sabato 17 maggio 2025

Auguri Francesco

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 643

Avrebbe compiuto settant'anni oggi Francesco Nuti. E' stato probabilmente il primo attore che mi ha fatto ridere ed è stato sicuramente quello che più di tutti mi ha fatto conoscere il termine malinconia. Non c'è bisogno che racconti io chi sia stato Francesco e cosa abbia fatto nel suo percorso fatto di successi, cadute e poesia. Basta accedere a qualche suo film, qualche sua apparizione, qualche sua espressione per avere chiara la sua grandezza. Qualche anno fa nello spettacolo "FRANCESCO NUTI - andata, caduta e ritorno" (clicca qui per la pagina Facebook che pubblicizza gli eventi legati a questa rappresentazione teatrale che vi consiglio davvero) ho avuto modo di conoscere ancora meglio la sua storia personale. Nuti ha "AVUTO GIORNI STRANI E GIORNI MOLTO PIU' NORMALI" in numero decisamente più ridotto. "Una vita sempre a tutto gas, sempre con lo sguardo verso la cima, sempre alla ricerca di una vetta più alta per impegnarsi in un'ascesa costante fino ad una caduta ugualmente rumorosa" ho scritto dopo aver visto Nicola Pecci interpretare magistralmente Francesco al teatro Dante (clicca qui per rileggere le mie impressioni su quello spettacolo).
Quello che però arriva dentro, della sua storia e della sua cifra artistica, è la capacità di arrivare a toccare commedia, romanticismo e "drammatico" (tra molte virgolette) mescolando storie, personaggi e stile del racconto. A volte surreale, a volte profondo, a volte comico, a volte narratore. Nei suoi occhi la battuta arrivava prima di quanto non fosse poi detta a voce e colpiva chi lo guardava decisamente di più. In tutti i suoi film c'è il momento dissacratore (o più di uno) che probabilmente adesso verrebbe visto come eccessivo ma che in realtà dava sorriso pieno a tutto il resto della pellicola. Anche quando la strada si faceva più in salita verso la malinconia e ci si trovava a riflettere quasi commuovendosi. Da questo punto di vista "Tutta colpa del paradiso" (solo per fare un esempio) è davvero una piccola/grande opera d'arte con scene epiche di surrealismo e comicità ed una poesia meravigliosa di un amore totale e ritrovato. Nei suoi occhi di padre ritrovato ogni volta che mi capita di guardarlo rivedo il sorriso divertito e colpito della donna con gli occhiali che non riusciva a non commuoversi nel finale del film.
La sua storia ci ha tolto probabilmente l'opportunità di vederlo più a lungo farci ridere e commuovere ma quello che ci ha regalato è qualcosa di indelebile che oggi giustamente in molti si sono affrettati a ricordare ed incensare, per tanti/troppi con colpevole ritardo e non mettendosi in pari con quanto non fatto. A me piace immaginarlo guardarci da dove si trova e scuotendo la testa divertito ideare la rappresentazione di realtà già assurde ma che avrebbe letto e reso divertenti e profonde. 
Nonostante tu sia così tanto presente, ci manchi tanto Francesco. I tuoi movimenti, i tuoi tormentoni, il romanticismo dei tuoi occhi, la tua follia artistica, la tua normalità interpretativa. Sei stato e sei un poeta concreto, di quelli che lasciano un segno. Bello profondo. 
Auguri e GRAZIE Cecco. Di tutto.

2 commenti:

  1. In questi anni di ipocrisia da politicamente corretto come avrebbe potuto lavorare Nuti,.
    Quando leva la pistola al bambino e lo zomba di botte... quando in fabbrica fa vedere tutti quei lavoratori vittime dei telai...per fortuna l'abbiamo avuto....

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    Risposte
    1. Esattamente, partirebbero i distinguo e la richiesta di "scuse pubbliche" per riferimenti eccessivi....
      Per fortune i suoi capolavori (anche se con forza nascosti e resi quasi inaccessibili) sono ancora lì a tenerci compagnia...

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