sabato 29 gennaio 2022

La vittoria della politica

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 472
Venti giorni fa (clicca qui) scrivevo qui questo: 
" ... ogni discorso politico è invece rimandato all'appuntamento di fine mese dove verrà eletto il successore di Mattarella, sempre che Sergione nazionale non decida come Napolitano che il "mai nella vita il bis" si possa trasformare in un "se me lo chiede il mio Paese rimango" ..."
e dopo una settimana di ridicolaggini e voti paradossali il buon Sergione ha cambiato idea e quel "mai nella vita" si è sgretolato (come da pseudo-copione). 
Sentendo i commenti che si sono susseguiti dalla quadra trovata in poi verrebbe da applaudire e dire "TUTTO COME PROGETTAVATE VOI".
Renzi rivendica la scelta di Mattarella del 2015 e la conferma di oggi, Letta la vittoria del "gruppo compatto", Salvini il fatto di aver scelto lui di sbloccare la situazione, il Movimento Cinque Stelle di aver aperto la strada lasciando libertà di coscienza ai propri parlamentari che hanno aperto al bis visti i numeri ingenti, Forza Italia di aver rinunciato alla candidatura del proprio leader per la figura amata da tutti. Fratelli d'Italia per mantenere la posizione di opposizione è l'unico gruppo che si definisce basito ma ovviamente per l'andamento generale ma per quello del suo schieramento che non ha mantenuto l'unità.
Ecco.
Sembra quasi che questa settimana (si potrebbe anche dire di più ma il post diventerebbe troppo lungo) sia volata via tra scelte lungimiranti e programmate da statisti illuminati. Ma questo è accaduto solo nella loro testa inadeguata (vedi il senso del termine cliccando qui), nella realtà è accaduto altro.
In una settimana abbiamo assistito a: ZERO scelte in sette votazioni da parte del centrosinistra, l'umiliazione della seconda carica dello stato da parte del centrodestra, l'evergreen "tempo dell'elezione di una donna" utilizzato come elemento di distrazione di massa identificando il vero sentire di chi lo pronunciava, le astensioni a senso alternato che un giorno erano "dimostrazione di non rispetto istituzionale" e l'altro "un modo rispettoso per non bruciare dei nomi" a secondo se venivano scelte dalla propria parte o dall'altra, il "abbiamo un accordo domani eleggeremo una donna di valore" dichiarato dai due leader (AHAHAH) principali del Parlamento che si è trasformato in un paio d'ore in "vediamo se Mattarella cambia idea", il "non facciamo nomi finché non ci incontriamo con il centrodestra" diventato "abbiamo finalmente parlato ed abbiamo messo sul tavolo una rosa di sei nomi (senza Mattarella)" e stravolto in "sempre voluto Mattarella, la soluzione migliore", l'indicazione di Mattarella da parte di propri parlamentari che non rispettavano la linea dettata dal partito (e la richiesta dello stesso ex/nuovo presidente) vista come movimento e volere popolare autodefinito che mostrava la corretta via, quelli che volevano un tempo mettere Mattarella in stato di accusa che lo acclamano adesso come unico salvatore della patria, un rispettabilissimo (e quindi apparentemente credibile e dalla parola "unica") signore ottantenne che stava traslocando dicendo un "non ci penso nemmeno a rimanere qui" che ha trasformato quelle dichiarazioni un "non avevo voglia ma se proprio devo", un continuo loop di frasi fatte sull'importanza del momento istituzionale affiancato da un infinito susseguirsi di fatti che avevano come unico interesse la tenuta o meno del Governo e della "propria percentuale di peso relativo", una politica così bassa e miope che per la seconda volta consecutiva non ha trovato scelte e votazioni adeguate per eleggere un Presidente della Repubblica ed è stata costretta a "forzare di nuovo la Costituzione" ri-eleggendo qualcuno che aveva salutato dicendo addio e non arrivederci, l'elezione di qualcuno (per la seconda volta consecutiva) che probabilmente tutti sanno già che non finirà il settennato e fra qualche anno lascerà posto e poltrona a chi oggi non lo poteva sostituire perché avrebbe aperto una crisi governativa ancora più complicata da gestire.
Mentre nella realtà succedeva tutto questo, nel mondo fantasy della nostra classe politica oggi si è avuto un successo clamoroso, praticamente di tutti e soprattutto il concretizzarsi della "scelta migliore" e soprattutto che "tutti volevano sin dall'inizio". Sarà per questo che a me il fantasy ha sempre fatto schifo.

2 commenti:

  1. da fb:
    Oggi è u giorno triste per la Nazione. Una classe politica più che mediocre con è stata capace di trovare un nome su 60 milioni di abitanti. Hanno rieletto un signore che aveva indicato chiaramente di non voler essere rieletto sbugiardandolo di fatto.
    Stefano

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