lunedì 8 febbraio 2016

A dopo, Capitano

C'è un comune pensare che non condivido totalmente, anzi quasi per niente, che per essere amici bisogna avere basi comuni e soprattutto percorsi allineati. Oggi guardo il calendario e con l'abbinamento automatico a questa data, mi viene la voglia di un Augurio speciale ed il pensiero personale di non essere allineato a quello comune. 
Per molti infatti gli Amici ed il loro grado di "importanza" si misura da quante volte il telefono squilla ed il rispettivo numero/nome appare sul display, da quanti percorsi serali/domenicali/festivi sono comuni, dalle volte che uno si vede o esce insieme. 
Il mio modo di considerare l'Amicizia è diverso e lo scopro sempre di più con il tempo, soprattutto in certi momenti e con certe persone; il Capitano è una di quelle.
Non ha bisogno di presentazioni, non ha bisogno di spiegazioni. C'è ed è "fondamentale" come un vero e proprio Capitano per una squadra di calcio, senza il quale la partita non comincia nemmeno. Con lui, il numero delle telefonate scivola in secondo/terzo/esimo piano, "non c'è bisogno di queste cose tra noi" (cit) lasciando spazio al marchio di fabbrica: l'abbraccione (cit) che entrambi sappiamo essere lì a disposizione dell'altro.
Abbraccione, sicuro e grande come la mancanza di ulteriori elementi di prova, una cosa certa ed ormai senza necessità di conferme ma che ogni volta che ne trova una, amplifica la sensazione di essere fortunato ad avere a che fare con una persona speciale così Non capita solo con lui ma spesso viene da pensare "siamo così diversi, con percorsi distantissimi, ma siamo così in sintonia come con persone più simili non riusciamo ad essere" (cit. a mezzo) ed ogni volta ripensare a questa frase ed a lui che me lo dice mi mette i brividi.
Oggi arriva alla cifra tonda e da stamani mi sono alzato con la voglia di scrivere qualcosa di speciale per una data ed una persona così tanto speciale per me e non solo. Mi sono venuti in mente mille momenti che non riesco ad infilare in un discorso compiuto tanto sono veloci e intensi i flash che si susseguono nella mia mente e nel nostro percorso.
L'Oktober con partenza in notturna ed arrivo a notte fonda, il navigatore automatico della sua testa, i mille concerti di Liga, le mille partite in Fiesole, i mille prepartita molto più importanti delle partite stesse, le guerrinate, le serate "tre pub", la londrata, la monacata, gli abbraccioni a sentir male alle costole, le trasferte romane con transito in palude, campovolo I-II e III, il bagno "offlimits" al confine e il "via uncelafo" detto tra le lacrime all'omino fuori dai bagni, la corsa ad offrire il proprio giro di birre, i percorsi geografici da ReggioloRolo a centroTrento, la congiuntivite in quella maternità, la birra che sa di pepe e la cacio e pepe che sa di birra, il cinquantapercento degli occhiali scuri per il vascoregalo, il concerto di SanSiro con Liga sparito dal palco, gli abbracci forti e sicuri quando Liga attacca "quel" pezzo, l'uscita dal parcheggio di CampoVolo II con gli stop della macchina davanti invadenti, il "ho proprio bisogno di un abbraccione".
Ecco, come spesso mi accade, mi passano tutte queste immagini tra sorrisi e "lacrimucce" e mi soffermo su una delle immagini apparentemente secondaria. Di rientro da una delle esime trasferte Liga, la sua voce tranquilla e naturale con cui dice "vedi, c'è tanta gente nel mondo, di ogni tipo e con mille pregi e mille difetti, ma la sua dignità e la sua testa alta sempre, anche nel momento peggiore, è quella che ho ammirato di più, quella che nelle persone apprezzo di più, la stessa che ammiro in te" ed "ORA E ALLORA" i brividi arrivano, l'accenno di congiuntivite pure e la voglia di abbracciarlo forte l'accompagna, così come la risposta di allora e di ora "evidentemente perché tu hai gli occhi giusti per saperlo vedere e saperlo apprezzare".
Con la sua presenza, materiale o meno, telefonica o meno, costante o sporadica, la strada è più bella da percorrere. Domenica Capitano, il "primo giro" tocca a me, e guai a te se dici qualcosa.
A dopo Capitano, AUGURI. 

3 commenti:

  1. Ora che ho finito di asciugarmi gli occhi (dalla congiuntivite) ti scrivo che ancora una volta mi hai lasciato senza parole e tanta è la bellezza del tuo post e delle tue parole che a momenti nemmeno penso di essere io quello di cui parli. Io ringrazio te e la vita di averti incontrato...il mio percorso non sarebbe stato lo stesso e la mia anima non sarebbe stata arricchita da tutto quello che abbiamo condiviso e che grazie a te ho scoperto... Ti voglio bene Amico mio. Appena mi ripiglio da questo augurio ti stritolo tutto! Un abbraccione e...a dopo!!!

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  2. Semplicemente: siete normalmente speciali! Fiero e fortunato di avervi sulla mia strada. Anch'io ho imparato tante cose da voi. Dal capitano sicuramente ho imparato a non giudicare le persone e ad accettarle per come sono. Ed anche: ho fatto un patto sai, con le mie emozioni, le lascio vivere e loro non mi fanno fuori!
    Auguri Capitano
    Ps domenica il secondo giro è il mio (mi son prenotato)

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  3. Aggiungo che abbiamo un modo diverso di vivere l'amicizia. Io più "da contatto" direbbe l'enzone. Per questo è ancora più bello averlo come Amico. L'Amicizia è Amicizia comunque la si viva

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