Kiave di lettura n° 140 |
Anche questa settimana la Kiave di lettura prova a raccontare di una lettura fatta e di un nuovo libro che va a sommarsi alla mensola del mio personale Katalogo. Comprato quasi per una personale "scommessa" di trovare un nuovo autore, meglio ancora se autrice, il tentativo ha portato risultati positivi e la scommessa non può che dirsi vinta.
CHIARA GAMBERALE - "La zona cieca" - Tascabili Bompiani
L'approccio con la nuova autrice ha un inizio col botto, infatti i "primi passi" nel libro "la zona cieca" sono quelli che creano il giusto feeling per tutto il libro. La storia segue il suo percorso "inframezzata" da piccole vicende, storie che fanno la loro breve apparizione quasi per colorare meglio e di più il libro.
La storia passa dall'impressione di una storia dalla trama e dal racconto banale "niente, c'è che ti amo" al mostrarsi in realtà come raccontata in modo diverso, seguendo un percorso personale e speciale "adesso i pezzi di merda li chiami moderni?" che riesce a tener viva l'attenzione di chi legge.
I protagonisti sono Lidia e Lorenzo, che attraverso incontri, passioni uniche, mail sconosciute, corrispondenza spiata e personaggi secondari riescono a tenere godibile ed interessante il racconto e la vicenda. Amore combattuto "quello che più mi manca di lui sono io quando stavo con lui" difficoltoso"volevo solo dimostrare che questa roba vischiosa chiamata grande amore forse si riduce solo a un equilibrio precario di malintesi", "strano" "la puttana che voleva uno la brava bambina che voleva l'altro" ma che arriva dritto a chi legge, così come la difficoltà data dalla situazione "se non lo faccio adesso non lo farò mai più" e dalle caratteristiche naturali di un rapporto di coppia "difficile capire perchè tra tutte le voci ed i modi di camminare in cui ci imbattiamo capita quella che ci raggiunge proprio lì dove fa sempre freddo e a quel punto non può che rimanere".
Dalla partenza con il botto, al rilassamento delle pagine successive si corre verso un percorso niente affatto scontato, nonostante la trama lo lasciasse magari supporre, per arrivare alla conclusione che "SERVE COMUNQUE UN MOTIVO" per cercare di andare oltre la "zona cieca" che appare ad intermittenza; Lidia e Lorenzo trovano la propria e la portano avanti nel loro personale modo di vivere la storia ma anche tutte le altre vicende che fanno da sfondo e panorama alla stessa.
Il finale a sorpresa regala anche la giusta e non attesa conclusione del libro, primo letto per me della Gamberale ma sicuramente da "etichettare" come un esordio con applausi.
BIGNAMI: libro da leggere. Bell'esordio e bella scoperta, probabilmente storia e trama non da lode ma scorrevole, piacevole e con la capacità di arrivare a far riflettere.
La storia passa dall'impressione di una storia dalla trama e dal racconto banale "niente, c'è che ti amo" al mostrarsi in realtà come raccontata in modo diverso, seguendo un percorso personale e speciale "adesso i pezzi di merda li chiami moderni?" che riesce a tener viva l'attenzione di chi legge.
I protagonisti sono Lidia e Lorenzo, che attraverso incontri, passioni uniche, mail sconosciute, corrispondenza spiata e personaggi secondari riescono a tenere godibile ed interessante il racconto e la vicenda. Amore combattuto "quello che più mi manca di lui sono io quando stavo con lui" difficoltoso"volevo solo dimostrare che questa roba vischiosa chiamata grande amore forse si riduce solo a un equilibrio precario di malintesi", "strano" "la puttana che voleva uno la brava bambina che voleva l'altro" ma che arriva dritto a chi legge, così come la difficoltà data dalla situazione "se non lo faccio adesso non lo farò mai più" e dalle caratteristiche naturali di un rapporto di coppia "difficile capire perchè tra tutte le voci ed i modi di camminare in cui ci imbattiamo capita quella che ci raggiunge proprio lì dove fa sempre freddo e a quel punto non può che rimanere".
Dalla partenza con il botto, al rilassamento delle pagine successive si corre verso un percorso niente affatto scontato, nonostante la trama lo lasciasse magari supporre, per arrivare alla conclusione che "SERVE COMUNQUE UN MOTIVO" per cercare di andare oltre la "zona cieca" che appare ad intermittenza; Lidia e Lorenzo trovano la propria e la portano avanti nel loro personale modo di vivere la storia ma anche tutte le altre vicende che fanno da sfondo e panorama alla stessa.
Il finale a sorpresa regala anche la giusta e non attesa conclusione del libro, primo letto per me della Gamberale ma sicuramente da "etichettare" come un esordio con applausi.
BIGNAMI: libro da leggere. Bell'esordio e bella scoperta, probabilmente storia e trama non da lode ma scorrevole, piacevole e con la capacità di arrivare a far riflettere.
Nessun commento:
Posta un commento