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SANDRO BONVISSUTO
"La gioia fa parecchio rumore"
Einaudi
Il mio personale inviato romano spesso si trasforma anche in "procacciatore" di letture. La cosa bella ed interessante è che avendo gusti molti diversi ed una sconfinata conoscenza (lui) di autori e testi, molto spesso riesce a farmi uscire dalla mia cosiddetta "comfort-zone" di lettura.
In questo caso, anche se può sembrare paradossale, diciamo che è andato più sul sicuro. Per lui e per me. In modo personale consigliandomi una lettura che dalla copertina si intuiva essere nelle sue corde e nel suo DNA. Verso di me perché il racconto di una passione non poteva che colpirmi, a maggior ragione se calcistica. Certo i colori non sono quelli "miei" ma lo stile ed il cuore descritto hanno infatti in molti punti delle analogie con quello che ho provato a raccontare in "Una passione da 10".
Bonvissuto racconta la sua storia, legando la sua biografia agli eventi e le vicende calcistiche che negli anni la sua Roma ha vissuto. Vittorie, sconfitte, gioie, acquisti, pianti, idoli. Una "GABBIA DI NERVI E GUSTO E BUON ODORE" che viene abbinato a percorsi familiari e di amicizie. La capacità più evidente del libro è quella di far immedesimare nell'autore/protagonista chi sta leggendo. Magari in quella maglia numero 5 di Falcao così appassionatamente raccontata da Bonvissuto io ho rivisto il 9 di Bati (o altri ci rivedrebbero il 10 di Antonio) ma quello che la maglia trasmette è identico. Certo ci deve essere alla base la "conoscenza" di cosa significa quella passione (forse l'unico "limite" del libro per una diffusione ancora più generale) ma per chi ce l'ha, i racconti e le vicende diventano subito praticamente personali.
La capacità dell'autore è quello di raccontare il tutto in modo coinvolgente e completo. Dettagli, sfumature, ironia. Ingredienti mai usati in modo eccessivo ma dosati perfettamente. Così come è azzeccata la scelta di "calare" questa passione nella propria vita in modo da abbinare i due percorsi (personali e calcistici) in un mix riuscito. La trama infatti permette di affezionarsi agli amici/parenti del protagonista (il mio preferito il papà che "era un produttore di silenzi, incamerava parole e restituiva silenzi") come in un romanzo ed allo stesso tempo leggere i racconti della storia calcistica, in questo caso giallorossa. Vivere nei racconti dei protagonisti, le loro vite da tifosi rende la lettura più interessante e permette di far cogliere il giusto significato degli eventi raccontati in modo più passionale: dalla realizzazione della bandiera come cimelio e motivo di vanto al rito della visione delle partite come spirito di unione e condivisione. E' un libro che si legge quindi con il sorriso e con il trasporto. Direi che di più Bonvissuto non poteva ottenere.
Consigliatissimo per ogni tifoso, anche dai colori diversi da quelli dell'autore.
CINQUE CITAZIONI
1 - "...la vita non inizia quando uno nasce, la vita inizia nel momento in cui si comincia ad amare....tutto il tempo precedente al giorno in cui si comincia ad amare, dunque, non si può calcolare come vita vera..."
2 - "...avere un figlio di un'altra squadra per un padre dei nostri sarebbe stato davvero troppo..."
3 - "...i tifosi tiepidi erano gli stagionali o peggio ancora gli occasionali. Quelli che avevano scelto un'altra squadra più vincente erano i trenta denari d'argento. Gli agnostici invece li chiamavamo disertori o fuggiaschi..."
4 - "...la domenica pomeriggio senza la Roma mostrava appieno la sua inutilità: un giorno passato nell'attesa di qualcosa che non sarebbe arrivato..."
5 - "...il dolore per le sorti della squadra del cuore è come le pene d'amore, qualcosa che nasce proprio dall'amore stesso e che quindi è perpetuamente rigenerato dall'amore..."
Mia personale valutazione: ****° - quattro stelle e mezzo su cinque