domenica 19 maggio 2024

Una raccolta di colpi da dieci

"IN UNA QUESTIONE DI PRENDERE O LASCIARE" il numero dieci è sempre stato quello che in qualche modo accendeva ed accende la luce. Quello su cui riporre le speranze di un successo, di una stagione o di una grande giocata.
Firenze e la Fiorentina ne sono state spesso patria e residenza. Di talenti, di fuoriclasse, di promesse mantenute e non. Ma anche di improbabili oggetti di studio e/o di amatori.
In "FANTASIA VIOLA", un libro fatto di racconti curati da Giacomo Cialdi ed edito da Edizioni della Sera, se ne mettono in fila diversi provando a raccontarli calcisticamente e passionalmente.
Tra le prefazione dell' unico 10 e tante "penne" di livello c'è anche il mio contributo su un dieci dal sinistro velenoso ma anche dall'andamento oscillante in maglia viola"Il piccolo Maradona: il talento a maniche corte". Un grande onore ed una bellissima soddisfazione vedere il mio nome nell'elenco degli autori dei racconti.
Un libro da leggere e tenere a portata di mano per rileggere o sfogliare in alcuni momenti di desiderio di ricordi viola dal buon sapore del successo o da quello malinconico della promessa non sempre mantenuta.
Io ve lo consiglio, voi mi dite che ne pensate?


Il mio racconto "Il piccolo Maradona: talento a maniche corte"
è contenuto nel libro "Fantasia Viola"




















domenica 12 maggio 2024

Il mistero del disamore per la politica

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 591

Ovviamente i procedimenti portati avanti in questi giorni dovranno essere valutati e confermati o meno dai processi. Ci sono ancora altre indagini in corso quindi ancora di più ovviamente vedremo anche quelle che fine "faranno". Quello che appare però evidente è che lo scandalo che sta coinvolgendo (tra gli altri) il Presidente della Regione Liguria Toti è di portata non piccola.
Non sono solo accuse o ipotesi. Ci sono infinite pagine di ordinanza, piene di elementi che hanno portato ad un arresto di un presidente di regione che sarebbe coinvolto - secondo i giudici - "in un quadro di allarmante abitualità al sistema corruttivo perfettamente collaudato". Corruzione, ma non solo. Ci sono "ombre" di possibili infiltrazioni mafiose (accuse a collaboratori) ed accuse di "falso" che a questo punto sembrano abbastanza scontate e quasi minoritarie rispetto al resto.
La solita "GIOSTRA CHE NON SI FERMA MAI" di giravolte degli schieramenti porta chi prima voleva le dimissioni per fatti meno gravi ad invocare la presunta innocenza fino al terzo grado di giudizio e chi la invocava prima a chiedere le dimissioni oggi di Toti. Qualcuno invece resta costante sulla posizione che i giudici si divertano a condizionare la politica: ora da un lato, ora dall'altro. Per loro siamo in un continuo tentativo di golpe giudiziario, d'altronde qualcuno la linea berlusconiana deve pur portarla avanti.
Intanto le intercettazioni in parte emergono ed illustrano come la persona più importante di una regione non esattamente microscopica come la Liguria (e se fosse stata microscopica sarebbe stato uguale) si rapportasse con imprenditori (Spinelli nel caso) e mescolasse allegramente attività di concessione regionale, pratiche personali e richieste di sostegno politico. In un mondo normale solo queste sarebbero di un imbarazzo tale per i protagonisti da definire immediatamente la situazione. Senza contare altre intercettazioni in cui con i propri collaboratori lo stesso Toti ipotizza contatti con persone coinvolte in clan di stampo non chiaro per cercare risorse per campagne elettorali.
In questo quadro generale nessuno parla davvero della base di tutto. Chi interviene si spertica sul garantismo necessario, in molti sui tempi sbagliati (come se ce ne fossero mai stati di "giusti" secondo gli stessi politici), qualcuno chiedendo le dimissioni solo perché l'arrestato è dello schieramento diverso dal proprio.
Il punto a mio modesto parere è altro. E' quanto rappresenta e quello che significa il fatto che a carico di un presidente di Regione ci sono accuse, atti e prove tali da far decidere dei giudici per il suo arresto. Non avviso di garanzia, non rinvio a giudizio, non indagini approfondite. Arresto
Non solo.
Ci sono delle evidenti dimostrazioni di come lo stesso presidente di Regione interpretasse il proprio ruolo. Non parlo di responsabilità penali e/o civili. Le stabilirà chi deve. Parlo di responsabilità dettate dal suo incarico. Di opportunità di comportamenti. Di moralità del suo lavoro. E mi chiedo, ma tutti quelli che si recano a votare e/o l'hanno fatto e/o lo faranno (ovunque venga messa quella "X") come possono giudicare l'operato di chi ha un incarico del genere e amabilmente si rapporta così verso imprenditori privati e propri collaboratori nell'organizzare la "raccolta fondi"? Si sentono davvero tutelati, rappresentati, rassicurati da questa interpretazione della gestione della cosa pubblica? Parlo ripeto indipendentemente dalle eventuali future condanne in sede penale e/o civile. Davvero l'identikit di un presidente di Regione può prevedere queste caratteristiche morali e comportamentali?
Non sono le prime intercettazioni di un certo tipo. Non saranno le ultime. Forse anche per questo da anni provano a vietarne la pubblicazione con tutte le forze, in questo periodo particolarmente.
Non sono quindi ovviamente troppo sorpreso. Ma di nuovo molto schifato sì. Ma anche questa non è una novità. La novità sarà, per circa due minuti, invece per tutti quella del grado di astensionismo alle prossime votazioni. Già. Chissà perché gli italiani sempre di più decidono di non votare. Davvero un enorme mistero questo disamore per la politica.

mercoledì 8 maggio 2024

F I N A L E .... A T E N E ....

Conference League
Semifinali Ritorno
CLUB BRUGGE - FIORENTINA = 1 - 1 
GOAL:
Vanaken, BELTRAN (R)

KAPPAPAGELLE
Terracciano 7 
Dodò 7 +
Milenkovic 6 -
Martinez Quarta 6 - -
Biraghi 6
Arthur 5,5
Mandragora 5
Gonzalez 6
Beltran 6,5
Kouamè 7,5
Belotti 5,5
Nzola 6,5
Duncan 6,5
Ranieri SV

All. Italiano 7,5
IL MIGLIORE: KOUAME'
Il peggiore: Mandragora 


Ci siamo. Eccoci alla partita che può valere una stagione. Collegati con il Belgio ecco il #KappaDeca con nel mirino la finale di Atene.
  1. Sono le coppie Milenkovic-Quarta e Arthur-Mandragora a guidare difesa e centrocampo. Scelte obbligate in avanti con Ikonè e Nzola che si siedono in panchina.
  2. Come a Bergamo (clicca qui)  partiamo con il vantaggio di un gol e come in quella occasione ben presto la rimettiamo in pari regalando un gol tutt'altro che inevitabile al ventesimo. Sbandiamo un attimo ma poi abbiamo occasioni in serie per pareggiarla ma le imprecisioni di Nico, Beltran e Belotti non lo permettono. Il più pericoloso è Kouamè che fa tremare la traversa mentre Mandragora spara in cielo. Si va all'intervallo dopo che Dodò salva dalla possibile beffa del 2-0.
  3. All'intervallo viene da chiedersi "certo un palo lo potremmo anche prendere eh..." visto il 459esimo legno stagionale.
  4. Siccome siamo particolarmente "costanti". nella ripresa il record dei pali lo miglioriamo ulteriormente. Dopo un inizio di possesso palla lento ci accendiamo a livello di occasioni attorno ai venti dalla fine. Prima Biraghi su punizione e poi di nuovo Kouamè (stavolta di testa) prendono altri due legni. Sembra stregata anche se in totale nostro possesso. Poi, come all'andata (qui), di nuovo Nzola dal nulla diventa decisivo: rigore guadagnato che Beltran realizza prendendosi l'incombenza del rigore. Nel recupero un nostro errore su rimessa laterale lancia il loro ultimo tentativo sul quale Terracciano deve compiere un miracolo. Poi finisce. Ed è ancora finale.
  5. Clamorosamente dopo una partita con quattro palle gol nitide e tre pali presi serve un miracolo di Terracciano nel recupero a darci il biglietto per Atene. Ma poco conta. Siamo di nuovo in finale di Conference, con pieno merito. La competizione ha il livello che ha, adesso serve completare l'opera ma questa squadra (ripeto) merita applausi. Veri. Soprattutto chi la sta conducendo dandoci identità e gioco da tre anni.
  6. Partitona di Kouamè e Dodò che hanno davvero giocato "da semifinale"
  7. Di nuovo Nzola decisivo. Andiamo ad Atene con un suo gol appunto decisivo al novantesimo all'andata ed un rigore guadagnato con "LO SPUNTO DELLA PUNTA" ancora più decisivo al ritorno. Esattamente quattro volte quello che ha fatto in tutta la stagione. Il calcio è davvero incredibilmente strano.
  8. Ora ragazzi però basta pali eh. Li abbiamo presi tutti, in tutte le competizioni, in tutti i modi. Proviamo a vedere che effetto fa tirarla nel mezzo....ai pali, dai.
  9. Beltran, fino a quel momento più trasparente del trasparente, calcia un rigore pesantissimo e ci regala la finale. O'Bravo Vikingo.
  10. Semifinale sofferta ma portata a casa di nuovo. Ed ora Atene. Finale. Di nuovo. Vediamo di cambiare il finale.....della finale. FORZA VIOLA.
ps. FORZA VIOLA...sempre...

"TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito

"...si proverà a guardarla....se 'unsiprova questa....ovvai, non giochiamo ma palleggiamo....ecco lo schema....bada questi cosa si sono mangiati iolaeeee.....ma po*** tr*** ....no via....iolaeeeee non è possibile...zitto zitto....è andata bene...quell'ultimo tiro a due all'ora....sarebbe stato un classico per noi..."

domenica 5 maggio 2024

Siamo già a mercoledì

Campionato - 35^
VERONA - FIORENTINA = 2 - 1
GOAL:
Lazovic (R), CASTROVILLI,
Noslin

KAPPAPAGELLE
Christensen 5
Faraoni 6
Milenkovic 5
Ranieri 5,5
Parisi 5,5
Maxime Lopez 5
Duncan 6 -
Ikonè 5
Barak 6 -
Castrovilli 6,5
Nzola 6
Bonaventura 5,5
Kouamè 5,5
Beltran 5,5
Mandragora 5
Belotti SV

All. Italiano 5 +
IL MIGLIORE: CASTROVILLI
Il peggiore: Ikonè

Tra l'andata della semifinale europea (clicca qui) ed il ritorno decisivo per l'accesso alla finale ecco la sfida coi gemellati del Verona. #KappaDeca in collegamento per il turno di domenica pomeriggio.
  1. Il Mister decide di fare turnover completo e rispetto a giovedì resta titolare solo Ranieri. Torna Castrovilli dal primo minuto e davanti il sorprendente Nzola di coppa parte come centravanti. Anche gli ex Faraoni e Barak sono negli undici iniziali.
  2. Pronti via e Milenkovic prima, Ranieri dopo ed infine Christensen infilano una sequenza da museo horror.  Rigore regalato al Verona che Lazovic trasforma. Ikonè non è da meno con un'occasione d'oro in cui prende in pieno Montipò dopo aver sprecato 745 metri di vantaggio in contropiede. Nel finale è Castrovilli che dopo un palo trova il gol del pari.
  3. "Più che confusi per i dieci cambi confusi per il gol mangiato da Ikonè" il pensiero al quarantacinquesimo.
  4. Come nel primo tempo, l'inizio del secondo ci vede protagonisti di un altro assist per il Verona, in questo caso è Milenkovic che appoggia per Noslin che tira forte anche se centrale e porta in vantaggio i gialloblù. Non riusciamo sostanzialmente a reagire salvo che per una bella occasione che capita a Nzola che tira però con la stessa forza di Noslin ma solo in modo "lievemente" più impreciso. 
  5. I dieci cambi erano il termometro dell'importanza del match rispetto a giovedì scorso e mercoledì prossimo. Prestazione sottotono e con non troppo ardore. Nonostante tutto questo l'abbiamo un po' buttata via noi (strano...) più che vinta loro. Due gol regalati nel vero senso della parola ed un paio invece mangiati....altrettanto nel vero senso della parola. Strada europea che attraverso il campionato è sempre possibile anche se si complica non poco ma ciò che pare contare in questo momento è davvero solo la doppia trasferta belga e (speriamo) greca.
  6. Bentornato al gol Castro. Sempre un peccato pensare a quello che poteva essere e per vari motivi non è stato.
  7. Segnali di vita anche oggi sul pianeta Nzola. La palla buona per il pari gli arriva anche oggi, sembrava davvero essere la conferma della svolta ed invece il tiro in curva fa venire qualche dubbio.
  8. Ikonè trova il modo di sprecare un assist di Nzola e ti farlo rimpiangere in fase di freddezza sottoporta. "UN NUMERO ESAGERATO PROPRIO IMPOSSIBILE" ma a lui riuscito.
  9. Mandragora nel finale riesce a non azzeccarne una, non facendone punte. Record.
  10. Ogni volta che in stagione ha giocato Christensen, Terracciano ha aumentato il suo valore di mercato.
ps. FORZA VIOLA...sempre...

"TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito

"...la partita l'ho registrata con il commento di Guetta in cassetta, la metto in archivio tra il gol di Lacatus ed il rigore parato di Mareggini, un giorno la riascoltiamo insieme....non buttare lo walkman eh...."

sabato 4 maggio 2024

Feste unite dall'oblio

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 590
Eccoci qua. Dopo la Liberazione (clicca qui) ecco la festa del lavoro. Ad intermezzare la settimana di lavoro ed a ricordarci quanto la Costituzione prevede in tal proposito: "L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro". Previsione chiara e certa. Come quella del venticinque aprile e del relativo assunto "è vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista"E più o meno come nel caso di quanto detto per la settimana scorsa, anche per la base fondante della Repubblica, qualcuno si è un po' addormentato. Purtroppo. 
Ma solo nella sostanza eh, mai nella forma. Ci mancherebbe. Perché le parole sono di ordinanza e ben strutturate. Come ogni anno iniziative, concerti, comunicati. Ed anche numeri. Già perché ogni volta in prossimità del primo maggio arriva il resoconto di quanto chi governa riesce a fare per la "priorità del lavoro". E come sempre chi è in carica (purtroppo qualunque sia la parte in causa) evidenzia i successi, i numeri positivi, i trend in crescita. E viene da pensare come sia possibile quindi che in giro ci sia tutta questa difficoltà sui posti di lavoro. Ragioniamoci. Non è mai accaduto che qualcuno abbia evidenziato problemi nel realizzare risultati in questo campo. Anni, decenni, di successi. 
Eppure quando fai i conti con i dati "reali" e concreti il quadro è "DURO COME IL FERRO" e come questo freddo. Gelido. Il livello del lavoro è qualitativamente basso praticamente ovunque. Non per la prestazione ma per quello che la circonda. Livelli di stipendio e spesso anche grado di diritti che rasentano l'inaccettabile o ci sfociano dentro. Ma i numeri di chi li presenta rivendicano il + x,y di occupati. Chissà in che ambito, con che contratti, a quali "costi", per quale durate e con quali obblighi. Ma questo non conta mai.
Come evidentemente non conta nemmeno più quella che dovrebbe essere la base minima di decenza: la tutela della salute di chi la mattina (o la notte) si reca a svolgere "la base fondante della Repubblica democratica in cui viviamo"Ormai gli infortuni e le morti sul lavoro fanno notizia solo se il numero è consistente ed in modo contemporaneo. Allora si parla di tragedia. Singola. Come se quelle quotidiane degli altri giorni "non numericamente consistenti e contemporanee" non ci fossero. Lo stillicidio di ogni giorno passa inosservato. Ieri, ma è solo uno dei tanti esempi purtroppo, è morto sul lavoro un operaio di Brindisi di una ditta esterna (anche questa "l'è nova" si direbbe in fiorentino), intrappolato dal nastro di un macchinario. Leggendo (tra trafiletti e notizie in posizione defilatissima su praticamente tutti i mezzi di informazione, ovviamente) ho scoperto che è la stessa cosa che era successa a suo padre: attività diversa ma anche lui morto sul lavoro. Ormai fattore ereditario evidentemente. Tragicamente. Follemente. Ma gli incidenti e le morti sul lavoro ormai non fanno più parte delle cose da migliorare. Sembrano un ineluttabile costo da pagare per il Paese di cui ormai interessa poco o nulla a praticamente tutti. L'ha detto in modo chiaro Stefano Massini dal palco del concerto del primo maggio.

“In Italia quando muori sul lavoro, muori due volte: la prima quando muori e poi ogni volta che ti dicono che la colpa era la tuaNon solo due volte, ma anche tre, o quattro. La terza è quando non frega un ca**o a nessuno e fanno un trafiletto sul giornale, la quarta è quando ti accorgi che muori invano e da uomo diventi fotografia“.

Vi consiglio di vederlo tutto il suo intervento, perché merita davvero, aggiungerei PURTROPPO (lo trovate qui). E perché anche lui collega, con infinita superiore maestria, il primo maggio al venticinque aprile. I loro significati. Le loro unite mancanze. Lo sfascio a cui ci siamo ridotti, sconfessando gli articoli costituzionali che per lavoro e fascismo erano chiari e lucidi. E che sono diventati interpretabili ed interpretati ma soprattutto inapplicati ed oscuri. Come il male che li avvolge. Buona settimana del primo maggio. Dopo la buona settimana del venticinque aprile.

venerdì 3 maggio 2024

Sotto l'acqua FORZA VIOLA ALE'....

Conference League
Semifinali Andata
FIORENTINA - CLUB BRUGGE = 3 - 2
GOAL: SOTTIL,
Vanaken (rig)BELOTTI,
Thiago, NZOLA


KAPPAPAGELLE
Terracciano 6
Dodò 5,5
Martinez Quarta 6 +
Ranieri 5
Biraghi 6 -
Arthur 5,5
Bonaventura 6 +
Gonzalez 6 - -
Beltran 5,5
Sottil 7,5
Belotti 6,5
Kouamè 5,5
Ikonè 6 +
Maxime Lopez 6 
Barak 6
Nzola 7

All. Italiano 6,5
IL MIGLIORE: SOTTIL
Il peggiore: Ranieri

Torniamo a giocarci una semifinale europea al Franchi dopo meno di dodici mesi rispetto alla sfida col Basilea (clicca qui). #KappaDeca dai gradoni della Fiesole.
  1. Il Mister punta tutto sulla qualità e ci mette "tutti avanti" con un centrocampo composto da Arthur e Bonaventura. Per il resto la migliore formazione del momento con Quarta preferito a Milenkovic e Sottil che vince il ballottaggio con Kouamè.
  2. Sotto un diluvio praticamente costante (menomale doveva smettere alle sette...) pronti via e Sottil inventa una perla accentrandosi da sinistra e trovando un gran gol. Ovviamente tutto viene vanificato da una sbavatura dietro, stavolta di Ranieri ed Arthur che portano ad un'azione confusa in area in cui Biraghi arriva di...bagher. Rigore al Var e pari. Non ci stiamo e il Gallo trova il guizzo da punta che tanto ci serviva e ci riporta avanti. Avremmo anche altre occasioni per metterci al sicuro ma Nico non è in gran serata a livello di precisione.
  3. "In vantaggio e con la nostra capacità di rovinare tutto, diluvio assoluto.....ma si facesse un tempo solo?" il pensiero all'intervallo cercando di strizzare il giallone.
  4. Si riparte con un bel colpo di testa del Gallo che viene ben respinto. Ne avrà altri due più avanti ma non troverà mai la coordinazione giusta. A trenta dalla fine la possibile svolta: il Brugge resta in dieci per un fallo a metà campo, secondo giallo e mezz'ora di superiorità numerica in casa con un gol di vantaggio. Così quasi naturalmente.....becchiamo il pari. Grave errore di Ranieri che perde il tempo e lascia spazio a Thiago che trova il giusto diagonale ed il pari. Proviamo con Ikonè e Jack a riportarla in vantaggio, ma serve la zampata dell'inatteso Nzola al novantesimo a portarci il gol del 3 a 2.
  5. Trama nota: partita in dominio con alcune sbavature, meriteremmo di chiuderla prima e di andare in Belgio con più di un gol di vantaggio ed invece dobbiamo ringraziare la zampata dell'ultimo minuto in mischia. Comunque partiamo nel ritorno con un vantaggio importante per raggiungere la finale di Atene. A volte fa inc***re , ma un applauso, clamorosamente bagnato, questa squadra se lo merita tutto.
  6. Peccato clamoroso per Sottil, di nuovo migliore in campo ed in evidente crescita di condizione e convinzione che invece si toglie dal finale di stagione con un infortunio che non ci voleva. Uno cattivo direbbe "non fa le scelte giuste nemmeno su quando infortunarsi". Forza Riccardo e grazie per il meraviglioso gol iniziale. PS. con il suo infortunio adesso finalmente vedremo all'opera l'esterno richiesto dal Mister ad inizio gennaio e prontamente comprato.
  7. Tu bada M'balaNzola. Mbala Bada. 'Nvedi Nzola. "Proprio luiiiiii"Nzola al novantesimo decisivo per la vittoria di una semifinale europea. Nemmeno nei "SOGNI DI ROCK AND ROLL" del più ottimista degli illusi si poteva scrivere una cosa del genere.
  8. Peccato per i due errori di Ranieri sui due gol avversari. Non tolgono nulla alla stagione egregia del centrale viola ma condizionano la gara.
  9. Tanto tempo che non si prendeva una secchiata d'acqua del genere. Continua, forte.....bagnata. Ma certo giocando a Novembre in Belgio era difficile pensare di non prenderla. E comunque, a prescindere, sotto l'acqua FORZA VIOLA ALE'.
  10. A t e n e. Adesso conta solo arrivare in Grecia.

ps. FORZA VIOLA...sempre...

"TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito

"...lo stesso giorno del compleanno di Ikonè...son segnali....dai, meglio di nulla....anche il regalo di Nzola, bah...."