Kiave di lettura n° 255 |
PAOLO RICCI - "Romagna '82" - Giraldi editore
La nuova conoscenza fatta con la penna di Paolo Ricci è sicuramente un "consiglio azzeccato". Il suo libro scorre bene e per chi è amante della palla che rotola sui campi come me, la lettura è ancora più interessante. Come dice il titolo del libro, la storia è ambientata nell'estate in cui "VINCI CASOMAI I MONDIALI" e vede il racconto degli stessi campionati del mondo spagnoli che si affiancano alle vicende delle spiagge romagnole, collegate col cuore con la Spagna.
Le vicende di un bagno romagnolo e del bagnino Colombo sono la strada parallela di quella principale che è il mondiale dell'Italia di Bearzot e dello stravolgimento di tutte le previsioni sulla stessa squadra azzurra "..ma va là Bearzot va là, vai a fare delle pugnette... - grazie azzurri, grazie Bearzot, ci abbiamo sempre creduto.." totalmente capovolte nel mese di percorso spagnolo.
Per Colombo, Lupo e gli altri frequentatori del bagno di Bellaria seguire le vicende del mondiale è una piacevole abitudine da condividere insieme intramezzata con le vicende ed i racconti di Colombo, perfetto "archetipo del bagnino romagnolo" che fa molto ma soprattutto parla ancora di più "..guarda Martino, tu non sai che fortuna che hai ad avere una moglie così brutta, con quel naso a canocchia.." "..le mogli come la tua le usiamo come spaventapasseri e ci salvano l'uva..". Ai suoi racconti ci si abitua divertiti e sembra di vederlo quel gruppo di bagnanti/villeggianti e non solo che si alternano nelle battute e nelle "prese in giro" "..Colombo ma le chiavi? un tempo le chiavavo tutte.. no, le chiavi del bagno.." "..c'abbiamo una maschera in due, dove vuoi che andiamo? Andiamo a far vento ai cefali..".
A quello a cui si fa più fatica abituarsi è alla grande cultura calcistica che emerge dai racconti che nel corso della storia intervallano le vicende romagnole. Si fa fatica, non per la loro pesantezza ma per la loro completezza e per il fascino che emanano "..prima di essere un giocatore della nazionale Albiceleste, la gloriosa nazionale di calcio argentina, ho il dovere di essere un uomo.." "..all'esterno della palestra..bombardamenti, massacri, stupri e pulizia etnica...all'interno gare di palleggi, tiri in porta e partitelle.." "..allegria per il gioco senza cui, per straordinari che siano i suoi giocatori, una squadra rare volta funziona..". La completezza appunto fa invidia e non fa altro che catturare l'attenzione e fa ammirare competenza e conoscenze dello scrittore.
In alcuni tratti ho anche rivisto elementi di somiglianza con i miei Sogni di Tricolor non solo per la condivisa "passione" per la maglia a strisce di Gobbiland "..ma la Juve? Oscia Madonna, qua bisognava fare uno sforzo che andava ben aldilà delle energie sessuali di un ragazzo quattordicenne.." ma per quella struttura del libro (tra il racconto appassionato di una vicenda calcistica ed una storia parallela) e per quel ricorso alle note musicali per accompagnare i capitoli da "..quello che non ho..." a "..se l'amore è cieco va e non guarda dove va..", da Vado al massimo a su di noi.
Percorso che si segue tra la condivisione della vita estiva e l'affascinazione del racconto calcistico, tra Maracanzo ed il fuorigioco in tono allusivo; ma che comunque non fa perdere la traccia e il filo. Dall'inviato romano, un nuovo consiglio davvero azzeccato.
BIGNAMI: mi permetto di estendere il consiglio, e di condividerlo. Libro che merita, soprattutto per gli amanti del calcio e quelli che dell' 82 hanno comunque un ricordo, più o meno sbiadito, ma vivo. Valutazione quattro stelle e mezzo e su cinque.
Le vicende di un bagno romagnolo e del bagnino Colombo sono la strada parallela di quella principale che è il mondiale dell'Italia di Bearzot e dello stravolgimento di tutte le previsioni sulla stessa squadra azzurra "..ma va là Bearzot va là, vai a fare delle pugnette... - grazie azzurri, grazie Bearzot, ci abbiamo sempre creduto.." totalmente capovolte nel mese di percorso spagnolo.
Per Colombo, Lupo e gli altri frequentatori del bagno di Bellaria seguire le vicende del mondiale è una piacevole abitudine da condividere insieme intramezzata con le vicende ed i racconti di Colombo, perfetto "archetipo del bagnino romagnolo" che fa molto ma soprattutto parla ancora di più "..guarda Martino, tu non sai che fortuna che hai ad avere una moglie così brutta, con quel naso a canocchia.." "..le mogli come la tua le usiamo come spaventapasseri e ci salvano l'uva..". Ai suoi racconti ci si abitua divertiti e sembra di vederlo quel gruppo di bagnanti/villeggianti e non solo che si alternano nelle battute e nelle "prese in giro" "..Colombo ma le chiavi? un tempo le chiavavo tutte.. no, le chiavi del bagno.." "..c'abbiamo una maschera in due, dove vuoi che andiamo? Andiamo a far vento ai cefali..".
A quello a cui si fa più fatica abituarsi è alla grande cultura calcistica che emerge dai racconti che nel corso della storia intervallano le vicende romagnole. Si fa fatica, non per la loro pesantezza ma per la loro completezza e per il fascino che emanano "..prima di essere un giocatore della nazionale Albiceleste, la gloriosa nazionale di calcio argentina, ho il dovere di essere un uomo.." "..all'esterno della palestra..bombardamenti, massacri, stupri e pulizia etnica...all'interno gare di palleggi, tiri in porta e partitelle.." "..allegria per il gioco senza cui, per straordinari che siano i suoi giocatori, una squadra rare volta funziona..". La completezza appunto fa invidia e non fa altro che catturare l'attenzione e fa ammirare competenza e conoscenze dello scrittore.
In alcuni tratti ho anche rivisto elementi di somiglianza con i miei Sogni di Tricolor non solo per la condivisa "passione" per la maglia a strisce di Gobbiland "..ma la Juve? Oscia Madonna, qua bisognava fare uno sforzo che andava ben aldilà delle energie sessuali di un ragazzo quattordicenne.." ma per quella struttura del libro (tra il racconto appassionato di una vicenda calcistica ed una storia parallela) e per quel ricorso alle note musicali per accompagnare i capitoli da "..quello che non ho..." a "..se l'amore è cieco va e non guarda dove va..", da Vado al massimo a su di noi.
Percorso che si segue tra la condivisione della vita estiva e l'affascinazione del racconto calcistico, tra Maracanzo ed il fuorigioco in tono allusivo; ma che comunque non fa perdere la traccia e il filo. Dall'inviato romano, un nuovo consiglio davvero azzeccato.
BIGNAMI: mi permetto di estendere il consiglio, e di condividerlo. Libro che merita, soprattutto per gli amanti del calcio e quelli che dell' 82 hanno comunque un ricordo, più o meno sbiadito, ma vivo. Valutazione quattro stelle e mezzo e su cinque.
"- Quando tirava il garbino, sentivi qui in spiaggia il profumo dei forni che preparavano il pane e la piadina-ricorda deliziato Mauro.
RispondiElimina- Adesso dove lo senti più quel profumo Ivonne?
- A me d’estate con la piadina mi piace mangiare la peperonata fredda, con molta cipolla, peperoni, pomodori e basta — dice Vionne con una voce rauca, tutta cavernosa.
-Perché se ci metti dentro la melanzana tagliata lunga e la rucola?
- No, no, no.
- Perché no? Non ci sta bene la rucola?- chiede Colombo stupito
- A me piace solo con cipolla, peperoni e pomodori.
- Quanti anni hai adesso, Ivonne?
- I primi che faccio sono novanta.
- Perché li hai fatti ancora? Quante vite hai campato?
- Son tanti novant’anni, è dura campare tutto ‘sto tempo" secondome vale la pena anche solo per questo :)