domenica 26 novembre 2017

Ri-BabaVAR e qualcosina di più

Campionato - 14^
LAZIO - FIORENTINA = 1-1
GOAL: De Vrij, Babacar (R)
LE PAGELLE
Sportiello 6,5
Un rinvio sballato che poteva costare caro, respinge un tiro velenoso di Luis Alberto, non fa l'interventone sul gol ma nella ripresa salva su un gran tiro di Immobile e su una pericolosa inzuccata di Parolo
Laurini 5,5
Soffre maledettamente Milinkovic e Luis Alberto e non sembra poter tenere botta, si arrangia come può ma non arriva alla sufficienza
Pezzella 7
Sul gol lascia in gioco De Vrij, dopo si riprende e diventa il solito leader. Nella ripresa il migliore, dietro un muro e quando si butta avanti nel finale trova il rigore e una rovesciata che poteva essere storica per un gol bellissimo. 
Astori 6-
Un paio di chiusure decisive, in alcuni momenti in affanno ma sempre sulla linea di galleggiamento
Biraghi 5,5 
Si vede poco, soffre Marusic nel primo tempo e nella ripresa non dà niente in fase offensiva 
Benassi 6-
Buono il passo ed il pressing iniziale, poi cala molto nella ripresa
Badelj 5
Un contrasto importante ad inizio gara poi non dà segni di vita fino a ripresa inoltrata con un altro contrasto. Nel mezzo qualche passaggio ma poco altro. 
Veretout 6,5
Aggressivo, tiene botta e ci prova con tiri da fuori poco precisi o troppo centrali
Chiesa 6,5 
Corsa ed un gran bel movimento per un assist non sfruttato nel primo tempo. Nella ripresa cambia diverse posizioni ma si conferma leader ed anima di questa squadra
Simeone 5+
Qualche timido segnale, troppo poco
Thereau 5,5
Inizia voglioso e pericoloso poi sparisce non avendo più fiato
Babacar 6,5
Poco impatto ed un tiro strozzato su un'occasione che poteva essere pericolosa. Poi si fa male e sembra trotterellare fino alla fine quando capita l'occasione del rigore decisivo. Freddo sigla il pareggia
Vitor Hugo 6
Compitino fatto, non impossibile
Saponara sv
All. Pioli 6--
Formazione di default, inizio promettente poi la squadra cala, nella ripresa cambi che non convincono e pari acciuffato grazie ad un Pezzella improvvisato centravanti
IL MIGLIORE: PEZZELLA
Il peggiore: Badelj
LA PARTITA
Dopo la brutta partita di Ferrara arriva la seconda trasferta consecutiva. Sale il livello, nettamente, rispetto all'impegno con la Spal visto che davanti abbiamo probabilmente la sorpresa di questo campionato, la Lazio, che viene però dalla delusione del derby perso. Arriviamo con la squadra titolare, che a sensazione, Pioli non cambierebbe mai salvo infortuni o squalifiche. Cominciamo bene, squadra corta e pressing alto, senza paura cerchiamo la Lazio e la sfidiamo con un buon ritmo. Giochiamo con aggressività e per una ventina di minuti abbondanti diamo la sensazione di esserci, "non mi pare si giochi malissimo" (cit) vien spontaneo pensare. Pericolosi lo siamo però poco o nulla, con un tiro velleitario di Thereau ed un colpo di testa morbido di Simeone. La sensazione di buona partita è amplificata dal fatto che dietro, tranne un rinvio sballato di Sportiello che causa giallo ad Astori e punizione dal limite non sfruttata dai laziali, sembriamo soffrire il giusto. Sembra. Perchè con la prima punizione da trequarti, cross morbido in area, linea del fuorigioco sbagliata ed "ANCHE STAVOLTA NESSUNO CHE CI" salva dall'inevitabile: 1-0 gol di De Vrij. Proviamo a reagire ma quando si arriva a trequarti ci perdiamo e l'ultimo passaggio o è un appoggio dietro per un tiro da fuori sballato o poco altro. Unica eccezione una bella palla profonda di Benassi per Chiesa che trova il cross giusto e forte per Simeone che fa meta. Tranne una bella giocata di Luis Alberto si va all'intervallo senza sussulti.
Riprendiamo da inizio ripresa come inizio primo tempo, abbastanza vivaci e su uno scambio Thereau/Chiesa costruiamo una bella occasione concretizzata però con un tiro troppo centrale. Dopo ci sono solo un paio di tiri di alleggerimento da fuori e poco altro ma la potenza e la pericolosità è altra cosa. Nel frattempo Baba per uno stanchissimo Thereau e Vitor Hugo per Laurini ed onestamente nessuno la capisce l'utilità di mettere tre difensori contro il solo Immobile e soprattutto portare Chiesa lontano dalla porta, che nel grigiore offensivo è tra i pochi a farti sperare qualcosa. Attorno alla mezz'ora alcuni ribaltamenti di fronte accendono la partita ma poco o nulla cambia e all'ennesimo tiro a due all'ora centrale vien da dire "ci si facesse a fare un tiro, un ti dico angolato, ma almeno non in bocca al portiere un sarebbe male" (cit). Entra Saponara ma non si nota granchè, Chiesa continua a fare confusione ed a sportellate, ma è l'unico che pare vivo, insieme a Sportiello che salva un paio di volte dal raddoppio laziale. Poi in un finale da "palla lunga" Pezzella si porta avanti e diventa il più pericoloso attaccante, in pochi secondi si procura il rigore e con una splendida rovesciata costringe il portiere laziale ad un miracolo. Dopo un minuto di VAR è rigore per appunto fallo sul difensore argentino. E di nuovo il BabaVAR colpisce: 1-1.
Alla fine portiamo via un altro punto (più prezioso di quello di Ferrara) da una trasferta difficile, dopo una prestazione non negativa anche se in molti tratti della partita la squadra dava l'impressione di non essere mai pericolosa. Non abbiamo sofferto troppo una squadra più forte di noi in questo momento, che però ha mostrato di non avere fenomeni e di non essere esattamente una schiacciasassi. Prendiamo questo punto, sperando che dia a tutti l'idea che non è proprio impossibile pensare di "giocarcela" e magari dando anche quel coraggio e quella convinzione che in molte occasioni sembra mancare quando arriviamo sulla trequarti. 
FORZA VIOLA...sempre...

sabato 25 novembre 2017

Per giorni non uguali

Kiave di lettura n° 263
Ci sono giornate che ti toccano di più, anche se sono "battezzate" come la giornata di... e questa cosa non ti ha mai "esaltato" più di tanto. Ci sono pensieri infatti che quasi in automatico in ogni 25 novembre si accendono e diventano protagonisti. Arrivano e ti lasciano amaro in bocca e senso di vuoto misto a rabbia, per quella violenza fisica, mentale, psicologica, minacciosa, subdola, evidente, inconscia, mostrata ma soprattutto sempre SCHIFOSA
Pensieri e sensazioni protagonisti tanto da portarti a riflettere ed a dirti che se quei pensieri e quei sentimenti si accendono così forti ed intensi ogni volta, forse questa giornata "battezzata" è l'eccezione che conferma la regola e forse è giusto ribadirla questa giornata.
Trovare le parole giuste per provare a fotografare quei pensieri e quei sentimenti è dura e rischia di essere o sembrare banale.
Allora, cerco di non ripetermi troppo ed affido a parole scritte un po' di tempo fa che sono finite nei miei "Sogni di Tricolor". Non so se sono banali o ripetitive ma rileggendole oggi, queste parole riescono in qualche modo a fotografare parte delle sensazioni nate ed esplose oggi.
Ed allora "..per LEI, ma anche per un'altra LEI. E per tutte le altre. Non tutti i giorni sono uguali.." 
Capitolo (giornata) Ventisei - Senza di me 
colonna sonora: "Ho perso le parole"
“..da quando questa notizia è arrivata, ho vissuto questa settimana in assenza di spiegazioni e parole per un gesto così brutale e meschino, così impensabile e invece purtroppo così troppo e maledettamente frequente. È da far orrore il sol pensare che possa esistere qualcuno chiamato “uomo” come te, che possa compiere degli atti che non riesco a definire e che provocano rabbia, sdegno e conati di vomito. Un’aggressione di un vigliacco che aveva avuto la fortuna di avere uno spazio nella sua vita e che ha deciso di dimostrarsi in tutta la sua pochezza di essere violento rispetto ai sorrisi e al calore che Elena riesce a dare.
Sei bella che fai male, canta Liga, e adesso il pensiero di come ti ha ridotto chi merita di finire i suoi giorni in carcere, cara Elena, fa davvero male. Un fatto purtroppo che sembra “essere sempre molto lontano e di non poter toccare direttamente la propria vita, fin quando non arriva: un gesto insensato, meschino, improvviso e clamorosamente violento come solo la vigliaccheria e la violenza di un’ignobile mano maschile contro la dolcezza di un corpo femminile può essere.
Forse non servono parole a risolvere certe situazioni e forse non riesci nemmeno a trovarle, ma gesti anche simbolici ti danno l’illusione di poter essere d’aiuto...”

domenica 19 novembre 2017

Poca roba, anche meno

Kiave di lettura n° 262
Campionato - 13^
SPAL - FIORENTINA = 1-1
GOAL: Paloschi, Chiesa
LE PAGELLE
Sportiello 6,5
Bella uscita bassa su Borriello ad evitare il raddoppio
Gaspar 6
Tra i meno peggio nel primo tempo provando a spingere, sparisce un po' nella ripresa pur provandoci sempre
Pezzela 5,5
Forse la prima partita insufficiente da quando è a Firenze, solita grinta ma in ritardo sul gol e con quel cartellino si limita tutta la partita
Astori 5+
Da capitano prova a tirare su la squadra ma è poco presente ed in difficoltà anche contro un attacco modesto (due falli emblematici a limite dell'area su Floccari e Paloschi)
Maxi Olivera 4,5
In sofferenza dopo dieci secondi, primo tempo da dimenticare
Benassi 5
Sparito rispetto alle ultime uscite
Sanchez 5
Ci mette grinta ma non basta, giocate quasi imbarazzanti da regista
Veretout 5
In tremenda ombra
Chiesa 6,5
Confusionario, corre in molti momenti sembra voler far tutto da solo ma è l'unico salvagente a cui affidarsi e per fortuna trova un gol che vale il pareggio
Simeone 5
Inesistente fino alla chiusura del triangolo con Chiesa, da lì un po' si rianima ma poca roba
Gil Dias 5+
Prova qualcosa ma regolarmente sbatte sugli avversari, la volontà c'è. Nella ripresa con quattro mete mette fine alla sua partita
Babacar 6
Entra nella ripresa e in quattro minuti si merita la sufficienza con l'unico tiro in porta per circa 80 minuti
Saponara 5,5
Non entra in partita, non toccando praticamente palla fino al mezzo recupero per Chiesa sul gol
All. Pioli 5
Materiale scarso, siamo tutti consapevoli. Ma il gioco è praticamente nullo e di fronte c'era la Spal non Roma o Juventus..
IL MIGLIORE: CHIESA
Il peggiore: Olivera
LA PARTITA
Dopo la delusione "preventivata" dell'ultima partita pre-pausa nazionale e dopo la sorpresa tanto gradita dell'eliminazione per mano svedese della stessa ridicola squadra azzurra, ritornava il campionato ed arrivava la novità di Ferrara con la visita alla Spal di Semplici, fiorentino doc. 
Senza Badelj, Thereau e Laurini i cambi erano "obbligati", a sinistra invece Olivera gioca per scelta tecnica. Tutto da vedere con che spirito, sostituti e titolari si sarebbero ri-affacciati a questo campionato. Dopo dieci secondi Olivera viene doppiato da Lazzari sulla fascia (poi il cross non produce effetti) e tutto lascia intendere che da quella parte non sarà una domenica facile. In realtà è l'unico sprint degno di nota per circa una mezz'oretta, dove si conta solo una punizione che spiove in area viola e per poco Felipe non regala la nuova puntata della legge dei gol subiti da calciatori impossibili. Dopo, poco da segnalare fino ad un triangolo Gil Dias/Chiesa insistito che porta ad una carambola sul palo di Simeone ed al gol di Chiesa; ma il tutto in realtà era a gioco fermo per fuorigioco del portoghese.
Poco altro fino a quando l'impossibile suddetto diventa quasi "REALTA' E C'E' CHI NON SBAGLIA MAI" sottoporta e ne approfitta. Felipe ci riprova, stavolta prende il palo, mentre Paloschi ci riesce, a porta vuota, e colpisce. Spal in vantaggio e noi sbandiamo tanto che tocca a Sportiello con un'uscita bassa su Borriello evitare il raddoppio. All'intevallo è un misto tra "mah" e "boh".
Si ricomincia con Baba per Olivera (tra i peggiori, anche se è una bella lotta..."giocare in quattro l'è dura" "chi sarebbero i quattro?" "in effetti") e subito Baba fa qualcosa che era stato ignoto per tutto il primo tempo: tira in porta e para bene Gomis. Sembra l'inizio di qualcosa di buono ma in realtà, tranne Chiesa che vince "tre rimpalli come giocata migliore" e spara non lontanissimo dal sette ed un tiro di Sanchez respinto da un difensore, è tutto molto simile al primo tempo. Qualche meta di Gil Dias poi sostituito, Chiesa che insiste a far tutto da sè, Simeone che fa chiedere "ma indol'è? Deve essere alla Guerrina". Questo mix fa davvero credere che rimetterla in sesto è roba dura. Invece a dieci dalla fine Saponara dà un segno di vita, la tocca a Chiesa che fa da sponda con Simeone e pareggia. Si accende una partita che sembrava morta con lo stesso Chiesa che provoca l'espulsione di Oikonomu e con Simeone che sembra in qualche modo "vivo". Ma è tardi e finisce 1-1.
Onestamente poca roba. Quando dopo le sconfitte di Chievo e Crotone arrivi a Ferrara e giochi una partita del genere non può più essere un caso. Primo tempo inguardabile con due terzini (scusate per il termine forte) come Gaspar ed Olivera che per caratteristiche ti costringono a cambiare schema dopo dieci minuti perchè non tieni e ti tocca mettere la squadra a tre dietro contro la Spal che onestamente è sembrata volenterosa ma davvero pochissima roba (tanto da far chiedere "ma come s'è fatto a prendere gol?"). Nella ripresa trovi il primo tiro in porta dopo tre minuti e il successivo a dieci minuti dalla fine. Gioco non se n'è visto, mentre si sono visti tanti giocatori meritevoli di insufficienze nette. Lo schema di gioco che cambia dopo dieci minuti, lascia intendere che qualcosa è andato storto nella programmazione di una partita non impossibile, per di più dopo quindici giorni di "studio". Sposti a quattro il centrocampo con due terzini esterni (svuotandolo di peso e sostanza) e Gil Dias che è esterno lo metti dietro le punte con il Cholito spento peggio di una candela e Chiesa che punta non è. Il materiale a disposizione sarà anche poca roba, tutti consapevoli, ma mi pare che in questo momento anche l'idea di squadra-gioco-identità sia poca e lo dico basandomi su partite onestamente ampiamente alla nostra portata. Viviamo di strappi e su uno di questi Chiesa ha preso un punto. Il baby figlio d'arte insiste troppo sulle azioni individuali, ne azzecca poche ed è troppo nervoso, ma è l'unico in questo momento che ti lascia sperare in qualcosa e nella totale assenza degli altri , come fai a fargli le pulci? A Ferrara si poteva e doveva fare di più e meglio per ripartire con un piede diverso. Bastava, azzardo, fare qualcosa. Ed invece.....poca roba, anche meno.
FORZA VIOLA...sempre...
"TAKKO AI' GIRO" - Spazio tecnico Bollins gestito
"...ritmo ritmo ritmo, giusto la macchina...certo se il Cholito l'è uno dei meglio..."

lunedì 13 novembre 2017

A come Apocalisse e come Accenti

Kiave di lettura n° 261

...
"Apocalisse"
"Catastrofe"
"Dramma"
"Macchia indelebile sulla carriera"
"Impossibile pensare altro, ci qualificheremo"
"L'ultimo mondiale e mi ritiro"
"Col cuore e con la tecnica"
"Morire sul campo"
"Andremo ai mondiali"
"Rispetto per gli avversari ma siamo più forti della Svezia"
"San Siro ci prenderà per mano"
"Impossibile un mondiale senza Italia"
...
E poi alla fine 
E "TUTTI LA LA LA LA LA LA LA ...LA LA LA LA LA LA LA...." ma soprattutto...
foto di Passione Fiorentina

lunedì 6 novembre 2017

A mezzo


E' già da un po' che non "sento" più le notizie che arrivano dalla politica. 
Però.
Oggi devo davvero fare i complimenti al Movimento Cinque Stelle. Perchè nella giornata di un tonfo epico del PD in Sicilia con percentuali da prefisso, forti tra l'altro dell'alleanza con il partito dallo ZeroVirgola di Alfano, cinque secondi dopo questa clamorosa sconfitta, gli esponenti M5S sono riusciti nell'intento di dare argomenti nuovi allo stesso partito democratico per svicolare dalla disfatta. Non solo, non contenti sono anche riusciti a dargli elementi per fare quasi (quasi...non esageriamo) bella figura, disertando il confronto TV di domani richiesto da loro stessi, organizzato da loro stessi, preteso da loro stessi.
Grillo un tempo avrebbe commentato qualcosa del tipo "sono come quelli che fanno a mezzo, uno perde rovinosamente e l'altro gli dà elementi per parlare d'altro ed addirittura per far bella figura". Un tempo.

Provato a metà

Campionato - 12^
FIORENTINA - ROMA = 2 - 4
GOAL: Gerson, Veretout, Gerson, Simeone, Manolas, Perotti
LE PAGELLE
Sportiello 5,5
Non perfetto sul secondo e terzo gol, salva su Dzeko nel primo tempo e Perotti nel finale
Gaspar 5,5
Nel finale crolla e regala il quarto gol alla Roma
Pezzella 6
L'unico sul pezzo per novanta minuti, pur faticando in alcuni momenti
Astori 5,5
Nella ripresa soffre Dzeko e non sembra al meglio
Biraghi 5
Fa diventare Gerson un'ala imprendibile. Mezzo punto in più per il bell'assist per Simeone
Benassi 5,5
Corsa, tanta ma poco, poco altro
Badelj 4,5
Propizia il gol iniziale della Roma e non becca più un passaggio nemmeno di pochi metri
Veretout 6,5
Corre, dà sostanza e trova un gol notevole. Tra i pochi a salvarsi
Gil Dias 5,5
Assist importante a Veretout poi si perde fino ad uscire
Simeone 6--
Voto difficile, bel gol ma poi non tiene una palla che sia una e non è più pericoloso
Chiesa 6+
Primo tempo fatto di strappi ed un'occasione che centra il palo. Cala nella ripresa ma il cambio è poco comprensibile
Babacar 5,5
In difficoltà sulla fascia trova uno spunto concluso debolmente
Sanchez 6-
Porta legna in mezzo al campo
Esseryc 5,5
Entra poco in partita tranne un buon passaggio
All. Pioli 5,5
Primo tempo la squadra resta in gara poi secondo tempo praticamente scomparsi e cambi...."un po' così"...
IL MIGLIORE: VERETOUT
Il peggiore: Badelj
LA PARTITA:
Serviva un'impresa, lo sapevamo. Giocavamo contro una delle quattro squadre di un'altra categoria (più due adesso comunque più forti di noi) e già sapevamo che sarebbe servita una prova "perfetta" o quasi. Purtroppo la cabala da "storia fiorentina" portava tutti gli indizi verso Gerson. Esterno, mai in gol, era scritto. Tanto che prima di cominciare mi sento di avvisare l'inviato romano "guarda gerson eh". Ed infatti, quattro minuti ed il suo primo gol in A arriva, comodo comodo con Biraghi che sta a guardare. "Unnò dovrebbe mica fare" direbbe il capitano ed infatti 'undovrebbe, ma tant'è. Ancora da capire se Gaspar può far danni e se Gil Dias può essere meno fumoso del solito e siamo già sotto, ancora da capire se possiamo sperare in un recupero che Gil Dias lascia la sua etichetta di "bellino ma inutile" per piazzare un grande assist per Veretout e siamo 1-1. "La comincia ora" ci diciamo ed in effetti la squadra sembra crederci di più anche se serve un gran Sportiello su Dzeko per rimanere in piedi. L'acqua ci fa compagnia con scrosci "GENEROSI LI' SEMPRE LI'" in quella curva che vede di nuovo Gerson sembrare Garrincha e piazzare un tiro che riporta la Roma davanti. Sembra durissima adesso, fino a quando sentiamo pronunciare la stessa frase di qualche domenica fa: "io mi assento un attimo" con quell'accento fiorentin/brasiliano dal nostro personale RomulEnry. Sale la fiducia e così addirittura Biraghi piazza un cross perfetto per Simeone che stacca perfettamente: 2a2. Chiesa ci crede più di tutti, punta la difesa e ci prova, ma trova Alisson e palo e così all'intervallo si va sul pareggio.
Rientriamo in campo spenti e dopo pochi minuti siamo di nuovo sotto. Da un angolo palla in area piccola, spalla di Manolas, Sportiello poco reattivo e sono tre gol giallozzozzi. Non riusciamo ancora a crederci e la squadra sembra essere sulla stessa lunghezza d'onda. Mentre l'acqua comincia ad essere insistente, speranze e fuochi di reazione vengono pianopiano spenti del tutto. Gil Dias non trova lo spunto, il Cholito fa poco o niente, confidiamo sempre e solo nello spunto di Chiesa che però è in calo. Arrivano i cambi e riguardano un Badelj poco guardabile ed infortunato e lo stesso FedericEnrico tra l'incredulità di tutti. Non siamo praticamente più pericolosi se non per qualche giocata sbagliata che lancia il contropiede avversario e da uno di essi Perotti scherza Gaspar e fa la chiusura temuta. 2 a 4.
Non era la partita più facile con cui ripartire dopo Crotone, sapevamo che era un'avversaria di un'altra categoria e che veniva a Firenze per proseguire una corsa non alla nostra portata. Per un tempo abbiamo retto, ma le partite durano due tempi. La cosa triste è aver smesso di giocare e sentire quasi un coro di "in fondo era la Roma" come a giustificare quattro gol presi in casa e quarantacinque minuti di assenza. Certo, per carità, era la premessa iniziale ("serviva un'impresa"). Però. Anche le avversarie più forti possono essere battute e noi ci abbiamo provato solo per quarantacinque minuti. Peccato. Davvero. Così come è un peccato vedere sempre di più confermato quella sensazione di arrendevolezza di fronte all'evidenza di una squadra che da possibile "agganciata" all'Europa sta scivolando in una metà classifica un po' anonima. Questo ancora di più, Peccato con la P maiuscola. Adesso pausa nazionale, tanto per rimanere in tema di notizie belle (SIGH doppio).
FORZA VIOLA...sempre...
"TAKKO AI' GIRO" - Spazio tecnico Bollins gestito
"...Gerson? Dio Bono, capocannoniere da anni..."

sabato 4 novembre 2017

Una splendida disobbedienza

Kiave di lettura n° 260

Questo fine settimana, nuova puntata e nuovo volume da aggiungere sulle mensole della mia personale libreria. Ecco quindi la Kiave di lettura di questa settimana
ANDREA FRANZOSO - "Il Disobbediente" - Paper First
Da quando il Fatto ha fatto nascere una nuova casa editrice, Paper First, quasi in automatico e "sulla fiducia", ad ogni pubblicazione il giornalaio da cui ogni mattina faccio tappa, mi aggiunge il libro al quotidiano. Molte volte, sono sincero, ho solo sfogliato le pagine dei libri, rimandando la lettura a momenti successivi, preso magari dal libro di altro genere già in lettura.
Gli argomenti dei libri editi da Paper First sono (quasi sempre) quelli di inchiesta e di denuncia che caratterizzano il giornale sin dalla sua apertura e che vengono approfonditi in modo accurato e dettagliato che un libro necessita. Non sempre quindi c'è la testa e la voglia giusta per una lettura che quindi troppo leggera non è mai.
Per "Il Disobbediente" invece la mia attenzione è stata subito catturata dalle prime pagine, tanto da leggerlo con attenzione e in tempi rapidi. La storia arriva dritta per dritta essendo raccontata da chi l'ha vissuta sulla propria pelle e che ammette di aver scritto questo libro in buona parte "...per rileggere ciò che ho vissuto e riflettere su un'esperienza che mi ha segnato forse per sempre...".
Lo scrittore/protagonista infatti decide di non limitarsi a seguire solo a parole le frasi tipo "ITALIA CHE SI FA O SI MUORE" che tanto riempiono la bocca a molti politici/imprenditori/cittadini, ma banalmente/coraggiosamente cerca davvero di FARLA. In che modo? In quello più ovvio ma anche più rivoluzionario: facendo con professionalità e senso civico il proprio lavoro. Da dipendente addetto ai controlli sui conti di Ferrovie Nord Milano (società a stragrande maggioranza pubblica) si accorge che il presidente destina ai fini personali soldi pubblici. Abiti firmati, viaggi, giochi d'azzardo e un totale di multe private "prese" con mezzi aziendali da far vergogna anche solo a leggerlo (circa 180 mila euro tra presidente e famiglia). Così decide di segnalare internamente la cosa ma non ottenendo nessun risultato se non una cosa del tipo "...impara a farti gli affari tuoi...ecco è proprio questo modo di pensare che odio...è questo il veleno..." decide di passare la denuncia alle autorità. La denuncia sa bene che gli comporterà danni e conseguenze, ma decide comunque di affrontare tutti i passaggi necessari ed in un primo momento di clamore tutti sembrano osannarlo tanto da chiedersi "...dov'era tutta questa gente fino a ieri?..." ma nel tipico sport del carro dei vincitori appena le conseguenze si materializzano per Franzoso anche l'improvvisa vicinanza dei colleghi sparisce. Demansionato ed abbandonato dagli stessi colleghi che lo osannavano vive sulla propria pelle quello che era prevedibile ma che non per questo fa meno male. Nel libro analizza tutta la vicenda lasciando poco spazio a vicende processuali ma aprendo invece la penna allo stato d'animo che lo ha spinto a tutto questo "..ho sentito forte un'esigenza di giustizia, tutto qui..." ed ad un'analisi della propria situazione "..ma è peggio se nella vita non si ha niente o nessuno per cui valga la pena perdere tutto..." per concludere che quella storia scritta inizialmente per sè non alla fine del racconto non è più tale "..la mia storia non è più mia...".
Dimostra, nelle pagine che scorrono bene e si leggono con interesse senza cadere in racconti pietisti e senza la minima intenzione di autodefinirsi eroe, che quel che era solo un rispetto del proprio ruolo e della collettività diventa un atto che diventa straordinario da un lato e meritevole di punizione dall'altro. Dando così la più forte definizione non tanto di se stesso ma della società in cui viviamo.  
BIGNAMI: nella prefazione, Gian Antonio Stella usa questa frase di Martin Luther King "..ci pentiremo non solo per le parole e le azioni odiose delle persone cattive ma per lo spaventoso silenzio delle persone buone". Mi sembra perfetta per inquadrare il libro e dargli le cinque stelle su cinque di valutazione che merita.