Sommario

domenica 12 maggio 2024

Il mistero del disamore per la politica

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 591

Ovviamente i procedimenti portati avanti in questi giorni dovranno essere valutati e confermati o meno dai processi. Ci sono ancora altre indagini in corso quindi ancora di più ovviamente vedremo anche quelle che fine "faranno". Quello che appare però evidente è che lo scandalo che sta coinvolgendo (tra gli altri) il Presidente della Regione Liguria Toti è di portata non piccola.
Non sono solo accuse o ipotesi. Ci sono infinite pagine di ordinanza, piene di elementi che hanno portato ad un arresto di un presidente di regione che sarebbe coinvolto - secondo i giudici - "in un quadro di allarmante abitualità al sistema corruttivo perfettamente collaudato". Corruzione, ma non solo. Ci sono "ombre" di possibili infiltrazioni mafiose (accuse a collaboratori) ed accuse di "falso" che a questo punto sembrano abbastanza scontate e quasi minoritarie rispetto al resto.
La solita "GIOSTRA CHE NON SI FERMA MAI" di giravolte degli schieramenti porta chi prima voleva le dimissioni per fatti meno gravi ad invocare la presunta innocenza fino al terzo grado di giudizio e chi la invocava prima a chiedere le dimissioni oggi di Toti. Qualcuno invece resta costante sulla posizione che i giudici si divertano a condizionare la politica: ora da un lato, ora dall'altro. Per loro siamo in un continuo tentativo di golpe giudiziario, d'altronde qualcuno la linea berlusconiana deve pur portarla avanti.
Intanto le intercettazioni in parte emergono ed illustrano come la persona più importante di una regione non esattamente microscopica come la Liguria (e se fosse stata microscopica sarebbe stato uguale) si rapportasse con imprenditori (Spinelli nel caso) e mescolasse allegramente attività di concessione regionale, pratiche personali e richieste di sostegno politico. In un mondo normale solo queste sarebbero di un imbarazzo tale per i protagonisti da definire immediatamente la situazione. Senza contare altre intercettazioni in cui con i propri collaboratori lo stesso Toti ipotizza contatti con persone coinvolte in clan di stampo non chiaro per cercare risorse per campagne elettorali.
In questo quadro generale nessuno parla davvero della base di tutto. Chi interviene si spertica sul garantismo necessario, in molti sui tempi sbagliati (come se ce ne fossero mai stati di "giusti" secondo gli stessi politici), qualcuno chiedendo le dimissioni solo perché l'arrestato è dello schieramento diverso dal proprio.
Il punto a mio modesto parere è altro. E' quanto rappresenta e quello che significa il fatto che a carico di un presidente di Regione ci sono accuse, atti e prove tali da far decidere dei giudici per il suo arresto. Non avviso di garanzia, non rinvio a giudizio, non indagini approfondite. Arresto
Non solo.
Ci sono delle evidenti dimostrazioni di come lo stesso presidente di Regione interpretasse il proprio ruolo. Non parlo di responsabilità penali e/o civili. Le stabilirà chi deve. Parlo di responsabilità dettate dal suo incarico. Di opportunità di comportamenti. Di moralità del suo lavoro. E mi chiedo, ma tutti quelli che si recano a votare e/o l'hanno fatto e/o lo faranno (ovunque venga messa quella "X") come possono giudicare l'operato di chi ha un incarico del genere e amabilmente si rapporta così verso imprenditori privati e propri collaboratori nell'organizzare la "raccolta fondi"? Si sentono davvero tutelati, rappresentati, rassicurati da questa interpretazione della gestione della cosa pubblica? Parlo ripeto indipendentemente dalle eventuali future condanne in sede penale e/o civile. Davvero l'identikit di un presidente di Regione può prevedere queste caratteristiche morali e comportamentali?
Non sono le prime intercettazioni di un certo tipo. Non saranno le ultime. Forse anche per questo da anni provano a vietarne la pubblicazione con tutte le forze, in questo periodo particolarmente.
Non sono quindi ovviamente troppo sorpreso. Ma di nuovo molto schifato sì. Ma anche questa non è una novità. La novità sarà, per circa due minuti, invece per tutti quella del grado di astensionismo alle prossime votazioni. Già. Chissà perché gli italiani sempre di più decidono di non votare. Davvero un enorme mistero questo disamore per la politica.

mercoledì 8 maggio 2024

F I N A L E .... A T E N E ....

Conference League
Semifinali Ritorno
CLUB BRUGGE - FIORENTINA = 1 - 1 
GOAL:
Vanaken, BELTRAN (R)

KAPPAPAGELLE
Terracciano 7 
Dodò 7 +
Milenkovic 6 -
Martinez Quarta 6 - -
Biraghi 6
Arthur 5,5
Mandragora 5
Gonzalez 6
Beltran 6,5
Kouamè 7,5
Belotti 5,5
Nzola 6,5
Duncan 6,5
Ranieri SV

All. Italiano 7,5
IL MIGLIORE: KOUAME'
Il peggiore: Mandragora 


Ci siamo. Eccoci alla partita che può valere una stagione. Collegati con il Belgio ecco il #KappaDeca con nel mirino la finale di Atene.
  1. Sono le coppie Milenkovic-Quarta e Arthur-Mandragora a guidare difesa e centrocampo. Scelte obbligate in avanti con Ikonè e Nzola che si siedono in panchina.
  2. Come a Bergamo (clicca qui)  partiamo con il vantaggio di un gol e come in quella occasione ben presto la rimettiamo in pari regalando un gol tutt'altro che inevitabile al ventesimo. Sbandiamo un attimo ma poi abbiamo occasioni in serie per pareggiarla ma le imprecisioni di Nico, Beltran e Belotti non lo permettono. Il più pericoloso è Kouamè che fa tremare la traversa mentre Mandragora spara in cielo. Si va all'intervallo dopo che Dodò salva dalla possibile beffa del 2-0.
  3. All'intervallo viene da chiedersi "certo un palo lo potremmo anche prendere eh..." visto il 459esimo legno stagionale.
  4. Siccome siamo particolarmente "costanti". nella ripresa il record dei pali lo miglioriamo ulteriormente. Dopo un inizio di possesso palla lento ci accendiamo a livello di occasioni attorno ai venti dalla fine. Prima Biraghi su punizione e poi di nuovo Kouamè (stavolta di testa) prendono altri due legni. Sembra stregata anche se in totale nostro possesso. Poi, come all'andata (qui), di nuovo Nzola dal nulla diventa decisivo: rigore guadagnato che Beltran realizza prendendosi l'incombenza del rigore. Nel recupero un nostro errore su rimessa laterale lancia il loro ultimo tentativo sul quale Terracciano deve compiere un miracolo. Poi finisce. Ed è ancora finale.
  5. Clamorosamente dopo una partita con quattro palle gol nitide e tre pali presi serve un miracolo di Terracciano nel recupero a darci il biglietto per Atene. Ma poco conta. Siamo di nuovo in finale di Conference, con pieno merito. La competizione ha il livello che ha, adesso serve completare l'opera ma questa squadra (ripeto) merita applausi. Veri. Soprattutto chi la sta conducendo dandoci identità e gioco da tre anni.
  6. Partitona di Kouamè e Dodò che hanno davvero giocato "da semifinale"
  7. Di nuovo Nzola decisivo. Andiamo ad Atene con un suo gol appunto decisivo al novantesimo all'andata ed un rigore guadagnato con "LO SPUNTO DELLA PUNTA" ancora più decisivo al ritorno. Esattamente quattro volte quello che ha fatto in tutta la stagione. Il calcio è davvero incredibilmente strano.
  8. Ora ragazzi però basta pali eh. Li abbiamo presi tutti, in tutte le competizioni, in tutti i modi. Proviamo a vedere che effetto fa tirarla nel mezzo....ai pali, dai.
  9. Beltran, fino a quel momento più trasparente del trasparente, calcia un rigore pesantissimo e ci regala la finale. O'Bravo Vikingo.
  10. Semifinale sofferta ma portata a casa di nuovo. Ed ora Atene. Finale. Di nuovo. Vediamo di cambiare il finale.....della finale. FORZA VIOLA.
ps. FORZA VIOLA...sempre...

"TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito

"...si proverà a guardarla....se 'unsiprova questa....ovvai, non giochiamo ma palleggiamo....ecco lo schema....bada questi cosa si sono mangiati iolaeeee.....ma po*** tr*** ....no via....iolaeeeee non è possibile...zitto zitto....è andata bene...quell'ultimo tiro a due all'ora....sarebbe stato un classico per noi..."

domenica 5 maggio 2024

Siamo già a mercoledì

Campionato - 35^
VERONA - FIORENTINA = 2 - 1
GOAL:
Lazovic (R), CASTROVILLI,
Noslin

KAPPAPAGELLE
Christensen 5
Faraoni 6
Milenkovic 5
Ranieri 5,5
Parisi 5,5
Maxime Lopez 5
Duncan 6 -
Ikonè 5
Barak 6 -
Castrovilli 6,5
Nzola 6
Bonaventura 5,5
Kouamè 5,5
Beltran 5,5
Mandragora 5
Belotti SV

All. Italiano 5 +
IL MIGLIORE: CASTROVILLI
Il peggiore: Ikonè

Tra l'andata della semifinale europea (clicca qui) ed il ritorno decisivo per l'accesso alla finale ecco la sfida coi gemellati del Verona. #KappaDeca in collegamento per il turno di domenica pomeriggio.
  1. Il Mister decide di fare turnover completo e rispetto a giovedì resta titolare solo Ranieri. Torna Castrovilli dal primo minuto e davanti il sorprendente Nzola di coppa parte come centravanti. Anche gli ex Faraoni e Barak sono negli undici iniziali.
  2. Pronti via e Milenkovic prima, Ranieri dopo ed infine Christensen infilano una sequenza da museo horror.  Rigore regalato al Verona che Lazovic trasforma. Ikonè non è da meno con un'occasione d'oro in cui prende in pieno Montipò dopo aver sprecato 745 metri di vantaggio in contropiede. Nel finale è Castrovilli che dopo un palo trova il gol del pari.
  3. "Più che confusi per i dieci cambi confusi per il gol mangiato da Ikonè" il pensiero al quarantacinquesimo.
  4. Come nel primo tempo, l'inizio del secondo ci vede protagonisti di un altro assist per il Verona, in questo caso è Milenkovic che appoggia per Noslin che tira forte anche se centrale e porta in vantaggio i gialloblù. Non riusciamo sostanzialmente a reagire salvo che per una bella occasione che capita a Nzola che tira però con la stessa forza di Noslin ma solo in modo "lievemente" più impreciso. 
  5. I dieci cambi erano il termometro dell'importanza del match rispetto a giovedì scorso e mercoledì prossimo. Prestazione sottotono e con non troppo ardore. Nonostante tutto questo l'abbiamo un po' buttata via noi (strano...) più che vinta loro. Due gol regalati nel vero senso della parola ed un paio invece mangiati....altrettanto nel vero senso della parola. Strada europea che attraverso il campionato è sempre possibile anche se si complica non poco ma ciò che pare contare in questo momento è davvero solo la doppia trasferta belga e (speriamo) greca.
  6. Bentornato al gol Castro. Sempre un peccato pensare a quello che poteva essere e per vari motivi non è stato.
  7. Segnali di vita anche oggi sul pianeta Nzola. La palla buona per il pari gli arriva anche oggi, sembrava davvero essere la conferma della svolta ed invece il tiro in curva fa venire qualche dubbio.
  8. Ikonè trova il modo di sprecare un assist di Nzola e ti farlo rimpiangere in fase di freddezza sottoporta. "UN NUMERO ESAGERATO PROPRIO IMPOSSIBILE" ma a lui riuscito.
  9. Mandragora nel finale riesce a non azzeccarne una, non facendone punte. Record.
  10. Ogni volta che in stagione ha giocato Christensen, Terracciano ha aumentato il suo valore di mercato.
ps. FORZA VIOLA...sempre...

"TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito

"...la partita l'ho registrata con il commento di Guetta in cassetta, la metto in archivio tra il gol di Lacatus ed il rigore parato di Mareggini, un giorno la riascoltiamo insieme....non buttare lo walkman eh...."

sabato 4 maggio 2024

Feste unite dall'oblio

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 590
Eccoci qua. Dopo la Liberazione (clicca qui) ecco la festa del lavoro. Ad intermezzare la settimana di lavoro ed a ricordarci quanto la Costituzione prevede in tal proposito: "L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro". Previsione chiara e certa. Come quella del venticinque aprile e del relativo assunto "è vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista"E più o meno come nel caso di quanto detto per la settimana scorsa, anche per la base fondante della Repubblica, qualcuno si è un po' addormentato. Purtroppo. 
Ma solo nella sostanza eh, mai nella forma. Ci mancherebbe. Perché le parole sono di ordinanza e ben strutturate. Come ogni anno iniziative, concerti, comunicati. Ed anche numeri. Già perché ogni volta in prossimità del primo maggio arriva il resoconto di quanto chi governa riesce a fare per la "priorità del lavoro". E come sempre chi è in carica (purtroppo qualunque sia la parte in causa) evidenzia i successi, i numeri positivi, i trend in crescita. E viene da pensare come sia possibile quindi che in giro ci sia tutta questa difficoltà sui posti di lavoro. Ragioniamoci. Non è mai accaduto che qualcuno abbia evidenziato problemi nel realizzare risultati in questo campo. Anni, decenni, di successi. 
Eppure quando fai i conti con i dati "reali" e concreti il quadro è "DURO COME IL FERRO" e come questo freddo. Gelido. Il livello del lavoro è qualitativamente basso praticamente ovunque. Non per la prestazione ma per quello che la circonda. Livelli di stipendio e spesso anche grado di diritti che rasentano l'inaccettabile o ci sfociano dentro. Ma i numeri di chi li presenta rivendicano il + x,y di occupati. Chissà in che ambito, con che contratti, a quali "costi", per quale durate e con quali obblighi. Ma questo non conta mai.
Come evidentemente non conta nemmeno più quella che dovrebbe essere la base minima di decenza: la tutela della salute di chi la mattina (o la notte) si reca a svolgere "la base fondante della Repubblica democratica in cui viviamo"Ormai gli infortuni e le morti sul lavoro fanno notizia solo se il numero è consistente ed in modo contemporaneo. Allora si parla di tragedia. Singola. Come se quelle quotidiane degli altri giorni "non numericamente consistenti e contemporanee" non ci fossero. Lo stillicidio di ogni giorno passa inosservato. Ieri, ma è solo uno dei tanti esempi purtroppo, è morto sul lavoro un operaio di Brindisi di una ditta esterna (anche questa "l'è nova" si direbbe in fiorentino), intrappolato dal nastro di un macchinario. Leggendo (tra trafiletti e notizie in posizione defilatissima su praticamente tutti i mezzi di informazione, ovviamente) ho scoperto che è la stessa cosa che era successa a suo padre: attività diversa ma anche lui morto sul lavoro. Ormai fattore ereditario evidentemente. Tragicamente. Follemente. Ma gli incidenti e le morti sul lavoro ormai non fanno più parte delle cose da migliorare. Sembrano un ineluttabile costo da pagare per il Paese di cui ormai interessa poco o nulla a praticamente tutti. L'ha detto in modo chiaro Stefano Massini dal palco del concerto del primo maggio.

“In Italia quando muori sul lavoro, muori due volte: la prima quando muori e poi ogni volta che ti dicono che la colpa era la tuaNon solo due volte, ma anche tre, o quattro. La terza è quando non frega un ca**o a nessuno e fanno un trafiletto sul giornale, la quarta è quando ti accorgi che muori invano e da uomo diventi fotografia“.

Vi consiglio di vederlo tutto il suo intervento, perché merita davvero, aggiungerei PURTROPPO (lo trovate qui). E perché anche lui collega, con infinita superiore maestria, il primo maggio al venticinque aprile. I loro significati. Le loro unite mancanze. Lo sfascio a cui ci siamo ridotti, sconfessando gli articoli costituzionali che per lavoro e fascismo erano chiari e lucidi. E che sono diventati interpretabili ed interpretati ma soprattutto inapplicati ed oscuri. Come il male che li avvolge. Buona settimana del primo maggio. Dopo la buona settimana del venticinque aprile.

venerdì 3 maggio 2024

Sotto l'acqua FORZA VIOLA ALE'....

Conference League
Semifinali Andata
FIORENTINA - CLUB BRUGGE = 3 - 2
GOAL: SOTTIL,
Vanaken (rig)BELOTTI,
Thiago, NZOLA


KAPPAPAGELLE
Terracciano 6
Dodò 5,5
Martinez Quarta 6 +
Ranieri 5
Biraghi 6 -
Arthur 5,5
Bonaventura 6 +
Gonzalez 6 - -
Beltran 5,5
Sottil 7,5
Belotti 6,5
Kouamè 5,5
Ikonè 6 +
Maxime Lopez 6 
Barak 6
Nzola 7

All. Italiano 6,5
IL MIGLIORE: SOTTIL
Il peggiore: Ranieri

Torniamo a giocarci una semifinale europea al Franchi dopo meno di dodici mesi rispetto alla sfida col Basilea (clicca qui). #KappaDeca dai gradoni della Fiesole.
  1. Il Mister punta tutto sulla qualità e ci mette "tutti avanti" con un centrocampo composto da Arthur e Bonaventura. Per il resto la migliore formazione del momento con Quarta preferito a Milenkovic e Sottil che vince il ballottaggio con Kouamè.
  2. Sotto un diluvio praticamente costante (menomale doveva smettere alle sette...) pronti via e Sottil inventa una perla accentrandosi da sinistra e trovando un gran gol. Ovviamente tutto viene vanificato da una sbavatura dietro, stavolta di Ranieri ed Arthur che portano ad un'azione confusa in area in cui Biraghi arriva di...bagher. Rigore al Var e pari. Non ci stiamo e il Gallo trova il guizzo da punta che tanto ci serviva e ci riporta avanti. Avremmo anche altre occasioni per metterci al sicuro ma Nico non è in gran serata a livello di precisione.
  3. "In vantaggio e con la nostra capacità di rovinare tutto, diluvio assoluto.....ma si facesse un tempo solo?" il pensiero all'intervallo cercando di strizzare il giallone.
  4. Si riparte con un bel colpo di testa del Gallo che viene ben respinto. Ne avrà altri due più avanti ma non troverà mai la coordinazione giusta. A trenta dalla fine la possibile svolta: il Brugge resta in dieci per un fallo a metà campo, secondo giallo e mezz'ora di superiorità numerica in casa con un gol di vantaggio. Così quasi naturalmente.....becchiamo il pari. Grave errore di Ranieri che perde il tempo e lascia spazio a Thiago che trova il giusto diagonale ed il pari. Proviamo con Ikonè e Jack a riportarla in vantaggio, ma serve la zampata dell'inatteso Nzola al novantesimo a portarci il gol del 3 a 2.
  5. Trama nota: partita in dominio con alcune sbavature, meriteremmo di chiuderla prima e di andare in Belgio con più di un gol di vantaggio ed invece dobbiamo ringraziare la zampata dell'ultimo minuto in mischia. Comunque partiamo nel ritorno con un vantaggio importante per raggiungere la finale di Atene. A volte fa inc***re , ma un applauso, clamorosamente bagnato, questa squadra se lo merita tutto.
  6. Peccato clamoroso per Sottil, di nuovo migliore in campo ed in evidente crescita di condizione e convinzione che invece si toglie dal finale di stagione con un infortunio che non ci voleva. Uno cattivo direbbe "non fa le scelte giuste nemmeno su quando infortunarsi". Forza Riccardo e grazie per il meraviglioso gol iniziale. PS. con il suo infortunio adesso finalmente vedremo all'opera l'esterno richiesto dal Mister ad inizio gennaio e prontamente comprato.
  7. Tu bada M'balaNzola. Mbala Bada. 'Nvedi Nzola. "Proprio luiiiiii"Nzola al novantesimo decisivo per la vittoria di una semifinale europea. Nemmeno nei "SOGNI DI ROCK AND ROLL" del più ottimista degli illusi si poteva scrivere una cosa del genere.
  8. Peccato per i due errori di Ranieri sui due gol avversari. Non tolgono nulla alla stagione egregia del centrale viola ma condizionano la gara.
  9. Tanto tempo che non si prendeva una secchiata d'acqua del genere. Continua, forte.....bagnata. Ma certo giocando a Novembre in Belgio era difficile pensare di non prenderla. E comunque, a prescindere, sotto l'acqua FORZA VIOLA ALE'.
  10. A t e n e. Adesso conta solo arrivare in Grecia.

ps. FORZA VIOLA...sempre...

"TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito

"...lo stesso giorno del compleanno di Ikonè...son segnali....dai, meglio di nulla....anche il regalo di Nzola, bah...."

martedì 30 aprile 2024

Non facile ma bello

#Klibro Aprile 2024 
qui il mio intero
Katalogo
EMMANUEL CARRERE
"V13"
Adelphi

Qualche anno fa illustrai proprio su questo blog lo stile del mio Capo nel cercare di "farmi felice" con i regali (clicca qui). Il gioco ha preso campo soprattutto nel settore libri portandolo a farmi trovare impacchettati volumi che mai avrei scelto e/o addirittura che avrei evitato senza ombra di dubbio. All'ultimo compleanno si è presentato con "V13" illustrandolo come un mix perfetto di elementi che avrei certamente "apprezzato" "libro di un autore straniero, non romanzo ma con la struttura dei racconti e soprattutto leggero".
Impaurito dalla non semplicità dell'argomento ho aspettato un po' il momento giusto; visto che però lo stesso sembrava non essere proprio dietro l'angolo ho preso coraggio e mi sono buttato. E credo che dovrò dare un dispiacere al re dei regali "alla rovescia": il libro mi è piaciuto.
Come anticipato dalla lettura dei "sunti di copertina" il libro raccoglie (ampliandoli e dandogli una struttura in capitoli ben precisi) gli articoli dell'autore relativi al processo sulla più grande strage terroristica avvenuta in Francia nel 2015. Quel tristemente famoso venerdì 13 (da qui il titolo dell'opera) novembre 2015 quando in pochi minuti vennero colpiti il Bataclan, lo Stade de France e diversi bistrot della capitale. Quasi cinquecento persone che quel giorno - tra morti e feriti - videro cambiare per sempre la propria vita. Più in generale un livello di angoscia e paura che ancora è palesemente percepibile al ricordo di quella serata. 
Carrère ha vissuto in prima persona ed in prima fila i nove mesi di udienze del processo ed ha provato a raccontarlo nel modo più vero e concreto dividendo il libro in tre macroaree: vittime, colpevoli e giuria/processo. La prima è sicuramente quella in cui il cazzotto allo stomaco arriva più diretto ed intenso. Percorsi dove si sono "MISCHIATI LA PELLE LE ANIME E LE OSSA" di chi quei momenti li ha vissuti nei luoghi in cui l'inferno si è scatenato o in chi a casa attendeva notizie che poi tragicamente sono arrivate dopo ore di silenzio assordante. Nella seconda parte - i colpevoli - è durissima l'impresa tentata di provare ad andare oltre l'istinto dell' “occhioperocchio” automatico che parte nella mente di tutti. Il percorso di scrittura prova, ed in parte riesce, a lasciare traccia anche di altro descrivendo e fotografando i protagonisti ed i loro vissuti. Con il percorso processuale - ultima parte - il libro assume più il percorso di racconto/romanzo in base agli appuntamenti delle udienze ed ai suoi risultati.
E' un libro importante. Curatissimo anche nei dettagli e con una base chiara di racconto. Le piccole sbavature ripetitive sono dettate probabilmente dal mettere insieme articoli di periodi diversi ma sono ampiamente superate da un percorso ben delineato dallo stile di Carrère. Il dettaglio di dati e nomi in certi momenti è più ostico ma mai diventa troppo ingombrante. Il mettersi come cronista giornaliero a disposizione delle vicende personali, oltre che processuali, fa del libro un romanzo di sentimenti più che giudiziario. E questo arriva. Clamorosamente nella prima parte comunque in modo deciso anche nelle altre.
Con il fiato giusto e nel momento giusto, libro che consiglio.

CINQUE CITAZIONI

1 - "...quel che vorrei ora è vivere, semplicemente vivere. Sentirmi libera di essere innamorata senza sensi di colpa. Godere con spensieratezza di una serata tra amici. Essere capace di accettare nuove prove..."
2 - "...tutto quel che dite su noi jihadisti è come se leggeste l'ultima pagina di un libro. Il libro dovreste leggerlo dall'inizio..."
3 - "...leggendo il loro dialogo ci si chiede: che cosa è peggio? Avere un figlio assassino o una figlia assassinata? Questa domanda, che dà le vertigini, ho l'impressione che sia soprattutto Salines a porsela..."
4 - "...non ha rimpianti ci dice. Non rimpiange nulla. Se tornasse indietro lo rifarebbe, pur sapendo in quale ginepraio va a infilarsi. Se non è un'eroina Sonia, non so che cosa sia un'eroina..."
5 - "...a un certo punto sento che dietro di me c'è la morte. C'è un uomo alle mie spalle, proprio contro di me. Sento il suo respiro irregolare, sento il suo rantolo, so che sono i suoi ultimi momenti. So che sto vivendo accanto a lui gli ultimi momenti della sua vita. E' qualcosa di intimo, forse è la cosa più intima che si possa condividere con qualcuno. L'unica testimone della sua morte e non so nemmeno il suo nome..."

Mia personale VALUTAZIONE: ***° - tre stelle e mezzo su cinque

domenica 28 aprile 2024

Goleada dolceamara

Campionato - 34^
FIORENTINA - SASSUOLO = 5 - 1
GOAL: SOTTIL, MARTINEZ QUARTA,
Thorstvedt, GONZALEZ, 
BARAK, GONZALEZ


KAPPAPAGELLE
Christensen SV
Kayode 6
Martinez Quarta 7
Ranieri 6,5
Parisi 6,5
Arthur 6,5
Duncan 6 -
Ikoné 6
Barak 7
Sottil 8
Kouamé 6 -
Gonzalez 7,5
Comuzzo 6
Belotti 6 
Maxime Lopez SV
Castrovilli SV

All. Italiano 7 +
IL MIGLIORE: SOTTIL
Il peggiore: Duncan


Dopo l'amaro dell'eliminazione in semifinale arriva il Sassuolo  in campionato. #KappaDecaViola per il posticipo serale della domenica.
  1. Numerosi cambi negli undici messi in campo dal Mister, vista la partita passata e quella prossima. Torna Christensen in porta e viene cambiato tutto l'attacco. Arthur di nuovo titolare dopo qualche assenza, così come Parisi.
  2. Primo tempo a senso unico dove a concretizzare però è solo Sottil con un bello spunto personale. Altre occasioni non mancano ma il raddoppio non arriva.
  3. "Il Sassuolo ci crede proprio" o "TUTTO IL SUO CONTRARIO" viene da pensare dopo i primi quarantacinque minuti.
  4. Nella ripresa arrivano a raffica tutti i gol che di solito non riusciamo a portare a casa: Quarta come di consueto ma anche un ritrovato Nico due volte e la zampata di Barak (che prende anche un palo). Manita in salsa neroverde che accorcia solo con Thorstvedt.
  5. Tutto bene. Vittoria rotonda, poca fatica, rotazioni andate a buon fine, reazione alla sconfitta di mercoledì scorso. Tutte buone notizie per giovedì e per il percorso europeo che anche in campionato è ancora alla portata.
  6. Sottil finalmente decisivo e spacca partita invece che spacca.....altro.
  7. Bentornato Nico, ma proprio bentornato. Bada di rimanere eh.
  8. Quarta goleador ormai non fa più notizia. Ed è una bella notizia.
  9. Bella la gara del Sassuolo. L'anno prossimo in B giocando così dovrebbe evitare la retrocessione diretta.
  10. Giovedì ci auguriamo tutti che la percentuale di realizzazione del secondo tempo abbia un terzo e quarto tempo.
ps. FORZA VIOLA...sempre...

"TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito

"...il problema è solo uno...Maxime e Laurentie costeranno meno e si rischia di ritrovarseli il prossimo anno, tu vedrai...vai....ora rimane anche Sottil...se dio vuole siamo quasi in fondo...accidentiaguardiolaiolaeeee, voglio difesa e contropiede..."

sabato 27 aprile 2024

Ipocrisia da Liberazione

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 589
"Definirsi in un certo modo in certi giorni è facile e rischia di essere ipocrita". Questa frase mi è rimasta in testa da ieri l'altro quando l'ho sentita pronunciare dal Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini che rispondeva alla domanda "lei è antifascista?". Sicuramente perché per una rarissima volta mi sembrava che dicesse una cosa che in qualche modo condividevo e poi perché pensavo a quanto questa domanda fosse attuale gli altri 364 giorni dell'anno rispetto al venticinque aprile.
Uno dei più noti costituzionalisti, Piero Calamandrei, diceva che la Costituzione "perché si muova bisogna ogni giorno, in questa macchina, rimetterci dentro l'impegno, lo spirito, la volontà di mantenere quelle promesse, la propria responsabilità" e mi chiedo quanto venga fatto ogni giorno sull'argomento "antifascismo".
Ora, accantoniamo per un attimo che a puntare il dito sull'ipocrisia sia il leader di un partito che in molte azioni e politiche fa esattamente da sponda a concetti di cui il fascismo si cibava (vedi posizioni sull'immigrazione o come esempio recente la candidatura di un tipo come Vannacci) e quindi l'ipocrisia è proprio perfetta compagnia del suo viaggio. Ma in generale, noi, quanto davvero siamo certi che "IN LIBERA SCELTA" davvero ogni giorno riusciamo a far sentire la nostra voce in tal senso? 
E' bello vedere le esaltazioni collettive che si guadagna Mattarella nel suo discorso sull'importanza del Venticinque Aprile, ma quanti di noi si indignano davvero quando la seconda carica dello stato la riduce ad evento obbligatorio a cui partecipare e durante tutto l'anno rivendica con orgoglio il suo passato totalmente in contrasto con la giornata? Riempie i cuori vedere il movimento a sostegno di Antonio Scurati della settimana scorsa, ma siamo stati davvero capaci di fare la stessa cosa con, ad esempio, Roberto Saviano ed il suo subire costantemente un boicottaggio mirato? E' bellissimo ascoltare i racconti dei partigiani o più in generale degli antifascisti nel giorno della Liberazione ma quanto davvero "combattiamo" l'idea che il presidente del consiglio faccia del non dichiararsi antifascista uno degli elementi del suo dna? Quanto davvero ci siamo impegnati per opporci al fatto che a personaggi come i suddetti sia stato concesso la via di fuga del termine "afascista" per uscirne in un modo quasi accettabile da quanto professato? Perché in questo caso non si può continuare a chiedere a qualcuno che si dichiari antifascista quando non vuole farlo, ma nemmeno accettare che gli venga concessa una via di fuga a quanto sostanzialmente afferma con il suo silenzio.
Già, perché non è complicato. Come dice il professor Barbero non è affatto difficile. Tanto meno per chi vive in un paese che per vent'anni ha vissuto sulla propria pelle le prove concrete di cosa voglia dire il fascismo. Quindi la scelta è netta: "o si è fascisti o si è antifascisti" e questo bisognerebbe avere il coraggio di ribadirlo, sempre. Quindi chi "non se la sente" di dichiararsi antifascista - o non lo dimostra nelle sue azioni - è bene che ogni volta venga considerato e definito come ha scelto di essere: fascista. Credo gli sia dovuto. E credo che si obbligatorio in nome della Liberazione, della Costituzione e di quanto ogni anno il venticinque aprile (quasi magicamente) riscopriamo esser stato fatto per riportarci la libertà e la democrazia. Altrimenti avrà ragione Salvini (sigh..) ed anche tutti i festeggiamenti di giovedì scorso saranno stati solo "ipocrisia".

giovedì 25 aprile 2024

Finita male

Coppa Italia - Semifinali Ritorno
ATALANTA - FIORENTINA = 4 - 1
GOAL:
Koopmeiners, Martinez Quarta,
Scamacca, Lookman, Pasalic

KAPPAPAGELLE
Terracciano 5,5
Dodò 5
Milenkovic 4,5
Ranieri 6,5
Biraghi 5,5
Bonaventura 6 -
Mandragora 5
Gonzalez 5
Beltran 5
Kouamè 5,5
Belotti 5,5
Duncan 5,5
Martinez Quarta 6,5
Ikonè SV
Kayode SV
Comuzzo SV

All. Italiano 5
IL MIGLIORE: MARTINEZ QUARTA
Il peggiore: Milenkovic

Occasione di svoltare la stagione con la partita di ritorno in quel di Bergamo valevole per la finale del 15 maggio a Roma. Si parte dal vantaggio minimo dell'andata (clicca qui).
  1. Formazione titolare ed annunciata per il Mister che non prevede sorprese. I pochi dubbi/ballottaggi sono a vantaggio di Bonaventura/Mandragora in regia e Milenkovic/Ranieri nella coppia centrale.
  2. Immediato inizio non male poi l'Atalanta prende campo e grazie ad una buca di Mandragora , Koopmeiners fila in porta e pareggia il conto rispetto all'andata. Siamo solo al settimo. Arriverebbe anche il raddoppio ma Beltran sulla stessa azione aveva fatto l'unica cosa degna di nota della sua gara prendendo un pestone quindi il gran gol di Scamacca è annullato al VAR. Var che non interviene su un possibile fallo su Nico ed attaccanti nerazzurri che non sono (per fortuna) precisi sotto porta. Loro più pericolosi noi che proviamo a tenere il campo con il gioco.
  3. All'intervallo col caffè viene da chiedersi se anche la terza sfida di coppa Italia finirà ai rigori come le altre due.
  4. Si comincia subito col botto, Milenkovic compie l'ennesima crosta della stagione ed abbatte Scamacca lanciato a rete. Rosso e secondo tempo da giocare praticamente tutto in dieci. Quasi a sorpresa però siamo noi a trovare il pari su una punizione di Biraghi e colpo di testa del nostro bomber (Quarta). Mancano venti minuti e saremmo in finale ma l'Atalanta ci mette in un angolo e trova il 2-1 con Scamacca. Poi altre occasioni ma serve il solito nostro schema per far passare in finale la squadra di Gasperini. Contropiede preso al novantesimo e gol sul filo del fuorigioco di Lookman. Quarto gol di Pasalic che chiude la gara all'ultimo respiro ed a partita già chiusa.
  5. All'andata avremmo meritato di vincerla con un più ampio margine, al ritorno non abbiamo sostanzialmente giocato. Nonostante questo è servito un contropiede preso all'ultimo minuto per eliminarci. Davvero peccato. Non averla giocata ed averla buttata nel cestino così, a Roma ci tornavo volentieri, specie quest'anno.
  6. "UN MINUTO VA E' GIA' TEMPO PERSO". In un minuto finale folle buttiamo via la finale alla nostra portata. Come anno scorso avevamo buttato via la coppa alla nostra portata. Pur pensando che questo deriva dal modo di "giocare sempre" di Italiano è innegabile che non si sono fatti passi avanti sulla capacità di non subire certe giocate. Gran difetto e grande mancanza.
  7. Il grave errore di Mandragora l'aveva rimessa subito in pari, la follia di Milenkovic gli ha dato l'arma in più per tutta la ripresa. Troppo buoni.
  8. Ancora Quarta a provare a risolvere il nostro più grande problema (o uno dei). Purtroppo solo lui.
  9. Quando Jack nella ripresa ha smesso di giocare non reggendo l'inferiorità numerica abbiamo finito di giocare anche noi.
  10. Bello vedere Scamacca far salire la squadra, colpire, tirare da fuori, arrovesciarsi, creare superiorità numerica, segnare. Evidentemente i centravanti esistono ancora e sono ancora utili.
ps. FORZA VIOLA...sempre...

"TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito

"...ovvai....ma come si fa....meglio così...non si deve salvare nessuno...speriamo di rivederne pochi il prossimo anno di questi (anche se dovessero vincere l'altra coppa)....e comunque io non riesco guardarla...è una cosa vomitevole....più di venti minuti non reggo..."

sabato 20 aprile 2024

C come Cialtroneria Curioso e Censura

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 588

Pare che questa volta la mannaia dell'imprecisata censura si sia abbattuta su Antonio Scurati. Lo scrittore doveva essere presente ad una trasmissione Rai ("Che sarà" di Serena Bortone) con un monologo sulla giornata del 25 aprile. Annunciata dalla stessa trasmissione, la partecipazione dell'autore (tra le altre cose) dei libri incentrati su Mussolini è stata magicamente e curiosamente cancellata. 
"Svampò Signò" diceva un Mazzocca di annata non dando spiegazioni del danno che il suo personaggio (un collaboratore domestico) periodicamente causava. Altrettanto senza troppe delucidazioni la conduttrice della trasmissione ha tenuto a spiegare quanto segue:
"Ho appreso ieri sera, con sgomento, e per puro caso, che il contratto di Scurati era stato annullato. Non sono riuscita ad ottenere spiegazioni plausibili. Ma devo prima di tutto a Scurati, con cui ovviamente ho appena parlato al telefono, e a voi telespettatori la spiegazione del perché stasera non vedranno lo scrittore in onda sul mio programma su Raitre. Il problema è che questa spiegazione non sono riuscita a ottenerla nemmeno io."
Quindi ricapitolando, se Serena Bortone dice il vero e non ho motivo di credere il contrario, una conduttrice (ed il suo staff immagino) organizza una trasmissione, cerca gli ospiti, crea la scaletta, annuncia le partecipazioni e la sera prima di andare in onda, senza spiegazioni, qualcuno "fa svampare" un ospite del quale la partecipazione era stata portata, giustamente, "a vanto" della trasmissione.  Come intervento di qualità ed attualità che invece evidentemente non dev'essere interessata poi molto a chi ha preso la decisione diversa ed opposta. 
Pare ci sia stato "soltanto" un problema economico. "QUEL TANTO CHE BASTA" chiesto in più dallo scrittore per far saltare la partecipazione. Differenza economica. Su un intervento di pochi minuti. Scoperto la sera prima della trasmissione. Quindi compenso non stabilito a monte. E problema neanche comunicato allo staff della stessa trasmissione. Questa la spiegazione - chiarissima no? - della Rai allo scoppiare del bubbone.
Leggendo questa risposta, a me pare prima di tutto una gigantesca bolla di cialtroneria. Per la gestione, per i metodi utilizzati, per le spiegazioni. Poi, esplosa la bolla della cialtroneria, dentro ci trova molta "casualità"Curioso infatti che la cosa riguardi - dopo aver interessato ad esempio Saviano, anche lui curiosamente ostile e curiosamente tagliato con il suo Insider per motivi avvolti ufficialmente nel grigio mistero di un misterioso codice etico - uno scrittore come Scurati che ha sempre avute parole nette su cosa ha rappresentato davvero il fascismo, Mussolini e quello schifo di ventennio. Lo stesso che con identica chiarezza ha anche evidenziato cosa dalle forze politiche attuali è stato negato negli anni come legame col passato e quanto sia stato difficile per le stesse pronunciare le dovute e civili parole verso liberazione e antifascismo. 
Casualità che tende alla censura? Credo che non sia banale chiederselo. Servirebbe intanto ragionare su come questa vicenda è stata gestita e su come sia stato possibile creare questo caso ma poi soprattutto non dimenticare la sostanza. Perché il rischio è quello di perdersi nel dibattito tra "è stata censura o non lo è stata" dimenticandosi cosa c'è alla base: l'intervento di Antonio Scurati che sostanzialmente diceva questo (è disponibile online sul sito agi qui dopo la pubblicazione su Repubblica):
"Dopo aver evitato l'argomento in campagna elettorale, la presidente del Consiglio, quando costretta ad affrontarlo dagli anniversari storici, si e' pervicacemente attenuta alla linea ideologica della sua cultura neofascista di provenienza: ha preso le distanze dalle efferatezze indifendibili perpetrate dal regime (la persecuzione degli ebrei) senza mai ripudiare nel suo insieme l'esperienza fascista, ha scaricato sui soli nazisti le stragi compiute con la complicità dei fascisti repubblichini, infine ha disconosciuto il ruolo fondamentale della Resistenza nella rinascita italiana (fino al punto di non nominare mai la parola "antifascismo" in occasione del 25 aprile 2023). In questa nostra falsa primavera non si commemora soltanto l'omicidio politico di Matteotti; si commemorano anche le stragi nazifasciste perpetrate dalle SS tedesche, con la complicità e la collaborazione dei fascisti italiani, nel 1944. Fosse Ardeatine, Sant'Anna di Stazzema, Marzabotto. Sono soltanto alcuni dei luoghi nei quali i demoniaci alleati di Mussolini massacrarono a sangue freddo migliaia di inermi civili italiani, tra di essi centinaia di bambini e perfino di infanti. Molti furono addirittura arsi vivi, alcuni decapitati. Queste due concomitanti ricorrenze luttuose - primavera del '24, primavera del '44 - proclamano che il fascismo e' stato lungo tutta la sua esistenza storica - non soltanto alla fine o occasionalmente - un irredimibile fenomeno di sistematica violenza politica omicida e stragista. Lo riconosceranno, una buona volta, gli eredi di quella storia? Tutto purtroppo lascia pensare che non sarà così. Il gruppo dirigente post-fascista, vinte le elezioni nell'ottobre del 2022, aveva davanti a sé  due strade: ripudiare il suo passato neo-fascista oppure cercare di riscrivere la storia. Ha indubbiamente imboccato la seconda via. Mentre vi parlo, siamo di nuovo alla vigilia dell'anniversario della Liberazione dal nazifascismo. La parola che la presidente del Consiglio si rifiutò di pronunciare palpiterà ancora sulle labbra riconoscenti di tutti i sinceri democratici, siano essi di sinistra, di centro o di destra. Finché quella parola - antifascismo - non sarà pronunciata da chi ci governa, lo spettro del fascismo continuerà a infestare la casa della democrazia italiana".
Ecco. Questo tipo di intervento sarebbe saltato per motivi ignoti secondo la conduttrice della trasmissione, per motivi economici secondo i dirigenti Rai, per motivi editoriali secondo delle email trasmesse dalla struttura allo scrittore che nel frattempo circolano in rete. Chi lo sa.
Quello che mi chiedo banalmente è: con questo governo e conseguentemente questa dirigenza Rai e con l'avvicinarsi del venticinque aprile, questo tipo intervento è ancora lecito aspettarsi che sia tranquillamente recitato ovunque e comunque e che anzi sia una base comune di rispetto della nostra attuale libertà e come tale riconosciuta universalmente?
Tanto per saperlo...

lunedì 15 aprile 2024

Sbadigli del lunedì

foto di DAZN
Campionato - 32^
FIORENTINA - GENOA = 1 - 1
GOAL: Gudmundsson (RIG) - IKONE'

KAPPAVIOLA
Terracciano 6,5
Kayode 6
Martinez Quarta 5
Ranieri 6
Parisi 5
Bonaventura 7
Duncan 6 -
Ikonè 6 +
Beltran 6
Sottil 5
Belotti 5,5
Arthur 6 -
Kouamè 6
Mandragora 6
Gonzalez 5,5
Milenkovic SV

All. Italiano 5,5
IL MIGLIORE: BONAVENTURA
Il peggiore: Sottil

Forse l'ultima chiamata per rimanere attaccati al treno europeo e/o addirittura recuperare qualche posizione. #KappaViolaDeca rapida con collegamento DAZN.
  1. Belotti confermato centravanti con Ikone-Beltran-Sottil alle spalle. Duncan e Jack a centrocampo con Kayode e Parisi sugli esterni di difesa.
  2. Nel primo tempo molto Genoa e poca Viola. Diverse occasioni in cui Ekuban si prende spazio e pericolosità impegnando Terracciano e sprecando. Sull'ennesimo errore della coppia Quarta-Parisi il Genoa guadagna il rigore che Gudmundsson trasforma con saltino. Per noi solo un gol annullato a Belotti per fuorigioco millimetrico ma l'azione sarebbe stata annullata dal VAR anche per fallo iniziale. Beltran prova da fuori e non ci va lontano. Poco o nulla in più.
  3. "Uh che peccato non essere al Franchi con questo spettacolo" il mio pensiero all'intervallo.
  4. Ripresa che inizia subito con una palla d'oro di Jack per Ikonè che colpisce di testa e fa pari. Il Genoa guadagnerebbe un rigore dubbio che però viene cancellato con dubbi ancora più grandi. Pochissimo altro se non un possibile rigore per noi nel finale.
  5. Sbadigli ed un po' di grinta. Giusto quel pizzico per non perdere la terza gara di fila. Scialbo punto che diventa importante soprattutto per l'occasione persa. Di nuovo. L'ultima (per il campionato)? La matematica dice di no ma forse la logica non è d'accordo.
  6. Parisi-Quarta ai livelli di Biraghi-Milenkovic dell'ultimo periodo. E non è un complimento.
  7. "PESAN SEMPRE UN PO' DI PIU'" le occasioni di recupero buttate nel cestino dell'indifferenziato. O si possono già considerare come umido?
  8. Sottil si nota per aver perso la scarpa da solo durante una galoppata. E quella scarpa in diversi avrebbero voluto tirargliela.
  9. Devo davvero di nuovo dire quella cosa sul centravanti?
  10. Jack sotto campana di vetro e seduta spiritica per riportare "in vita" il vero Nico. Le uniche due armi certe per il nostro finale di stagione.
ps. FORZA VIOLA...sempre...

"TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito

"...guardato ora...non male....un'altra figura di me**a...senza le coppe un allenatore da esonerare a Dicembre....che poi teoricamente l'anno scorso per la conference non ci siamo neanche qualificati...ma solo perché il gomito ha fatto contatto con il ginocchio...."

sabato 13 aprile 2024

CordogliOblio

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 587
Di nuovo tragedia. Stavolta a Suviana. Di nuovo morti sul lavoro. Stavolta sette. Di nuovo dispersi per giorni. Stavolta ritrovati senza vita dopo quattro giorni di ricerche.
Il percorso è sempre lo stesso e nell'ultimo mio post scritto su questo argomento, anche l'ultimo degli imbecilli come me aveva annunciato che quella successa a Firenze sarebbe stata l'ultima tragedia sul lavoro solo per poco tempo, fino a quella successiva. Che purtroppo immancabile infatti è arrivata. E tra le due comunque le morti sui luoghi di lavoro non si sono arrestate ma sono continuate. Probabilmente più "silenziose" dal punto di vista comunicativo e/o di risonanza ma ugualmente presenti ed allucinanti a livello di dolore e strazio.
Ci sono inchieste in corso e quindi vedremo quali saranno le responsabilità e come le cose sono andate nel loro percorso che ha portato alla strage accaduta. Però questo si può già dire, che di questo si deve purtroppo parlare, di strage. I mandanti della stessa sono l'indifferenza ed il pressapochismo che da sempre rimbalzano su questo argomento dopo i primi istanti di commozione a cui seguono quelli della pilotata indignazione. Si passa poi al cordoglio che rapidamente cede il posto all'oblio. Quasi fondendosene in pochi istanti: cordoglioblio.
Per questo tutti sappiamo che "IL SANGUE ANDATO A MALE" delle sette vittime all'impianto di Suviana sarà totalmente inutile dopo essere stato così tragico. Perché ormai il giro lo conosciamo e sappiamo dove andrà a parare. Lungo un finale con un copione scritto e già mille volte recitato: alle parole di vicinanza seguirà il nulla effettivo. Ascoltavo la puntata di "Non hanno un amico" (il podcast di Luca Bizzarri, ascoltabile qui e che vi consiglio) di ieri ed ho trovato perfetta la definizione del nostro Paese "l'Italia è una continua puntata di Report" dove tutti restiamo allibiti per quello che emerge dalle varie inchieste e pensiamo che queste possano portare a sconvolgimenti clamorosi dopo la trasmissione poi tutto si insabbia magicamente e non succede mai "un ca**o di nulla restando tutto com'era prima". Così accade da sempre sulle tragiche morti sul lavoro. Tutti sconvolti dal numero di incidenti e vittime, tutti ad invocare controlli e leggi, tutti a definire la tragedia come l'ultima accettabile. Per circa "un quarto d'ora". Dopo arriva il cordoglioblio e le cose da fare dopo le parole restano nei cassetti delle intenzioni di qualcuno più volenteroso ma con zero seguito.
E Suviana quindi prende il posto di Firenze. Fino a quando il luogo X prenderà il posto di Suviana e  noi riprenderemo la puntata di Bizzarri dall'archivio (temo molto recente visto il susseguirsi sempre più frequente degli eventi) la riascolteremo e la troveremo di nuovo perfettamente attuale. Maledettamente.

lunedì 8 aprile 2024

Un tempo non basta

Campionato - 31^
JUVENTUS - FIORENTINA = 1 - 0 
GOAL:
Gatti

KAPPAPAGELLE
Terracciano 6
Kayode 6
Milenkovic 5
Ranieri 6 - -
Biraghi 5,5
Bonaventura 6,5
Mandragora 5
Gonzalez 6 +
Barak 5
Kouamè 5
Belotti 5
Sottil  6
Maxime Lopez 6 +
Nzola 5,5
Beltran 6 
Dodò SV
    
All. Italiano 5,5
IL MIGLIORE: BONAVENTURA
Il peggiore: Barak
Per provare a non perdere il treno che porta in Europa partendo dal campionato, il calendario propone LA partita versione trasferta. #KappaDecaViola per il posticipo serale in casa gobba.
  1. A sorpresa torna titolare Barak al posto di Beltran, per il resto è la formazione più o meno annunciata/immaginata da un po' tutti con Biraghi che torna titolare rispetto alla partita di coppa (clicca qui).
  2. Un primo tempo fatto di quattro gol. Tutti juventini, tutti con il check del Var, uno solo buono quello di Gatti dopo un palo di Bremer. Quello di McKennie ed il primo di Vlahovic erano apparsi in fuorigioco anche ad occhio nudo, nel secondo del 9 gobbo è invece millimetrica la posizione irregolare di McKennie che aveva fatto l'assist. Noi ci mostriamo vagamente presenti negli ultimi dieci minuti dove riusciamo a tenere la #JuveMerda schiacciata un po' di più ma non tiriamo mai in porta e creiamo zero pericoli per i gobbi.
  3. Lo spirito positivo a tutti i costi fa pensare che essere sotto solo di un gol potrebbe essere una spinta al nostro secondo tempo.
  4. Nella ripresa un'altra gara. La Juve sostanzialmente scompare, tirandosi indietro per proteggere il vantaggio e mettendoci in apprensione con un paio di ripartenze o meglio imprecisioni nostre (quasi autogol di Milenkovic, quasi assist a Vlahovic di Kayode). Noi abbiamo un possesso palla dalle percentuali imbarazzanti ma abbiamo solo due occasioni. Belle grandi però, una con un tiro davvero bello di Nico con il codice fiscale gobbo che si supera toccando la palla sulla traversa. L'altra non è un tiro in porta ma un'occasione per Beltran che senza portiere a colpo sicuro centra in pieno Nzola che diventa un difensore. Finisce 1-0
  5. Primo tempo al limite dell'imbarazzo, secondo migliore con qualche rammarico sulle occasioni non concretizzate da Nico e Beltran. Nella ripresa il quasi totale controllo della gara avrebbe dovuto portare a qualche occasione in più. Alla fine è amaro il punto perso perché i margini per pareggiarla questa gara c'erano eccome. Ancora più rabbia per il primo tempo buttato in quel modo.
  6. Bella la gara di Jack, bella la giocata di Nico, buono l'impatto di Sottil e Lopez da subentrante, adrenalinico Beltran. Queste le note positive della gara.
  7. "FORSE SIAMO ANDATI TROPPO IN LA'" per farci vedere nella metà campo avversaria, siamo stati infatti troppo sopraffatti da una #JuveMerda apparsa poi non tutta questa squadra inaffrontabile.
  8. Io sarò fissato, ma in una partita del genere se i tre centravanti che si sono alternati non tirano mai in porta, non sono mai pericolosi e non fanno mai il giusto movimento qualche problemino credo sia normale averlo.
  9. Bella iconica l'azione sul finale di gara costruita dal nostro duo d'attacco: Beltran a porta praticamente vuota prende in pieno Nzola che fa lo stopper juventino invece che la punta viola.
  10. Inutile: in qualunque stagione, con qualunque situazione, con qualsiasi partita giochiamo, da quello stadiaccio torniamo sempre con l'amaro in bocca.
ps. FORZA VIOLA...sempre...

"TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito

"...proverò a seguire qualcosa ma non prometto niente....io ci provo ma è impossibile....s'arriverà tredicesimi, una pena incredibile...una cosa così è insostenibile....pensiamo al 24/25 vai...."

sabato 6 aprile 2024

Quando si può chiedere, Roberto?

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 586 
Nella mia penultima kiave di lettura (qui) provavo a scrivere di come in Italia sempre di più il passato non conta. Mai. Tantomeno per le analisi politiche e di responsabilità. E puntualmente è arrivata la conferma. 
Qualche giorno fa alla Camera si votava la sfiducia al Ministro Santanchè per le indagini per truffa aggravata ai danni dello Stato (l'ultima in ordine di tempo) per indennità incassate (da sue società) dall'INPS nei periodi Covid mentre i lavoratori continuavano a lavorare. Questa l'accusa. L'ultima in ordine di tempo perché la stessa ministra è al centro di una serie di percorsi che l'hanno portata già ad essere indagata per falso in bilancio, ed al centro di verifiche per possibili coinvolgimenti in operazioni che potrebbero portarla all'accusa di bancarotta fraudolenta ed un processo per una compravendita immobiliare poco chiara. Nessuna condanna, bene specificare.
La richiesta di sfiducia era basata sull'opportunità di mantenere il ruolo di ministro vista la situazione. Ogni volta a me viene in mente la frase di Paolo Borsellino sull'opportunità politica che è ben diversa dalla condanna giudiziaria "ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza: quest'uomo non è mai stato condannato quindi è un uomo onesto. Questo discorso non va perché la magistratura può fare solo un discorso giudiziale mentre la politica ha tutti gli elementi per fare una valutazione su basi diverse". Ed ovviamente non le fa mai. Le parole sono di Paolo Borsellino eh. Uno degli uomini di stato del Pantheon di quella parte politica che si fa chiamare destra ed a cui la ministra appartiene. E mi chiedo se questo cv (della Ministra del Turismo) possa essere un elemento sufficiente per una valutazione e nel caso la cosa non avvenga, cos'altro possa servire. 
Domanda evidentemente valida non solo per il centro-destra, visto che la dichiarazione più accorata per la tutela del posto da ministro è arrivata da chi, in teoria, al governo non c'è. A ricoprire questo ruolo infatti ci ha pensato quel partito di difficile inquadramento e dal nome Italia Viva. Nel dettaglio da quel Roberto Giachetti che a me continua a far venire in mente solo e soltanto "Non ci resta che piangere" (clicca qui), e non solo perché ogni volta stimola il pianto durante i suoi interventi ma anche e soprattutto perché come dice Benigni: "Tanto Giachetti è bocciato". Nel suo appassionato discorso alla camera infatti ha rivoluzionato il concetto di Borsellino trasformandolo in (facendo un sunto) "le indagini dei magistrati non devono contare nei giudizi politici nè tantomeno gli elementi che portano alla luce, al limite se ne riparla dopo il terzo grado di giudizio". Al limite. Già,  perché per difendere la ministra non solo ha fatto l'elenco di percorsi giudiziari che non hanno portato a risultati concreti (come se le implicazioni morali emerse non fossero sufficienti e come se non ci fossero stati numericamente infinitamente più casi in cui le inchieste hanno scoperchiato e fatto andare a casa politici ampiamente coinvolti in situazioni poco edificanti) ma ha anche tirato fuori "LO SPUNTO DELLA PUNTA". Quel colpo da maestro che l'ha fatto spesso salire alla ribalta che merita e che stavolta l'ha portato a partorire ciò: "pensate a due politici perseguitati dalla magistratura solo per il loro ruolo: Matteo Renzi e Silvio Berlusconi". Sorvolando sul primo che per forza di cose doveva essere nominato come martire delle ingiustizie altrui, visto che la linea politica di Italia Viva è sostanzialmente solo quella di esaltare il proprio leader e dar sponda al suo ego smisurato. Sul secondo cadono davvero le braccia: evidentemente al buon Roberto hanno passato gli appunti sbagliati, capita. Hanno dimenticato di dirgli che il "martire" Berlusconi ha collezionato condanne di ogni tipo (primo, secondo, terzo, prescritte) e di perseguitato c'è stato solo l'elenco di magistrati che ha provato a far luce su un'infinità di affari meritevoli di indagini/giudizi/condanne. Ma niente, neanche con le condanne passate in giudicato per il buon Giachetti si può dubitare dell'opportunità di mantenere certi ruoli o certe definizioni. A questo punto aspettiamo sia lui a darci il via e comunicarci quando si può chiedere ad un politico di farsi da parte perché non presentabile. Ricapitolando: se indagato no, se sotto processo no, se condannato in primo/secondo grado no, se condannato in modo definitivo no ed addirittura si diventa perseguitato. 
Con calma quindi Roberto facci quindi sapere se la cosa può essere in qualche modo possibile ed accettabile oppure se, come a noi "forcaioli" pare, il motto di chi arriva a sedersi su quella sedie è "io so' io e voi 'unsiete un ca**o" (citazione dal "Marchese del Grillo" e da un recente intervento di Pierluigi Bersani). Nel caso ci affideremo alla regola aurea imparata in questi giorni "tutti gli italiani sono innocenti fino al terzo grado di giudizio, la Santanchè è condannata solo perchè fi*a" (citazione del luminare Bocchino). 
Scegliete voi la citazione che preferite, sempre che Giachetti sia d'accordo.

giovedì 4 aprile 2024

Vittoria importante ed anche stretta rispetto a quanto meritato

Coppa Italia - Semifinali Andata
FIORENTINA - ATALANTA = 1 - 0
GOAL: MANDRAGORA


KAPPAPAGELLE
Terracciano 7
Kayode 6 -
Milenkovic 6
Ranieri 7
Parisi 6,5
Bonaventura 7 +
Mandragora 7,5
Gonzalez 6,5
Beltran 6,5
Kouamè 6 
Belotti 6,5
Arthur SV
Ikonè SV

All. Italiano 7,5
IL MIGLIORE: MANDRAGORA
Il peggiore: Kayode


Prima semifinale di coppa (speriamo di quattro stagionali) in un Franchi che dopo il tutto esaurito (dei posti disponibili) per la partita contro il Milan (clicca qui) presenta invece diversi "buchi" qua e là. #KappaDeca da una Fiesole senza coreografia ma con molte bandiere. 
  1. Anche per il Mister gli esterni bassi di sabato sono stati evidentemente un problema quindi ad essere titolari contro l'Atalanta sono Kayode e Parisi. A centrocampo torna Jack mentre davanti Nico torna titolare. Confermato invece Beltran dietro Belotti.
  2. La partenza è l'esatto opposto di quella vista contro il Milan: tambureggiante. La fotografia è un'azione insistita con cross e tentativi di conclusioni che portano il duo Beltran-Bonaventura a quattro tiri nel giro di una decina di secondi tutti respinti da difensori in scivolata e l'ultimo da Carnesecchi. La nostra supremazia è totale e due tiri cross di Nico mettono i brividi ai tifosi atalantini. Per quanto dominiamo produciamo un po' poco e troviamo il vantaggio, con cinque punte/mezzepunte in campo, solo con un coniglio tirato fuori da "UN CILINDRO TRUCCATO" del meno ipotizzabile in campo: Mandragora. Gran sinistro da lontanissimo e palla al sette. Ma "lui questi tiri ce l'ha" direbbe uno che conosco, eurogol e primo tempo che si chiude sull' 1 - 0.
  3. All'intervallo ci si chiede "ma come ca**o ha fatto Rolly!?!?". Tutti tranne l'uno di cui sopra.
  4. Si ricomincia con un eurogol mangiato da Scamacca, appena entrato, da pochi metri, che era però in fuorigioco. Il segnale è però che saranno quarantacinque minuti diversi, confermato da un grande intervento di Terracciano su girata di Hien. Per paradosso è proprio nel secondo tempo meno dominato che abbiamo le occasioni più clamorose. Prima un miracolo di Carnesecchi su un colpo di testa di Nico. Poi è lo stesso Nico che lo impegna stavolta di sinistro da vicino e poi Ranieri da dentro l'area piccola tira incredibilmente fuori una palla che andava nello specchio. L'Atalanta ci prova e Bakker si mangia un gol clamoroso mentre Scamacca nel finale è insidioso da fuori ma senza provocare le stesse paure. Finisce così con una vittoria importante.
  5. Gran bella prestazione, di qualità e di sostanza. Primo tempo di dominio assoluto e secondo con Carnesecchi che sicuramente ci ha impedito un risultato più rotondo, che nonostante qualche rischio corso, avremmo sicuramente meritato. Bella dimostrazione di squadra e vittoria che serviva, per il periodo ed in vista del ritorno.
  6. Il rientro di Bonaventura ha portato al gioco della squadra una fluidità diversa ed una precisione nei passaggi che non può essere una casualità.
  7. Segnali di ritorno anche da parte di Nico, ancora timidi ma che fanno ben sperare per questo rush finale.
  8. Belotti e Beltran hanno in comune grinta, voglia, lotta e movimenti. Purtroppo manca ancora il gol ma la loro valutazione non può che essere positiva.
  9. Clamoroso il gol sbagliato da Ranieri ma nonostante questo la prestazione è ancora una volta da applausi.
  10. Anche se non al completo, il numero dei fischi all'apparizione di Gasperini sul megaschermo sono da tutto esaurito. Ma di San Siro.
ps. FORZA VIOLA...sempre...

"TAKKO AI' GIRO" - Spazio teNNico Bollins gestito

"...visto poco ma tanto anche se 'untidico nulla 'unsistrappa i capelli nessuno....commento teNNico assente come un cross fatto bene di Biraghi o come una bella giocata di Sottil o un gol di potenza di Ikonè...e mi pare la serata giusta..."