mercoledì 12 febbraio 2025

Perchè Sanremo è Sanremo

Dopo la visione della prima serata ho deciso di buttarmi in un #KappaDeca di Sanremo tra fiori, artisti (più o meno compresi) e canzoni..
  1. Cristicchi. Ho cominciato ad infamarlo appena le prime anticipazioni hanno fatto filtrare l'argomento del suo testo, ho proseguito quando ho visto che non era in fondo in scaletta e quindi non evitabile, ho quasi urlato offese ascoltando il suo brano "Quando sarai piccola". "SEI BELLA CHE FAI MALE" direbbe Liga. Una poesia profonda e da far versare ogni lacrima immaginabile ed alcune anche non immaginabili.
  2. Coma Cose. Il nuovo brano ha dato il via ad una serie di rime (inutile dire con quale altro genio del male): saccottini, tegolini, bastoncini, sofficini, tortellini, nipotini, caccolini, quadratini, cappuccini, Gamberini, Brancolini, Cerofolini. Tutte più a tema del testo della canzone.
  3. Speedy Conti. A memoria mai visto nessuno essere in anticipo sulla scaletta più o meno a metà festival, quasi come se la maggior parte delle canzoni gli provocasse il desiderio di ricorrere alla tecnica Scala "quando 'unva nè sù nè giù....accelera e.....tutto d'unchiocchio....".
  4. Giorgia. Regina, elegante, unica, perfetta, intonatissima, artistica, speciale, fuori concorso. Eccezionale come le capita praticamente da sempre. Rende memorabile anche un brano tutto sommato normale. Fuori concorso.
  5. Irreprensibili. Serena Brancale, Gaia, Clara, Shablo, Olly, Bresh, Joshua, Sarah Toscano, Joan Thiele. Come direbbe Aldo (in "chiedimi se sono felice") "gli irreprensibili......non sapevo che cantassero....".
  6. Bellezza calabrese. La semplicità e la naturalezza con cui Brunori Sas sale per la prima volta su un palco così "main stream" ed incanta con la sua speciale poetica è identica all'unicità della sua intervista a Tintoria dove tiene una "lectio magistralis" su blasfemia toscana e similitudini tra Seattle e Camigliatello. Artista a tutto tondo. 
  7. Genio della moda. Sarebbe bello avere il nome di quel genio che è riuscito a far fare alla "bravissima Elodie" una figura normale con un vestito di carta argentata rigido: uno spot malriuscito del Domopak del discount. Normalizzare la sua bellezza era davvero impresa proibitiva, riuscita.
  8. Cloni malriusciti. Achille Lauro che diventa Antonello Venditti. La lei dei ComaCose che si trasforma in Jean Claude di Mai dire gol. Willie Peyote che canta nella stessa aria dell'Y10 bordeaux di Silvestri. Irama che viene assunto come portiere di un albergo di lusso. 
  9. Idee chiare. Il sorprendentemente bravo Lucio Corsi si presenta con la chitarra ed ad un secondo dall'inizio del brano si mette a sedere al piano, non trova l'equilibrio tra auricolari e microfono, si toglie la chitarra, a metà brano si alza e riprende la chitarra che però non suona, si defila e costringe il "corista" ad inseguirlo. La programmazione prima di tutto. 
  10. Capire il significato. Spettacolare l'idea di far lanciare "Imagine" ed il suo testo "and no religion too" dall'amministratore delegato (e lenzuolato) di una religione. Quando si dice "fare proprio il testo".

Nessun commento:

Posta un commento