sabato 30 aprile 2022

Festa solo nelle fantasie

#KdL - KIAVE di LETTURA n° 485
Domani è festa. Ma non solo domenica. E' la festa dei lavoratori. Una giornata di un'importanza tale (o almeno dovrebbe essere così) che ogni anno è bello ribadirla. Anzi. E' così tanto intensa ed importante che negli anni sarebbe stato bello vederla modificare nel proprio significato. Sì, sarebbe stato davvero un sogno se si fosse trasformata in una festa vera e propria, una celebrazione di risultati ottenuti lasciando come ricordo di momenti passati i periodi difficili di problemi e mancanze. 
Ma purtroppo non è andata così e sarebbe bello sapere cosa "IN QUESTA FANTASIA E COME NON E' ANDATA E COSA NON E' STATO" e perché nel 2022 ancora gli argomenti al centro di questa giornata di domani saranno sostanzialmente gli stessi.
Sicurezza, scarsità di opportunità lavorative, necessità di sminuirsi e snaturarsi pur di lavorare, morti svolgendo il proprio lavoro, mobbing, attività sottopagate e non riconosciute, precariato e discriminazioni di vario tipo e genere.
Probabilmente gli stessi punti delle manifestazioni di dieci/venti/trenta (e si potrebbe continuare) anni fa. Sicuramente la stessa sequenza di argomenti che rimbalzano da anni infiniti nei programmi politici/governativi di schieramenti di vario colore e di varia tipologia non solo politica ma anche tecnica/larghe coalizioni. Risultati? Nessuno, quelli nei vari programmi non erano evidentemente previsti. Ed infatti non sono arrivati.
Ogni epoca, ogni fase economica, ogni crisi arrivata sono servite a rimbalzare ed ottenere il solito risultato di giustificare i non avvenuti miglioramenti e di dare alle costanti mancanze una sorta di autorizzazione a rimanere immutate. Nei giorni, nei mesi, negli anni. Nei luoghi di lavoro, nelle vite dei lavoratori e degli aspiranti tali, nelle classi dirigenti ed operaie. 
Così i lavoratori non hanno sicurezze, la disoccupazione non tende a sparire, pur di "far qualcosa" tanti/troppi son costretti ad accettare di tutto, le persone rischiano la vita per uno stipendio che in molti casi è misero rispetto a quanto realizzato e/o vissuto come costantemente l'ultimo della serie, molti lavoratori sono considerati "strumenti meccanici" per l'ottenimento di risultati aziendali o di soddisfazione dell'ego miope di un capo/padrone ancora più miope, donne indirettamente costrette a non avere figli per lavorare o ad accettare di essere considerate in qualche modo punibili se li hanno, i lavoratori complicati (per gestione, ideologie, orientamenti) sono più o meno esplicitamente accantonati o relegati in ruoli non propri né consoni.
Così la festa del primo maggio non può fare  quel salto. Sperato e necessario. Così gli argomenti di confronto di questa giornata sono sempre gli stessi. Per un giorno,  poi prevale altro fino all’anno dopo.
Buon primo maggio a tutti.

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