venerdì 1 marzo 2013

E' stato Marchino

Kiave di lettura n° 20

Come se il finesettimana fosse stato leggero, martedì il calendario proponeva anche il nuovo spettacolo di Marco Travaglio "E' stato la mafia" ed ovviamente non si poteva farlo passare senza andare ad applaudirlo. 
Ormai conosco lo stile del buon Marchino, grazie ad una ormai lunga frequentazione dei suoi spettacoli per non dire della fedeltà a livello televisivo che mi fa perdere pochissimi suoi interventi e del quotidiano appuntamento con i suoi editoriali giornalieri, ma ogni volta non posso mancare. E così con il solito compagno di avventura e con un'esordiente della comitiva travagliata ci siamo presentati martedì in quel dell'Obihall con una difficile domenica elettorale sulle spalle ed in contemporanea con una Viola in quel di Bologna
Sorvolerò su quest'ultima (anche perchè gli inviati mi hanno puntualmente aggiornato, grazie a tutti i collegati ed i messaggiatori, ma non hanno risposto positivamente all'invito di fare loro da pagellatori e commentatori) mentre sulle elezioni credo (e temo per voi) che ci tornerò sopra in qualche altro post.
Ma torniamo a Travaglio. Spettacolo nuovo che, come è facile intuire dal titolo, analizza il rapporto Stato-Mafia partendo da lontano per arrivare ad oggi. La serata viene aperta da un "consigli per il voto", che visto lo spettacolo successivo alle votazioni è diventato "ecco cosa avete votato". Vengono elencati i cosiddetti incandidabili, i loro relativi partiti e le loro condanne/situazioni giudiziarie
Ovviamente, visto il nuovo spirito di pulizia che aleggia, il numero sarà stato praticamente pari a zero e l'introduzione durerà pochi secondi, penserà un abitante del Paese papalla che magicamente ha ascoltato solo alcuni leader politici in fase prelettorale
Chi invece segue le inchieste del FQ e di altri (non troppi) giornalisti d'inchiesta sa bene cosa si deve aspettare e già si mette le mani nei capelli. Elenco che sembra infinito, con il PDL che ovviamente la fa da padrone ma anche gli altri dicono la loro con condannati/indagati/alleati e sostenitori dei suddetti
L'elenco è letto con lo stile travagliesco ormai noto che sottolinea i procedimenti più particolari o più importanti e colora con espressioni e commenti quelli più singolari. Solo due partiti vengono saltati dall'elenco per mancanza di persone in questa lista e mi riempie di orgoglio sapere che sono i due su cui ho messo la "X" (e ne avevo bisogno perchè, confermando quanto già scritto, non sono per niente convinto/soddisfatto del voto che ho dato). Dopo questo prologo comincia lo spettacolo vero e proprio che ha come "trama" la storia italiana dal '91 ad oggi per quanto riguarda tutto quello che è relativo alla mafia ed alle sue implicazioni
E non sono solo gli scenari dei cattivi dell'immaginario collettivo ma sono soprattutto i coinvolgimenti di quelli che "tutti gli anni tra maggio e luglio vanno a piangere a Palermo le morti di Falcone e Borsellino invocando giustizia e poi quella giustizia fanno di tutto per oscurarla".
Il racconto è intervallato da alcuni brani scelti in maniera perfetta per l'evoluzione dello spettacolo ed interpretati ancora meglio da Isabella Ferrari. Gaber, Flaiano, Pasolini, Calamandrei ed uno spettacoloso e sempre troppo poco rimpianto Pertini che fa commentare Travaglio al rientro in scena "ah, allora un tempo ce l'avevamo un presidente della Repubblica....".
Questo commento apre la parte più viva ed intensa dello spettacolo, che, dopo un inizio un pò complicato da seguire in alcuni punti per i molti nomi ed i molti protagonisti un pò lontani raccontati, poi  prende intensità ed esplode in un continuo racconti di fatti e vicende che fanno cadere le braccia (a dir poco). Chi ha seguito le vicende di questa estate e dell'inchiesta di Palermo sulla trattativa Stato-Mafia e le implicazioni di certe intercettazioni ai danni di Mancino capisce il riferimento al presidente Pertini
Come in ogni suo spettacolo, fa male sentire certe cose, molto male; il modo di elencarle di Travaglio fa sorridere sul momento ma l'attimo dopo apre crepe importanti dentro tanto da mettere in dubbio la volontà di continuare a sentirsele dire. Poi però prevale la voglia di dire "PICCHIA QUEI TASTI LI', FORZA COLPISCILI CHE SONO PRONTO" e non puoi che andare avanti ad ascoltarlo e provare di nuovo un forte orgoglio nel sentire confermato che gli unici due partiti che da quest'estate difendono l'attività dei magistrati palermitani e chiedono spiegazioni al Presidente della Repubblica per la voglia di bruciare le intercettazioni sono quelli su cui sono finite le mie "X". 
Lo spettacolo dura circa tre ore e venti e va in crescendo come intensità, come interesse e come forza. Travaglio riesce nella sua solita impresa di rendere alla portata di tutti storie intrecciate e complicate e di tenerti attaccato al racconto, anche quando conosci buona parte delle cose che dice o quando l'intreccio delle storie è tale da rischiare il mal di testa.
Non era certamente la serata più indicata per staccare un pò dallo shock elettorale ma nonostante questo   Travaglio ed il suo spettacolo hanno confermato a pieno la fiducia concessa e come spesso gli accade accende la luce su qualcosa che troppi, quasi tutti vogliono spegnere.  
Tutti quei legami che sono rimasti nell'ombra per tanti, troppi anni e che in tanti, troppi politici si sono impegnati a tenere ben nascosti perchè dalle conseguenze molto molto pericolose. "E' stato la mafia" è uno spettacolo che vale la pena vedere anche a costo di rodersi un pò il fegato, perchè riesce a far accendere il cervello e riempirlo di informazioni, notizie e soprattutto consapevolezza. Quello che servirebbe più spesso.......

4 commenti:

  1. Sono totalmente in accordo con te..è uno spettacolo che lascia il segno. Ne esci profondamente amareggiato ma anche incazzato,ed è questa incazzatura che ti permette di non rassegnarti,ma di continuare a "controinformarti" per capire e per scegliere meglio. Marchino è eccezionale,come sempre. Dona

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    1. La giusta incazzatura, condivido, quella propositiva che ti fa cercare di tenere ancora gli occhi più aperti...anche se col fegato grosso...
      :-)

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  2. Oggi non sono riuscito a leggere l'editoriale e quindi ti tocca un post (anche privato) con un sunto sostanzioso. In merito allo spettacolo di Travaglio un po' mi hai fatto rimpiangere di non averlo visto e un po' sono contento, vista la settimana non so se avrei letto un altro senso di colpa per aver deciso di votare!!

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    1. Addirittura l'editoriale privato...esagerato...
      ;-)

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