lunedì 17 ottobre 2011

Indignato

Non riesco a scrivere della manifestazione di sabato. Almeno fino adesso non ci sono riuscito, ma ora sento "prudere le mani" per la voglia di sfogarmi un pò. Quindi eccomi qua. Non che l'umanità ne potesse avere un danno così clamoroso se non sentiva il mio parere, solo che lo scoglio da superare (mettere in fila idee e parole) è bello tosto.  Ci ho provato un paio di volte a cominciare ma mi fermo al punto in cui spesso mi ritrovo per certi post: troppe idee confuse e mescolate e troppo "TRAFFICO NELL'ANIMA" per riuscire a creare frasi con una certa logica, che non siano lo sfogatoio senza regole che da sabato pomeriggio accompagna i miei pensieri. Però ci provo.
Per la prima volta da un pò di tempo a questa parte, questa manifestazione mi incuteva qualcosa di sinistro. Non è facilmente spiegabile, è una sensazione più che altro. Tutte le altre manifestazioni di protesta che si sono susseguite in questo periodo (che ora comincia ad essere ampio....dal popolo viola alla manifestazione delle donne, dallo sciopero generale agli studenti movimentisti...) mi avevano incuriosito, a non tutte ho partecipato ma per tutte c'era l'interesse a seguire l'organizzazione, le motivazioni e la modalità di realizzazione. Era un modo per esserci, pur non essendoci fisicamente. Da totale ignorante quale resto della materia, per questa avevo il sentore che ci fosse nell'aria qualcosa che non quadrava. Quando ho visto i miei dubbi confermati anche dai timori di altri che come me sentivano nell'aria qualcosa di oscuro, qualcosa di strano ho capito che forse era il caso di starne un pò distaccato.  I motivi? Non so spiegarli se non così.
Non lo so, sarà che l'esasperazione ogni giorno mette un mattone in un muro che divide la casta di chi comanda dal resto del mondo, sarà che in Italia di mattoni se ne mettono anche tre/quattro al giorno, sarà che il rischio del "tutti contro tutti" lo sentivo per la prima volta come pericoloso. E non che l'indignazione non mi appartenga. Anzi, forse è proprio perchè in questo periodo è davvero parente stretta del mio stato d'animo. Indignazione completa e totale rispetto a chi invece che governarci o semplicemente comandare i centri vitali di questo paese, si diletta nello sputtanare la nostra penisola. Senza colpo ferire, senza pagare mai il conto. Un'indignazione per la voglia di aria fresca che in Italia non sembra più essere un diritto dei cittadini. Pensate al Governo ed all'Opposizione, alle forze politiche extraparlamentari ed a molti potenti e potentati. Puzzano tutti di vecchio. Qualunquismo? Forse, pazienza. Ma immaginate in quale altro paese del mondo le speranze di rinascita da un ventennio di "monarchia Reale" come la nostra sarebbero affidare ad un ex ministro di un Governo caduto tredici anni fa. O ad un leader di centro che era il delfino di uno dei più potenti segretari della prima repubblica di oltre vent'anni fa. Per non parlare di quel Draghi che condivide le idee degli indignati, rimuovendo il fatto che sono indignati anche con lui e che lui in tutti questi anni non era a fare il bagnino a Cesenatico ma a guidare quei centri di potere che ci hanno portato qui. Come si fa a non essere indignati? Poi la manifestazione di sabato era più generale, mondiale addirittura.
E su questo siamo, purtroppo, su una barca comune con molti altri. Ma alla nostra i remi sono stati tagliati e la bussola è stata gettata non si sa dove. Chiaro che l'indignazione abbia livelli diversi. Poi però purtroppo ad una manifestazione TOTALMENTE condivisibile parte la violenza che in nessun'altra manifestazione del mondo si trova ed allora per forza ci deve essere qualcosa che non va. Ti vengono in mente le strazianti immagini di Genova e se ancora oggi fai un collegamento rapido tra le due cose, ci deve essere qualcosa che non va. Se ti vengono in mente le parole di Cossiga ed i suoi consigli per la gestione delle manifestazioni da parte di polizia e Governo ci deve essere qualcosa che non va. Da sempre sostengo che la violenza è sempre da condannare e non cambio idea. Però credo che la violenza vada anche analizzata. Perchè non si ripeta, perchè le responsabilità se le prenda chi se le deve prendere davvero e non sempre i soliti, perchè dare di violenti che non hanno diritto di giustificarsi ad un movimento che per essere indignato ha tonnellate di ragione significa buttare benzina su un fuoco già alto. Ma l'analisi qui non sarà fatta. 
Già si condanna, già la Chiesa interviene per censurare la rottura di una Madonna e per dire che la violenza contro la Polizia non è accettabile, già ministri, sindaci ed esponenti ex ed ancora fascisti buttano la croce sulla violenza naturale di una "certa sinistra", già sono partiti i moniti, già si urla a leggi più dure, già c'è la rincorsa a prendere distanze, già si pensa a forme diverse di "esprimere la propria contrarietà a questo mondo". E così alla prossima sarà la prossima perchè senza analisi i problemi non si risolvono. 
E qui di capire chi è il violento e perchè (se c'è un perchè) non interessa a nessuno, l'unica cosa che interessa è prendere le distanze ed invocare pene esemplari. Già. Per questo e per la voglia di sparare sentenze che sento in giro (tanto da avermi portato con rabbia a togliere qualche contatto da FB che invoca sui manifestanti la stessa punizione riservata ai manifestanti del G8) mi sento in difficoltà a scrivere di questa manifestazione, anche se dalla lunghezza di questo post non si direbbe proprio. Perchè vedo tanti motivi per essere incazzati e non vedo le ragioni di questa violenza o se le vedo forse mi fanno paura. 
"Tira, tira, tira alla fine la si doveva spezzare questa corda" (cit. Boccia) forse bastava questa frase per racchiudere questo post o forse servirebbero altre mille parole per spiegare tutto quello che mi passa per la testa. So che di essere indignato non smetterò, so che non potrò mai giustificare la violenza ma mi piacerebbe riuscire a capire quanto di questa violenza è davvero dei movimenti che erano in piazza, per sanzionarla e "curarla" come dovrebbe pensare a fare chi ora invece ulula alla luna.
BIGNAMI: non rileggo nemmeno questo post, sia perchè è troppo lungo sia perchè so già che ci troverò tanti elementi troppo slegati per avere un filo logico da post.....ma oggi mi va così, avevo bisogno di buttare fuori....rabbia e delusione.....

7 commenti:

  1. È difficile non essere indignati in questo momento
    È impossibile condividere la violenza
    È troppo facile adesso legare la violenza agli "indignati"
    È facile e lo stanno facendo soprattutto per non parlare del come mai la gente è in piazza.
    In Italia, nelle segrete stanze parlamentari m'immagino già Maroni che pensa alla tessera del manifestante per risolvere tutti i problemi... Vabbè m'è scappata una battuta/cazzata anche se qui non c'è più niente da ridere...

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  2. Nella giornata di ieri,anzi , è da sabato sera ho voglia di dire la mia su questa manifestazione , capisco bene la sensazione del volerne scrivere ma allo stesso tempo del non volerlo fare... ieri ho provato a parlare di altro ma poi ho realizzato che non riusucivo ne a parlare ne a scrivere di nient'altro alla fine dopo aver scritto e cancellato per almeno dieci volte ho abbandonato l'idea ma magari ci riprovo oggi!), quindi son ben contenta di leggerti e vedere che te sei riscuto a mettere in fila i pensieri ;
    vedi io sono una di quelle che fino a sabato mattina alle nove ci voleva andare a Roma , avevo quasi fissato tutto poi non so....
    ho avuto come te la sgradevole sensazione che sarebbe successo casino , che andare mi avrebbe fatto star male e non solo in senso fisico...
    ... alcune amiche che sono andate mi dicono che era una manifestazione BELLISSIMA per quella mezzora che è durata e che poi tutto è andato "ai maiali" ... mi fa tanta , tanta rabbia pensare che quella che poteva essere una manifestazione pacifica dove davvero si respirava il disagio "di tutti" e "verso tutti" ,dove erano presenti tutte le generazioni, e se in piazza ci sono tutti , dai 18enni ai 60 enni vuol dvvero dire che qualcosa nella macchina non ha funzionato..ma purtroppo per colpa di 200 stronzi di questo non si parlerà più , tutte le altre migliaia di persone che erano in piazza con le loro ragioni, la loro indignazione non sono contate niente e questo mi fa male, mi fa male pensare che tanta gente per mesi ha creduto di andare in piazza per far percepire un disagio , per far vedere che non ne possiamo più e invece , i più fortunati son tornati a casa con l'amarezza nel cuore.. i meno con l'amarezza e diversi lividi...

    E io davvero non ne posso più di vivere in un paese come questo ....

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  3. Andre oggi su Repubblica c'è un articolo che parla di Maroni che vuole introdurre i DASPO anche per i cortei....secondo me ha letto il tuo commento! Battuta scappata anche a me anche se onestamente hai ragione: 'un c'è più nulla da ridire!!!
    In molti hanno avuto Silvietta la sensazione che ci fosse nell'aria qualcosa, perchè mi chiedo quindi nessuno ha agito se l'aria era da tutti considerata pesante? Domanda retorica lo so.
    L'amarezza maggiore è far passare le ragioni di quella manifestazione come violente a prescindere....un'amarezza che hai ragione porterebbe lontani dallo "stivaletto".....

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  4. Anch'io volevo andare a Roma e non ci sono andato non per le sensazioni negative (c'erano, ma avrei voluto vederle, respirare l'aria, vedere le facce ed i caschi di persona per capire meglio) ma per lavoro non sono potuto andare, si per lavoro perché per ora un lavoro ce l'ho e sono indignato e penso: se non avessi un lavoro sarei sempre indignato oppure sarei ben più incazzato? Non voglio giustificare, ma vorrei capire, mentre l'analisi che viene fatta da politici, commentatori e molti giornalisti mi sembra sbrigativa e poco realistica. Per semplificare potrei dire che credo che ci siano vari gradi di povertà e di emarginazione e vari gradi diversi di reazione. Sentire dai soliti commentatori che queste cose accadono in Italia mentre nelle altre piazze non è successo mi sembra una fregatura: le banlieue parigine? Poi i saccheggi a Londra? Gli scontri ad Atene? Bastano? Vogliamo attraversare il mediterraneo e vedere cosa è successo in Egitto? Il movimento notav non era un sentore che lo scontro si stava alzando anche da noi? Ora riscoprono i notav e sembrano che siano diventati dei campi di addestramento modello al qaeda (a proposito il comunicato dei notav http://www.notavtorino.org/documenti-02/11-10-17-roma-chiomonte.html non mi sembra abbia avuto la stessa risonanza delle accuse dei giorni scorsi). Mi sembra che i politici (non solo chi è al governo, ma tutti) stiano solo continuando ad esasperare animi già esasperati e continuano a dimostrare di essere inadatti ad occuparsi di politica, ma forse tutti noi dovremmo pensare che limitarci a dire è colpa loro non aiuta a risolvere il problema, aumenta la distanza ed incancrenisce le posizioni. Non ho una soluzione ma già cercare di conoscere e di capire prima di giudicare mi sembrerebbe già un atto più costruttivo. Non mi piacciono le citazioni ma a volte aiutano, don Milani “Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è politica. Sortirne da soli è avarizia. “ ecco non dico di doverci buttare in politica, ma almeno cerchiamo di essere meno avari.

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  5. oh K il mio è uno sfogo contro quello che sento non ce l'avevo con il tuo post ne con i commenti degli altri. Sono schifato da tutti quelli che pontificano e vomitano le loro certezze in televisione, sui giornali, radio, siti internet, fb senza conoscere un cazzo, stando sul divano di casa leggendo i titoli delle homepage di 2 quotidiani nazionali. Oggi sono incazzato ma internet cambia il mondo se si legge il resto, tutte quelle notizie e quei punti di vista che non ci sono su Repubblica o su Il fatto quotidiano: per quelli si possono leggere gratis al bar il primo e scroccandolo al collega il secondo, si risparmia anche di pagare l'adsl. Internet dovrebbe invogliare la gente a leggere direttamente che cosa scrivono i notav, Indymedia, infoaut o la rete degli indipendenti e forse scoprirebbe che sempre su internet c'è un mondo che difficilmente incontrano su fb, ma che potrebbero incontrare alla prossima manifestazione o semplicemente sul pianerottolo di casa se escono ad un orario per loro insolito e che forse ogni giorno incontrano qualcuno che alla manifestazione era col casco, ma che visto ora col casco a sedere sullo scooter nel cortile di casa fa decisamente meno paura. Maiala come son logorroico stasera, notte ci si vede giovedì

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  6. Effettivamente non ti sentivo dire tante parole da....mi sa che a parte insulti ed improperi non te l'ho mai sentite dire tante parole!!!
    Battute a parte, effettivamente non è solo in Italia che si sono avuti "scontri"....il paragone era sulla giornata di sabato ma hai ragione che limitarsi a quello è riduttivo. Come riduttivo guardare dal divano di casa la casta di là dal muro senza impegnarsi in prima persona e su questo siamo tutti un pò colpevoli....anche di non essere stati a Roma (parlo di chi non aveva impegni lavorativi veri o solo programmati). La voglia di tenere l'attenzione alta e di continuare ad informarsi e guardare in giro è purtroppo solo la base di un percorso che troppe volte si ferma lì. Lo sfogo ha colto nel segno e nonostante la nota permalosità non l'ho letto diretto al mio breve post ma a questa situazione in cui stiamo piano piano scivolando come in delle sabbie mobili. Uscirne non è per niente facile e forse come primo passo sarebbe non male smettere di continuare a scivolare e stabilizzarci cominciando a guardare oltre. Oltre il nostro Re, oltre questa finta opposizione, oltre i Camomilli di turno, oltre molte cose. Potrebbe essere un inizio.....ci vediamo domani....
    ps. solo per sdrammatizzare....per aumentare il tuo schifo e la tua poca simpatia per le citazioni ti segnalo che la frase di Don Milani è uno delle preferite del tuo amato sindaco che non più tardi di un paio di giorni fa l'ha espressa paro/paro....così tanto per farti un piacere....

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  7. e allora... viva i cappellani militari!!

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