Kiave di lettura n° 69 |
Ormai comincia ad essere un "cavallo sicuro" quello di Simone Cristicchi. Non è il primo spettacolo, neanche il secondo, anzi cominciano ad essere diversi gli appuntamenti con Simone ed anche questa volta l'uscita dal teatro è di quelle che ti lascia qualcosa di positivo, uno spettacolo da ricordare. L'inizio sembra "TRA PALCO E REALTA'" vista l'improvvisata di un gruppo di contestatori (e relativo striscione polemico) che han deciso di criticare lo spettacolo a prescindere e senza vederlo dato che non hanno accettato l'invitato di vedere prima di giudicare; contestare e criticare solo perchè riguardante un argomento a loro dire "pericolosamente equivocabile" è parso il miglior modo per fare la figura ridicola che hanno fatto. Sembrava talmente stupida e senza senso come contestazione che per diversi momenti sia io che i "colleghi di spettacolo" dell'Aurora abbiamo pensato ad una cosa organizzata dagli organizzatori dello spettacolo per ironizzare sulle critiche ricevute.
Sulla modalità dei contestatori, la loro completa irrazionalità ed il successivo irreale dibattito polemicopseudopolitico ritengo perfetto quanto scritto dall' Ila, anche lei sorpresa e convinta in un primo momento che l'arrivo di quel gruppo di persone con striscione "fosse tutto all'interno della sceneggiatura" e poi rammaricata per tutto il resto "...leggo in tutto questo per l'ennesima volta la sola voglia di politicizzare un evento che invece dovrebbe essere portato alla luce molto più per l'importanza che merita. Io e ad esempio le 2 persone che erano sedute accanto a me, direi che abbiamo poco a che fare con le frange del fascismo o dell'estrema destra, anzi, ma eravamo lì giovedì sera per goderci un signor Spettacolo, una pagina di Storia d'Italia magistralmente raccontata da Cristicchi, con massimo rispetto e da tutti i punti di vista, Spettacolo che consiglio a tutti di vedere il 10 Febbraio su Rai1. Per tutto il resto, con rammarico, noto che ancora il nostro Paese ha, ahimè, ancora tanta strada da fare verso la maturità politica che meriteremmo tutti quanti..."
Chiusa la parentesi polemica ed andando sullo spettacolo, è davvero tanta roba quella che si è perso, chi si è perso (scusate il gioco di parole) in inutile polemiche preventive e fuori luogo, invece che guardare e poi valutare. Cristicchi prova a raccontare con il suo stile e le sue caratteristiche una storia molto "oscura" e che è rimasta molto in disparte nel percorso storico del nostro paese. Ammetto di essere rimasto sorpreso non poche volte durante la serata, per i fatti citati e per le conseguenze drammatiche che gli stessi fatti hanno avuto su una vera e propria parte del Paese.
Al porto vecchio di Trieste arriva uno spaesato archivista con il compito di catalogare ed "archiviare" appunto un magazzino (18) di roba accatastata lasciata dagli esuli in cerca di una nuova dimora. Pensa di trovare oggetti freddi e pieni di polvere ed invece trova ricordi vivi, storie intense e piene di significato tanto da rianimarsi e dare modo a Simone stesso di trasformarsi, oltre che nell'archivista romano capitato per sbaglio nel magazzino, anche l'anima di uno/due/diversi esuli proprietari degli oggetti immagazzinati. Una serie di racconti, intervallati da pezzi musicali che condivido con il Ciccio e Bollins potevano anche essere più limitati, che mettono i brividi per il ricordo e l'emozione ad essi legati; tutte storie che Cristicchi riesce a "rappresentare da dentro, vivendole in prima persona e non come narratore" (cit. Ciccio) diventando esule in questo caso, come era stato "romano in russia" o "minatore di Santa Fiora" o "sopravvissuto della guerra". Come sempre Simone riesce nell'impresa artistica di calarsi nel personaggio fino a trasmetterlo allo stomaco ed al cuore di chi lo osserva e non può non ascoltarlo anche quando dice cose non facili o difficilmente digeribili. Le foibe e quelle sedie vuote in fila alla fine dello spettacolo mettono i brividi ed aprono la mente. Per poi riunirsi in un lungo spontaneo applauso, sincero ed un filo commosso. Non fa sconti, come non devono essere fatti, ma racconta e fa luce mettendo in scena i fatti, non trascurando parti e non prendendo posizioni ma analizzando gli eventi ed i loro percorsi ma anche le vicende ed i loro relativi sentimenti e le loro emozioni. Chi ha contestato senza conoscere ed è andato via dopo l'invito a rimanere e valutare ha perso due volte, forse di più. Peccato, per loro.
BIGNAMI: applausi sinceri a Cristicchi che riesce a raccontare storie non facili e non banali con la passione ed il trasporto di chi le sente davvero sulla pelle. Voto di nuovo altissimo per un artista con cui si va davvero "ad occhi chiusi".
Chiusa la parentesi polemica ed andando sullo spettacolo, è davvero tanta roba quella che si è perso, chi si è perso (scusate il gioco di parole) in inutile polemiche preventive e fuori luogo, invece che guardare e poi valutare. Cristicchi prova a raccontare con il suo stile e le sue caratteristiche una storia molto "oscura" e che è rimasta molto in disparte nel percorso storico del nostro paese. Ammetto di essere rimasto sorpreso non poche volte durante la serata, per i fatti citati e per le conseguenze drammatiche che gli stessi fatti hanno avuto su una vera e propria parte del Paese.
Al porto vecchio di Trieste arriva uno spaesato archivista con il compito di catalogare ed "archiviare" appunto un magazzino (18) di roba accatastata lasciata dagli esuli in cerca di una nuova dimora. Pensa di trovare oggetti freddi e pieni di polvere ed invece trova ricordi vivi, storie intense e piene di significato tanto da rianimarsi e dare modo a Simone stesso di trasformarsi, oltre che nell'archivista romano capitato per sbaglio nel magazzino, anche l'anima di uno/due/diversi esuli proprietari degli oggetti immagazzinati. Una serie di racconti, intervallati da pezzi musicali che condivido con il Ciccio e Bollins potevano anche essere più limitati, che mettono i brividi per il ricordo e l'emozione ad essi legati; tutte storie che Cristicchi riesce a "rappresentare da dentro, vivendole in prima persona e non come narratore" (cit. Ciccio) diventando esule in questo caso, come era stato "romano in russia" o "minatore di Santa Fiora" o "sopravvissuto della guerra". Come sempre Simone riesce nell'impresa artistica di calarsi nel personaggio fino a trasmetterlo allo stomaco ed al cuore di chi lo osserva e non può non ascoltarlo anche quando dice cose non facili o difficilmente digeribili. Le foibe e quelle sedie vuote in fila alla fine dello spettacolo mettono i brividi ed aprono la mente. Per poi riunirsi in un lungo spontaneo applauso, sincero ed un filo commosso. Non fa sconti, come non devono essere fatti, ma racconta e fa luce mettendo in scena i fatti, non trascurando parti e non prendendo posizioni ma analizzando gli eventi ed i loro percorsi ma anche le vicende ed i loro relativi sentimenti e le loro emozioni. Chi ha contestato senza conoscere ed è andato via dopo l'invito a rimanere e valutare ha perso due volte, forse di più. Peccato, per loro.
BIGNAMI: applausi sinceri a Cristicchi che riesce a raccontare storie non facili e non banali con la passione ed il trasporto di chi le sente davvero sulla pelle. Voto di nuovo altissimo per un artista con cui si va davvero "ad occhi chiusi".
Volevo fortemente questo spettacolo, e quindi ringrazio ancora Chi ha reso possibile la mia presenza quel giovedì all'Aurora di Scandicci. Mi aspettavo qualcosa di diverso, e non l'ho nascosto, ma sono rimasta veramente colpita da come Cristicchi è riuscito a raccontare una pagina di Storia d'Italia così bene e così sopra le parti, che ancora son sincera, mi sembra quasi impossibile. Perchè ogni volta che si affrontano certi argomenti purtroppo si ha l'abitudine a dipingerli sempre e quasi soltanto col colore politico che si pensa debba contraddistinguerli. E invece no, non è così. E in Magazzino 18, prima si parla di Storia, poi del resto, ma senza posizioni. Che gran bello spettacolo, ancora applausi e pelle d'oca da parte mia, e grazie a Te, che sei riuscito con il tuo racconto a farmi rivivere quel giovedì sera, in ogni sfaccettatura, in quei particolari regalati da quel "cavallo sicuro" che è Simone. Ma anche su questo, non vi era dubbio secondo me. Quindi, grazie ad entrambi direi...
RispondiEliminaTroppo buona, i veri complimenti vanno tutti a Cristicchi, davvero Artista.
EliminaA proposito di ringraziamenti....mi tocca ringraziarlo anche a me quel Chi....sai dopo come si monta i'capo?!?!
;-)
da fb:
RispondiEliminaTra tante polemiche inutili una bella recensione dello spettacolo di Scandicci!!!
Bollins
da fb:
RispondiEliminaGrazie di cuore per essere venuti
Simone
da fb:
EliminaE torneremo!!!!!!
Bollins