Augurio n° 16 |
"SOGNI DI......" Raya
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Questo è il primo pensiero che mi
passa per la testa se penso ad Enzo Susini,
un personaggio che va in giro a definirsi “scrittore” solo perché ha trovato
qualche folle (l’editore non me ne voglia) che gli ha pubblicato un libro dal
titolo che la dice lunga sia sul testo che sul personaggio: “Sogni
di tricolor”.
Per l’appunto ora se ne viene
fuori (sempre il Susini), con la storia che il suo libro compie un anno di vita
il 4 luglio, e si mette a chiedere agli iellati che hanno avuto la sfiga di conoscerlo
di scrivere un pensiero per celebrarne l’anniversario.
Ebbene anche io sono tra quei
pochi che ebbero l’ardire di comprare il suo libro e leggere tutte le 136 pagine, iniziando a sfogliare il suo
breve romanzo con l’idea di non arrivare fino in fondo, e invece…
Mi viene da tornare indietro nel
tempo, e come gli scrissi già un anno fa (e qui cito me stessa) “Il calcio non mi appassiona, e le parole del
Liga non le ho mai sentite troppo mie... questi potevano essere due buoni
motivi per non iniziare a leggere questo romanzo in chiave Viola, ma…sono
arrivata alla fine del Libro, arrivando a sognare e sperare insieme alla maglia
nr. 14 del calciatore- sognatore Giancarlo!”
Son sincera, più che la trama, all’inizio
quello che mi ha spinta a leggere questo libro è stata la curiosità di entrare
un pochino dentro all’anima dell’autore, che va di pari passo con i pensieri del
protagonista di questa storia fatta di musica, calcio, amicizia e passione, e dove
in modo inscindibile si mescolano e s’intrecciano la realtà con l’immaginazione,
in cui lo scrittore diventa allo stesso tempo creatura e creatore di questo
romanzo calcistico marchiato Fiorentina.
Non mi dilungo sulla trama e sul
susseguirsi di partite, perché da non intenditrice di calcio rischierei di
tirare degli sfondoni. Eppure, anche se come già detto di calcio non mi importi
proprio nulla e quando penso a Ligabue l’unica canzone che ricordo di aver
canticchiato è “Piccola stella senza
cielo”, sono finita a leggere questo libro tutto d’un fiato, perché in
fondo quel pallone che rotola tra le pagine del libro dalla prima all’ultima,
diventa non solo l’obiettivo di un goal da segnare, bensì la metafora di quello
che in molti vorrebbero raggiungere: ovvero la realizzazione del sogno di una
vita, di un’esistenza che per quanto caotica e in parte anche dolorosa, lotta
contro qualcosa, forse proprio contro sé stessa, per andare avanti ed arrivare
a dire “Ho
fatto in tempo ad avere un futuro, In cambio di un sogno, di un pezzo di idea”.
Forse, non a caso, nella splendida immagine di copertina si vede un Giancarlo
con i piedi ben saldi a terra sul campo di calcio ma con le testa e il cuore
altrove, come a lanciare non solo la palla, ma anche un messaggio di sogni e di
speranza la cui interpretazione alla fine viene “passata” al lettore, così che il
campioncino maledetto possa prendere vita nell’immaginario di chi legge il
libro e, magari, identificarcisi anche un po’.
Da vecchia dentro quale sono
chiudo con un motto, che secondo me ben si addice al nostro protagonista: non
chi comincia ma quel che persevera…! Sogni di tricolor è questo e tanto altro ancora...
Raya
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Vuoi valutare se questo parere è condivisibile?
"E guai a chi ci sveglia..."
DA FB:
RispondiEliminaBravissima Raya Pulsatilla! Hai scritto proprio un bel commento, un commento che trasmette tutte le emozioni che hai provato nella lettura. Ci piace!
Maria
Condivido totalmente...😉
Eliminada fb:
RispondiEliminama anticipazioni sul premio!?
Maria
Se vince la tua amica un bel cd di ligabue visto che non le piace!
Eliminada fb:
EliminaLo gradirá di sicuro allora!!! ������
Maria
da fb:
RispondiEliminaIn quel caso lo vendo e al suo posto ci compro un CD di Justin Bieber e te lo faccio ascoltare a lavoro ogni mattina prima che arrivi il Giusti! :-D
Raissa