sabato 23 febbraio 2019

Ostacoli da corsa

Kiave di lettura n° 326
Riprendere scarpette e "tuta preistorica" per provare a fare fiato non è mai banale. Da un po' di tempo ci sto provando, cercando di superare le scuse che spesso metto nel mezzo e mi fermano prima di mettermi appunto le scarpe, che concordo con quanto letto un po' di tempo fa (cit. Paolo Nori):  è l'ostacolo più grande da superare per chi vuol andare a correre. Scavallato quell'ostacolo, "tirate le stringhe e presa la porta" il resto vien da sé. Anzi. Una volta uscito, inseriti gli auricolari e fatta partire un po' di musica, la parte difficile svanisce e comincia quella positiva. Parlo di quella sensazione legata al saper tenere un buon passo, quella che ti arriva vedendo scorrere piano il paesaggio intorno, quella che senti partire da dentro quando ascolti un pezzo che riesci a canticchiare anche correndo. Tutte sensazioni che  mescolandosi riescono a darti una scossa positiva, quella che spesso ti serve per "scaricare". Pensieri, giornate, noie
A volte quella scossa particolare la cerchi così tanto che lo scarico non è l'effetto della corsa, ma la vera e propria causa di essere lì in una tuta dagli anni innumerevoli a sudare. Quella che ti ha portato a vestirti da corsa e di corsa appena tornato a casa ed attaccare Runtastic sperando di non doverlo staccare troppo presto. Il percorso è sempre il solito ed il random musicale è più o meno la giusta compagnia per te che "TIENI GIU' LA TESTA" e spingi nei momenti di piccola salita e/o ti godi la testa alta dei momenti in cui serve respirare un po' di più. E' quando arriva "la verità" nel random che ti accorgi che quella esigenza che ti ha spinto ad andare a correre per smaltire la giornata è esattamente come la consapevolezza che senti, quella racchiusa in "la verità che arriva silenziosa e disturba sempre un po' qualcosa" che racconta il buon Vasco. E sai che la giornata con i suoi pesi non si volatizzerà certo del tutto ma almeno quella morsa che non sai "quanto costa, che cos'è, che faccia ha" si allenterà un po' ed anche se magari tornerà a stringere domani (perchè alla fine a quelle domande sai rispondere eccome), mentre senti i muscoli faticare sei certo che l'obiettivo è centrato. O meglio l'ostacolo di riuscire a mettersi le scarpe ed andare a correre non è mai stato così agevole da superare. Quell'esigenza di scaricare, magari anche solo temporaneamente, è soddisfatta ed anche la verifica del tempo/percorso su Runtastic a sessione terminata è sì un gesto che compi in maniera istintiva, ma non essendo più così importante passa in secondo piano e "si imbosca tra le nuvole".

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