ma troppo poco
BADELJ 5
Lento e poco utile alla causa
CASTROVILLI 7
Non sarebbe da sette ma premio il fatto che gioca praticamente da solo
DALBERT 5 
Non becca un cross da cinque/sei partite, in ritardo sul gol preso, sbaglia un colpo di testa facile in area avversaria
RIBERY 6 -
Finchè resta in campo sembriamo aver qualche possibilità anche se insiste troppo nella giocata personale
VLAHOVIC 6 - -
Due occasioni se le mangiucchia, in due trova un Gabriel reattivo. Non sarebbe da sei (meno meno) ma lo premio perchè nel grigiore generale e senza uno straccio di assistenza ha il merito di provarci sempre.
BOATENG 4
Direi imbarazzante
GHEZZAL 5
Non si capisce che ruolo abbia
PEDRO 5,5
Poco o niente se non un po' di movimento
ALL. MONTELLA 4
Dice che abbiamo giocato alla grande e che non può rimproverare niente ai ragazzi. Ho visto un'altra partita, quella dove una neopromossa millantata come squadra in forma e pericolosa è venuta qua sapendo che avremmo giocato alla stessa maniera e ci ha sostanzialmente bloccato (senza sudare) gioco e pericolosità. Cambi al solito incomprensibili, tenuta atletica da inchiesta visti i crampi apparsi attorno all'ora di gioco.
IL MIGLIORE: CASTROVILLI
Il peggiore: BOATENG
"TAKKO AI' GIRO" - Spazio tecnico Bollins gestito
"...oggi ci s'ha anche le magliette di carta...Ribery stroncato va insieme ai Batistuta, Chiesa, Antognoni...sempre i migliori, mai un omonero o un Badelj edizione 2019...."