#KdL - KIAVE di LETTURA n° 368 |
Ieri attorno alle nove, questi elementi si sono purtroppo brutalmente mischiati ed hanno prodotto uno degli attentati più gravi degli ultimi anni. Un numero di feriti che arriva in tripla cifra mentre sembrano essere oltre novanta le vittime. Quest'ultime restano definite da un numero che non riesce ad essere preciso e come sempre in questi casi tende ad essere solo provvisorio. Secondo le fonti ospedaliere, in molti stanno morendo oltre che per la gravità delle ferite anche a causa dello scarso sangue a disposizione per le trasfusioni. Tra le vittime almeno diciassette studenti universitari più o meno lo stesso numero di vittime tra gli agenti di polizia.
L'attentato non è stato ancora rivendicato, anche se tutti sembrano puntare il dito verso il gruppo qaedista di Al Shebab. Il sindaco di Mogadiscio ha invece puntato l'attenzione sulla scelta operata dagli attentatori "hanno ucciso le nostre forze giovani, che lavoravano per ricostruire il futuro dopo anni di guerre e violenze".
Colpito dalla notizia, ho cercato sui siti dei principali giornali italiani maggiori approfondimenti. E mentre il triste balletto dei numeri di vittime e feriti era comprensibile e scontato visto l'evolversi della situazione, non son riuscito a capacitarmi di un altro tipo di ballo. Quello necessario a saltare le altre notizie per arrivare agli articoli che riguardavano il racconto dell'attentato. "ECCO CHE SPUNTA UN'ALTRA REALTA'". Una notizia del genere con la sua tragica importanza, ho dovuto faticare per trovarla. Decima notizia, ottava, dodicesima, nemmeno tra le notizie "della home". Questo il triste risultato della mia ricerca tra i siti suddetti, effettuata nel pomeriggio stesso dell'attentato. Video con un suv lanciato da un elicottero, cv di nuovi ministri, liste di partiti delle prossime elezioni regionali di gennaio, previsioni meteo per il prossimo Capodanno. Queste alcune delle notizie degne di maggiore attenzione rispetto a quanto successo a Mogadiscio. Mi è venuto spontaneo domandarmi se davvero meritiamo questa considerazione dalla maggior parte degli organi di informazione. Gli stessi che, tanto per rimanere sul tema con un altro esempio, per riassumere l'Angelus del Papa hanno dato risalto alle parole del pontefice sull'uso delle chat da parte dei ragazzi e non al cordoglio espresso per l'attentato stesso. Scelte. Evidentemente mirate ad attirare le attenzioni giuste. Scelte che mi fanno sufficientemente orrore e che mi fanno tornare alla memoria un incontro pubblico in cui Gino Strada riuscì varie volte a scuotermi l'anima. Dibattito che mescolò varie cose, tra cui anche la comunicazione sugli episodi legate alle varie guerre ed il peso diverso dato ad eventi ritenuti più o meno degni dell'attenzione generale. Provando a riassumere: "...il terrorismo è solo una diversa forma di guerra e finché non si rafforzerà in tutti la convinzione che tutte le guerre sono un orrore da denunciare andremo poco lontani...per fare dei passi avanti non ci si può voltare dall'altra parte per non vedere le facce di quanti soffrono in silenzio, magari solo perché quelle facce sono poco note o da noi lontane...". Ecco. Questa mi pare sia stata un'altra occasione persa per fare un passo avanti....e solo per l'urgenza di sapere se l'ultimo dell'anno avremo o meno bisogno dell'ombrello.
L'attentato non è stato ancora rivendicato, anche se tutti sembrano puntare il dito verso il gruppo qaedista di Al Shebab. Il sindaco di Mogadiscio ha invece puntato l'attenzione sulla scelta operata dagli attentatori "hanno ucciso le nostre forze giovani, che lavoravano per ricostruire il futuro dopo anni di guerre e violenze".
Colpito dalla notizia, ho cercato sui siti dei principali giornali italiani maggiori approfondimenti. E mentre il triste balletto dei numeri di vittime e feriti era comprensibile e scontato visto l'evolversi della situazione, non son riuscito a capacitarmi di un altro tipo di ballo. Quello necessario a saltare le altre notizie per arrivare agli articoli che riguardavano il racconto dell'attentato. "ECCO CHE SPUNTA UN'ALTRA REALTA'". Una notizia del genere con la sua tragica importanza, ho dovuto faticare per trovarla. Decima notizia, ottava, dodicesima, nemmeno tra le notizie "della home". Questo il triste risultato della mia ricerca tra i siti suddetti, effettuata nel pomeriggio stesso dell'attentato. Video con un suv lanciato da un elicottero, cv di nuovi ministri, liste di partiti delle prossime elezioni regionali di gennaio, previsioni meteo per il prossimo Capodanno. Queste alcune delle notizie degne di maggiore attenzione rispetto a quanto successo a Mogadiscio. Mi è venuto spontaneo domandarmi se davvero meritiamo questa considerazione dalla maggior parte degli organi di informazione. Gli stessi che, tanto per rimanere sul tema con un altro esempio, per riassumere l'Angelus del Papa hanno dato risalto alle parole del pontefice sull'uso delle chat da parte dei ragazzi e non al cordoglio espresso per l'attentato stesso. Scelte. Evidentemente mirate ad attirare le attenzioni giuste. Scelte che mi fanno sufficientemente orrore e che mi fanno tornare alla memoria un incontro pubblico in cui Gino Strada riuscì varie volte a scuotermi l'anima. Dibattito che mescolò varie cose, tra cui anche la comunicazione sugli episodi legate alle varie guerre ed il peso diverso dato ad eventi ritenuti più o meno degni dell'attenzione generale. Provando a riassumere: "...il terrorismo è solo una diversa forma di guerra e finché non si rafforzerà in tutti la convinzione che tutte le guerre sono un orrore da denunciare andremo poco lontani...per fare dei passi avanti non ci si può voltare dall'altra parte per non vedere le facce di quanti soffrono in silenzio, magari solo perché quelle facce sono poco note o da noi lontane...". Ecco. Questa mi pare sia stata un'altra occasione persa per fare un passo avanti....e solo per l'urgenza di sapere se l'ultimo dell'anno avremo o meno bisogno dell'ombrello.