Sommario

mercoledì 29 giugno 2011

Crisi da fronteggiare


Le ultime novità "TRASMESSE DAI TELEGIORNALI" parlano di un Ministro deciso a far sentire la sua voce. "E' necessario un provvedimento per aiutare la Campania a superare questa fase di crisi. Crisi che, se non adeguatamente fronteggiata, potrebbe innescare rischi per la salute pubblica". Frasi lodevoli, niente da dire. Sorvoliamo sul fatto che ReSilvio ha annunciato la fine della crisi tre/quattro/cinque/sei.....mila volte ad ogni elezione nazionale/provinciale/regionale. 
Ma lui si sa è così. Gioca, scherza, racconta barzellette. E non si può mica imputare questa giocosità ad un Ministro del suo Governo, magari quello che dovrebbe avere competenza sulla materia. Bah. Allora guardo chi le ha rilasciate queste dichiarazioni e vedo che è proprio il ministro competente a farle. Ma guarda. Proprio la ministra Prestigiacomo, nota quasi esclusivamente per la perfetta imitazione della Cortellesi. Almeno fino alla questione nucleare. Dove ha preso ovviamente la posizione più consona per un ministro dell'Ambiente e cioè.....dalla parte del nucleare (anche dopo il voto del referendum). Ecco. Ora mi chiedo, solo io ho un brivido lungo la schiena a pensare all'adeguato fronteggiamento della situazione critica da parte di un Ministro dell'Ambiente a favore del Nucleare?
BIGNAMI: ma per un paio di mesi, non si può provare a mettere alla guida dei Ministeri gli imitatori invece dei soggetti imitati?

martedì 28 giugno 2011

Striscioni e titoli

All'ennesimo striscione sui Della Valle apparso allo stadio (i fratelli marchigiani nell'ultimo periodo fanno di tutto per meritarseli ma anche gli scrittori di "lenzoli" hanno un pò divertito...) mi sono ripetuto che " QUA PROPRIO NON SE NE PUO' PIU' " ed ho pensato che per rifarmi dovevo cercare qualche altro striscione...più divertente!!! Aiutandomi con google..ne ho visti diversi calcistici notevoli (sulla scia di Militello) e tra quelli di altro genere mi sono imbattuto in quello apparso sui cavalcavia dell'Aurelia sabato scorso per fare tanti auguri alla Ministra Carfagna che stava per sposarsi e che trovate qui come immagine. Niente di particolare rispetto agli altri ma la cosa che invece mi ha fatto davvero sorridere notevolmente è stato un articolo legato a quello che riportava lo striscione. Non voglio togliervi il gusto della sorpresa e vi linko l'articolo di qualche tempo fa. Visto? E pensare che si autodefinisce come "primo quotidiano online" non come blog satirico\comico! Io voglio conoscere il titolista!!! Un mito!!! Un "bocchino amaro per la Carfagna", un fenomeno! Sicuramente ha un posto garantito...Vernacoliere, Zelig, ecc. faranno carte false per assumerlo...
BIGNAMI: primo caldo....bisogno di una risata fresca...

domenica 26 giugno 2011

Un bel sorriso vigatese

ANDREA CAMILLERI - "Il sorriso di Angelica" - Sellerio
Dopo una puntata che mi aveva lasciato soddisfatto ma non in maniera particolare ("Caccia al tesoro") ho ritrovato in questa puntata l'entusiasmo dei primi Montalbano. Forse per il periodo di pausa che mi ero preso dalle sue storie o forse per una storia particolarmente intricata e che solo alla fine si dipana in una trama magari semplice ma avvincente, comunque sia il libro mi "ha preso". Come spesso accade mi sono ritrovato ad entrare nel libro poco a poco per poi "accellerare" il ritmo una volta che la storia mi ha preso continuando a leggere capitoli su capitoli alla fine per poter "DI COLPO ANDARE INSIEME" verso la conclusione. Le solite "camurriate" con Livia, le solite divertentissime "pirdonanze" di Catarella, il consueto sesso debole che provoca "firriate" di testa tanto da fargi tornare in mente la declamazione dell'Orlando Furioso. La capacità di dipingere la bellezza di Angelica provoca quasi una "firriata" di testa nel solo leggere che quasi viene giustificato Montalbano per le sue debolezze nei confronti della bellezza della musa isipiratrice dell'Ariosto. "Sinni era 'nnamurato completamenti perso a prima vista e pirdiva bona parti delle nottati immaginannosi di fari con lei cosi accusì vastase che non avrebbi mai avuto il coraggio di confidari manco all'amico cchiù stritto" , la storia si annoda intorno alla figura di Angelica ed intorno al suo ascendente sul commissario, che ovviamente supererà il debole per la bellezza reale tanto simile alla bellezza letteraria per compiere il corretto percorso dell'indagine e per.....no, questo non ve lo dico....vi lascio alla "penna" di Camilleri...
BIGNAMI: ritorno agli alti livelli di Montalbano che per un attimo si erano abbassati e mi aveva fatto temere l'assuefazione...pericolo fortunatamente scampato...

mercoledì 22 giugno 2011

Anche io sono Natale

Se "SUL MONDO SAI SI SCIVOLA" per il viscidume che circola in giro, a volte ci sono delle eccezioni che valgono da sole "il prezzo del biglietto". Della storia di Renato Natale avevo già scritto pochi giorni fa, vi aggiorno dicendovi che lunedì si è svolta la manifestazione a sostegno dell'ex sindaco di Casal di Principe, presidente della Pubblica Assistenza dello stesso paese. Alle minacce della camorra, in molti hanno risposto schierandosi dalla sua parte durante un incontro proprio con Renato Natale e un centinaio di persone hanno voluto far sentire la propria voce perchè stanchi di abbassare lo sguardo dinanzi al linguaggio della violenza e del sopruso”. 
Non è brevissimo ma le parole di Renato riempiono il cuore e danno quella giusta carica di cui si ha sempre bisogno. "Ciascuno di voi non sta qui per me, sta qui per se stesso" beh mi piace ricambiare questa sua splendida frase con un "Anche io sono Natale". Orgoglioso di esserlo.
BIGNAMI: certe persone facendo solo il loro "normale" dovere danno il segnale di qualcosa di tremendamente speciale, Renato Natale è uno di queste....

lunedì 20 giugno 2011

La favola di Vasco

Un concerto “improvvisato” a San Siro non capita tutti i giorni. Partenza decisa in ventiquattr’ore e mi ritrovo sulla giapponese grigia del “boccia” a ripassare le ultime fatiche del vasco nazionale tra gli aggiornamenti del BuraViola.com che ci apre alla speranza di veder “mr persciò” (cit. Nardo) fare il nostro stesso tragitto, lui però con l’obiettivo di restarci a Milano.
“Ma come? Te a vedere Vasco?” questa l’espressione sorpresa comune a tutti quelli che hanno saputo della mia trasferta. Eppure non ci vedo tutta questa meraviglia nonostante “IL MIO PENSIERO” sull’indiscussa leadership del mio Poeta come cantautore italiano. Certo la rivalità tra fans è nota ed evidente ed anche sottolineata dal buon Vasco durante il concerto (“noi non siamo tipi da Bar Mario”) però onestamente non capisco il non possibile abbinamento dei due. Sarebbe molto più strano l’abbinamento Vasco (o Liga) con Gigi d’Alessio o Ramazzotti, no?
Comunque sia l’occasione era da non perdere. Per la compagnia, per il luogo, per la possibilità di non far saltare la terza voce cantante al trio fiorentino in quel di San Siro ma anche per poter dire “vuoi mettere con Liga?!?”. L’organizzazione BuraTour si è rivelata affidabile, precisa e scrupolosa nel metterci a nostro agio con albergo nell’immediata periferia (più vicini a Bergamo che alla madunina), la definirei la Milano bene, che il portiere c’ha descritto benissimo con la frase di ben arrivate “la macchina la potete anche parcheggiare qui fuori, magari non ci lasciate niente dentro”. L’organizzazione prevedeva un comodo posto al secondo anello (spacciato per primo anello e paventato per terzo) un po’ defilato rispetto al palco dovuto all’ingresso ritardato causa albergo/metro/ri-metro e soprattutto birra/ribirra/riribirra/ririribirra……
Il perfetto tour operator ci ha portato nello stadio con perfetto tempismo, arrivando dal lato giusto di san siro con perfetto intuito da bussola (“mi ricordo anche per liga si arrivò di qui….o no…il paninaro unn’è quello lì?” “Enry quello vende le maglie…”) facendoci scansare quasi del tutto la pioggia e districandosi alla grande tra le mie trappole allargate anche a chi chiedeva informazioni “questo va a rho fiera?” “sì sì” peccato ci sia toccato scendere anche a noi,  e quelle più pericolose del Boccia “no no non è questa la direzione non c’è scritto mica rofiera” o anche “sicuri che si debba scendere lì ? perché lui ha detto all’otto” non capendo bene se voleva farci scendere dalla metro dopo un paio d’ore o solo sbagliare il numero di fermata. In pieno stile “vacanza avventurosa” il rientro a metro chiusa e con un paio di chilometri a piedi nella parte “tranquilla” di cui sopra e la nottata con agenti atmosferici non propriamente regolati (“tutta la notte che c’è questo spiffero ma che c’è la finestra aperta?!?” peccato che ci fosse gli split del condizionatore aperti e la luce dello stesso accesa….ah ‘sto cazzo di condizionatore…).
Superata quindi con eleganza e soddisfazione la parte organizzativa  ha lasciato il passo al concerto. Premettendo che resta il parere su Vasco del pre-partenza (gran cantante ma non il mio preferito) e che i vari pistolotti/sermoni sono stati un po’ troppi (numericamente) e di troppo (non si capiva granchè) direi che è stato davvero un bel concerto. Quasi tutte le canzoni del nuovo album che conoscevo non moltissimo ma soprattutto grandi pezzi del passato: canzone, ogni volta, rewind, guarda dove vai, non l’hai mica capito, sally. Beh su queste il concerto ha giustificato il prezzo del biglietto. Atmosfere magiche che i grandi pezzi di Vasco riescono a portare e diffondere in giro in un mix di rock ma anche contorni dolci e tondi. Poi l’apoteosi con “un senso” che restando comunque LA canzone di Vasco per me ha amplificato tutte le birre bevute (mi sembrava di averla già vista quella scena) fino quasi a farle diventare pelle d’oca. 70.000 persone che hanno riempito SanSiro con le loro tre generazioni diverse e con il loro diverso significato di Vasco, lo sballo, il ballo, la lacrimuccia innamorata, il ricordo lontano, l’attimo vicino; un percorso in cui sono stati trasportati dal loro poeta…passione che riconosco essere ben indirizzata…pur restando fedele al mio di Poeta….quindi Gabry tranquillo il mio conto alla rovescia per CampoVolo è sempre attivo e marca MENO 25…tieniti pronto…..
BIGNAMI: bel concerto, vasco resta un grande e la compagnia di viaggio ha reso questo concerto “improvvisato” davvero notevole……

giovedì 16 giugno 2011

L'Italia migliore

“Non chiedo scusa perché è stato un agguato”. Queste le dichiarazioni  del Piccolo uomo sullo scontro avuto coi precari l’altro giorno. E mi è venuto in mente Nanni Moretti con “le parole sono importanti” e Gianrico Carofiglio con la sua “manomissione delle parole”. Agguato. Mi sono venuti in mente gli agguati veri a persone che combattono le varie mafie ed ho abbinato l’immagine al suddetto ministro e mi sono venuti i brividi. Lunghi ed intensi per lo schifo naturale che emana il pensiero che questi ci stanno “fottendo” anche le parole ed il loro significato. E quando capita mi viene solo da far silenzio e cercare con questo di scacciare i brutti pensieri e le brutte immagini, così “ALZO IL VOLUME DI QUESTO SILENZIO CHE FA STARE BENE” e cerco di attaccarmi a qualcosa di solido. E mi viene in mente Renato Natale e la sua vicenda. Ex sindaco di Casal di Principe che non ha mai abbassato la testa di fronte ai milioni di avvertimenti ricevuti (dal letame scaricato davanti a casa alle minacce vere e proprie) e che dopo l’impegno da sindaco ha deciso di rimanere sul territorio tornando a fare il medico ed occupandosi di immigrati e fondando un’associazione di volontariato intitolata ad un rifugiato ucciso in un’estate di violenza e repressione camorristica, associazione che orgogliosamente rivendico come appartenente all’ANPAS. Il suo impegno è continuato fino ad oggi quando è tornato ad occuparsi di politica, come al suo solito a testa alta e puntualmente sono arrivate le nuove minacce. Noi non siamo ancora morti, fatti gli affari tuoi e non fare esposti tu e l’ex assessore Antonio Corvino altrimenti ti ammazziamo. Ricordati che hai moglie e figli”. Una storia che mette i brividi certamente per le minacce (queste sì purtroppo tragicamente vere ed altrettanto purtroppo drammaticamente anche “plausibili” ) di persone che non si arrendono a fare della violenza, del sopruso e dell’illegalità il loro orribile marchio di fabbrica ma anche che da la forza di un’Italia diversa, migliore, che resiste e che tiene la testa sempre alta. L’Italia (anche) di Renato Natale e di quelli che lunedì prossimo hanno deciso di dimostrargli la loro vicinanza ed il loro affetto. Dalla parte dell’Italia migliore.
BIGNAMI: avere certi riferimenti aiuta a non perdersi in strade sbagliate e non smarrire la voglia di tenere dritta testa e schiena….

mercoledì 15 giugno 2011

L'italia peggiore

Rabbia. Forte, quasi da mettere a rischio il monitor che ho davanti a me. Motivo l’arroganza. La strafottenza. La sensazione di essere grandi quando invece si è solo microbi (cit. dell’omino romano dei disegni per la metafora scientifica). La piccineria del cosiddetto onorevole Brunetta è davvero imbarazzante (e per questo non servivano conferme) e viene clamorosamente evidenziata da quanto successo al convegno sulla Giornata Nazionale dell’innovazione tenuto a Roma. Due donne, al solo presentarsi come “precarie del Ministero del Lavoro” non solo non sono state fatte parlare dal sig. Brunetta ma sono state anche etichettate come “siete l’Italia peggiore” mentre sempre il valoroso Ministro, ridendo in maniera mefistofelica, se la dava a (piccolissime) gambe.
L’ITALIA PEGGIORE. Quella dei precari per colpa di governanti che non hanno saputo dare risposte in termini di provvedimenti, azioni, politiche nel settore lavoro che con la crisi economica si è afflosciato sulle spalle dei meno tutelati: i precari ed i disoccupati. L’italia peggiore detto dall’Italia migliore, questo intendeva il suddetto mentre strappava lo striscione dei manifestanti. La paura di essere smentito nei fatti alle sue parole vuoto di successo, come già gli era accaduto durante l’ultima puntata di AnnoZero. La paura che gli ha fatto pensare “SALVIAMOCI LA PELLE” dando per scontato che, come sono soliti operare i colleghi del suo Governo (leggi LaRissa), non ci si possa confrontarsi sui fatti ma passare solo alle vie di fatto…dalle mani/piedi alzati di LaRissa alla fuga con insulto di Brunetta. L'italia peggiore dichiarato probabilmente guardandosi allo specchio. Prendendo spunto dal blog di Peter Gomez: Piccoli uomini. E non per i cm che Madre Natura ha concesso ma per la non capacità di essere Grandi o perlomeno adulti.
BIGNAMI: dopo le due sconfitte non abbassiamo la guardia, questi sono sempre al loro posto più forti, arroganti e insultanti che mai, forse prossimi alla fine ma anche per questo più pericolosi….

lunedì 13 giugno 2011

Credo si possa dire GATTO.....

Pare "CHE LE SCELTE CHE STAVA FACENDO" il Re e la sua pletora fossero talmente in linea con i desideri e le idee del popolo che anche il quorum di questo turno referendario sembra dire a ReSilvio, "bravo Silvio a raccontà le barzellette però ora ANCHE basta!!!".
Con diversi elementi a "favore" pare che il Re non sia riuscito a spuntarla nemmeno a questo giro, dato che alle varie carte messe sul tavolo dal sovrano di Arcore gli italiani hanno risposto netto e chiaro.
Infatti alle "Provocazioni Delle Libertà":
- scegliere per il referendum una domenica di metà Giugno dove la gente da sempre preferisce il mare alle urne
- imporre una campagna referendaria praticamente "carbonara" visto che i mezzi d'informazione principali hanno fatto da "gnorri" sempre
- spacchettare il turno referendario per dargli meno peso da quello elettorale recente incidendo con circa 300 milioni di euro sulle casse dello Stato
- i vari tentativi con leggi/leggine/ricorsi/ricorsini di annullare i quesiti
- gli inviti a non andare a votare ma senza sbilanciarsi lasciando una "libera scelta" solo sulla carta
- sceneggiate ridicole di definire inutili i referendum perchè il Governo da sempre segue già per sua natura il volere dei cittadini
gli italiani hanno risposto con 55 pernacchie belle rumorose (dato medio in costante aggiornamento) ....
BIGNAMI: visto che l'ultima volta "ha portato buono", con tutti gli scongiuri del caso, metto online il post per dipingere con i diversi commenti "questo arcobaleno dato dai colori delle quattro schede referendarie" (cit. l'omino romano dei disegni )...

domenica 12 giugno 2011

Non diciamo.....gatto...

40,9% con ancora la mezza giornata di domani. Diciamo che è molto meglio di quello che temevo e peggio di quello che potevo sognare. Il sogno-utopia era non aver bisogno della mezza giornata di domani che invece serve, eccome! Quindi, chi ancora non l'ha fatto che non faccia cazzate e domani vada per prima cosa a fare il suo diritto/dovere. Bisogna però riconoscere che per essere giugno avanzato, dopo un ballottaggio per molte città che ha portato molti italiani a votare una domenica sì ed una no per un mese e mezzo e con tutti i tentativi di oscurare questi referendum da parte del Governo e di tutti i media direi che siamo davvero ad un passo dall'impresa. Già. Un passo. E mi vengono in mente "LE PAROLE" del Trap "Non dire gatto se non ce l'hai nel sacco". Quindi rimandiamo i commenti, sollecitiamo chi ancora non è andato a votare a non farci rimanere ad un passo dal successo....dita incrociate e GRAN TIFO.....

giovedì 9 giugno 2011

Quattro SI'

.... Il referendum tradotto per noi comuni mortali:
- Vuoi che un ladro vada in galera anche se è il Presidente del Consiglio? (SI)
- Vuoi che l'unico posto dove stipare una barra di uranio impoverito sia il culo di chi vuole il nucleare? (SI)
- Vuoi continuare a farti il bidet senza dover usare il Telepass? (SI)
- Vuoi innaffiare le tue piante senza usare Uliveto e Rocchetta? (SI) ....
Questo "stato" di Facebook mi ha spinto a scrivere che E' IMPORTANTISSIMO che domenica e lunedì sia raggiunto il quorum di 25.332.487 votanti ed invito tutti a non restarsene "NEL MONDO DEI PIU' FURBI" ma ad andare a votare (possibilmente già domenica mattina per innescare l'effetto traino) e votare quattro volte SI; un SI perchè l'acqua è un bene comune, un SI perchè l'acqua non può essere nè di proprietà nè di gestione privata, un SI perchè il nucleare non è la modernità ma la pericolosità unita al pensiero retrogrado ed un SI perchè la legge non può che essere uguale per tutti (con buona pace del nostro Re). E' fondamentale arrivare a quel famoso 51% per far sentire bella chiara la nostra voce a chi ha boicottato questo referendum mettendolo a metà giugno, ricorrendo a leggi improprie e poi alla Cassazione per non farlo fare e per togliergli il significato e l'interesse e lasciando libertà di scelta ai propri elettori dopo essere stati i promotori delle legge in questione.
Per concludere mi affido ad un grande "filosofo" toscano che chiosa perfettamente l'importanza di andare a votare così:
" Qui si tratta di decidere del nostro futuro e non vorrei che un cretino, imbecille, testa di cazzo, che quella domenica preferisce andare al mare a pagare 15Euro un ombrellone, debba decidere anche per me. Sia chiaro che chi non va a votare domenica c'ha la mamma buhaiola " (Fabio Chiari)
BIGNAMI: mi raccomando a tutti......domenica SI - SI - SI - SI......e poi ognuno libero di andare al mare o dove preferisce....

mercoledì 8 giugno 2011

Il piacere del racconto

ROBERTO SAVIANO - "Vieni via con me" - Feltrinelli
La capacità unica che trovo tremendamente invidiabile in Roberto Saviano è la semplicità con cui racconta, descrive, illustra situazioni, eventi e personaggi che di semplice niente hanno. La trasmissione da cui è tratto il libro, è stata un appuntamento fisso per me che l'ho trovata unica e credo anche un pò irripetibile. Certo, con "TUTTI I PREGI E I DIFETTI" di quattro puntate da tre ore l'una l'ho trovata (dico cose banali lo so) irripetibilmente nuova per la voglia di "far passare" qualcosa. Di aiutare a capire senza urlare, di condividere senza denigrare, di raccontare storie nel senso di trasmettere cultura e non di dire "cose così per dire". Leggere il libro è in parte ritrovare quei momenti, quegli accessi al sapere che Saviano apre ogni volta che racconta. Le storie sono note ma il fascino del racconto scritto e la possibilità di ampliarle rispetto al monologo rendono avvincenti le otto storie raccontate. Dalla storia di Falcone alle vicende incrociate degli studenti dell'Aquila, dal dramma dei rifiuti a Napoli ai racconti di Calamandrei sulla Costituzione. Le storie si rileggono d'un fiato pur non avendo la capacità di comunicare del racconto video di Saviano. Ma leggere aiuta ad imprimere nella memoria e nella coscienza. Ed allora ben venga rileggere due, dieci, cento volte le parole su Falcone ("sapeva che si può essere felici solo se possono esserlo anche gli altri") le parole di Giordano Bruno che Saviano lega a Welby ed Eluana ("per quel che mi riguarda ho fatto il possibile, non aver temuto la morte, non aver ceduto con fermo viso a nessun simile, aver preferito una morte animosa a un'imbelle vita") o le parole dedicate ai napoletani (sul problema dei rifiuti) ma più in generale a tutti noi ("a forza di considerare tutto "cos'e niente" rischiamo di ventare "cos'e niente" anche noi").
Solo tre degli innumerevoli "orecchi" fatti al mio libro per segnalare le pagine da "ricordare"...
BIGNAMI: Un libro da leggere e da conservare per poter anche rileggere tra un pò con due chicche ad impreziosire l'inizio del libro e la sua conclusione: le dieci cose per cui vale la pena vivere (che credo prima o poi riprenderò in qualche modo anche in questo blog) e la poesia di Borges (i giusti) che mette la giusta ciliegina su una buonissima torta...

domenica 5 giugno 2011

Famiglie

Ieri era stata una lettera al presidente della Repubblica, oggi un vero e proprio sermone. Come poteva mancare la lezioncina del  tedesco pastore (non voglio offendere nessuno quindi inverto le parole....o i cani si arrabbiano sul serio) che non perde occasione per rivendicare il ruolo di colui che "SCEGLIE LA TUA VERITA'"? In partenza per la Croazia (di solito le cartoline a casa si mandavano appena arrivati nel luogo di villeggiatura, ora evidentemente "usa" in maniera diversa e si scrive mentre si parte...) il buon Benedetto ha visto bene di mandare una bella letterina al Presidente della Repubblica in cui si chiede interventi per sostenere la famiglia ed invoca "doni di luce e sapienza" sulla nazione italiana affinchè sostenga la famiglia stessa. 
Ora, aldilà del fatto che mi fa ridere che uno invochi luce e sapienza su qualcuno solo per ottenere qualcosa per sè (mi pareva che lo spirito alla base della Chiesa dovesse essere altro), mi chiedo ma con che diritto lo chiede? Un capo di stato che detta ad un altro capo di un altro Stato (visto che fino a prova contraria,  la nostra costituzione parla di paese laico) le politiche da attuare,  che s'è mai visto? Perchè 'un parte per primo lui, magari prendendo una posizione chiara netta ed a reti unificate sui colpevoli di aver rovinato intere famiglie per atti di pedofilia e che si proteggono dietro paramenti da prete oppure facendo luce sui tesori nascosti dallo IOR oppure investendo i fondi del 5 per mille in politiche familiari (quello legittimamente destinato dai cittadini e quello che comunque gli arriva in base a calcoli di spartizione e favori tra Stato e Chiesa) e non destinandoli per l'80% al sostenimento della struttura ed alle esigenze del culto (vedi la trasmissione di Report di qualche mese fa)? Ovviamente non mi aspettavo una risposta di Napolitano: "fatti i ca**i tuoi" ma almeno una risposta secondo me era dovuta. Non arrivando quella, in compenso oggi il buon Ratzi ha fatto il bis, condannando le coppie di fatto ed etichettandole come "persone che non si impegnano a costruire legami duraturi e come persone non aperte alla vita", definendo la famiglia incentrata sul matrimonio come unica ed insostituibile e continuando con altre amenità simili intervallate da spot per l'importanza dei principi cristiani (per chi ha fegato e vuol leggerle tutte, potete andare qui). Anche in questo caso mi pare anche inutile commentare. Gli spot vanno tutti bene, se non offendono gli altri e se non si basano su considerazioni FALSE. Se uno vuol fare campagna elettorale di "fedeli" per me è liberissimo, basterebbe non finisse su tutti i telegiornali (rai uno ha aperto su questo il tg delle tredici e trenta come se fossero la notizia del giorno questi "brillantissimi" ragionamenti del signor Ratzinger) e basterebbe che per farlo non etichettasse come poco aperto alla vita, non impegnato, guidato da pulsioni istintive chi non la pensa come lui, io ne ho un po' le palle piene di essere chiamato così in diretta mondiale a reti unificate dal signor Ratzinger e sentire che la sua "opinione" è "oro colato" . Ovviamente anche su questo tacciono le voci che dovrebbero farsi sentire, ma per fortuna almeno il Comitato Roma Europride, Circolo Mario Mieli, Arcigay, Agedo, Mit, Famiglie Arcobaleno si  sono fatte sentire con un comunicato stampa che ricorda al signor Ratzinger cosa sono davvero le coppie di fatto e cosa davvero è il mondo, chiudendo in un modo ineccepibile che uso anche io per chiudere il mio post:
"...l'Italia attende con urgenza di sentire su questi temi la voce dello Stato 
piuttosto che le falsità del pontefice..."
BIGNAMI: una vecchia frase di un mio amico era più o meno "occhè posso prendere lezioni di sesso da chi (in teoria) unnò fa nemmeno?!?!"....ecco sostituendo la parola sesso con la parola famiglia si ha il bignami perfetto per questo post...

giovedì 2 giugno 2011

Rivista che "pesa" come un bel libro...

Finito oggi di leggerlo, vi consiglio l'acquisto di Micromega, l'ultimo numero (quello di Maggio) intitolato "Crimini d'establishment". La riscoperta di questa rivista e la scoperta della nuova rivista di Emergency ha un pò rallentato la lettura di libri ma per ora "il gioco vale la candela". I due precedenti numeri di Micromega erano dedicati al Berlusconismo e Fascismo e presentavano un lungo elenco di "belle penne" che fotografavano la situazione dell'Italia attuale tracciando parallelismi inquietanti tra lo stato attuale dell'italica democrazia e la considerazione di una nuova dimensione del termine fascismo. Argomenti non certo leggeri ma che catturavano l'attenzione per quella voglia di non lasciarsi andare ad un potere che ormai imperversa e deborda in ogni campo.
In questo numero invece l'attualità viene analizzata da dodici giallisti (da Camilleri a Vichi, da Lucarelli a Macchiavelli tanto per citarne alcuni) con dodici racconti inediti che "TRA PALCO E REALTA'" di un romanzo giallo fotografano i tanti misteri di questo nostro Paese, troppo spesso incastrato tra politica corrotta, servizi segreti troppo misteriosamente vicini a mondi malavitosi, donne in bilico tra lavori precari e gravidanze indesiderate, vicende di attualità che sono più "comiche" di una divertente commedia.
La capacità di scrittura dei migliori giallisti italiani compie il resto ed ecco che più che una rivista bimensile ti trovi immerso in un vero e proprio giallo fatto sì di racconti separati e diversi l'uno dall'altro ma legati insieme da un unico filo conduttore che non può che interessare: la nostra società.
BIGNAMI: quattordici euro per una rivista cominciano ad essere tanti, ma un numero "speciale" come questo va considerato come un vero e proprio libro ed allora il prezzo può essere considerato spendibile! Lo consiglio a chi piace il giallo ed a chi non vuol abbassare lo sguardo.