Kiave di lettura n° 297 |
Oggi 19 luglio, nel mio spazio settimanale dedicato alla Kiave di lettura, ne ospito una di qualcun'altro. Di una persona speciale che intervista una persona speciale.
Ve la consiglio, di cuore. Perché il mio inviato romano "CERCA NEL CUORE" dei ricordi di chi ha il 19 come marchio di fabbrica, il significato più profondo ed intenso e come sempre riesce ad arrivare dentro, con i ricordi e le emozioni ma soprattutto con il loro messaggio.
In un periodo che sempre di più annulla i ricordi, le esperienze ma soprattutto dove si fa una drammatica fatica a trovare "messaggi" dal buon sapore, credo che questa sua speciale kiave di lettura sia particolarmente indicata e necessaria. A completamento di ciò, DAVVERO bravo Andrè.
Buona lettura, ma soprattutto buona visione.
Una volta mio nonno ha rischiato di morire perché si è spaccato la testa. Era a Cattolica aveva dieci anni e uno con un carretto gli ha spaccato la testa. E’ rimasto tanto in ospedale e ha perso un anno di scuola. Un’altra volta ha rischiato di morire perché un dottore si è scordato di togliere un tappo da un tubo che gli aveva messo in pancia. Aveva 84 anni e era a Roma, all’ospedale. Anche quella volta è rimasto tanto in ospedale. Ma pure quella si è salvato. Un’altra volta ha rischiato di morire che gli mancavano 19 giorni per compiere 19 anni. Erano le 11.03 del 19 luglio e sopra allo scalo a San Lorenzo, a Roma, c’era il tenente puntatore Owen Gibson che sganciava bombe da un aereo che si chiamava Lucky Lady. Sotto c’era mio nonno, che ha detto “Bombardano!“, poi è scappato dallo scalo, è andato in un palazzo e pure quello lo hanno bombardato mentre ci passava sotto e anche lì si è salvato.
Questa è la storia che Remo, mio nonno, ha raccontato per tutta la sua vita. La storia di quando gli mancavano 19 giorni per compiere 19 anni e era il 19 luglio, aveva visto le bombe da sotto e aveva detto “Bombardano!”. Gliele tirava in testa il tenente puntatore Owen Gibson. Ecco oggi che è il 19 luglio e a mio nonno gli mancano 19 giorni per compiere 89 anni, pensavo al dottore dell’ospedale di Roma, a quello che guidava il carretto a Cattolica, al tenente puntatore Owen Gibson che ascoltano la storia di quel giorno e fino all’infinito sono costretti a guardare e ascoltare la sua risata anche sulle loro di facce.
Vedi qui l'intervista:
Nessun commento:
Posta un commento