venerdì 16 novembre 2012

Violenza e solidarietà

Kiave di lettura n° 5

Per l'appuntamento con la kiave di lettura di oggi, prendo spunto da un post di Beppe Grillo, ma prometto che non vi annoierò di nuovo col Movimento 5 Stelle magari lo farò lo stesso....ma con altro.
L'ho letto mercoledì e mi ha colpito, ancora oggi non riesco a capire in che modo, nel senso che non riesco a focalizzare bene quale giudizio dare/posizioni prendere in merito a quello che Grillo ha scritto.
Con il suo stile infatti, punta il riflettore sulle manifestazioni del #14Nit (hashtag della manifestazione italiana contro l'austerity) e non solo, più in generale sul comportamento delle forze dell'ordine e come sempre dice cose condivisibili e cose su cui l'estremizzazione del concetto gli fa (a mio avviso) perdere qualche punto.
Provo a spiegarmi. Quando parla direttamente all'ipotetico poliziotto dicendogli che "non lo ha mai visto così impegnato nel picchiare un colluso o un mafioso" non rende merito all'attività delle forze dell'ordine contro le organizzazioni malavitose e non credo sia giusto, neanche per lo scopo che credo si prefigga. La richiesta di ribellarsi agli ordini e di cambiare sponda è molto "forte" e colpisce senza dubbio, ma pur essendo un'esasperazione rischia di essere interpretata come una chiamata alla lotta (intesa in senso "negativo") più che come atto rivoluzionario. 
Detto questo però, la considerazione di Grillo è condivisibile nella parte che richiama le forze dell'ordine ad una maggiore umanità ed all'uso maggiore del cervello, della coscienza e della responsabilità in certe circostanze. E dipinge una bellissima fotografia in cui siano condivise le motivazioni della manifestazioni per contestare davvero chi lo merita e unirsi nella protesta (ovviamente non violenta) nei confronti di chi "invece di occuparsi di Stato si trastulla con la legge elettorale". Analizzandola così, l'immagine è certamente affascinante e dà al termine "atto rivoluzionario" il giusto connotato, quello positivo e speranzoso di un cambiamento a 360° gradi, magari utopistico ma molto bello.
Sull'argomento manifestazione e scontri sono particolarmente sensibile da sempre. Ho partecipato a molte manifestazioni ed il mio animo pacifista a 360° gradi ed il mio spirito non proprio da cuor di leone (e magari un pizzico anche di buonasorte) hanno fatto sì che fossi sempre abbastanza lontano dai punti più pericolosi delle stesse, quindi non parlo per esperienze dirette. Da sempre però è un nervo scoperto quello che sento sollecitato quando vedo alcuni filmati come quelli della manifestazione di mercoledì.
Ho cercato di documentarmi il più possibile sulle guerrigliele manganellate in faccia, i calci a manifestanti in terra, i repiloghi di video e foto di manifestanti e poliziotti, i racconti dei manifestanti e le versioni della polizia. Credo che la sintesi corretta, che può sembrar banale ma non lo è, sia quella di Antonio Padellaro "spaccare la testa ad un poliziotto è criminale quanto massacrare con i manganelli chi protesta". Questo è il mio assunto di partenza.
Detto questo però sento il bisogno di andare oltre. Perchè ormai troppe volte si vedono scene come quelle orribili del poliziotto che manganella al volto un ragazzo che è fermo in terra o come quelle di un altro poliziotto che ad un manifestante sdraiato sferra un calcio in bocca con rincorsa. Ogni volta mi sembra di rivedere l'orrore di Genova, rivedo il film "Diaz" e ripenso al senso di nausea provato nel leggere le testimonianze al processo per i fatti del G8. E qui mi stacco dal post di Grillo e le sensazioni fanno un altro percorso.
La manifestazione ha avuto in alcuni/pochi/molti (non so quantificare) dei suoi partecipanti delle persone violente. Queste sono da condannare e da "giudicare" per quello che hanno fatto. Detto questo però il resto degli atteggiamenti non sono tollerabili. Mercoledì si sono visti ragazzi e ragazze di quindici anni inseguiti e manganellati senza pietà.  Non metto in discussione che tra quelli inseguiti ci fossero dei violenti nei manifestanti, ma la violenza dei poliziotti non dovrebbe essere esclusivamente di tutela, difesa e atta a fermare i colpevoli? Tante scene dei video mostrano l'esatto contrario e quindi anche quei poliziotti, come i violenti tra i manifestanti, sono da condannare. Ma non succede e temo non succederà. Per il triste esempio delle condanne dei fatti del G8 non arrivate. Perchè qualche manifestante sarà processato, ma niente si sa di cosa succederà ai poliziotti, anche perchè nessuno magicamente riuscirà ad identificarli. Perchè i capi delle Forze dell'Ordine tacciono. Perchè la quasi totalità degli schieramenti politici fanno la corsa a dichiarare solidarietà agli agenti. Perchè per la ministra dell'Interno Cancellieri  non è successo niente di grave, la situazione era di un "Paese che bolliva" e le forze dell'ordine hanno agito bene. A chi le ha fatto notare alcuni episodi o a chi ha fatto interrogazioni parlamentari e richieste di spiegazioni (pochi casi di persone attente a questi argomenti, il mio plauso in tal senso va ad Ignazio Marino esponente PD che si distingue per capacità e competenza e quindi....ovviamente boicottato dal suo partito nelle sue attività e messo troppo spesso ai margini) ha risposto: "bisogna vedere anche cosa è successo prima". Eh no caro ministro. NO. Perchè sono dell'idea, e non solo io ma anche la legge, che chi commette violenza è giusto che sia fermato e messo in condizione di non nuocere, ma se uno è in terra bloccato da un poliziotto non può essere preso a calci in viso o manganellate nei denti, per nessun motivo. Chi lo fa ne deve rispondere, chi non lo denuncia ne deve rispondere, lei caro ministro che li definisce bravi e che esprime solidarietà alle forze dell'ordine ne deve rispondere. Magari cercando di fare chiarezza anche sul perchè dal secondo piano del Ministero della Giustizia vengano sparati lacrimogeni sui manifestanti. Anche questo è fatto bene? E' operare con deontologia professionale?
Perchè chi indossa una divisa ed ha il compito di far rispettare la legge deve per primo rispettarla e dare il giusto esempio, se non lo fa è violento come chi fa violenza in manifestazione con l'aggravante che ha dalla sua parte anche la "forza" datagli dalla divisa. Non può funzionare così, proprio no.
BIGNAMI: Sarebbe un bel paese se un qualsiasi ministro ed un qualsiasi politico di qualsiasi colore ed appartenenza dicesse nelle solite dichiarazioni del giorno dopo non "solidarietà alle forze dell'ordine" ma 
"solidarietà a chiunque abbia subito violenza, sia in divisa o senza. Ci adopereremo per far avere ai colpevoli, con divisa e senza, la giusta e dovuta punizione prevista dalla legge." 
E questo so che è quasi più utopistico della fotografia di Grillo, purtroppo.

4 commenti:

  1. Me n'hanno date, ma je n'ho dette tanteeee http://youtu.be/T7xHXdCV_dc

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    1. Ma che rimbalzi strani fanno i lacrimogeni a Roma?!
      Daje...

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  2. Non cambierà niente fin quando a gestire le manifestazioni saranno gli stessi che hanno gestito ed affiancato eventi come il g8 a genova. Non ci saranno utopie così forti, mi spiace dirlo.
    Marco

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