Kiave di lettura n° 280 |
Questa settimana il mio personale Katalogo si arricchisce con:
Nuovo autore (ovviamente per me) di cui non avevo sentito parlare prima della lettura di questo libro, "conosciuto" grazie ad un regalo di una mano amica.
Storia particolare che si avvolge tra il grigio di stati d'animo introversi e personali "...bastava non pensarli troppo perché gli errori svanissero..." e il profilarsi in lontananza di rapporti in realtà mai chiusi o definiti "...dicendo che di quella cosa ne avrebbero discusso la prossima volta, anche se nessuno dei due sapeva quando sarebbe stata la prossima volta...". Isolato in un paese "distante dal clamore" in realtà il protagonista sembra cercare rifugio nei suoi pensieri e nei suoi ricordi "...fu l'ultima immagine che Daniele si sforzò di trattenere in mente, proiettandola negli anni in un tempo a venire, un tempo che non era sicuro ci sarebbe mai stato..." per non affrontare qualcosa che in realtà sa bene non potrà mai completamente dimenticare visto il suo livello "PIU' PROFONDO PIU' MALEDETTO". A dar colore alle sfumature scure che fanno da contorno alle pagine del libro appare qualcosa di colorato, di azzurro che rende meno buio il percorso del protagonista "...stretta nel maglione, con le sue scintille azzurre accanto agli zigomi alti, era una piccola divinità complementare al mare..." e che andrà ad aprire nuove strade per lui "...per parlarsi bisbigliavano, come se fuori dal letto ci fossero i barbari in agguato..." e per il racconto.
Lo stile del libro è tagliente come i ragionamenti ed i pensieri che in molte parti diventano protagonisti principali "..non puoi mai dire di conoscere una persona se non l'hai mai vista soffrire..." scalzando anche i personaggi. L'alternarsi di ricordi ed i tentativi di oscurarli "...circondato dal silenzio, dal freddo e dall'oscurità...", le vicende nuove e quelle vecchie, sostanzialmente tengono il ritmo del libro abbastanza alto anche se in alcuni punti il grigio prevale rischiando un po' l'appiattimento del racconto. La penna di Fiore è ben dosata anche se la profondità della vicenda ha alcune volte la meglio e ne risente il percorso del libro. Un esordio positivo con però un asterisco abbastanza grande dato dalla non semplicità della storia che alla fine finisce per avere la meglio.
BIGNAMI: interessante esordio con Fiore che non riesce però a trovarmi totalmente allineato con lo stile del libro. Sicuramente la lettura del libro non è da dimenticare ma non va oltre le due stelle e mezzo/tre su cinque nel mio giudizio.
Storia particolare che si avvolge tra il grigio di stati d'animo introversi e personali "...bastava non pensarli troppo perché gli errori svanissero..." e il profilarsi in lontananza di rapporti in realtà mai chiusi o definiti "...dicendo che di quella cosa ne avrebbero discusso la prossima volta, anche se nessuno dei due sapeva quando sarebbe stata la prossima volta...". Isolato in un paese "distante dal clamore" in realtà il protagonista sembra cercare rifugio nei suoi pensieri e nei suoi ricordi "...fu l'ultima immagine che Daniele si sforzò di trattenere in mente, proiettandola negli anni in un tempo a venire, un tempo che non era sicuro ci sarebbe mai stato..." per non affrontare qualcosa che in realtà sa bene non potrà mai completamente dimenticare visto il suo livello "PIU' PROFONDO PIU' MALEDETTO". A dar colore alle sfumature scure che fanno da contorno alle pagine del libro appare qualcosa di colorato, di azzurro che rende meno buio il percorso del protagonista "...stretta nel maglione, con le sue scintille azzurre accanto agli zigomi alti, era una piccola divinità complementare al mare..." e che andrà ad aprire nuove strade per lui "...per parlarsi bisbigliavano, come se fuori dal letto ci fossero i barbari in agguato..." e per il racconto.
Lo stile del libro è tagliente come i ragionamenti ed i pensieri che in molte parti diventano protagonisti principali "..non puoi mai dire di conoscere una persona se non l'hai mai vista soffrire..." scalzando anche i personaggi. L'alternarsi di ricordi ed i tentativi di oscurarli "...circondato dal silenzio, dal freddo e dall'oscurità...", le vicende nuove e quelle vecchie, sostanzialmente tengono il ritmo del libro abbastanza alto anche se in alcuni punti il grigio prevale rischiando un po' l'appiattimento del racconto. La penna di Fiore è ben dosata anche se la profondità della vicenda ha alcune volte la meglio e ne risente il percorso del libro. Un esordio positivo con però un asterisco abbastanza grande dato dalla non semplicità della storia che alla fine finisce per avere la meglio.
BIGNAMI: interessante esordio con Fiore che non riesce però a trovarmi totalmente allineato con lo stile del libro. Sicuramente la lettura del libro non è da dimenticare ma non va oltre le due stelle e mezzo/tre su cinque nel mio giudizio.
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