venerdì 11 ottobre 2013

Un libraio "principesco"

Kiave di lettura n° 52

Stimolato da pareri discordanti sentiti sul libro, ho preso al volo l'offerta di lettura del Ciccio, anche se non amo leggere libri non miei. Ma ero incuriosito da questo libraio e volevo capire se poteva rientrare tra i libri "da ricordare" o se invece doveva essere messa tra quelli che dici l' "HO MESSO VIA" riferendoti non solo alla parte ed all'aspetto fisico dell'archiviazione. E così in un fine settimana estivo mi sono messo d'impegno ed alla prova cercando di farmi un'idea tutta mia su "Il libraio".
REGIS DE SA MOREIRA - "Il Libraio" - Aisara
Più che un romanzo, il libro è un autentico inno ai libri ed al piacere della lettura. Il protagonista, quasi personaggio unico del libro, vive il suo lavoro in simbiosi con la sua vita e fa della sua professione quasi un credo o una missione. I racconti sui fatti che accadono sono soltanto degli spunti per cercare di fornire delle definizioni o delle particolari immagini al lettore, che in qualche modo fa ricordare il libro o meglio lo avvicina in qualche modo al "piccolo principe", libro amato praticamente da tutto il mondo ma che invece a me ha lasciato poco, forse per la sua "inconcretezza".
I personaggi che si avvicendano nei racconti, dalle belle donne ai clienti noiosi dai conoscenti fissi alle nuove persone che entrano in libreria, sono soltanto delle "spalle" dei monologhi del libraio, assoluto protagonista di un libro che forse eccede in questi punti, tralasciando qualsiasi tipo di storia; per questo chi parte per leggere un romanzo si trova invece davanti a tanti piccoli racconti legati dallo stesso protagonista.
Molto particolare e anche toccante il modo in cui il libraio tiene i contatti con i parenti "così, non appena la pagina di un libro gli faceva venir voglia di vedere uno dei suoi fratelli o delle sue sorelle, la strappava e gliela mandava. Senza ulteriori spiegazioni. Poi il libraio portava il libro in questione in cima alla scala a chiocciola e lo metteva nella stanza senza scaffali. Quando i suoi fratelli e le sue sorelle avevano iniziato ad avere figli, il libraio aveva esteso lo sradicamento delle pagine a tutti i nipoti e a tutte le nipoti, anche se la cosa non sempre gli è possibile o meglio non sempre riesce a metterla in pratica  "quando la pagina di un libro gli ricordava il suo amor perduto, l'una o l'altra delle tre donne della sua vita o tutte e tre insieme, il libraio, non sapendo dove spedire la pagina, non la strappava. La imparava a memoria pensando che un giorno forse avrebbe avuto la possibilità, nel mondo visibile o invisibile, di recitargliela, trasmettergliela, fargliela pervenire in qualche modo. Pian piano si era trasformato in una raccolta di pagine per il suo amor perduto, pagine una più bella dell'altra, la cui bellezza, man mano che le raccoglieva, abbelliva senza che se ne rendesse conto persino lui"
Il libro è breve ma non è così "mini", con l'emozioni che comunque passano dalle descrizioni e si fanno portatrici di tutta la passione per quelle meravigliose creature che sono i libri e le loro pagine dense di significati, di brividi e di vita "non appena apriva un libro, si sentiva felice.O, per lo meno, si sentiva bene.Era quasi una gioia infantile. Ma anche una debolezza. Aveva l'impressione che qualcuno si occupasse di lui, che qualcuno si prendesse cura di lui. Per dirla tutta, quando il libraio leggeva un libro aveva l'impressione di essere amato" che riempiono tempo, spazio e mente in diversi momenti della giornata e con i più disparati pensieri "a metà giornata, quando non aveva più nemmeno la forza di leggere, il libraio, a occhi aperti, sognava. E quando sognava, sognava di leggere".
"Il libraio" è probabilmente un libro da leggere ed assimilare un pò alla volta, acquisendo e assaporando i vari stimoli e i vari pensieri che scaturiscono dalla lettura, resta il fatto che il mio giudizio non può essere completamente positivo. Non mi ha convinto completamente, mi ha lasciato dubbi e soprattutto, pur riconoscendogli diversi pensieri da conservare, non mi ha lasciato il ricordo di un libro da "consigliare", proprio come il Piccolo Principe.....magari se lo legge un amante del libro di Antoine de Saint-Exupéry lo trova entusiasmante....mi piacerebbe avere un parere proprio da uno di loro...

Nessun commento:

Posta un commento