venerdì 21 ottobre 2016

Con occhi diversi

Kiave di lettura n° 206
Non mi capita spesso di citare o rilanciare quello che tutti giorni trovo "SULLA MIA STRADA" lavorativa, per una sorta di "abitudine" o di regola non scritta che senza un vero motivo mi sono dato. Ma come accade per ogni regola, anche per questa c'è la sua eccezione.
Nei giorni successivi alle scosse di terremoto dell'Italia centrale dello scorso fine agosto, ANPAS ha allestito un campo per la popolazione ad Amatrice. Dalla vita della popolazione in quel campo e soprattutto da quella dei bambini presenti nelle tende allestite è nato un progetto particolare e speciale.
"Penta Pinta Pin Però" è un progetto nato da una formula magica pronunciata da un mago "volontario" nella struttura per l'infanzia allestita nel campo per i più piccoli, raccolta dagli inviati sul campo, diventata virale e successivamente spunto per qualcosa di più tangibile di una filastrocca con quattro P, pur restando parole avvolte dalla magia.
Si sono infatti trasformate in 100 fotografie fatte dai bambini stessi (cucina del campo, lavanderia dello stesso, volontari visti dai loro occhi, giochi, tende, vita "nuova" per colpa di qualcosa di non ben identificabile) che hanno immortalato il "campo d'accoglienza, alla loro altezza, un po' più in su del terremoto".
Certamente l'orgoglio totale è l'aiuto dato attraverso quei campi da tutti i volontari arrivati da tutta Italia per dare "la propria mano" a chi ne aveva bisogno, ma per questo speciale progetto l'orgoglio si moltiplica.
Ed allora lo strappo a quella regola, l'eccezione e soprattutto il senso di stima ed orgoglio, vengono spontanee per questo progetto appunto,  per chi l'ha ideato e per chi oggi è riuscito a "bucare" il muro che molto spesso i mezzi di informazione creano (e cercando personalmente di promuovere una bischerata a confronto come Sogni di Tricolor me ne sono ancor più reso conto).
Per questo la prima pagina di oggi del Corriere della Sera, l'articolo sul progetto di cui pubblico la foto della pagina qui sopra (foto Anpas Nazionale), nonchè i complimenti del capo sezione corriere sociale (con quel "questo è #sapercomunicare" che sa proprio di "buono"):


sono pieni di tutto questo e di un orgoglio particolare e più elevato per quell'inviato romano che il mio blog ha l'onore di condividere con ANPAS ed a cui faccio i miei personali "applausi" (e non per il giallorosso 3-3 di ieri....).

4 commenti:

  1. da twt:
    però pure per pareggiare (4p) 3a3 serve fare una magia, non te crede mica è facile: devi avere almeno 4 p in squadra
    Andre

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    1. sei una persona palesemente più poetica (4p)....io avrei bbbbestemmiato (4b) in 4 lingue....

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  2. Da twt:
    potremmo proseguire per parecchio tempo de sto passo ma poi ce intersecano er tuider
    Andre

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    1. pare pure possa piovere se sulla bisettrice costruisci il quadrato dei cateti....

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