#KdL - KIAVE di LETTURA n° 558 |
Tra i primi insegnamenti ricevuti e che mi sono rimasti più impressi c'era un "i conti si pagano sempre perché se compri una cosa o la usi è giusto che tu la paghi, su quei soldi c'è chi ci conta perché è frutto del suo lavoro". Letto e scritto così sempre banale, quasi superfluo da dover ricordare e/o dire ma evidentemente così tanto ovvio non è.
Da questo principio ho derivato poi tutte quelle che sono le regole di rispetto del pagamento delle tasse e dei relativi obblighi. Perché anche quando potevano non apparirmi eque e/o corrette mi sentivo inseguire da quella voce "c'è chi conta sul pagamento di quella quota".
"OGNUNO HA LA SUA STORIA" quindi evidentemente questo mantra non è comune a tutti/tanti/troppi. E fin qui. La cosa che sconvolge è invece la considerazione di assoluta ineluttabilità del fatto che alla fine "aggirare pagamenti ed obblighi" sia quasi un fatto dovuto e/o meritorio. Da parte della vulgata generale ed è già triste. Da parte di chi da anni ci guida e governa ed è tragico.
Ogni anno quando arrivano i momenti dei conti dello Stato e la programmazione di quelli dell'anno successivo percorrendo i numeri che formano il bilancio arriva la voce del rosso fiammeggiante : l'evasione fiscale. Circa 90 miliardi tra mancato gettito ed evasione contributiva. Esatto. Novanta. Una cifra che vale da sola molto più di una qualsiasi finanziaria. Ma evidentemente questi soldi hanno un valore inferiore perché nessuno cerca davvero di recuperarli. Anzi.
A quelli che si scordano il pagamento delle tasse o l'emissione degli scontrini o la corretta dichiarazione dei redditi percepiti spesso arriva anche il cosiddetto aiutino: il condono. O lo stralcio delle cartelle esattoriali. O la riduzione delle multe.
E così anche questa volta il proscenio comunicativo ed operativo se lo prende la brillante idea di ridurre ad un diciottesimo del minimo edittale le sanzioni per i commercianti e le partite iva che non hanno fatto scontrini, fatture, ricevute fiscali. Non solo. Pare che anche il CV delle infrazioni relative sia magicamente cancellato, quello che raccoglie le irregolarità compiute dai singoli esercenti e che per recidività gli fa sospendere l'attività.
Bella idea no quella di premiarli? In fondo hanno solo già contribuito a creare il buco del bilancio dello Stato perché non permettergli di ampliarlo ulteriormente non facendogli pagare le multe dovute ma prevedendo una sorta di premio? Bene. Tenete a memoria il tutto. Perché a breve, gli stessi che hanno organizzato questo premio alla corretta attività contributiva, piangeranno miseria quando andranno a fare i conti e si lamenteranno del mancato introito dal lato fiscale.
E chi lo avrebbe mai detto no?
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