sabato 22 gennaio 2022

Davvero?

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 471
Una settimana prima del venticinque avevo scritto questo post (clicca qui) circa una tragica storia di Natale purtroppo tremendamente attuale tutti i giorni dell'anno. Riguardava il dramma di operai impegnati in una ristrutturazione che sono rimasti schiacciati a un crollo della gru con cui lavoravano. 
Una "scena da film" la definivo, che completava un anno più drammatico del solito per quelle che sono definite da sempre, secondo me in modo totalmente sbagliato, "morti bianche"
Modo errato perché è l'ora di dire che i responsabili ci sono, si conoscono ma fa più comodo a tutti fingere che sia opera di una mano "bianca" piuttosto che di una con "NOME E COGNOME" ben identificabile e punibile.
Nel 2021 sono stati 695 morti sui luoghi di attività lavorativa (che diventano 1.404 contando anche quelli in itinere per raggiungere o lasciare il posto di lavoro). 695 su 365 giorni sono quasi due al giorno, domeniche e festivi compresi. Numeri impressionanti ed in aumento di circa il venti per cento rispetto all'anno precedente e più o meno tornati ai livelli di due anni fa (pre-Covid) con la discriminante che per buona parte dell'anno scorso molte attività produttive hanno visto il loro stop proprio per la pandemia.
Questo 2022 è ricominciato con lo stesso passo tragicamente spedito: 48 decessi di cui 23 sui luoghi di lavoro (dati sito Osservatorio Nazionale morti sul lavoro). Solo stamani aprendo i siti principali di informazione si legge di due morti tra ieri pomeriggio e stamani: un operaio volato giù da un tetto ed un altro ucciso da un macchinario in una stamperia. Ma non basta. 
La corsa di queste tragiche notizie ha avuto nei giorni scorsi uno sprint ulteriormente più doloroso. Ad Udine infatti è morto Lorenzo Parelli, uno studente schiacciato da una trave. Non ho sbagliato a scrivere, ripeto studente. Era infatti impegnato in un progetto di alternanza scuola-lavoro in un'azienda e stava compiendo un lavoro di carpenteria metallica. 
Diciotto anni, studente e morto sul lavoro. Notizia che come altre, più di altre, gela il sangue. "Morte bianca" anche questa. Mi chiedo, ma davvero?
Davvero non è possibile capire di chi è la responsabilità della morte di Lorenzo e possiamo credere che sia "colpa" di un'anonima mano bianca? Davvero non si deve urlare che per lui e per gli altri 695 morti dell'anno scorso e dei 23 di questo inizio 2022 serve l'identificazione di modalità e responsabilità definite e certe con relative prese di posizioni senza sconti? Davvero non si può affrontare DAVVERO (ripetizione voluta) questa piaga in modo da non dover leggere su questo argomento notizie listate a lutto due volte al giorno?  Davvero dobbiamo abituarci a veder gente morire mentre lavora tanto da cominciare ad abituarci anche a veder morire chi ancora non è lavoratore ma impara solo a conoscere i luoghi di lavoro?
Davvero?

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