domenica 10 ottobre 2010

Processi e speculazioni

Dopo il pranzo domenicale mi trattengo un attimo a tavola a vedere le trasmissioni del primo pomeriggio e trattengo a stento il "VOMITO PER QUELLO CHE RIESCONO A DIRE" nelle due "aule di processo" gemelle. RaiUno e CanaleCinque infatti svolgono con rito abbreviato il processo sul caso Sarah, dalle responsabilità dello zio a quelle della famiglia, dall'opportunità di parlarne in diretta in tv alla scarsa commozione della madre. Ognuno con i suoi ospiti, equatamente suddivisi, ognuno con i suoi esperti su psicologia e psichiatria, equamente suddivisi, ognuno con i suoi "parenti e amici" delle vittime, equamanente suddivisi. Ed il senso di vomito sale, equamente suddiviso. E tutti a parlare di quanto opportuno sia continuare a parlarne, a giudicare, ad insistere sul dolore....ed intanto ne parlano, danno sentenze e mandano servizi sul dolore e sulla tv che ne specula. Totale controsenso, dato che loro per primi continuano a parlare e sparlare sul dolore di questa famiglia. E quando ho sentito la frase più sensata e l'unica che riesco ad approvare "Altro che Federica Sciarelli, i primi ad essere una vergogna ed a speculare su questa vicenda semmai siamo noi che ne parliamo adesso" che proveniva da Sgarbi ho capito che era giunta l'ora di alzarsi da tavola o il senso di vomito avrebbe avuto la meglio....
BIGNAMI: ciao Sarah, che in cielo ci sia un mondo migliore per te.....

3 commenti:

  1. Sai che ho avuto la stessa identica reazione? E non ho sentito questa frase ("Altro che Federica Sciarelli, i primi ad essere una vergogna ed a speculare su questa vicenda semmai siamo noi che ne parliamo adesso") né so chi l'abbia pronunciata, ma non posso che condividerla.

    MdM

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  2. E se l'unico che dice una cosa giusta e sensata è Sgarbi l'è tutto dire!!!
    Proprio su Repubblica oggi c'è un articolo intitolato:
    "Cara televisione dacci oggi la nostra ansia quotidiana.
    Dalla Franzoni a Sarah Scazzi, la cronaca nera è il piatto forte dei nostri TG, un serial infinito che intreccia lo show del dolore e la caccia al colpevole dal divano di casa. Una tendenza che fa dell'Italia un caso unico in Europa" e conclude:
    "Il fatto criminale in Italia, sui media non è visto come "esemplare" rispetto ai problemi della società e delle istituzioni. Ma come caso in sè. Singolare. Il che ci fa sentire coinvolti eppure distaccati. Noi: detective, magistrati, giurati. E in fondo, vittime e assassini. Ciò spiega lo spazio dedicato in tivù alle grandi tragedie quotidiane e ai delitti di ogni giorno. Ma anche il successo di pubblico che ottengono. Perchè generano angoscia ma, al tempo stesso, rassicurano. Ci sfiorano, ma toccano gli altri. E' come sporgersi sull'orlo del precipizio e ritrarsi all'ultimo momento. Per reazione. Si prova senso di vertigine, angoscia. Ma anche sollievo. E un sottile piacere"

    E LO SHARE SALE, CI SI VENDE PURE L'ANIMA IN NOME DELL'AUDITEL!!!

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  3. Effettivamente che potesse essere Sgarbi l'unico "dalla frase sensata" fa sbalordire....tanto che mdm l'ha "rimosso" anche dalla lettura!
    Un pò agghiacciante il pezzo della Repubblica, ma molto vero....purtroppo!!

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