domenica 30 maggio 2010

Economia di culto

In una specie di " ULTIMO APPELLO PER " il mio fegato mi imbatto in Report su Rai3.....e lo trovo imbarazzante...da far tremare i polsi. Una fotografia finalmente "senza pose" dello stato della Chiesa e della sua "economia&finanza" che rende quest'ultima non tanto "la casa di Dio" ma una vera s.p.a.. Non sò se riesco ad essere chiaro ed a far passare tutte le notizie che mi hanno scosso, tanta è l'incazzatura che è montata. Ma ci provo. Andando per punti che magari è più facile. 9 milioni di spese pubblicitarie l'anno (contro i 7 spesi in "beneficenza" per le emergenze dei terremoti in Abruzzo ed Haiti) anche per far sottoscrivere l'8per1000 facendo vedere immagini di missioni e carità, analizzando poi i dati viene fuori che solo il 20% di quanto ricavato và con quella finalità mentre il 35% sostiene la struttura (!!!) ed il 45% serve per esigenze di culto . Gestione completa della nuova casa dello studente di l'Aquila donata dalla Regione Lombardia (ma dai...da Formigoni?!?!) e soldi raccolti destinati a "costruzione" edifici ecclesiastici e parrocchie e non aiuti alla cittadinanza, niente ICI per immobili risultanti della Chiesa (e non solo per la prima casa), strutture commerciali che non risultano tali (facendo quindi concorrenza sleale nei settori in cui operano....dall'editoria agli alberghi), completo anonimato per le operazioni bancarie che forse sparirà solo nei prossimi anni (quindi le ingenti somme che transitano dai conti dello IOR non hanno nome ma solo dei generici "operazione nm 64" ed arrivano anche a milioni di euro), coinvolgimento in casi "spinosi" di corruzione o peggio (da Calvi e Sindona ad Anemone e Barducci) che svaniscono sempre nel nulla con l'avvicinarsi a San Pietro. La bravissima Milena Gabanelli (anche se il mio fegato un pò la odia...) ed il suo staff ha concluso con un "ci pensiamo già da soli a cadere in basso, se scivola anche la Chiesa siamo messi davvero male"....io non aggiungo altro, ad ognuno la sua opinione, consiglio solo a chi non l'ha vista di farsi forza e cercare su internet questa puntata...è DA VEDERE....anche se il mio commento ci sarebbero stati diversi BEEP al posto della frase della Milly nostra (come la chiama la Littizzetto)...per fortuna (per questo e per altri mille ovvi motivi) la trasmissione la fà la Gabanelli....
BIGNAMI: ogni domenica chi è a capo di tutto ciò si affaccia da una finestra e pontifica (nel vero senso della parola), molte volte anche su moralità, economia e lavoro.....ecco forse è meglio chiudere con questa immagine.....

giovedì 27 maggio 2010

Numeri Tondi

Succede solo se ti ci metti a pensare, e pensandoci ti viene da contare sulla punta delle dita….come un bambino….e ti trovi a sorprenderti del numero che raggiungi come lo stesso bimbo che ha da poco imparato a contare e che ogni “unità” in più la vede come un successo. Diceva LL l’altra sera a Matrix che i "numeri tondi” fanno scattare qualcosa di automatico…una sorta di richiamo spontaneo al bilancio ed all’analisi. E’ quindi tutto naturale se, guardando il calendario da scrivania, mi viene da ripercorrere un po’ questo piccolo numero tondo che corre “LEGGERO NEL VESTITO MIGLIORE” ed ha fatto rapidorapido un giro completo d’orologio. Strano come il tempo possa sembrare in tanti momenti immobile in quello che ti circonda e come invece in altri sembra volar via in un semplice “starnuto” (metafora magari poco poetica ma tremendamente azzeccata in questo mio periodo allergico). Normale che un giro completo d’orologio abbia avuta una maggiore velocità se inizialmente spinto da una giornata di bora “triestina” che scombussola i piani e qualche ombrellone, ovvio che corra più rapido se sospinto dalle zampette instancabili di un geco che si nasconde in una terrazza affollata, scontato che il sentirsi a proprio agio tanto da dire “mi sento a casa mia” faccia sembrare quello che ti circonda immutabile e “fermo” mentre invece procede e cresce, curioso che pur salvando con un nome errato il primo file di una cartella quest’ultima non ne risenta tanto da raccogliere tanti altri file piano piano più completi e migliori, naturale che la semplicità e la freschezza di un paio di sandali aperti possa permettere di camminare anche di più di quanto non si creda di fare. Non fà una piega effettivamente. Specie se ripensi al percorso della lancetta ed alle sue tappe che ricordi praticamente tutte circondate da uno smile ora di divertimento, ora di piacere, ora di serenità, ora di sicurezza nei momenti più grigi, ora di curiosità. Ed è quindi del tutto normale ritrovarsi a vedere quella lancetta che, completato il giro, continua il suo incidere per niente stanco ma invece ancora più costante e sicuro. Resta solo curioso il fatto che in casi come questo la sensazione di “tempo volato via in un attimo” sia dato da un costante evolversi delle cose piuttosto che dal loro rimanere “immutate” e mentre lo penso sorrido di nuovo guardando il calendario ed i suoi numeri in neretto soffermandomi ovviamente con lo sguardo sul numeretto col tondo evidenziato….
BIGNAMI: non sempre fare un’analisi significa “chiudere l’esercizio”….spesso è bello fermarsi un attimo ad analizzare quanto e cosa il bilancio contenga o possa contenere e sorridere soddisfatto delle tappe fatte da quella lancetta….

lunedì 24 maggio 2010

Special Josè

A chi conosce la mia poca attitudine alle “strisce” in campo sportivo suonerà strano quanto stò per scrivere. Ma tant’è. Sono contento per la vittoria dell’Inter. Avete letto bene. Da sempre ho trovato “ipocrita” il tifo a favore delle squadre quando giocano in Europa, il “ma sono comunque squadre italiane…” per uno che tifa contro la nazionale aveva poca possibilità di riuscita perdipiù mi chiedevo: “come faccio ad infamare la Juve (ad esempio) tutto l’anno e poi sperare che batta tipo il Real Madrid?” e così ogni eliminazione italiana dalle coppe è sempre stata una gioia più o meno evidente, compresa l’eliminazione dell’anno scorso dell’Inter ad opera del Manchester. Quest’anno è stato qualcosa di diverso. La simpatia nerazzurra, giuro solo per quest'anno, è stata dettata da due motivi. In campionato a causa della “più forte” antipatia giallorosa. In generale per la presenza di uno special One sulla sua panchina. Ed è solo per lui che son contento. Josè da Setubal. Arrogante, sprezzante, pieno di sé, insomma ce l’ha tutte. E’ vero. Ma siccome quelli "antipatici" a tutti a me ispirano simpatia e siccome fa tutto parte del personaggio ed è riuscito a far “abboccare” tutti non posso che provare ammirazione. Per me è UN GRANDE. Sfrontato ed irriverente con i giornalisti italiani che quando parlano di calcio sono sempre più molto vicini ad essere “giornalai”….con tutto il rispetto per gli edicolanti. Per niente “politically correct” con colleghi che per darsi un tono o cercare un po’ di attenzioni lo hanno attaccato perché faceva moda. Li ha presi in giro dalla prima intervista all’ultima e tutti ad abboccare ed a fare il suo gioco senza accorgersene. Già l’anno scorso scrivevo che il suo gioco di alzare per primo la voce contro gli arbitri (ad esempio) era una tecnica per buttare fumo negli occhi a tutti e non far parlare del resto, ma evidentemente me ne sono accorto solo io. Tutto l’anno a parlare di lui, dei suoi gesti, della sua mimica, delle sue conferenze stampe e la squadra a riparo sotto il grande ombrello. Lui che si prendeva tutte le responsabilità e tutte le attenzioni giornalistiche che a Milano spondaInter hanno bruciato squadre, giocatori, allenatori e dirigenti in quantità industriali. Ad esempio. Gesti demenziali di Balotelli e tutti a chiedere come l’avrebbe presa l’ennesima alzata d’ingegno del Mario isterico, il Josè portoghese. Semplice, con decisione e forza l’ha tenuto fuori anche a costo di far stancare gli altri attaccanti per poi ripresentarlo e farlo anche applaudire dallo stesso pubblico che voleva linciarlo. E sabato uno dei primi ad abbracciarlo è stato proprio Balotelli. E poi ha scalato la classifica dei miei preferiti quando quest’estate pubblicamente ha evidenziato la juventinità palese di un ct della nazionale che ha collaborato nella campagna acquisti della sua squadra del cuore (visti i risultati: complimenti!) con anche un suo “uomo” indicato come allenatore senza nessuna esperienza nel ruolo e con meriti ignoti anche alla ditta di yogurt per cui faceva gli spot. Il suo “Per i mondiali ci può essere anche Materazzi…se è convocato Legrottaglie che non gioca, ha speranze anche Marco…forse anche Toldo…” in risposta all’indicazione di Lippi “se Santon non gioca non posso convocarlo”…..è semplicemente da incorniciare. Il bello è che quest’estate dopo la sconfitta in supercoppa e dopo l’avvio stentato nel girone di Champions erano gli stessi interisti che dicevano “ma quando vinceremo in Europa con Mourinho?” “Tanto valeva tenersi Mancini?”. Onestamente, l’Inter quando mai ha dato questa “impressione” di forza? Nell’epoca mancini ricordo uno scudetto vinto contro “nessun rivale” e nello stesso anno un tennistico 6a2 subito dalla Roma in coppa Italia ed uno scudetto regalato solo da Ibra nel secondo tempo di Parma e con uno scontro diretto con la Roma a San Siro deciso dalle solite ingiustizie arbitrali. Anche quest’anno ha vinto all’ultima giornata, è vero, ma ha fatto tripletta. Ed eliminando in Champions Chelsea e Barcellona, mentre negli anni precedenti collezionavano figuracce con Valencia, Liverpool. Josè s’è inimicato tutto e tutti per la capacità che ha di parlare chiaro, la sua “prostituzione intellectuale” e i suoi “zeru tituli” seminati nelle varie conferenze stampa hanno fatto storia e creato permalosi nemici "a iosa" ed io invece non posso che applaudire! Come potrei non farlo a chi ha detto a Sconcerti “lei preferiva Mancini perché ci andava a cena insieme” o al direttore sportivo del Catania LoMonaco “io conosco Monaco di Baviera, circuito di Monaco…non conosco LoMonaco, magari parlando di me qualcuno da domani lo conoscerà..” oppure "parlate tutti dello scandalo Bayern-Fiorentina e nessuno che grida allo scandalo perchè in Italia c'è solo l'area della Juventus che è grande 25 metri". Ovviamente c’è già chi si è portato sul carro dei vincitori. Marcello Simpatia ed Umiltà Lippi ha riconosciuto a questa Inter grande carattere “come la mia nazionale del 2006”. Dite al VOSTRO mister che nel 2006 lui ha vinto i mondiali pareggiando le due uniche partite serie giocate (Germania e Francia) e battendo solo squadre da tornei di bar. E che non più tardi di qualche mese fa aveva definito l’Inter non una squadra italiana per via dei tanti stranieri e che avrebbe perso il duello con la Juve del suo “adepto” Ferrara, per carità tutto lecito ma perlomeno ora un po’ di silenzio forse conveniva. Grande Special One….ora però regalami un'altra gioia….dopo tre campionati diversi, tre coppe di leghe diverse, due champions con squadre diverse…..e da vincitore di tutto quello che c’era da vincere fai una bella conferenza stampa, spernacchia di nuovo tutti e saluta la comitiva, sperando che " CHI PRENDE L’INTER " dopo di te la riporti dove merita….cioè ad essere la barzelletta d'Italia che è sempre stata fino a qualche anno fa….

BIGNAMI: grande Josè… “buena suerte” a Madrid…antipatico ed arrogante ma chi ha zittito tutti come te, resterà uno Special One sempre...

venerdì 21 maggio 2010

Siamo in Europa

Non è un gran momento per noi tifosi Viola e di analizzare responsabilità su un'annata andata a finire "a schifio" (come dicono a Bolzano) e su le prospettive di cambio tecnico con relative colpe e scelte non ne ho molta voglia. Ed allora mi baso sull'ultima domenica di campionato vista al Franchi e su un giro record che ha visto protagonista il "gruppo a dopo". Partito col solito ritmo da due bud per buttare giù la solita schiacciatina, l'accellerata si è avuta in prossimità del bar "degli amici che bisogna aiutare" dove la solita fava (che scrive in questo momento) lancia la sfida "questo giro lo pago io, se volete far pari vorrà dire che si fà cinque giri di amaro". Detto così, tanto per dire, tra le offese di tutti. Ma poi il gruppo dopo pochi metri si riferma al villani. Ed il secondo giro è bello che fatto. Così ci si incammina verso la nostra Fiesole per l'ultima della stagione. Ma la prospettiva di vedere i "nostri 11" barcamenarsi in un'ultima partita senza senso e senza "sugo" mi fà lanciare una provocazione (a circa una quarantina di minuti dal fischio d'inizio): "Che si fà anche il bar Maratona?". Gruppo titubante per pochi secondi e via in direzione del nostro nuovo fornitore di ammazzacaffè. Ormai il giro di "pago io" è lanciato e con lui l' "ALCOOL E ALLORA CI TOCCA" assecondarlo fino in fondo. Primo montenegro. Tutto di un fiato. "Ora tocca a me" si sente dire mentre i tre ammazzacaffè fanno amicizia nello stomaco. Non si fà in tempo a protestare che sono già ordinati. Vedo la fine del giro vicina, quattro amari alle due di pomeriggio dopo due birre..."per colazione"....è roba tosta. Ma ovviamente nessuno vuol esser da meno e quindi il quinto giro è dietro l'angolo e fà capolino....come i bicchierini del bar maratona per "l'ultimo sforzo". Ultimo giro. Alla goccia. E via.
RISULTATO FINALE: 2 bud - 1 amaro del capo - 1 kahlua - 3 montenegro (mentre qualcuno s'è ammazzato con 5 borghetti non dormendo per circa un mese)....e menomale che non si doveva guidare dopo o il palloncino si "frantumava"!!!!
Poi la partita.....ma ormai nettamente in secondo piano....il record europeo di ammazzacaffè pomeridiani era stato battuto.....almeno per quello stagione da ricordare....almeno lì siamo entrati in Europa!!!!
BIGNAMI: lo stadio è diretta derivazione della "febbre-viola", ma senza il "gruppo a dopo" sarebbe davvero uno stadio "diverso".....certamente resterebbe il cuore e la febbre, ma così è tutta un'altra cosa.....dal "presidente" a tutti i componenti....grazie per quest'annata!!!!

mercoledì 19 maggio 2010

Un monologo "nevrotico"

MARCO VICHI - " Noi Soli" - Paolini editore

Onestamente non mi ero mai avvicinato a “testi teatrali" o meglio monologhi scritti per essere “recitati”. I libri che vanno aldifuori di “storie” o romanzi sono di solito scartati dalle mie scelte, non per sfiducia negli autori ma per sfiducia nella mia capacità di “legarmi” a quel tipo di libro. Spesso è capitato di iniziare ma poi il non sentirmi coinvolto troppo dal libro mi fa procedere stancamente ed a rilento nella lettura. Le eccezioni sono rare. Ricordo ad esempio “Gomorra” di Saviano o “Tenetevi il miliardo” una sorta di biografia romanzata di Cristiano Lucarelli, libri totalmente diversi ma che mi hanno “preso” da leggerli di un fiato senza fatica anche se una vera e propria “trama da romanzo” non c’era mentre ricordo più “faticosa” la lettura ad esempio di “Voi non sapete” anche se di Camilleri che raccontava i pizzini usati da Riina e Provenzano per comunicare con i picciotti del clan. Il libro di Vichi è sì un monologo teatrale ma le pagine “SFUMANO VELOCI COME LE” immagini di un romanzo, forse è per quello che il libro mi ha “preso” e l’ho letto volentieri e rapidamente (questo anche perché è veramente mini). Sono due monologhi diversi, dalle storie diverse che si toccano solo per pochi aspetti e per alcuni elementi somiglianti. Hanno la differenza di essere incentrati uno su un uomo ed uno su una donna e la condivisione che entrambi i personaggi sono vittime di nevrosi esasperate e protagonisti di atteggiamenti che sfogano il proprio rancore maturato in anni per varie vicende. Nei due monologhi queste caratteristiche si riaffacciano in gesti quasi isterici o maniacali e parole di cui, in alcuni momenti, sembra anche di cogliere intensità e violenza. Le nevrosi hanno appunto tratti comuni nell’atteggiamento e nelle parole dei protagonisti ma vengono legate solamente da un filo sottile nella trama dei due monologhi per poi esplodere in maniera diversa…dalla paura di non sapere organizzare nemmeno una cena per amici alla rabbia repressa per la famiglia che esplode alla semplice lettura di una lettera…..a dividerli sembra esserci un abisso in realtà c'è soltanto una parete di un condominio....

BIGNAMI: l'impatto coi monologhi teatrali è stato positivo...un piccolo volumetto, due monologhi “nevrotici” ma veloci….ed una penna come sempre ben usata dal fiorentino Vichi….

domenica 16 maggio 2010

Ci mancava il Papa Day

In piazza San Pietro oggi è andato in onda il "Papa day". Avete letto bene. Non sapevo della sua esistenza, ma questo vorrebbe dire poco, e mi viene un pò da sorridere a pensarci, ma tant'è. Sembra fossero 200.000 persone accorse per manifestare solidarietà al pontefice per i continui scandali che emergono da varie parti del mondo sull'argomento pedofilia. Aldilà della considerazione che la Questura non interviene mai sulla reale entità dei numeri forniti dalla Santa Sede, mi spingo oltre ed aspetto il servizio successivo del tg e si parla della marcia della Pace Perugia-Assisi, che come ogni anno dice che "SI PUO' SAPER CONVIVERE" senza guerre e con il principio della Pace che abbia prevalenza su tutto e con i diritti umani ed il lavoro come argomenti di questa edizione. Pare 100.000 le persone che hanno partecipato, ma qui, non essendo in ballo numeri "santi" la Questura ha detto subito che erano meno. Quindi alla giornata di solidarietà per gli attacchi ricevuti dal pontefice ha partecipato circa il doppio delle persone che hanno partecipato alla marcia della Pace. Aldilà di questo banale riscontro numerico, che in realtà mi fà scuotere la testa ma questo è un problema mio, sono qui a chiedermi un paio di cose, anzi tre. Solidarietà perchè famiglie di bambini vittime di preti pedofili hanno denunciato questi abusi? In pieno spirito cristiano/cattolico, non era forse meglio fare un "no pedofilia day" per manifestare vicinanza alle famiglie? E per chiudere, visti i principi fondamentali su cui si dovrebbe la Chiesa, ad un LaicoAteo come me viene una semplice e banale domanda: "Fosse in vita Gesù Cristo a quale dei due eventi avrebbe partecipato?"
BIGNAMI: io dico che tra la manifestazione di "protezione della casta" intitolata "Papa day" e la manifestazione che tutela i diritti fondamentali come pace e diritti umani nostro Signore avrebbe partecipato alla seconda.....ma io sono LaicoAteo quindi 'un conta....

venerdì 14 maggio 2010

Io tifo Travaglio

Onestamente potevo anche aspettarmelo che mi avrebbe regalato una gioia anche in questo campo. Ma sentirglielo dire espressamente e chiaramente non può che regalarmi un gran sorriso, spontaneo ed a 32 denti. Per dirla alla maniera del Bollins "almeno lui per ora 'un ci delude". Dovevo aspettarmelo perchè quando di solito lo sento parlare, argomentare e prendere posizione mi nasce dentro una sensazione di quelle che "CAPISCI CHE NON RIESCI A FARCI" niente altro che dire "lo volevo dire io, lui l'ha detto meglio". Stò parlando di Marco Travaglio. Ieri sera ha "chiuso" la serie di "Victor Victoria" con il botto. Come sempre. Aveva già dato spettacolo diverso tempo fà facendo una sorta d'imitazione di Battiato. Ieri invece ha regalato vere e proprie perle nel suo stile e poi ha fatto una puntatina in un campo per lui non abituale, sorprendendomi positivamente.
"Io non riesco a tifare la Nazionale perché c'è Lippi che l'allena. Per me è impossibile. Sono come la 'Trota' (Renzo Bossi ndr.), ma non per le stesse ragioni per cui lui non tifa. Io non ho nulla contro l'unità nazionale, anzi uno dei periodi che mi piace di più è il Risorgimento, ma detesto questo apparato del mondo del calcio che rappresenta Lippi e il mondo della federazione. Non potrei mai vederli un'altra volta con la coppa in mano. Per me l'unico che può alzare la coppa è Dino Zoff e l'unica coppa vinta è quella di Pertini, Zoff e Tardelli nell'82, dopo di che non accetto altre repliche. Guarderò le partite senza tifare - ha concluso - non me ne frega niente".
Non è semplicemente perfetto? Per me dichiarazione da standing ovation e boato di approvazione......anche in questo caso....anche in questo campo.....
BIGNAMI: unico piccolo neo alla dichiarazione, io un pò di tifo lo farò, un pò per vedere Marcello Umiltà Lippi andare a casa il prima possibile un pò perchè ormai è consuetudine che ai mondiali debba "rischiare" la vita facendo il gufo..... :-)

martedì 11 maggio 2010

Bentornato poeta

“Tu vedrai che appena esce partirà la solita solfa: l’è cambiato, unnè più lui, le fa tutte uguali ‘un c’ha più niente da dire….ma sarà il solito grande album” mi diceva Gabry qualche giorno fa. Da “grande saggio” c’aveva visto giusto quasi citando il “poeta” con il suo “ E’ COME PRIMA, NO SI E’ MONTATO ”. Basta girare un po’ su internet e trovi tutti i massimi esperti di musica contemporanea che “pistolottano” su quanto sarà un boom o un flop questo nuovo cd. Dai fan sfegatati che a mezzanotte e due minuti già l’avevano definito migliore album del mondo a quelli che qualche giorno fa (ad album ancora incelofanato) dicevano che tanto son tutte uguali. Magari basterebbe dire o aggiungere “per me” e il giudizio avrebbe meno il peso del "sigillo papale". Quindi non voglio minimamente avere lo stesso “atteggiamento” e passare da esperto. Quello che penso di LL è ovvio per chi legge questo blog, ma voglio sia chiaro che è un “fatto personale”. Non me ne intendo di musica, “un ci capisco nulla” come direbbe il Maso. Ma sò quello che LL mi trasmette. Qualcosa che ogni volta che esce un cd nuovo sembra che "parli a me" come ho detto tempo fà a qualcuno che ancora ride. Qualcosa che mi fa comprare i biglietti per il concerto alla prima ora utile. Qualcosa che mi farà fare doppia data in una settimana solo per vedere se “a San Siro fa la stessa scaletta”, come mi ha detto Enry per prendermi in giro domenica. Qualcosa che mi ha fatto mettere il “memo” sul cellulare, come se me ne potessi scordare. Qualcosa che stamani mi ha fatto prendere mezz’ora di permesso per uscire a comprare il cd ed averlo “ascoltabile” nel pomeriggio. Qualcosa che non mi ha fatto neanche guardare il prezzo del cd che anche adesso ignoro. Qualcosa che mi ha spinto a riascoltarlo in “loop” da oggi pomeriggio. Qualcosa che non è “intendersi” ma “sentire” la sua musica. Com’è il cd? Bah….direi che non sono un test troppo attendibile. Direi solo che con me ha fatto di nuovo centro. Ha “sonorità” nuove, alcune conosciute, altre che ritornano dopo un po’ di assenza. I temi spaziano da argomenti già affrontati ad argomenti totalmente nuovi, con la capacità invidiabile di parlare e descrivere qualcosa che mai nomina. Il “mostro” che lo ha attraversato deve essere stato o essere un mostro importante, tosto. Ma ha tenuto botta e lo ha “tirato” fuori alla sua maniera. Al terzo ascolto, quelle più orecchiabili sono già entrate dentro e quelle più toste cominciano a mettere qualche brivido deciso perché piano piano le parole escono fuori e si evidenziano nel loro normale ed intenso valore….ed allora…..nuovo loop….BENTORNATO LIGA…….

BIGNAMI: come ho detto ai miei colleghi di stanza, spero che questo nuovo album vi piaccia….perchè lo ascolterete spesso…..

sabato 8 maggio 2010

Futuro o presente?

BRUNO ARPAIA - "Il futuro in punta di piedi" - Odisseo
Leggendo le prime pagine mi sono chiesto quando questo libro fosse stato scritto, io che di solito non presto molto attenzione a questa cosa. Scritto tra l'89 ed il '93, prima cioè dell'era Berlusconi. Quindi nient'altro che profezia. O "gatto nero"!?!? Vi state chiedendo perchè? Provo a spiegarmi descrivendovelo un pò. Siamo in un paese dove al potere và un dittatore che insedia il suo governo grazie all'aiuto di frequenti apparizioni televisive e che con l'aiuto di modifiche di leggi e di costituzione e di un popolo soggiogato da uno stato di polizia sempre più invadente. In questo scenario sembra quasi di leggere un libro " TRA PALCO E REALTA' " tanto in certe ricostruzioni e per molte descrizioni sembra di rivedere un paese che ben conosciamo. Con questo scenario si sviluppa una storia particolare, fatta di due destini che sembrano distanti anni luce ma poi si ritrovano come in una "strada comune". La fotografia dell'arrendevolezza alla dittatura viene bene presto affiancata da uno spirito "sottotraccia" che emerge pianopiano ma costantemente. Libro che lascia non troppo spazio ai dialoghi ma si fonda su descrizioni di stati d'animo e di sensazioni contrastanti di protagonisti e coprotagonisti. "Per quanto uno sia disincantato, non si può vivere senza speranza" di questo baluardo si fanno "forti" alcuni dei protagonisti per non abbandonarsi al "potere" del dittatore, bella l'immagine di un futuro da guardare "forse in punta di piedi, magari con la testa rivolta un pò all'indietro, come se quel futuro fosse già passato e il presente ridotto ormai a memoria". Ovviamente non vi tolgo l'eventuale curiosità del leggervi il finale e non vi dirò se "il mondo è tornato a girare nel verso giusto" nel "lontano" paese del libro o se "l'incubo non è certo finito"....mi limito a dire che per molti dei punti di organizzazione alla resistenza di una dittatura mediatica forse dovremmo tener traccia e prendere appunti...
BIGNAMI: libro da leggere per chi ci vede qualcosa di familiare in questa descrizione.....ma anche e soprattutto per chi non ce la vede..... :-)

venerdì 7 maggio 2010

Calci & Calci


" SIAMO QUI " ad ascoltare le esternazioni del nostro Presidente della Repubblica sul gesto di Totti nella finale di Coppa Italia. "E' una cosa inconsulta" questo il commento di Napolitano
Per carità, giustissimo eh. Ma oltre che il calcio del "pupone" romano, mi sarebbe piaciuto che avesse commentato così anche i calci che la nostra costituzione ed il nostro diritto stanno continuando a prendere ogni giorno da "alcune persone". Ultimo in ordine di tempo, il fatto che ReSilvio, l'imprenditore italiano più ricco, più importante....più....si è preso l'interim del Ministero dello Sviluppo Economico. Ci vedo solo io un (ulteriore ed ancor più palese) "lievissimo" conflitto d'interesse? ReSilvio ha sempre detto che in Consiglio dei Ministri ad ogni argomento che lo poteva riguardare come imprenditore "sarebbe uscito dalla stanza", sarà contenta Skype....con questo nuovo ed ulteriore ruolo/incarico, praticamente faranno solo delle "videoconferenze".....
BIGNAMI: da criticare sicuramente il gesto di Totti......ma Napolitano perchè vede solo "certi" calci!?!?

giovedì 6 maggio 2010

Tutto normale nel teatro dell'assurdo


Direi tutto normale. Citando il “post” di un mio amico di facebook “Anche io non sono sicuro se casa mia l'ho pagata io o qualcun altro. A voi non capita mai?” direi che non c’è nessuna anomalia nella vicenda Scajola. Tutto normale che un Ministro della Repubblica viva in una casa per cui “non può garantire” di aver pagato lui tutto quello che c’era da pagare. D’altra parte come poteva immaginare che ci fosse qualcosa di “strano”, se il prezzo era circa 1/3 del prezzo medio di mercato? Ovviamente tutti i dubbi di opportunità e tutto il caso è stato “ CREATO TUTTO SBAGLIATO ” dai soliti “forcaioli mediatici”. Si tratta di un “semplice” affare immobiliare, d’altra parte se uno ha fiuto per gli affari non può mica essere messo alla gogna. Questa la versione iniziale. Poi il caso e la gogna mediatica montano, i fatti sembrano dare torto alla versione del ministro “ho fatto un affarone” ed allora la versione cambia. Quella attuale è che non è escluso che a sua insaputa qualcuno possa aver contribuito all’acquisto della sua casa, o meglio vuole chiarirlo per poterlo escludere. Lo so è il teatro dell’assurdo. Ma in fondo, guardandosi intorno, non è tutto “normale” essendo nel teatro dell’assurdo? In fondo che c’è di strano? Si obietterà che, se fosse vero che parte della casa è stata comprata con assegni circolari di cui Scajola non era a conoscenza, gli amici dell’ex ministro son proprio dei “burloni” che, così per fargli uno scherzo, senza dirgli niente gli comprano casa….!!!! E del resto, lui come poteva accorgersene? In fondo era solo un “mezzanino” (come lo definisce Scajola) di oltre 180 metri quadri con vista sul Colosseo….come poteva pensare che ci fosse qualcosa di strano nel prezzo se era soltanto di circa un milione di euro inferiore al valore di mercato? Via….e poi…immaginate ora la crisi d’identità di quest’uomo. Costretto a dimettersi per la seconda volta…..e soprattutto dato che, come si dice a Firenze, “unnè più padrone nemmeno a casa sua”. Me lo immagino come deve sentirsi, poverino. Stato d'animo che secondo me è fotografato benissimo dall’immagine di Travaglio nel suo editoriale di ieri sul Fatto Quotidiano:
“...immaginiamoci la crisi d’identità del Ministro che gira per casa chiedendo alla lavatrice “e te? Brutta troia da chi ti sei fatta comprare?” vagando poi nel mezzanino e domandandosi in ognuna delle stanze se quella è una stanza sua o di un amico burlone. Crisi non sanabile se non con le dimissioni dopo il tentativo non riuscito di farsi la doccia utilizzando esclusivamente la sua parte di bagno..."
BIGNAMI: riflessioni dopo la lettura dell’editoriale del Fatto di ieri e dopo aver ascoltato le dichiarazioni dell’ex ministro Scajola…o era il copione di una commedia dell’assurdo!?!?

lunedì 3 maggio 2010

Indol'è ì Fantoni?

Nella solita pineta…..al solito pattinaggio…..mentre siamo indecisi se fare l’ennesima vasca o metterci a sedere a vedere qualcuno ruzzolare sulla pista, lei “ DA’ UN COLPO DI STRACCIO AL BANCO DEL BAR ” e ci fa:

Lei (ora che ci penso...): ah! Se v’interessa stasera gli altri fanno una partita in pista quando si chiude….

Bollins (la meglio l’è questa….): Ah sì? Ci si può pensare….

Kappa (non credo alle mie orecchie, un giocherebbe nemmeno a biglie): Eh sì…ma a che ora più o meno?

Lei (ovvai s’è raccattato qualche bischero così quegl’altri ‘un mi rompono più le scatole): bah…qui si chiude alle 3….quindi dopo…

Bollins (sì….ora verrò proprio a giocare a calcio in pista alle 3…bah): nemmen tardi dai……

Scala (spettacolo così un c’è l’angoscia di dormire col caldo!): dai….si fa un par di giri e poi si torna qui alle tre….

Bollins (ma ikkè dice sul serio?!!?): ma quegl’attri quanti sono? Perché sennò si potrebbe fare una sfida Firenze-Follonica…

Il Fenomeno (ikkè fa lancia il guanto di sfida!?!): noi siamo in quattro….e siamo praticamente imbattibili sulla pista….

Scala (la meglio l’è questa…ikkè fa piglia pè i culo?!!?): siè….perchè un t’hai mai visto giocare lui, in difesa un fa passà nessuno…..dice indicando Bollins…

Kappa (indeciso tra il sorriso e il sudorino freddo ricordando i racconti delle partite finite in rissa per le pedate ad altezza ginocchio….): l’è il degno erede di Vierchowood, solo più cattivo….

Il Fenomeno (son venuti da Firenze a far gli splendidi…): peccato vù siete solo in tre….sennò si vedeva se l’era così “cattivo”…..

Bollins (via è arrivato il fenomeno….): come in tre?

Il Fenomeno (‘un sa nemmen contare s’andà dì nulla): bah…uno, due e tre….fà…contandoci….

Bollins (eccoci…..abboccato….): e quattro coì Fantoni…..

Lei (eh?!?!): chi?

Scala (via è partita la cojonella): unnò so mica se vò giocare…l’era un po’ stanco….

Lei (aiuto….un bastavan loro tre….): ma chi l’è ì Fantoni*?

*Nota per il lettore: dicesi Fantoni amico immaginario da tirare fuori nelle migliori circostanze come diversivo….

Kappa (eh!!! Sapessi …): come un tu sai chi l’è il Fantoni!?!?!

Bollins (vai…abboccata anche lei…): via…l’è quello che l’era prima al nostro tavolo….mentre si mangiava….

Kappa (bah…dagli anche il numero di telefono allora…): l’era di schiena magari unnà visto…

Il Fenomeno (ahh…ho capito): io l’ho visto….quello biondo….alto….

Bollins (bah…biondo proprio..): bravo! Lui….lui gioca in promozione….fantasista….

Kappa (lui l’è fantasista eh!!!?!?): infatti il Fantoni a far gioco e lui a difendere….un c’è storia…

Lei (come? Ce n’è uno biondo, alto e non l’ho visto?): io ancora non ho capito chi è….

Il Fenomeno (madonna, ma l’è dura eh!!): dai…l’è passato anche dal bancone prima…

Scala (di sicuro….): bravo, avrà bevuto tre o quattro birre….speriamo un collassi prima delle tre…

Kappa (vai….oltre che immaginario anche briaco…): no….okkè l’hai fatto bere….tu lo sai che ‘un regge nulla…

Il Fenomeno (bel bischero…beve e non regge…): allora vi vedo male….sarà passato anche cinque o sei volte….

Bollins (‘un ci voglio credere…..): ma ora indol’è? Guardando lo Scala….

Kappa (‘un posso guardarlo…o mi scappa da ridere…): prima l’era a giocare a flipper….

Il Fenomeno (a flipper…briaho): sarà un fantasista anche lì….ahahah…

Scala (come fò a non ridere!?!?): via vò a riscontrarlo…..

Lei (voglio proprio conoscerlo): aspetta vai vengo con te….faccio una pausa….

Gelo tra i presenti….

Bollins (colpo di coda speriamo riesca….): bada….guarda l’è uscito ora di là…..dice indicando tutt’altro lato….

Il Fenomeno (starà andando a vomitare….): accelerate il passo perché stà uscendo proprio ora….l’ho visto anche io….

Kappa (grande!!! Il delitto perfetto!!): grazie mille! Andiamo vai….si raggiunge….

Mentre s’esce quasi di corsa….

Kappa (sennò sembra si scappi….): allora ci si vede dopo verso le tre….

Il Fenomeno (bah….): vi s’aspetta per la grande sfida…

Bollins (ciliegina sulla torta…): se il Fantoni l’è in forma…’un ce n’è pè nessuno….

BIGNAMI: dovuta citazione per un compagno di avventura sempre “presente”!!!! Giornate adatte per una dedica alla valida spalla di tante zingarate….AUGURI BOLLINS….