venerdì 30 giugno 2023

Un altro calcio, quello che appassiona...

#Klibro Giugno 2023 
qui il mio intero
Katalogo

BORJA VALERO 
con Benedetto Ferrara
"Un altro calcio"
Rizzoli

Il racconto della carriera e della vita dell'unico calciatore che negli ultimi anni ha fatto vacillare il mio "conta solo la maglia" unito alla regia del mio prof. preferito creavano un mix che non poteva non attrarmi. Con queste premesse mi sono avvicinato ad "Un altro calcio" con l'interesse ed il desiderio di scoprire i percorsi di Borja e quelli di Ben nell'indirizzare il suo racconto. 
La struttura scelta è quella classicamente utilizzata per le autobiografie: arrivo all'attualità dopo una partenza dagli esordi di carriera. In questo caso salto indietro nel tempo bello lungo visto che il libro parte da molto lontano e dalla passione di Borja per il pallone esplosa ben prima del suo affacciarsi al calcio giovanile. 
Il percorso era obbligatoriamente da iniziare da lì perché le basi delle scelte e delle direzioni date alla propria carriera dal Borja professionista sono da rintracciare sicuramente (anche) in quelle origini. Da bambino della periferia "lungo la carratera" a speranza calcistica della società più importante di Spagna. Da possibile sorpresa di realtà calcistiche importanti della Liga a faro della mia amata maglia viola. "SEMPRE LI' LI' NEL MEZZO" al campo dove il pallone gira di più e dove il bello sta nel controllarlo e provare a mandarlo nel migliore dei modi verso la destinazione più vantaggiosa per la squadra. 
Borja racconta le sue squadre ma anche la sua vita: parla degli allenatori e dei compagni ma anche dei periodi di difficoltà economiche (anche da calciatore) vissuti e dei rapporti familiari tra alti (mamma) e bassi (babbo) con i genitori. Parla soprattutto di Rocio (la moglie), Alvaro e Lucia (i figli). Rocio in particolare ha nel libro il ruolo molto importante e determinante che si percepisce avere nella vita: amica, consulente, fidanzata, compagna di avventure, moglie. Un mix bello e prezioso che Borja giustamente esalta ed a cui attribuisce una percentuale importante di merito per i propri successi.
Il libro sembra la "trascrizione" di un racconto della propria carriera fatto tra amici. Benedetto Ferrara, che in questo credo abbia indirizzato la scrittura, ha scelto lo stile più naturale e semplice evitando esagerazioni letterarie o filosofiche che poco sarebbero stati attinenti al percorso narrativo di un libro del genere e soprattutto al protagonista del racconto.
Il finale è dedicato alla scelta di Borja per la sua ultima pagina calcisticamente. Colpevolmente ignorato dalla Fiorentina per l'ultima stagione con la maglia di quella città di cui è diventato "sindaco ad honorem" (dopo essere stato trattato non esattamente bene anche a conclusione della sua prima parte di storia in viola) e per quel tributo che la sua Firenze gli voleva riconoscere nel giusto modo, ha deciso di accettare la "pazza idea" di giocare in una squadra di Promozione. Ma non una qualunque, quel Centro Storico Lebowski dalla storia tutta propria, gestita e finanziata dai propri tifosi e che gli ha aperto le porte per farsi conoscere un po' di più al mondo. "Sono uno di voi, trattatemi come tale" scrive Borja rispetto al trattamento preteso da lui stesso agli altri compagni. "Tu sei il mister io il calciatore" rispetto alle rassicurazioni date all'allenatore intimorito di impartire indicazioni non gradite. 
Nella sua ultima scelta si ritrova quindi il percorso iniziale. La passione per il gioco, per quelli che un tempo si sarebbero definiti "sani principi". Anche per questo Firenze gli ha riconosciuto quel titolo ad honorem e nel libro tutto questo emerge con perfetta chiarezza. In modo semplice e piacevole. 
Non poteva che essere un successo. Con le qualità di Borja e Benedetto non correvo rischi. Al termine della lettura ne ho avuto conferma. Bella coppia questa BB. Bravo Borja, Bravo Benedetto. 

CINQUE CITAZIONI

1 - "...a patto che non le tirassi il pallone in faccia, cosa che forse qualche volta feci senza volere. Non era divertente vederla piangere per colpa mia: era chiaro, per non farle male dovevo affinare la tecnica..."
2 - "...Borja ricordati che se rispetti gli altri, gli altri rispetteranno te...che poi è la prima cosa che io stesso ho detto ai miei figli..."
3 - "...voleva che imparassimo i nostri limiti, per trasformarli in qualcosa che ci avrebbe permesso di crescere..."
4 - "...a me piaceva la sua energia, a lei il mio umorismo inglese, quella battuta che arriva dopo un lungo silenzio e che ti sorprende proprio perchè non te l'aspetti..."
5 - "...grazie Firenze. Per noi il calcio è amore, è bellezza, è sentimento. Ed è per questo che ho scelto di restare con te..."

Mia personale VALUTAZIONE: ***** - cinque stelle su cinque

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