Sommario

giovedì 29 febbraio 2024

Una boa difficile da raggiungere

#Klibro Febbraio 2024 
qui il mio intero
Katalogo
PAOLO STELLA
"Meet me alla boa"
Mondadori 

Un pomeriggio alla Feltrinelli girellando tra gli scaffali dei romanzi mi sono imbattuto in questa copertina ed in questo titolo che in qualche moto ho trovato "accattivanti". Ho cominciato a leggere l'incipit e non mi sembrava affatto male per questo l'acquisto. Non conoscevo l'autore e meno che mai conoscevo il suo ruolo di influencer del web (chissà se si dice così) ma questa sua caratteristica è venuta fuori in modo abbastanza chiara durante la lettura dello stesso libro.
Si entra subito nel vivo e sin dalle prime pagine ci si immerge in quello che potrebbe essere il colpo di scena della storia: una telefonata proveniente da Parigi e per Franci - il protagonista - si spegne la luce. E non solo quella visto che a spegnersi è la "sua" Marti.  Non faccio spoiler particolari perché il tutto è presente già nella quarta di copertina, testimonianza evidente che quello che l'autore voleva far scoprire nel libro non era tanto l'evento ma la reazione allo stesso da parte del protagonista.
Da lì partono trenta capitoli, uno per ogni passo necessario a Franci per salutare la sua Marti. C'è sicuramente della poesia nell'affrontarli e tanto amore nel percorso che lo porta a raccontare il suo profondo gridare al mondo "TU SEI LEI". Ci sono racconti e ricordi, emozioni e sentimenti.
Purtroppo ci sono anche molti concetti stereotipati e un po' di banalità in molti punti del percorso fatto a trenta tappe. Emerge senza dubbio la potenza dell'amore di Franci ma molto spesso sembra che sia quasi più una fotografia scattata per cercare l'effetto calamita nel lettore. Ed alla lunga questo rende il libro un po' ridondante pur apprezzando l'idea di partire dall'evento più forte per descrivere tutto meno che quello. Il dolore ed il rapporto sono gli elementi cardine ed anche per questi aspetti la valutazione agrodolce permane. Il dolore non è mai fotografato come troppo lacrimoso e questo è sicuramente un merito ma trascinando spesso la descrizione sulle solite strade il lettore ha la sensazione di esserci "già passato" da quelle pagine. Per quanto riguarda il rapporto senza dubbio la storia particolare dell'incontro e della relazione colpisce così come il riferimento alla boa come punto di riferimento, ma il descriverla costantemente con frasi da "bacio Perugina" fa perdere intensità al racconto. Ed è esattamente in questo punto che il cv da influencer dello scrittore emerge o almeno così a me è sembrato: la ricerca della frase ad effetto da citare più che quella giusta per la storia o per far entrare nel racconto il lettore. Aperta parentesi. E' poco ammissibile leggere "meno più meno fa più" riferendosi all'equazione matematica quando è noto ai sassi che è meno PER meno a dare più. Chiusa parentesi.
Concludendo: peccato. Era una quarta di copertina ed un incipit che mi avevano colpito poi invece a quella boa ho fatto un po' fatica ad arrivare. 

CINQUE CITAZIONI

1 - "...sono nato, cresciuto e convivo con quella strana sensazione di perdermi sempre qualcosa..."
2 - "...con quel fare disinvolto posi la mano sulla mia stretta sul cambio. E io la lascio lì anche se ho il cambio automatico, anche se è un po scomoda come posizione. La lascerei lì per sempre, anzi ci farei un calco in gesso, le nostre due mani che si contengono, si sostengono..."
3 - "...forse l'amore è questo, desiderare il bene dell'altro prima del proprio. Le valigie da portare non sono nulla, sacrificio da poco, ma sono la forma dell'amore. Se mai mi chiedessero di spiegare razionalmente l'amore, risponderei così: due valigie..."
4 - "...capita di dimenticarsi quanto siamo fortunati, imprescindibili, unici. Basta poco per sentirsi inutili..."
5 - "...questa vita non va presa sul serio, che tanto solo una cosa è certa: non ne uscirai mai vivo..."

Mia personale VALUTAZIONE: **° - due stelle e mezzo su cinque

lunedì 26 febbraio 2024

La più bella della stagione

Campionato - 26^
FIORENTINA - LAZIO = 2 - 1 
GOAL: Luis Alberto, Kayode,
Bonaventura

KAPPAPAGELLE
Terracciano 6
Kayode 7
Milenkovic 6 
Ranieri 7
Biraghi 6,5
Arthur 7
Bonaventura 7,5
Gonzalez 6 +
Beltran 6,5
Sottil 6 
Belotti 7,5
Barak SV
Mandragora SV
Maxime Lopez SV
Nzola SV

All. Italiano 7,5
IL MIGLIORE: BONAVENTURA
Il peggiore: Milenkovic

Per il lunedì del posticipo della ventiseiesima giornata arriva la Lazio di Sarri al Franchi. #KappaDecaViola per la sfida europea.
  1. All in di Italiano che schiera una Fiorentina super offensiva con Bonaventura-Arthur a centrocampo e Beltran dietro Belotti. Sottil e Gonzalez completano l'attacco.
  2. Tre minuti e con un doppio calcio d'angolo potremmo già passare in vantaggio. Niente. Venti minuti e potremmo farne due, prima un palo di Nico ed un salvataggio di spalla di Casale sulla ribattuta a colpo sicuro di Jack poi un gran colpo di testa di Belotti che sbatte ancora sullo stesso palo. Niente. Quaranta minuti e da calcio d'angolo potremmo ancora andare avanti dato che Biraghi trova direttamente il terzo palo della gara. Niente. Ovviamente nel primo minuto di recupero, alla prima occasione utile ecco il contropiede Lazio ed il gol di Luis Alberto dopo un controllo sublime in area di rigore.
  3. "Por** **oi* ma***a - Por** **oi* ma***a - Por** **oi* ma***a" all'intervallo. Tre per tre volte come i pali.
  4. Si ricomincia da dove avevamo interrotto. Padroni assoluti del campo con Nico che sfiora la traversa con un missile da fuori. Poi attorno al sessantesimo, visto che erano ben venti minuti che non si colpiva un palo, ne prendiamo due. Prima Kayode tocca la traversa con un'incursione ma è un palo fortunato perché la palla dopo va in porta e porta al pareggio, dopo Nico invece va dal dischetto - dopo una gran giocata di Belotti - e coglie di nuovo il palo dopo aver spiazzato Provedel. Potremmo subire il colpo psicologico ed invece continuiamo ad attaccare e su una respinta corta di Provedel (che poco prima aveva fatto di nuovo un mezzo miracolo su Ranieri) si avventa Jack per il gol del vantaggio.
  5. Partita semplicemente mostruosa. Per grinta, padronanza della partita, capacità di reagire alle botte psicologiche (gol subito nel recupero dopo tre pali, rigore sbagliato), voglia, qualità di gioco. Poco altro da aggiungere se non un applauso lunghissimo. La più bella Fiorentina di questa stagione.
  6. Il Mister mette il suo "NOME E COGNOME" su questa vittoria: scelte coraggiose ma soprattutto squadra attenta e concentrata con un gioco davvero di qualità
  7. Sarò antico ma quando vedo un centravanti che fa il centravanti a me si riempie il cuore e mi pare addirittura che sia più facile giocare. Pensate che arrivo a dire.
  8. Decisivo il ruolo di Mandragora, se continua così abbiamo davvero molte speranze europee.
  9. Da quando l'hanno definito "di ghiaccio" "infallibile" "cecchino", Nico ha sbagliato due rigori su due. Ma zittini no?
  10. Vittoria importantissima. Per classifica, gioco, morale, prospettive. Adesso avanti così nel filotto di partite importanti.
ps. FORZA VIOLA...sempre...

"TAKKO AI GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito

"...a che minuto si prende il gol in contropiede? Oggi per altro ma sempre roba da matti....non ci credo...no vabbè...ma iolaeeee per davvero....ma iolaeeeee un'artravorta....anche se si segna stasera l'è un moccolo continuo....siiiiii.....una volta l'anno belli iolaeeee....."

domenica 25 febbraio 2024

Orrore commozione e rabbia

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 580

Le immagini delle violenze sui manifestanti di venerdì sono di un orrore così osceno che non servirebbero ulteriori parole rispetto a queste che probabilmente nemmeno "filano troppo" come incipit.
Foto e video che scavano dentro e ti lasciano orrore, commozione e rabbia.
"LA TERRA TREMA" al rumore delle cariche, allo schifo che viene messo in atto ed al violento uso di una forza che dovrebbe essere invece combattuta da chi l'ha messa così schifosamente in atto.
Ogni commento è superfluo, basta veder le immagini che stanno circolando. Anzi, riformulo. Ogni commento sarebbe superfluo, basterebbe vedere le immagini delle violenze della polizia sui manifestanti. Attenzione, non scontri. Perché tali non sono stati. VIOLENZE. Della polizia. Sui manifestanti.
Studenti feriti a Firenze e Pisa. Terrorizzati e picchiati. In cortei che di pericoloso non avevano niente. In modi che di tranquillità collettiva non possedevano nemmeno una minima percentuale. Da forze dell'ordine che di ordine non possedevano neppure una parvenza.
Fa appunto orrore, commozione e rabbia doverlo scrivere, di nuovo. 
Pensare ad una manifestazione di studenti che pacificamente punta ad una piazza della città per manifestare la propria vicinanza ad un popolo che sta subendo un vero e proprio sterminio che viene accolta con manganelli alti e cariche non simulate per disperdere ma per "far male" fa MALE quanto quelle cariche. Terrore e ferite sugli studenti ma non solo. Anche in chi quell'orrore l'ha visto dopo ed ha sentito addosso il livido di quelle manganellate e l'acre dell'ingiustizia violenta.
I commenti e le parole del giorno dopo interessano il giusto e l'onesto. Fanno ribrezzo e ridere quelli che provano l'arrampicata sugli specchi in difesa delle "valenti forze dell'ordine" o rimandano "ad un'indagine approfondita". Fanno rabbia quelli di chi si accoda all'indignazione ma solo per opportunismo mentre non ha mai mostrato interesse reale a situazioni già accadute in passato come quelle in questione, né temo tra pochi giorni si ricorderà minimamente di questa cosa. Fanno accendere un'attenta luce di valutazione le prese di posizione che sottolineano la necessità di un intervento ma che devono passare dalle parole ai fatti: immediatamente , altrimenti andranno ad incrementare l'elenco di quelli che si accodano per opportunismo.
Nel frattempo il terrore corre addosso a quei ragazzi. I lividi anche ma sarebbero il meno rispetto alla dimostrazione di totale schifo che hanno avuto da chi in teoria dovrebbe garantirgli il futuro. E credo che questa sensazione gli rimarrà sulla pelle ben oltre il riassorbirsi delle manganellate. Complimenti a chi è riuscito in questa impresa.
Ripeto di nuovo: orrore, commozione e rabbia.

domenica 18 febbraio 2024

Punticino tristino tristino

Campionato - 25^
EMPOLI - FIORENTINA = 1 - 1
GOAL:
BELTRAN - Niang (R)

KAPPAPAGELLE
Terracciano 6
Faraoni 5
Milenkovic 6
Martinez Quarta 6 +
Biraghi 5
Mandragora 5,5
Duncan 5,5
Gonzalez 5,5
Beltran 7 -
Sottil 5
Belotti 5,5
Kayode 6
Arthur 6
Bonaventura 5,5
Ikonè 5,5
Parisi SV

All. Italiano 5 
IL MIGLIORE: BELTRAN
Il peggiore: Faraoni
E dopo la pessima figura infrasettimanale (clicca qui), ecco la partita giusta per provare a rimetterci in cammino dopo l'inversione di marcia di questo 2024 operata con il Frosinone (clicca qui). #KappaDecaViola per la sfida all'Empoli al Castellani.
  1. Torna Sottil nel ruolo di esterno sinistro alto con Beltran dietro a Belotti. A centrocampo la coppia più fisica Mandragora-Duncan vista la condizione non ottimale della coppia di registi Arthur/Lopez. Ancora Biraghi titolare come esterno basso di difesa mentre torna Quarta accanto a Milenkovic.
  2. Dopo il minuto di raccoglimento per la tragedia sul lavoro di venerdì, inizio di studio che non trova molti sbocchi in attacco se non un tiro di Faraoni non troppo difficile da leggere per Caprile. Alla prima opportunità Beltran trova un bel diagonale e ci porta in vantaggio. L'Empoli, che in quel momento era in dieci, prova a riassestarsi con il cambio di Grassi infortunato e riesce a sfondare sulla nostra destra ma la bella giocata di Cambiaghi non porta a niente se non ad un po' di paura. Il resto del tempo scorre tranquillamente.
  3. Alla fine del primo tempo il pensiero è: "a questo giro sbloccare la s'è sbloccata proprio come ci serve in queste partite, o vediamo....".
  4. Nella ripresa tutto sommato la partita resta sulla stessa lunghezza d'onda. Controllo del match e pericoli che arrivano solo dal nostro tallone d'Achille: i calci d'angolo a favore. Ripartenza Empoli, siamo scoperti e Faraoni zoppicante da ultimo uomo stende in area Cancellieri. Niang trasforma il rigore ed è pari. Cambi e tentativi di ritornare in vantaggio non portano praticamente a niente se non un paio di tiro "poco centrati". Finisce con un pari triste ma giusto.
  5. Avevamo sbloccato alla prima occasione una partita che poteva diventare molto complicata ma non siamo stati in grado né di chiuderla né di gestirla. Anzi, l'impressione è che non si sia tentato di fare nessuna delle due cose. Troppo poco incisivi e troppo fuori forma. Speriamo sia un periodo. Lungo, ma un periodo. Altri due punti buttati via senza provarci fino in fondo.
  6. Capisco che fare a meno di un capitano sia dura, ma tenere in campo Faraoni zoppicante dopo la fine del primo tempo mi è sembrato davvero un azzardo senza troppo senso. Ho personalmente capito poco anche il cambio di Belotti con Bonaventura per riportare Beltran in un ruolo dove evidentemente fa fatica.
  7. Visto il livello degli esterni mi chiedo come mai il sei gennaio Italiano invocasse un acquisto proprio in questo ruolo. Menomale "'unglihannodatoretta", sarebbe stato davvero uno spreco.
  8. Nico "CAMBIA IL MODO DI GUARDARE" questa squadra. Purtroppo ancora non è "tornato" dall'infortunio e si vede. O meglio si sente.
  9. Contro l'Empoli, un punto in due gare. Bene ma non benissimo. Anzi male quasi malissimo.
  10. Nelle prossime gare arrivano tutte sfide contro squadre della parte sinistra della classifica, avremo gli elementi giusti per capire se possiamo davvero "ripartire".
ps. FORZA VIOLA...sempre...

"TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito

"...allucinante...ma non si parla mai di esonero?...squadra inutile come il suo allenatore…”

sabato 17 febbraio 2024

Lutto totale

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 579

Sono notizie che sconvolgono. Lasciano basiti e furiosi allo stesso tempo.
Una vera e propria tragedia si è abbattuta ieri su Firenze e non solo. Sul mondo del lavoro e non solo. Un crollo al cantiere della nuova Esselunga di via Mariti ha provocato il coinvolgimento di otto operai: quattro morti, tre feriti gravi e una persona ancora dispersa dopo oltre ventiquattro ore.
Una trave di cemento crollata, un rumore clamoroso, una botta al cuore di chi ha intuito sin da subito che sotto a quel crollo ci potesse essere qualcuno a lavorare. E' impressionante anche solo scriverlo, non oso e non posso immaginare cosa possa essere stato trovarsi lì a tentare di estrarre da sotto le macerie le vittime e/o i feriti oppure assistere inermi ai drammatici risultati dell'evento. 
Un "BEL PO' DI MALE AL CUORE" e la solita inutile domanda istantanea quando accadono questi eventi: "ma come è possibile?". Come si può vagamente ipotizzare ed accettare che uno possa rimetterci la vita perché sta provando a portare a casa uno stipendio per vivere? Come si può permettere che questi bollettini di guerra dati da quelli che dovrebbero essere "terreni di attività NON belliche" siano sempre più costanti, frequenti e praticamente ineludibili? Eh già, perché la tragedia è un dramma enorme e dalle dimensioni non raccontabili da sembrare unica, ma purtroppo è l'ennesima. Ed è solo l'ultima fino alla prossima, che arriverà immancabile perché di cambiare davvero qualcosa non c'è né la strada imboccata né il reale interesse.
Oggi a Firenze era lutto cittadino, hanno risuonato le chiarine sotto Palazzo Vecchio per onorare le vittime e stringersi intorno ai loro familiari. Un minuto di silenzio alle quindici è stato rispettato un po' ovunque ed in molti esercizi ci sono state serrande abbassate o attività interrotta per quindici minuti attorno alle dodici. Ieri immediata la proclamazione dello sciopero di fine turno ed attivazione di presidi presso sedi istituzionali di lavoratori.
E non puoi che essere d'accordo, che esprimere solidarietà, che fermarti in segno di rispetto e di indignazione. Un lutto che colpisce tutti. Totale. Ma gli atti davvero fondamentali per il non ripetere più di questi lutti, questa conta tragica di morti, feriti e dispersi, dovrebbero partire da domani quando si ripiegherà la bandiera listata a lutto appunto e si dovrebbe provare ad aprire altro. Un "foglio pulito" su cui scrivere, programmare, legiferare ed attuare tutti quelli che sono gli elementi fondamentali affinché si interrompa la catena dell'immancabile tragedia. Come ieri nel cantiere fiorentino, come ieri l'altro altrove, come purtroppo sarà domani.
Affinché il lutto possa servire davvero anche oltre oggi, dobbiamo domani provare a renderlo non più attuabile. Altrimenti sarà solo un ripetersi di uno straziante dolore colpevolmente non evitato.

mercoledì 14 febbraio 2024

Lezione

Campionato - Recupero 21^
BOLOGNA - FIORENTINA = 2 - 0 
GOAL:
Orsolini, Odgaard

KAPPAPAGELLE
Terracciano 6,5
Kayode 5 +
Milenkovic 5,5
Ranieri 5
Biraghi 4 +
Arthur 5,5
Mandragora 4,5
Ikonè 5,5
Bonaventura 5
Gonzalez 5 +
Belotti 5,5
Beltran 5,5
Nzola 5,5
Duncan SV
Maxime Lopez SV

All. Italiano 5
IL MIGLIORE: TERRACCIANO
Il peggiore: Biraghi

Si recupera la gara "saltata" per la meravigliosa trasferta araba (leggi qui). Al Dall'Ara ci giochiamo una sfida dal sapore europeo contro il Bologna di Motta. #KappaDecaViola del mercoledì.
  1. Quarta squalificato, Duncan in panchina e Bonaventura preferito a Beltran. Queste le scelte del Mister con le conferme di Nico, Ikonè ed il Gallo davanti.
  2. L'inizio di studio dura poco. Noi troviamo due spunti interessanti con Ikonè e Nico (entrambi non precisi sull'esterno della rete) poi il gioco del Bologna ha la meglio e ci mette in difficoltà soprattutto con Orsolini che prima ci prova, poi fa gol e poi troverebbe anche il raddoppio su punizione (annullato per fuorigioco di mezzo centimetro di Posch). Zirkzee è troppo lezioso - per nostra fortuna - per raddoppiare. Noi reagiamo solo con un'azione confusa in area bolognese dove prima Belotti fa un mezzo fallo e poi Nico ne subirebbe uno. Per il resto poco o nulla, mentre il Bologna trova un passaggio finale errato in un paio di occasioni quando il raddoppio sembrava fatto.
  3. All'intervallo la domanda è: "chissà se Biraghi prenderà la xamamina prima di tornare in campo visto il primo tempo"
  4. Stesso andamento anche nel secondo tempo con il Bologna che spreca diverse occasioni poco prima della conclusione o con poca incisività nel colpo finale. Unico tiro in porta quello di Biraghi su punizione, dopo di che solo un paio di tiracci fuori portata, uno di Ikonè ed uno di Nzola. Nel finale il Bologna si percepisce che ne abbia di più e trova il gol conclusivo con Odgaard.
  5. Lezione di calcio. Subita. Non tanto per le occasioni o il risultato ma per la sensazione di non essere mai stati davvero in partita. Varie occasioni rossoblù non si sono concretizzate per poco ma non ne abbiamo mai approfittato. In balia degli avversari sulle fasce e nel mezzo, poco chiare le linee di gioco ed un tiro dello specchio in novanta minuti: il riassunto perfetto della nostra gara. Era una sorta di sfida diretta: decisamente persa. 
  6. Gli esterni bolognesi hanno fatto praticamente quello che hanno voluto, senza aver avuto mai la giusta e dovuta opposizione. Impressionante la facilità con cui Orsolini ha "scherzato" Biraghi "COTTO CATTURATO" soprattutto nel primo tempo.
  7. Aebischer, Ferguson e Freuler sono costati al Bologna più o meno quanto Mandragora che invece anche oggi ha fatto capire perché gioca e deve giocare sempre Duncan.
  8. Beltran è entrato con voglia e determinazione. Fine. La sensazione è che i mezzi ci siano ma che la maturazione ancora necessiti di tempo, così come l'inquadramento preciso del suo ruolo.
  9. Jack e Nico (molto) sottotono e noi praticamente non tiriamo in porta. "L'è nova....".
  10. Brutta botta perdere così contro una diretta concorrente; ma tranquilli che ora si corre ai ripari e si prende Criscito, tanto per continuare sulla linea degli acquisti dei capitani.
FORZA VIOLA...sempre...

"TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito

"...non la guardo o mi passa la fame...ah si perde, ottimo! Rimpiango i tempi del fallimento, c'era più entusiasmo..."

domenica 11 febbraio 2024

Ci voleva

foto copyright Galga - Grazie

Campionato - 24^
FIORENTINA - FROSINONE = 5 - 1
GOAL: Belotti, Ikonè, M. Quarta,
Gonzalez,  
Mazzitelli, Barak

KAPPAPAGELLE
Terracciano 6,5
Kayode 6,5
Milenkovic 6
Martinez Quarta 6 +
Biraghi 6
Mandragora 6
Duncan 6,5
Ikonè 7 +
Beltran 6,5
Gonzalez 7 -
Belotti 7,5
Bonaventura 6
Nzola 6
Comuzzo 6
Barak 6 +
Arthur SV

All. Italiano 7
IL MIGLIORE: BELOTTI
Il peggiore: Mandragora

Dopo la folle sconfitta di Lecce (clicca qui) arriva al Franchi il Frosinone di Di Francesco. #KappaDecaViola davanti a Dazn all'ora di pranzo.
  1. Il Mister si gioca il "tutto per tutto" con Nico, Beltran, Ikonè dietro a Belotti che esordisce dal primo minuto in maglia viola. A centrocampo giocano Duncan e Mandragora, dietro rientrano Kayode e Biraghi.
  2. Inizio a singhiozzo poi in due minuti cambia il match. Dopo una traversa di Beltran da comoda posizione, si accendono Ikonè e Belotti e mettono la partita nella nostra direzione con due gol molto importanti: quello del gallo il primo in maglia viola su assist proprio di Ikonè, quello dell'esterno (con deviazione) per sbloccare un periodo no (speriamo). Il Frosinone che sembrava poterci mettere in difficoltà sparisce e Quarta, che aveva iniziato nel peggior di modo, trova un bel colpo di testa: traversa e 3-0. Nico sbaglia un gol non da lui dopo un altro assist prezioso di Ikoné.
  3. Alla fine del primo tempo siamo quasi sicuri "no via questa unc'è verso riaprirla".
  4. Nella ripresa la chiudiamo presto con un eurogol di destro (!!) di Nico e poi ci rilassiamo un po' troppo. Terracciano mette due pezze importanti su Kaio Jorge prima di subire il gol su punizione con deviazione. Nel finale ci sarebbe anche la zampata di Nzola, Turati risponde presente ed una carambola regala il gol a Barak appena entrato.
  5. "ALLA FINE DI QUESTO" inizio di anno davvero zoppicante e grigio ecco la vittoria che serviva. Netta con il gol del centravanti e partita sostanzialmente mai in discussione. Serviva per ingranare la marcia e provare a ripartire dopo questa sosta ai box non voluta. Belle le impressioni date da Belotti e da qualche lampo di Ikonè. In attesa delle conferme necessarie godiamoci questa cinquina.
  6. La zampata del centravanti sotto la Fiesole al quindicesimo di una partita poi filata liscia ma che si poteva complicare. Perfetta sintesi di quello che serviva.
  7. Bentornata alla versione nota di Nico, quello che determina le gare e che con costanza si inserisce nel tabellino dei marcatori. Serviva come l'aria fresca.
  8. Qualche imbucata di troppo subita ad inizio del primo tempo e due "buche" sul 4-0 gli unici nei di questa gara.
  9. Alla fine poteva anche segnare Nzola, sarebbe stato effettivamente troppo.
  10. Mercoledì e domenica due simil derby in trasferta per capire se davvero ci siamo ripresi.
ps. FORZA VIOLA...sempre...

"TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito

"...t'avevo detto in settimana che 'unsisegnava mai nel primo tempo.....hai visto?!?...Epico : - ) "

sabato 10 febbraio 2024

Alla fine è Sanremo

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 578

Il paese si ferma. Accade così. Ogni anno a Febbraio, con l'arrivo del carrozzone del Festival, il paese si immerge in una bolla.
E non è solo per le serate della gara ma anche e soprattutto per quello che dal Festival deriva o si crea. Trasmissioni che non parlano d'altro, giornalisti con un solo argomento, polemiche anche sul nulla, gara e regolamenti incomprensibili per stilare le graduatorie (parziali/provvisorie/parallele/finali).
Il tutto che viaggia parallelo e prioritario rispetto non solo agli altri eventi artistici o di spettacolo ma proprio a tutto. Gli unici che in questi 74 anni non se ne sono accorti sono quelli del PD che hanno visto bene di organizzare una manifestazione sotto la Rai proprio in questa settimana che in Rai erano rimaste solo le scrivanie visto il trasloco di massa da Roma al comune ligure.
Funziona così. Piaccia o meno. Fa parte del DNA italico e, tolta l'esagerazione che può anche cadere il Governo o dimettersi il Presidente della Repubblica che sarebbero comunque notizie secondarie, di caratteristiche del nostro Paese ce ne sono di peggiori.
Quindi non vuol essere e non è un post con la puzza sotto il naso di critica per l'evento. Anzi. E' un riconoscimento per la potenza ed il significato che il Festival, piaccia o meno, ha. Non lo vivo clamorosamente, seguo con scarsa attenzione e non mi appassiono più di tanto ma anche io ho visto le puntate di questi giorni, ascoltato diverse canzoni e......partecipato al FantaSanremo
Per aprire una parentesi di "critica" (senza troppe competenza) sull'evento mi sembra giusto partire dal riconoscimento al direttore artistico, presentatore e mattatore. Amadeus ha fatto negli anni un super lavoro facendo diventare ancora di più questo evento come una calamita: per i cantanti che hanno ripreso a "voler" partecipare e sempre più per il mondo dello spettacolo e non solo. Quest'anno sono arrivate anche "LE LUCI D'AMERICA" e di Hollywood con John Travolta (sorvoliamo sulla figura pessima fatta e sul ridicolo sketch, un crollo di stile molto evitabile per non parlare delle immancabili polemiche) e Russell Crowe (rivedibile la sua esibizione canora, più accettabile il suo stare sul palco e la presa in giro del collega). 
I due superospiti delle prime due puntate hanno reso memorabile l'evento. Entrambi bravissimi come co-conduttori ed immensi come ospiti d'onore. In particolare la mia Giorgia che dopo aver dimostrato una predisposizione alla conduzione sorprendente, ha fatto vibrare l'Ariston e dimostrato la sua immensità con una versione di "e poi" speciale ed un medley dove "di sole e di azzurro" e "come saprei" hanno messo brividi intensi e continuativi. Il paragone con quelli in gara nemmeno è possibile, come confrontare mele con cacciaviti. 
Esagerati numericamente i partecipanti ed esagerata anche la definizione di cantanti per molti di essi, diversi a me totalmente sconosciuti anche tra quelli che invece evidentemente qualcuno conosce viste le posizioni nelle classifiche parziali (leggi quello che mi sembrava uno stonato amatore da feste private e che invece ha vinto praticamente tutte le serate fino ad oggi). Ho trovato molto bello il pezzo di Jannacci e Massini e forte ed intenso lo spazio ed il modo in cui lo hanno presentato. Non ho visto niente della serata cover, che di solito è quella più divertente, recuperando solo alcune esibizioni che mi sono parse molto emozionanti e toccanti (da Vecchioni con Alfa passando per I Santi Francesi che cantano Hallelujah con Skin per arrivare alla magia di Angelina che canta suo padre tra le lacrime di tutti quelli che l'hanno ascoltata....ed infatti non hanno vinto). 
Tornando ai pezzi in gara, precisando che non li ho ascoltati esattamente tutti e nemmeno tutti con attenzione tanto che sto scrivendo proprio ora mentre c'è la finale, mi è parso un Festival molto più scarso del precedente. Pochi i pezzi che mi hanno lasciato il segno: mi è piaciuta molto la canzone di Dargen d'Amico, Apnea di Emma non mi è dispiaciuta, Angelina ha evidenti qualità sopra la media ma la canzone non mi fa impazzire, il quandoquandoquando di Annalisa più da tormentone estivo, Diodato apprezzabile, Mahmood e Ghali forse nemmeno male, anzi, ma per me (ma io son anziano) troppo costantemente uguali per musicalità e difficoltà di capire le parole che quindi sembrano tutte uguali. Gli altri faccio fatica anche solo a ricordarli, leader compreso. Quella che ho apprezzato di più ed applaudito di cuore è stata Loredana Bertè, che non ho mai amato particolarmente ma che mi pare evidente sia stata una spanna sopra a tutti. Quindi ovviamente vincerà qualcun altro, probabilmente appunto chi sta sbancando il televoto pur sembrando uno che farebbe fatica anche al Karaoke della pizzeria di periferia.
Ma in fondo va bene così. Partiranno altre polemiche e fino a lunedì l'attenzione rimarrà fissa sull'Ariston e le sue vicinanze, come fosse questione vitale per una nazione. Poi tutto andrà in un cassetto, qualche canzone sfonderà qualcun'altra più o meno vincente avrà vita brevissima, qualche cantante confermerà la sua carriera, qualcuno verrà lanciato e qualcun altro sparirà. 
Perché appunto alla fine è Sanremo. E' vissuto come la fine del mondo per sette giorni per poi tornare più nell'ombra dell'ombra per gli altri 358 giorni. Ed allora è giusto che questa settimana sia vissuta come una bolla per chi ci vede qualcosa di speciale e si goda qualcosa che sembra vitale ed invece nemmeno una gara seria è ma solo un pentagono di giorni di eventi/spettacolo.  
Ora però io vado a letto e lascio Amadeus a snocciolare i codici per il televoto ed il teatro a mugugnare sulla classifica o ad incensare il vincitore. Ma solo attorno alle prime luci dell'alba. Perché se non si toccano almeno le tre non è la finale di Sanremo. Poi domattina me la raccontate eh, mi raccomando che ci tengo. Buona finale. 

domenica 4 febbraio 2024

Immenso Jannik

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 577
A volte arrivano anche gli eroi belli, quelli che hanno nella loro semplicità la caratteristica di riconoscimento più evidente.
Capisco che sia un controsenso definire "semplice" chi è stato in grado di riportare in Italia un torneo dello Slam di tennis dopo 48 anni, ma è il termine che mi è venuto spontaneo pensando a Jannik Sinner ed alla sua impresa di domenica scorsa.
Dal successo di Adriano Panatta al Roland Garros del 1976 l'Italia non aveva più avuto un tennista in grado di aggiudicarsi uno dei quattro tornei principali, un'assenza lunga.....tutta la mia vita.
Il predecessore di Jannik è stato, anche per questo, tra i più felici di questa vittoria: "finalmente non mi cercheranno più per le interviste come l'ultimo vincitore" ha più volte detto sorridendo e complimentandosi sinceramente con Sinner. Tra l'altro, da qualche mese, proprio lo stesso Panatta in coppia con il "vecchio" compagno di doppio Paolo Bertolucci, è protagonista di un podcast davvero divertente, oltre che competente in materia. Si chiama "La Telefonata" e lo trovate su spotify qui. Ve lo consiglio davvero e mi complimento con loro e con il mio inviato romano che ci ha messo/ci mette lo zampino. Chiusa parentesi.
Tornando al numero 4 mondiale, la sua crescita degli ultimi mesi appare davvero maestosa. Ha concluso l'anno scorso con le finali ATP perse solo all'ultima sfida con il marziano Djokovic e trascinando l'Italia alla vittoria di Davis ed iniziato l'anno nuovo con la vittoria in Australia ed il consolidamento del quarto posto del ranking. Anche in questi eventi il parallelismo con Panatta è evidente: proprio Adriano infatti era stato il primo ad aggiudicarsi il diritto di partecipare alle finali ATP, l'ultimo a vincere oltre che lo Slam anche l'insalatiera di Davis (con i compagni di squadra vittoriosi in Cile) e l'unico a salire così in alto nelle graduatorie generali (anche lui al quarto posto).
Da quando seguo lo sport ho sempre sentito usare il riferimento "panattistico" come una vetta praticamente inarrivabile per tutti i tennisti in rampa di lancio "SOTTO QUESTE LUNE QUI". E così infatti è stato fino all'arrivo di Sinner.
Non sono né un tecnico né tantomeno un intenditore, ma solo uno che quando possibile cerca notizie o la possibilità di vedere gli incontri. Da questa base modesta quindi non mi permetto di giudicare il gioco o le caratteristiche ma solo di apprezzare crescita e costanza del campione dai capelli rossi. Determinato e sicuro, ogni partita sembra sviluppare ulteriormente queste caratteristiche che solo sulla carta sembrano fare a cazzotti con la semplicità che dicevo all'inizio. Invece proprio quest'ultima, a mio avviso, è quella che gli permette di accrescere le prime due. Sempre rispettoso, "mai bullo", concentrato sul suo compito. Nel percorso agli Australian Open senza set persi fino alla semifinale ha messo la marcia da schiacciasassi ed ha triturato tutti quelli che si sono messi sulla sua strada rischiando qualcosina solo nel tiebreak dei quarti con Rublev dove ha recuperato da una situazione di svantaggio molto pericolosa. 
Panatta ogni giorno dal podcast continuava a dire che "non ce n'è per nessuno" "quand'è che incontra qualcuno di serio?" che temevo potesse essere anche troppo ottimistico ed invece anche in semifinale con Djokovic (numero uno al mondo ed imbattuto in Australia dai tempi.....di Panatta) ha mostrato la sua forza oltre ogni avversario, anche il più forte, a cui ha lasciato un solo set. Nella finale di domenica con Medvedev, forse annoiato dalla versione schiacciasassi, ha deciso di complicarsi la vita partendo da due set sotto. Battute a parte il russo ha giocato la prima parte dell'incontro in modo praticamente perfetto, quasi ingiocabili o inaffrontabili. Sinner ha subito e perso le prime due "tappe" della gara poi è uscito alla distanza e non ha più smarrito il passo né il controllo del gioco, fino alla vittoria, storica. Dimostrando anche testa e capacità di soffrire nei momenti difficili per arrivare al successo.
L'apoteosi di Sinner è arrivata ovunque nel mondo con lui evidentemente felice ma sempre con lo sguardo e l'atteggiamento di qualcuno che non perde mai di vista umiltà e semplicità. Perfetto nel discorso di ringraziamento e nel gestire i giorni successivi, compreso il declinare l'invito sanremese per continuare ad allenarsi in vista del prossimo impegno.
Una soddisfazione speciale, pensarlo così determinato e "prepotente" sportivamente parlando in campo e così perfettamente umile una volta vinto l'ultimo punto a chiusura match.
Grande Jannik, davvero davvero grande. Continueremo a dirtelo contando impazienti i giorni che ci separano dal prossimo incontro, dal prossimo sorriso quasi imbarazzato, dal prossimo discorso di ringraziamento, dal prossimo sguardo fiero verso il tuo gruppo di lavoro. Non vediamo l'ora.

sabato 3 febbraio 2024

Due capitani

Campionato - 23^
LECCE - FIORENTINA = 3 - 2
GOAL: Oudin, MANDRAGORA, 
BELTRAN
, Piccoli, Dorgu


KAPPAPAGELLE
Terracciano 6,5
Faraoni 5
Martinez Quarta 5
Ranieri 5,5
Biraghi 5
Maxime Lopez 4,5
Duncan 5,5
Nzola 4,5
Bonaventura 5
Sottil 5
Beltran 6 -
Milenkovic 5
Mandragora 6,5
Belotti 6,5
Gonzalez 5
Parisi 5

All. Italiano 5
IL MIGLIORE: TERRACCIANO
Il peggiore: Maxime Lopez

Si sfidano al "Via del Mare" due squadre in crisi di risultati: due punti in due nelle ultime 8 gare (5 del Lecce e 3 della Viola). #KappaDecaViola in salsa salentina. 
  1. Niente esordio per Belotti, davanti Nzola si allarga per far posto al centro a Beltran con Sottil altro esterno del tridente. Maxime Lopez sostituisce Arthur e gli esterni bassi sono Faraoni e Biraghi.
  2. Nel primo tempo non partecipiamo alla gara. Il Lecce fa la partita e crea le occasioni. Palo e successivo buono intervento di Terracciano, giocatore lanciato a rete atterrato da Quarta un centimetro prima dell'area punizione e gol, altro palo, altro intervento importante di Terracciano. Noi costruiamo un azione da fascia a fascia con Faraoni che sparacchia largo più vicino alla bandierina che non al palo della porta. I nostri 45 minuti sono tutti qua.
  3. Nell'intervallo il quesito è "quanti se ne può cambiare?".
  4. La ripresa comincia meglio e gli innesti - dopo un clamoroso gol mangiato da Krstovic - portano qualcosa di buono: Mandragora in particolare porta anche un bel tiro da fuori ed il pari. Prendiamo fiducia, anche se, dopo un tiro sporco di Maxime Lopez è di nuovo Terracciano a salvarci su contropiede di Banda. Falcone invece imita De Gregorio (vedi la gara col Monza) e consegna a Beltran il gol del vantaggio. Sembra fatta perché il Lecce accusa lo svantaggio obiettivamente immeritato. Nel finale la traversa di Belotti non chiude la gara così come un colpo di testa mancato da Parisi da pochi passi. Su un calcio d'angolo a favore il Lecce riparte e dopo una serie di nostre croste in fila trova il pari. Ma non basta, i salentini ci credono vanno tutti in avanti e dopo un nuovo bell'intervento di Terracciano, sulla respinta, Dorgu trova il gol del 3-2 finale.
  5. Primo tempo orribile dove avremmo meritato un passivo più pesante. Ripresa un po' in crescita dove però il vantaggio è arrivato su un regalo del loro portiere dopo un bell'intervento del nostro. Due occasioni non sfruttate per chiudere la gara e due gol presi in due minuti. Sconfitta rocambolesca per la dinamica ma ampiamente meritata per quanto (non) mostrato in campo. Brutta botta. Molto.
  6. Secondo gol di Beltran (fino a quel momento più insufficiente di Nzola....ed è tutto dire....) che "FACENDO FINTA DI SEMBRARE DISTRATTO" "fa la foto" al portiere in pieno calcino style.
  7. Buoni gli ingressi di Belotti e Mandragora che risvegliano un po' la squadra inesistente del primo tempo. Continuano invece a non dare niente Sottil e Lopez ed un qualcosa sempre più in calo Bonaventura e Duncan. Perioduccio, uccio, uccio, uccio.
  8. L'azione del pari del Lecce è la sintesi del nostro DNA. In vantaggio due a uno fuori casa abbiamo un calcio d'angolo a favore al novantesimo, la giochiamo corta. Nzola appoggia male a Maxime Lopez che fa ancora peggio passando lento e centralmente ad un Mandragora che controtempo viene infilato dal contropiede del Lecce a cui mette una pezza Nico spendendo un giallo con un fallo sulla trequarti. Punizione "in the box", Nzola fa l'assist a Piccoli che pareggia ed apre alla voglia di vittoria del Lecce.
  9. Sono quattro gare di campionato con il tag "2024": Sassuolo, Udinese, Inter e Lecce. Quindi, tranne la capolista, tutte squadre in lotta per non retrocedere. L'unico punto preoccupa, le prestazioni preoccupano ancora di più.
  10. Due capitani. Con questa sintesi il sempre illuminato Joe (non Banana il protagonista del film di Bud Spencer) illustra il nostro calciomercato dando la colpa del mancato arrivo di altri a documenti scambiati due volte che non sono stati confermati ed incensando i due acquisti effettuati. "Abbiamo comprato due capitani". Ha dimenticato di aggiungere "non giocatori". Non nel senso che non siano calciatori ma nel senso che negli ultimi anni hanno giocato pochino. Ora. Benvenuto a Faraoni e Belotti. Non commento il loro livello e la loro utilità. Non è quello il punto. Mi cade totalmente sotto i tacchi il morale (e sono stato un signore a parlare di morale) nel leggere che si faccia finta di non capire che il punto è un altro. Eravamo quarti ed avevamo un mese e mezzo di tempo per programmare il consolidamento della posizione ed un piccolo passo avanti per puntare a qualcosa di inaspettatamente alla portata. E questa passaggio non solo non viene concretizzato, non solo non viene programmato, non solo non viene tentato, non solo viene ignorato ma bensì viene rivendicato ed incensato il menefreghismo della cosa con il vanto di aver preso due giocatori sopra i trent'anni in prestito con la caratteristica da incensare che hanno fatto i capitani nelle loro squadre due anni fa. Per fortuna da domani si torna a parlare di parcheggi e cattiveria della giunta comunale, i veri cavalli di battaglia del suddetto Joe.
ps. FORZA VIOLA...sempre... 

"TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito

"...Sottil non lo reggo, ma icchè gli passa per la testa....salta di lato...muah....vedi che se questi esterni glieli vendono l'è meglio? Però si gioca bene dai....organizzazione, creatività, voglia.....uhm....non ne voglio più vedere...."